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Detestabili cose religiose per cui sospirare

Detestabili cose religiose per cui sospirare

Capitolo VIII

Detestabili cose religiose per cui sospirare

1. Dopo la sua visione del 613 a.E.V., quanto tempo passò prima che Ezechiele ricevesse la sua visione successiva?

SI ERA di un anno e due mesi più vicini al giorno in cui la furia di Geova si abbatté sull’antica Gerusalemme, quando Ezechiele da esiliato in Babilonia ricevette la sua successiva rivelazione dal Sovrano Signore Geova. Se quell’anno ebbe un intercalare o tredicesimo mese lunare, quell’anno lunare e i due mesi lunari diedero più tempo di quanto non fosse stato comandato al profeta Ezechiele di giacere a terra, 390 giorni sul fianco sinistro e 40 giorni sul fianco destro, in un mimico assedio di Gerusalemme. (Ezechiele 4:4-7) Così Ezechiele ricevette la rivelazione il quinto giorno del mese lunare di Elul nell’anno 612 avanti la nostra Èra Volgare, o nel sesto anno dell’esilio di Ezechiele in Babilonia. Egli data il tempo con queste parole:

2. Al tempo della visione, chi erano quelli che sedevano dinanzi a Ezechiele, e dove?

2 “E avvenne nel sesto anno, nel sesto mese, il quinto giorno del mese, che sedevo nella mia casa e gli anziani di Giuda sedevano dinanzi a me, quando la mano del Sovrano Signore Geova cadde lì su di me”. — Ezechiele 8:1NW.

3. Perché quegli anziani erano lì, e quanto dovettero attendere per apprendere ciò che ora Ezechiele aveva visto?

3 Evidentemente Geova aveva qualche cosa di speciale da portare all’attenzione di quei compagni d’esilio di Ezechiele che gli sedevano dinanzi nella sua casa di Tel-Abib in Babilonia. Questi anziani eran venuti probabilmente a “interrogare Geova”, per mezzo di Ezechiele, proprio come avvenne circa un anno dopo. (Ezechiele 20:1-3) Quando la “mano” dell’impiegato potere di Geova cadde su Ezechiele, per fargli avere una stimolante visione, dovettero attendere che il potere divino si ritraesse da lui alla fine della visione per apprendere ciò che Ezechiele aveva visto. Ecco ciò che poté dir loro:

4. Che cosa vide dapprima Ezechiele, e dove fu trasportato, e in che modo?

4 “E vedevo, ed ecco, una somiglianza simile all’aspetto del fuoco; dall’aspetto dei suoi fianchi in giù c’era fuoco, e dai suoi fianchi in su c’era qualche cosa come l’aspetto d’uno splendore, come lo splendore dell’elettro. Quindi tese la rappresentazione di una mano e mi prese per un ciuffo dei capelli della mia testa, e uno spirito mi portò fra la terra e i cieli e mi condusse a Gerusalemme nelle visioni di Dio, all’ingresso della porta interna che guarda al nord, dov’è il luogo di dimora del simbolