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Autorizzato a parlare nel nome divino

Autorizzato a parlare nel nome divino

Capitolo IV

Autorizzato a parlare nel nome divino

1. Alla visione del carro celeste e di Colui che vi era sopra presso il fiume Chebar, perché Ezechiele si prostrò, e che cosa poté chiedersi?

RIVOLGIAMOCI la domanda: Che farei se l’imperatore, il re o il presidente del mio paese prendesse la sua auto ufficiale e venisse a casa mia e, dal suo veicolo, mi affidasse di persona un incarico di portata nazionale? Ebbene, questo è qualche cosa che accadde a Ezechiele figlio di Buzi il sacerdote presso la sponda del fiume Chebar nell’anno 613 a.E.V., quando, in visione, il celeste carro di Geova, accompagnato da quattro cherubini, giunse dal settentrione e gli si fermò dinanzi. Sopraffatto da questo spettacolo della “somiglianza della gloria di Geova” che suscitava timore, Ezechiele riverentemente si prostrò. Mentre rimaneva prostrato con la faccia a terra, chiedendosi quale fosse lo scopo di questa visione, udì la voce di Colui che era sul carro celeste il quale gli parlava. (Ezechiele 1:1-28) Che gli doveva dire? Ezechiele ci informa:

2. In quale forma viene rivolta la parola a Ezechiele, era questo per farne un tipo di Cristo, o quale ne fu lo scopo?

2 “Ed egli mi diceva: ‘Figlio d’uomo, sta in piedi affinché io ti parli’”. (Ezechiele 2:1) A Ezechiele viene rivolta la parola non con il suo nome personale, ma come a un “Figlio d’uomo [Ben adám]”. In tutto il libro della sua profezia a Ezechiele viene rivolta la parola in questa forma novantatré volte. Solo un’altra volta compare nel libro il nome personale del profeta, e questa volta nel capitolo ventiquattro, versetto ventiquattro, dove il profeta riferisce che Geova dice alla casa d’Israele: “Ed Ezechiele è divenuto per voi un portento. Farete secondo tutto ciò che egli ha fatto. Quando verrà, dovrete anche conoscere che io sono il Sovrano Signore Geova”. (NW) In questo modo non si dà nessuna preminenza al nome proprio del profeta ma gli si rammenta di continuo la sua bassa condizione e origine. Egli non è che una progenie dell’uomo terreno. Oltre seicentoquarant’anni dopo si riferisce per più di settantasei volte (da Matteo 8:20 a Giovanni 13:31) che Gesù Cristo parlò di sé come del “Figlio dell’uomo”. Ma in questo modo egli non si paragona a Ezechiele, né questo fa di Ezechiele un tipo di Cristo. * Anche Daniele, compagno d’esilio di Ezechiele, viene chiamato “figlio d’uomo”. *

3. Il divino comando di alzarsi che cosa impartì a Ezechiele, e perché era meglio per Ezechiele che stesse in piedi dinanzi all’Oratore?

3 Il comando di alzarsi che Geova diede a Ezechiele impartì forza attiva a Ezechiele, consentendogli di levarsi da terra. Come egli ci narra: “E spirito veniva in me appena mi ebbe parlato, e infine mi fece stare in piedi affinché udissi Colui che mi parlava”. (Ezechiele 2:2) Stando in piedi dinanzi alla Presenza Divina, Ezechiele fu più desto per udire ciò che si diceva.

4. A chi fu detto a Ezechiele d’esser mandato, e dopo aver proferito loro i detti di Geova, che cosa avrebbero per certo conosciuto?

4 “E continuò a dirmi: ‘Figlio d’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a nazioni ribelli che si sono ribellate contro di me. Essi stessi e i loro antenati hanno trasgredito contro di me fino a questo medesimo giorno. E i figli insolenti di faccia e duri di cuore: ti mando a loro e tu devi dir loro: “Il Sovrano Signore Geova ha detto questo”. E in quanto a loro, sia che odano o che se ne astengano — poiché sono una casa ribelle — per certo anche conosceranno che un profeta stesso è stato in mezzo a loro’”. — Ezechiele 2:3-5NW.

5. Perciò, che cosa prova che Ezechiele non si costituì profeta da sé presumendo di parlare nel nome divino?

5 Qui si dice definitamente a Ezechiele che da ora in poi presterà servizio da profeta. Egli è autorizzato a parlare nel nome divino, dicendo: “Il Sovrano Signore Geova ha detto questo”. Proprio allo stesso modo in cui Geova aveva mandato Mosè come suo profeta novecento anni prima, così ora mandava Ezechiele. Ezechiele non si costituiva profeta da sé presumendo di parlare nel nome divino. Egli era in realtà un profeta mandato dall’Iddio Altissimo. Il fatto che Geova era apparso a Ezechiele in visione e gli aveva parlato dal proprio trono sul proprio carro celeste e che aveva direttamente mandato Ezechiele in una definita missione con un definito messaggio prova che Ezechiele era un vero profeta, mandato da Dio, e che quanto dichiarava sotto ispirazione era la vera parola di Dio. Il fatto, inoltre, che era mandato in una tale difficile missione conferma la prova che egli non aveva supposto d’esser profeta parlando in nome di Geova, ma che la massima Autorità di tutta l’esistenza l’aveva mandato a parlare nel nome divino. Egli era stato reso così, in maniera rimarchevole, testimone di Geova.

6. Non solo le parole di Ezechiele furono profetiche, ma nello stesso tempo che cosa fu egli stesso?

6 Non solo erano profetiche le ispirate parole di Ezechiele, ma egli stesso nella sua azione era una figura profetica, come in certe occasioni è successivamente mostrato. (Ezechiele 24:24) Poiché Ezechiele stesso era un “portento”, o “segno” (Na), di qualcuno che doveva venire, e poiché non era un tipo o figura profetica di Gesù Cristo, chi tipificò il profeta Ezechiele adempiendo il suo incarico divino?

7. In quale periodo di tempo dovremmo cercare l’antitipo di Ezechiele, e da quando siamo stati in tale periodo di tempo?

7 Benché Ezechiele allora non sapesse d’essere autorizzato a fare il profeta di Geova, la città di Gerusalemme doveva esser distrutta dai Babilonesi appena sei anni dopo, nel 607 a.E.V. Da che il precedente conoscente di Ezechiele, Geremia figlio di Ilchia il sacerdote, era stato suscitato in quel tempo in Gerusalemme nell’anno 647 a.E.V., nel tredicesimo anno di regno del re Giosia di Gerusalemme, quella città e quella nazione di Giuda erano state nel loro tempo della fine. (Geremia 1:1-3; 25:10, 11) Nel giusto calcolo degli avvenimenti dovremmo cercare oggi la moderna controparte di Ezechiele quale tipo o figura profetica nel “tempo della fine” in cui ora ci troviamo. Gli storici moderni concordano che un’èra finì nell’anno 1914 E.V., nell’anno in cui la prima guerra mondiale cominciò la sua violenta, distruttiva corsa di oltre quattro anni e tre mesi. Ciò che quegli storici non prendono in considerazione è che, secondo la Sacra Bibbia, i “tempi dei Gentili” finirono al principio dell’autunno di quel medesimo anno 1914. (Luca 21:24, Na) Da allora siamo stati nel “tempo della fine” del mondo.

8. Durante l’esilio di chi in Babilonia cominciarono quei Tempi dei Gentili, e come, e quando cominciò dunque per noi il tempo di cercare la moderna controparte di Ezechiele?

8 Mentre il profeta Ezechiele era ancora in esilio a Babilonia, quei Tempi dei Gentili cominciarono, nel 607 a.E.V., quando gli eserciti del re di Babilonia portarono la distruzione su Gerusalemme e, due mesi dopo, la completa desolazione venne sull’intero paese di Giuda, Gerusalemme compresa. (2 Re 25:1-26; Geremia da 39:1 a 43:7; 52:1-27) Il profeta Daniele, compagno di esilio d’Ezechiele, fu impiegato per indicare che quei Tempi dei Gentili sarebbero durati per un periodo di sette “tempi” profetici, o per 2.520 anni. (Daniele 4:1-28) Il calcolo dei 2.520 anni dalla desolazione del paese di Giuda nell’anno 607 a.E.V. prova che questi anni di ininterrotto dominio dell’intera terra da parte delle nazioni gentili finirono nel 1914 E.V. Da quella data le nazioni gentili, comprese le nazioni della cristianità, sono state nel loro “tempo della fine”. Non indicano gli avvenimenti e gli sviluppi che da allora ci sono stati nel mondo che questo è vero? (Matteo 24:3-44) Qui, dunque, dal 1914, e in particolar modo dall’anno 1919, dopo che era finita la prima guerra mondiale, dovremmo cercare la moderna controparte del profeta Ezechiele.

9. È l’Ezechiele moderno una persona individuale, e in che modo l’apostolo Paolo illustra come potrebbe essere la controparte di Ezechiele?

9 Chi è l’attuale controparte di Ezechiele, il cui messaggio e la cui condotta corrispondono a quelli di quell’antico profeta di Geova? Di chi, oggi esistente, fu egli un “segno” o “portento”? Non di qualche singolo uomo, ma di un gruppo di persone. Essendo costituito da un unificato gruppo di persone, l’Ezechiele moderno è un personaggio composto, fatto di molti membri, come è fatto di molte membra il corpo umano. Questo ci rammenta ciò che il cristiano apostolo Paolo, già persecutore, scrisse ai conservi cristiani di Roma, in Italia, dicendo: “Come in un solo corpo abbiamo molte membra, ma le membra non hanno tutte la stessa funzione, così noi, benché molti, siamo un solo corpo, uniti a Cristo, ma membri appartenenti individualmente gli uni agli altri”. (Romani 12:4, 5) Usando la stessa illustrazione, Paolo disse nella sua lettera alla congregazione di Corinto, in Grecia: “Come il corpo è uno ma ha molte membra, e tutte le membra di tale corpo, benché siano molte, sono un solo corpo, così è anche il Cristo. Poiché veramente mediante un solo spirito fummo tutti battezzati in un solo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e tutti fummo abbeverati di un solo spirito”. — 1 Corinti 12:12, 13.

10. Per determinare quale gruppo sia la moderna controparte dell’Ezechiele moderno, che cosa dobbiamo fare?

10 Così è della moderna controparte di Ezechiele: non è il corpo di una sola persona, ma un corpo composto, fatto di molti membri. Tutti questi membri sono stati insieme per fare la volontà di Geova, che è il Creatore di questo moderno “Ezechiele”. Chi sono, dunque, il gruppo di persone che, verso il principio di questo “tempo della fine”, furono autorizzate a prestare servizio come portavoce e attivo agente di Geova? Per determinare ciò, esaminate la storia del 1919, il primo anno del dopoguerra in seguito alla prima guerra mondiale.

11. Quando cerchiamo il gruppo giusto guardando il giudaismo naturale e quindi la cristianità, quali sgradevoli fatti troviamo?

11 Non cerchiamo fra i circoncisi Giudei naturali, poiché essi avevano preso attivamente parte alla prima guerra mondiale, e il famoso capo sionista Chaim Weizmann aveva reso i propri servizi come scopritore nel campo chimico al Governo Britannico durante quel conflitto mondiale. Nel 1919 si interessavano principalmente di stabilire in Palestina una Patria Nazionale per i Giudei, anziché di adempiere qualsiasi incarico religioso come quello dell’antico Ezechiele. Ma che dire della religiosa cristianità? Essa pure mostrava dinanzi a Geova un aspetto orrendamente macchiato di sangue, poiché la prima guerra mondiale era stata primariamente la sua guerra, giacché ventiquattro delle ventotto nazioni che avevano partecipato alla guerra carnale asserivano d’esser cristiane. Quando questo primo conflitto mondiale finì nel 1918 (l’11 novembre), la vittoriosa Gran Bretagna e i suoi alleati erano interessati a stabilire una disposizione pacifica con le nazioni sconfitte, oltre a trattare col nuovo Stato comunista sorto in Russia. Che adempissero il ruolo moderno dell’“Ezechiele” biblico era lungi dai loro pensieri.

12. Quando cerchiamo il gruppo giusto guardando le chiese della cristianità compreso il Vaticano, che cosa troviamo?

12 Le chiese della cristianità non avevano compiuto nessun coraggioso passo cristiano per impedire la prima guerra mondiale. Si eran divise in due grandi campi sulle contese belliche delle nazioni. La fine della guerra le trovò disunite, avendo bisogno di riconciliarsi e di divenire di nuovo amiche religiose. Secondo il Trattato di Londra che era stato firmato il 9 maggio 1915 da Italia, Gran Bretagna, Francia e Russia, “alla Santa Sede [al papa di Roma] non si doveva permettere d’intervenire con azione diplomatica riguardo alla pace o alle questioni derivanti dalla guerra”. * Quindi al filotedesco Vaticano non fu concesso di avere alcuna parte nel tracciare il Trattato di Pace di Versailles del 1919, che fu ratificato dai richiesti governi nazionali interessati il 13 ottobre di quell’anno. Il Patto della Lega delle Nazioni fu reso parte di quel trattato di pace.

13. Per salvare la faccia, che cosa fecero le chiese macchiate di sangue della cristianità rispetto alla pace e alla sicurezza?

13 Per “salvare la faccia” le chiese macchiate di sangue della cristianità che avevano attivamente sostenuto la guerra nella quale membri di chiesa avevan combattuto contro i propri compagni membri di chiesa furono favorevoli alla proposta Lega delle Nazioni, perché era presentata come un’organizzazione internazionale per la pace e la sicurezza del mondo.

14. Quale atteggiamento assunsero le chiese d’Inghilterra, Canada e Stati Uniti d’America verso la Lega delle Nazioni?

14 La Chiesa d’Inghilterra sostenne la Lega delle Nazioni in quanto ne era capo religioso il re di Gran Bretagna, che aveva proposto la Lega delle Nazioni e ne era stata la principale sostenitrice. Le chiese del Canada, che avevano espresso voti di lealtà al sovrano di Gran Bretagna, pure favorirono la Lega. Nel paese alleato degli Stati Uniti d’America c’era il Consiglio Federale delle Chiese di Cristo d’America, un’organizzazione interdenominazionale composta di rappresentanti di varie denominazioni protestanti. * Il 18 dicembre 1918, esso inviò la sua adottata Dichiarazione al presidente americano e lo sollecitò a operare per la Lega. La Dichiarazione, in parte, diceva:

Tale Lega non è un semplice espediente politico; è piuttosto l’espressione politica del Regno di Dio sulla terra. . . . La Chiesa può dare uno spirito di buona volontà, senza cui nessuna Lega delle Nazioni può durare. . . . La Lega delle Nazioni è radicata nel Vangelo. Come il Vangelo, il suo obiettivo è “pace sulla terra, buona volontà verso gli uomini”.

15. Il Consiglio Federale andò contro quali parole dette da Gesù quando egli fu sottoposto al processo in cui fu in gioco la sua vita, e quale regno di Dio aveva dunque fallito quando scoppiò la seconda guerra mondiale?

15 Raccomandando e sostenendo la Lega delle Nazioni come “l’espressione politica del Regno di Dio sulla terra” il Consiglio Federale delle chiese americane andò direttamente contro le parole di Gesù Cristo che, quando fu sottoposto al processo che mise in gioco la sua vita dinanzi al governatore romano, Ponzio Pilato, nel 33 E.V., disse: “Il mio regno non è di questo mondo; se fosse di questo mondo il mio regno, le mie guardie certo avrebbero combattuto, perché non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma il regno mio non è di quaggiù”. (Giovanni 18:36, Na) Accettando la Lega delle Nazioni come “l’espressione politica del Regno di Dio sulla terra” i membri del Consiglio Federale delle chiese americane accettavano in realtà un contraffatto “Regno di Dio sulla terra”. Per cui, vent’anni dopo quando la Lega delle Nazioni fu resa inesistente dallo scoppio della seconda guerra mondiale e la “pace sulla terra, buona volontà verso gli uomini” furon tolte via, fu la contraffatta “espressione politica” a fallire e non il vero Regno di Dio proclamato nel Vangelo di Cristo.

16. Verso quale sorta di gruppo si sarebbe potuto dirigere il “carro” dell’organizzazione di Geova nel 1919 E.V. per conferire l’autorizzazione di parlare nel nome divino?

16 Per certo, dunque, in quell’anno del dopoguerra del 1919 fra gli elementi religiosi colpevoli della guerra del giudaismo e della cristianità non c’era nessuno che fosse qualificato per essere autorizzato come moderna controparte o antitipo di Ezechiele. Non c’era nessuno, dunque, che Geova potesse suscitare perché prestasse servizio in modo da corrispondere a quell’antico esiliato in Babilonia? Verso chi si sarebbe potuto dirigere il reale “carro” dell’organizzazione di Geova e presentarsi onde Egli autorizzasse questo qualificato servitore a parlare da profeta nel nome di Geova? Ah, c’era un gruppo i cui membri avevano subìto persecuzione religiosa durante la prima guerra mondiale per mano di Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, e i cui membri, infatti, erano usciti dalle organizzazioni religiose di Babilonia la Grande. Difatti, si eran rifiutati di far parte della cristianità e di tutto il resto di Babilonia la Grande partecipando attivamente alla guerra carnale durante la prima guerra mondiale. Chi erano essi?

L’“EZECHIELE” MODERNO

17. Che cosa distinse questo gruppo come veri cristiani?

17 Erano il gruppo di uomini e donne di una piccola minoranza che si eran dedicati a Geova quale Dio, seguendo le orme del suo Figlio Gesù Cristo. Per dare pubblica evidenza di questa dedicazione a Geova, si erano sottoposti al battesimo in acqua proprio come il loro Capo Gesù Cristo vi si sottopose quando fu immerso nel fiume Giordano da Giovanni Battista. (Matteo 3:13-17; 28:19, 20; 1 Pietro 2:21) Erano molto attivi nella predicazione della buona notizia del regno di Dio perché il loro Capo Gesù Cristo aveva posto loro dinanzi quest’opera di predicazione nella sua profezia di Matteo 24:14. Essi presero alla lettera le parole che Gesù Cristo disse, quando fu davanti al governatore romano, secondo cui il suo regno non appartiene a questo mondo, e declinarono dunque qualsiasi parte nella politica di questo mondo e nelle sue lotte e nei suoi conflitti politici. Presero a cuore le parole che Gesù rivolse ai suoi seguaci: “Non fate parte del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo”. (Giovanni 15:19) Quindi si attendevano di soffrire a causa dell’odio del mondo perché vivevano conforme a tale norma cristiana. L’odio contro di loro divenne violento durante la prima guerra mondiale.

18. Di quale libro profetico della Bibbia questo gruppo si interessava, e come questo interesse fu soddisfatto nel 1917, con quali ulteriori sviluppi?

18 Significò per loro qualche cosa l’antico profeta Ezechiele? Sì! Uno dei libri profetici che questi studenti della Bibbia avevan per anni voluto capire era quello di Ezechiele. Dopo anni d’attesa essi pensarono che si fosse prestata attenzione al loro desiderio quando, nel luglio dell’anno 1917, fu pubblicato il libro intitolato “Il mistero compiuto”. Questo libro di 608 pagine, pubblicato dalla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, conteneva una spiegazione non solo dell’ultimo libro della Bibbia, Rivelazione, ma anche del ventiseiesimo libro della Bibbia, Ezechiele. Esso criticava severamente i sistemi religiosi della cristianità e smascherava il clero della cristianità per essere stato falso alla parola di Geova. Possiamo domandarci perché questo libro ebbe una divulgazione di meno di nove mesi negli Stati Uniti e nel Canada? Perché entrambi i paesi approfittarono delle condizioni del tempo di guerra per proibire la divulgazione del libro. Il presidente e il segretario-tesoriere della Società Torre di Guardia, insieme ad altri sei membri della Società che avevano avuto relazione con Il mistero compiuto, furono messi in prigione nel Penitenziario Federale di Atlanta, in Georgia, U.S.A.

19. Di quale liberazione questo gruppo si rallegrò nel 1919, e per mezzo di quale rivista venne l’incoraggiamento per l’opera del dopoguerra?

19 Che l’opera di predicazione del regno di Dio venisse impedita durante la prima guerra mondiale afflisse grandemente questi dedicati, battezzati seguaci di Gesù Cristo. Si poneva la scottante domanda: Avrebbero avuto l’opportunità di riprendere le loro pacifiche attività nel servizio di Geova loro Dio? La risposta fu Sì! La prima guerra mondiale non portò a un Armaghedon per le nazioni gentili ma finì l’11 novembre 1918. Essi cercarono di far uscire i funzionari imprigionati della Società Torre di Guardia e i loro compagni di prigionia dal Penitenziario Federale. I loro sforzi furono benedetti dal Cielo. Dopo nove mesi di prigionia questi servitori di Geova falsamente accusati furono messi in libertà nel marzo del 1919, per non tornare più in prigione. Tutti i dedicati, battezzati servitori di Geova si rallegrarono. Riconobbero che la dedicazione fatta a Lui era per la vita e che dovevano perciò fare la sua volontà nel periodo del dopoguerra che allora aveva inizio. L’incoraggiamento a essere intrepidi e a far ciò venne per mezzo delle colonne della rivista (inglese) Torre di Guardia e Araldo della presenza di Cristo.

20. Come fu scoraggiato il timore degli uomini nella serie di articoli pubblicati nei numeri del 1° e del 15 agosto 1919 de La Torre di Guardia?

20 Nei numeri del 1° e del 15 agosto 1919 di questa rivista, fu pubblicata una serie di due articoli sul soggetto “Benedetti gli intrepidi”. Nei paragrafi terzo e quinto di questo articolo comparvero queste affermazioni che scoraggiavano ogni timore degli uomini: “C’è un timore che è molto appropriato, e che tutti quelli che vogliono piacere a Dio devono avere, e questo è noto come ‘santo timore’. Significa una santa riverenza verso Geova e il timore di dispiacergli e di venir meno alle benedizioni che ci ha promesse. . . . Le Scritture abbondano della testimonianza che quelli che Dio approva non temono l’uomo né qualsiasi altra creatura, ma hanno un santo, reverenziale timore di Geova. Ai tempi dell’antichità Geova giustificò alcuni uomini considerandoli suoi amici, e il racconto di come agì verso di loro fu scritto per il beneficio della chiesa”. Dopo quegli articoli comparve l’articolo “Opportunità di servizio”, con i sottotitoli “C’è lavoro da fare?” “Lavoro per il piccolo gregge” e “Benefici della comune adunanza”. Fu anche fatto l’annuncio di un Congresso Generale da tenersi a Cedar Point, sul lago Erie.

21. Come questo gruppo accolse l’annuncio del congresso di Cedar Point del 1919, e quale dichiarazione della conferenza pubblica relativa alla Lega delle Nazioni approvarono di cuore?

21 Questa assemblea generale di Cedar Point, nell’Ohio, fu tenuta con successo al tempo fissato, 1-8 settembre 1919. Migliaia di dedicati, battezzati servitori di Geova vi convennero dagli Stati Uniti d’America e dal Canada. Il presidente della Società Torre di Guardia li esortò a riprendere intrepidamente l’opera di Geova, e questo con una nuova rivista che sarebbe stata la compagna de La Torre di Guardia, cioè la rivista di trentadue pagine intitolata “L’Età d’Oro”. Le migliaia di servitori di Geova riuniti in assemblea accolsero questo annuncio della ravvivata opera, e questa in proporzioni più ampie, con enorme gioia e con lo spirito della dedicazione a Geova. La conferenza pubblica del congresso fu pronunciata alle 15,00 della domenica, 7 settembre 1919, sul soggetto “La speranza per l’afflitta umanità”. I congressisti approvarono di cuore quando il presidente della Società Torre di Guardia, nel corso di questo discorso pubblico, come fu riferito il giorno successivo dal giornale Star-Journal di Sandusky (Ohio),

dichiarò che una Lega delle Nazioni formata dalle forze politiche ed economiche, spinta dal desiderio di migliorare il genere umano stabilendo la pace e l’abbondanza, avrebbe compiuto un gran bene, e asserì quindi che il dispiacere del Signore sarà per certo sulla Lega, comunque, perché il clero — cattolico e protestante — asserendo d’essere rappresentante di Dio, ha abbandonato il suo piano e ha sostenuto la Lega delle Nazioni, acclamandola come l’espressione politica del regno di Cristo sulla terra. *

22. Quando la Lega delle Nazioni fu ratificata nel 1919, come reagì il clero della cristianità, e come reagirono i servitori di Geova?

22 Il clero della cristianità provò soddisfazione quando fu ratificato il Trattato di Pace di Versailles dalle nazioni richieste, il 13 ottobre 1919, e la Lega delle Nazioni venne così all’esistenza. In realtà la Lega delle Nazioni cominciò a funzionare il 10 gennaio 1920, quando le ratifiche furono formalmente scambiate da tutte le potenze firmatarie a Parigi, in Francia. Ma i dedicati, battezzati servitori di Geova non accettarono questa contraffatta “espressione politica del Regno di Dio sulla terra”. Riconobbero che il vero regno di Dio era stato stabilito nelle mani di Gesù Cristo nei cieli alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914, e ora si diedero a predicarlo più vigorosamente che mai “in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. Fecero questo con l’ulteriore aiuto de L’Età d’Oro (ora la rivista Svegliatevi!).

23. Da quando fu abrogata la proibizione de Il mistero compiuto nel giugno 1920, in quale libro profetico i servitori di Geova han mostrato vivo interesse, e come? E perché?

23 Nel giugno del 1920, quando fu abrogata la proibizione del libro Il mistero compiuto, questi servitori di Geova ripresero la divulgazione del libro. Usandolo come libro di testo essi continuarono a studiare il libro biblico di Ezechiele. In seguito, negli anni 1931 e 1932 un più avanzato e aggiornato intendimento della profezia di Ezechiele fu pubblicato in forma di tre volumi nel libro chiamato “Rivendicazione”, edito dalla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati. Fino a questo giorno il loro interesse per il libro profetico di Ezechiele è vivo, e lo studiano di proposito al fine di determinare quale ulteriore luce esso diffonda su quella che è per loro la volontà di Geova in questi ultimi giorni del “tempo della fine”.

24. Questi fatti della storia che sono portati alla nostra attenzione chi ci aiutano oggi a identificare, e quale nome fu in quel tempo abbracciato allorché fu presentato il libro Rivendicazione?

24 Perché, tutti questi fatti della storia sono portati però alla nostra attenzione? Per mostrare l’adempimento della profezia. Geova ha trovato e autorizzato il suo “Ezechiele” moderno. È un Ezechiele composto. È composto di quei dedicati, battezzati proclamatori del regno di Dio, che sono stati unti con il Suo spirito per l’opera che devono compiere. (Isaia 61:1-3) È manifesto che nell’anno 1919 l’invisibile organizzazione celeste di Geova, come il celeste carro visto nella visione di Ezechiele, venne a fermarsi non dinanzi ai sostenitori della Lega delle Nazioni appartenenti alla cristianità, ma dinanzi agli unti proclamatori del celeste regno di Dio posto nelle mani di Gesù Cristo. Dall’alto di questa celeste organizzazione assomigliata a un carro, Geova autorizzò questa dedicata, battezzata, unta classe di servitori a parlare a tutte le nazioni nel Suo nome. Così, come Ezechiele, divennero testimoni di Geova. Era massimamente appropriato che, dopo dodici anni di tale attività in ogni parte del mondo, essi abbracciassero il distintivo nome testimoni di Geova nell’estate del 1931, e che facessero ciò in relazione con il divulgarsi del libro Rivendicazione.

CHI AUTORIZZÒ L’“EZECHIELE” MODERNO?

25. Quale importanza ha che i rabbini del giudaismo e il clero della cristianità non abbiano nominato i testimoni di Geova come Ezechiele antitipico, e cos’è che conta, e perché?

25 I rabbini del giudaismo e il clero della cristianità non dicano: “Noi non abbiamo ordinato o autorizzato questi testimoni di Geova ad essere il moderno antitipo del profeta Ezechiele”. Ma che importanza ha questo? Chi costituì mai quei rabbini e quegli ecclesiastici settari come un corpo religioso per nominare i servitori ufficiali dell’Iddio Altissimo? Qualsiasi ordinazione e autorizzazione emanata da quei religionisti non sarebbe a questo riguardo di nessun valore e di nessuna validità. Ciò che è assolutamente essenziale è che una persona o un gruppo di persone abbiano una nomina e autorizzazione dallo stesso Dio Altissimo, Geova. Questo è ciò che conta. In qualità di Essere Supremo egli può non tener conto di quei religionisti e determinare da sé chi è qualificato per la speciale opera che desidera far compiere in questo “tempo della fine”.

26. Di chi non si tenne conto nella nomina di Ezechiele perché fosse profeta e testimone, e da chi gli unti testimoni di Geova d’oggi riconoscono che viene la loro nomina?

26 Nell’anno 613 a.E.V. Geova non tenne conto del sommo sacerdote, Seraia, e del secondo sacerdote, Sofonia, al tempio di Gerusalemme, e nominò Ezechiele figlio di Buzi il sottosacerdote perché fosse suo profeta nel paese di Babilonia, perché dichiarasse il Suo nome e perché Gli recasse testimonianza. (2 Re 25:18) Dall’alto del suo celeste carro Geova disse a Ezechiele: “Figlio d’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a nazioni ribelli che si sono ribellate contro di me”. (Ezechiele 2:3) Questo è ciò che accadde allora agli unti, dedicati testimoni di Geova nell’anno 1919 E.V. Da allora fino a questa data, i fatti provano che ricevettero la loro ordinazione e nomina e autorizzazione per l’opera che dovevano compiere in questo “tempo della fine” da Geova stesso per mezzo di un’organizzazione celeste assomigliata a un carro. Pertanto hanno preso la loro divina autorizzazione con molta serietà come qualche cosa di veramente biblico, e han cercato di adempierlo fedelmente nonostante la critica e le obiezioni del clero della cristianità.

27. Quale domanda sorge in quanto ai “figli d’Israele, . . . nazioni ribelli”, a cui fu mandato l’Ezechiele moderno, e che dire dei Giudei naturali nel 1919 E.V.?

27 Chi sono, dunque, i “figli d’Israele, . . . nazioni ribelli che si sono ribellate contro [Geova]”, a cui l’antitipico Ezechiele moderno è mandato in questo “tempo della fine”? Essi non sono i naturali, circoncisi “figli d’Israele”, che nell’anno 1919 E.V. cercavano una Patria Nazionale giudaica, con Chaim Weizmann quale loro capo sionista. No, ma c’è una controparte moderna di quegli antichi “figli d’Israele. . . . nazioni ribelli”.

28. Qual è la controparte moderna dei “figli d’Israele, . . . nazioni ribelli”, secondo quale asserzione religiosa?

28 Questa controparte è la cristianità, che asserisce d’essere un Israele cristiano. A se stessa la cristianità ha applicato le parole dell’apostolo Paolo riportate in Galati 6:15, 16 (Na): “Poiché in Cristo Gesù non vale né la circoncisione né l’incirconcisione, ma la nuova creatura. E su tutti quelli che si atterranno a questa norma sia pace e misericordia, come pure sull’Israele d’Iddio”. Per esempio, nel suo “Commentario e note critiche” (edizione del 1836 E.V.), il ministro metodista wesleyano, dott. Adam Clarke, fa questo commento sull’“Israele d’Iddio”: “I veri cristiani, qui chiamati Israele di Dio, per distinguerli dall’Israele secondo la carne. Si vedano le note su Rom. ii. 29, e iv. 12”.

29. Che dice Romani 2:29, e come lo commenta il dott. Adam Clarke?

29 Romani 2:29 (Na) dice: “Ma è Giudeo colui che è tale nel suo intimo, e la circoncisione è quella del cuore, secondo lo spirito, non secondo la lettera, e la cui lode non viene dagli uomini, ma da Dio”. Sull’espressione “ma è Giudeo”, il dott. Adam Clarke commenta: “Un vero membro della Chiesa di Dio”. Sull’espressione “la cui lode non viene dagli uomini”, egli commenta: “Con molta probabilità, si è congetturato che l’apostolo possa qui riferirsi al significato del nome Giudeo, o Giuda, יהודה Yehudah, LODE, da ידה Yadah, egli LODÒ. Un tal uomo è un vero Israelita, che cammina conforme allo spirito della sua religione: i suoi connazionali possono lodarlo perché professa con costanza la fede giudaica; ma Dio lo loda, perché si è immedesimato nello spirito e nel disegno del patto stipulato con Abraamo, e perché ha conseguito il fine della sua fede, la salvezza della propria anima. Sentimenti come questi, sullo stesso soggetto, possono trovarsi negli antichi scrittori giudaici”.

30. Come poté dunque parlarsi dei “figli d’Israele” come di “nazioni”, e in che modo la cristianità corrispose a ciò nel 1054 E.V.?

30 La cristianità non è stata comunque fedele alle sue pretese d’essere “l’Israele di Dio”. La sua storia dal quarto secolo prova che è stata come i “figli d’Israele” a cui fu mandato Ezechiele, “nazioni ribelli che si sono ribellate contro di me [Geova]”. “Nazioni”? * Sì, perché nel lontano 997 a.E.V. ci fu una rivolta contro il dominio della linea reale di Davide e le dodici tribù d’Israele furono divise in due regni, il Regno d’Israele e il Regno di Giuda, e si formarono così due nazioni del ceppo israelita. Molti Israeliti che temevano Dio lasciarono il ribelle Regno d’Israele e passarono al Regno di Giuda. Inoltre, molti esiliati del Regno d’Israele erano nelle province che l’impero di Babilonia aveva tolte all’Assiria. In maniera corrispondente, nel 1054 E.V. ci fu nella cristianità la finale rottura fra le chiese greche e le chiese latine, quando i legati del papa di Roma scomunicarono il patriarca Michele Cerulario di Costantinopoli.

31. Quale altra divisione ebbe luogo dal sedicesimo secolo in poi, e come la cristianità può giustamente chiamarsi “nazioni”?

31 In seguito, nel sedicesimo secolo ci fu un’altra divisione quando, nell’anno 1529 E.V., fu costituito il movimento protestante dai seguaci dell’ex sacerdote Martin Lutero. Più tardi, nel 1534 E.V., il Parlamento inglese approvò la proposta di legge che dichiarava il re d’Inghilterra, Enrico VIII, Capo Supremo della Chiesa d’Inghilterra, con l’autorità di correggere errori, eresie e abusi nella Chiesa d’Inghilterra. Dopo ciò, le sette acattoliche romane sorsero a centinaia in tutta la cristianità. Religiosamente, la cristianità può chiamarsi “nazioni”, in quanto parecchi paesi cosiddetti “cristiani” hanno le proprie chiese nazionali di Stato. A questa cristianità del ventesimo secolo fu mandata da Geova la classe dell’Ezechiele moderno.

L’INTREPIDEZZA NECESSARIA PER L’INCARICO

32. Perché la missione affidata a Ezechiele fu difficile, e quale attesa secondo la predizione di Dio avrebbe confortato e rafforzato Ezechiele?

32 Per l’Ezechiele dell’antichità la missione che Geova gli affidò fu una missione difficile, essendo inviato a uomini “insolenti di faccia e duri di cuore”. Per adempiere la sua missione sino alla fine aveva bisogno che gli si adempisse ciò che il suo nome Ezechiele significava, cioè “Dio rafforza”. Per il momento, poterono non apprezzarlo o considerarlo come un profeta di Geova. Ma sia che lo udissero come tale o che si astenessero di udirlo e di prestargli attenzione, si sarebbe presentata l’occasione nella quale questi ribelli avrebbero ‘anche conosciuto che un profeta stesso era stato in mezzo a loro’. Geova lo avrebbe confermato come profeta dinanzi a loro, facendo avverare ciò che Ezechiele aveva profetizzato. (Ezechiele 2:3-5) L’attesa di ciò sarebbe stato per Ezechiele un conforto e un rafforzamento, affinché non si scoraggiasse per il modo in cui per il momento era considerato e trattato.

33. In modo simile perché è una missione difficile quella della classe dell’Ezechiele moderno, ma, inoltre, che cosa dovrà anche conoscere la cristianità?

33 In modo simile fu una missione difficile quella della classe dell’Ezechiele moderno, essendo mandata a persone religiose dello stesso tipo di quelle del giorno di Ezechiele. Ma senza riguardo per il modo in cui la cristianità considera o stima questo gruppo di unti testimoni di Geova, dovrà venire, e fra breve, il tempo quando quelli che formano la cristianità conosceranno che in realtà un “profeta” di Geova è stato fra loro.

34. A Ezechiele fu detto di dichiarare intrepidamente la parola di Dio nonostante che cosa circa la ribelle casa d’Israele, e perché l’unto rimanente dei testimoni di Geova in modo simile ha dovuto parlare intrepidamente?

34 Ci piacerebbe oggi annunciare il messaggio di Geova fra cose che pungono e fra scorpioni? Ci vorrebbe grande coraggio e fiducia in Colui che ci mandasse a far questo. In una situazione del genere fu mandato Ezechiele, secondo le parole che Geova ulteriormente gli rivolse: “E tu, o figlio d’uomo, non ne aver timore; e non aver timore delle loro parole, perché ci sono degli ostinati e cose che ti pungono e tu dimori fra scorpioni. Non aver timore delle loro parole e non esser colpito da terrore alle loro facce, poiché sono una casa ribelle. E devi pronunciare loro le mie parole, sia che odano o che se ne astengano, poiché sono un caso di ribellione”. (Ezechiele 2:6, 7) Dall’anno 1919 E.V. l’unto rimanente dei testimoni di Geova ha riscontrato che è proprio così che han pronunciato intrepidamente la parola di Geova in mezzo alla cristianità.

35. L’odierna condizione della cristianità mostra che essa ha risposto in qual modo alla parola di Geova presentata con ogni mezzo di comunicazione, e come la cristianità non dovrebbe dunque essere imitata?

35 L’odierna condizione religiosa della cristianità reca testimonianza al fatto che, in maniera ribelle, essa non ha udito la parola delle Sacre Scritture di Geova che le è stata dichiarata con ogni mezzo di comunicazione, con visite di casa in casa mediante pubblicazioni stampate, con dischi fatti ascoltare per mezzo di fonografi portatili, con altoparlanti installati su autovetture, con dirette conferenze pubbliche, con reti di radiostazioni e con la televisione. Nonostante l’indifferenza o perfino la ribellione della cristianità, gli unti testimoni di Geova han fatto esattamente come Egli disse a Ezechiele di fare: “E tu, o figlio d’uomo, odi ciò che ti pronuncio. Non divenire ribelle come la casa ribelle. Apri la tua bocca e mangia ciò che ti do”. — Ezechiele 2:8.

36. Che cosa fu dato a Ezechiele da mangiare, e che conteneva, per sua informazione?

36 Che cosa fu dato a Ezechiele da mangiare? Il suo racconto scritto ci narra: “E vedevo, ed ecco, mi era tesa una mano, ed ecco, in essa era il rotolo di un libro. Ed egli gradualmente lo spiegò dinanzi a me, e c’era scritto di fronte e di dietro; e c’erano scritti canti funebri e gemiti e lamenti”. (Ezechiele 2:9, 10) Da quanto era scritto nel rotolo Ezechiele apprese il contenuto del messaggio che doveva pronunciare alla ribelle casa d’Israele nel nome di Geova.

37. Come fu raffigurata la pienezza del messaggio da pronunciare, e perché la specie di messaggio da pronunciare era quella giusta, sia per Ezechiele che per i testimoni di Geova d’oggi?

37 Poiché nel rotolo non era risparmiato nessuno spazio, ma era scritto da entrambi i lati, di fronte e di dietro, quello che Ezechiele proclamò dovette essere un messaggio completo, dovette contenere una grande quantità di tetri canti funebri, gemiti e lamenti. Non dovette essere un messaggio piacevole e non dovette essere affatto dilettevole per Ezechiele pronunciarlo. Ma quando i ribelli si rifiutano di abbandonare le loro empie vie, quale specie di messaggio diverso da questo si può pronunciare su di loro? Allo stesso modo, gli unti testimoni di Geova d’oggi avendo esaminato il libro profetico di Ezechiele e altre parti della Parola di Geova trovarono che non c’era per la cristianità altro che esattamente un tale messaggio.

38. In che modo fu offerto il rotolo a Ezechiele, e quale domanda sorge in quanto ad accettarlo?

38 La mano tesa a Ezechiele per offrirgli il rotolo fu probabilmente una mano che era sotto un’ala di una delle quattro cherubiche creature viventi che accompagnavano il celeste carro di Geova. (Ezechiele 1:8) In seguito si riferisce che la mano di uno di questi cherubini fu usata per porre fuoco nella mano dell’“uomo vestito di lino”. (Ezechiele 10:6-8) Ma accettò Ezechiele da quella mano il rotolo nonostante il suo rivelato contenuto e quindi lo mangiò, facendone una parte di sé? In qualità di “segno” o “portento” per il futuro che cosa indicò egli che il rimanente degli unti testimoni di Geova avrebbero fatto in questo ventesimo secolo?

[Note in calce]

^ par. 2 Parlando di sé come del “Figlio dell’uomo”, Gesù Cristo non si identificò direttamente come il Cristo ma si paragonò con il “figlio d’uomo” visto nella visione di Daniele 7:13. Si veda anche Atti 7:56.

^ par. 12 Citato da The Encyclopedia Americana, Volume 17, edizione del 1929, pagina 633.

^ par. 14 Il Consiglio Federale fu sostituito nell’anno 1950 dall’organizzazione del Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli U.S.A., associata federazione di 33 chiese protestanti e ortodosse per promuovere i programmi e le norme di mutuo interesse.

^ par. 21 Si veda il Federal Council Bulletin, Volume II, N° 1, dell’anno 1919, pagine 12-14.

^ par. 30 Alcuni pensano che “nazioni” si riferisca qui alle tribù di Giuda e di Beniamino, che, insieme, costituivano il Regno di Giuda. Ciascuna tribù poteva considerarsi una nazione, secondo Genesi 35:11, come fu rivolto a Giacobbe o Israele.

[Domande per lo studio]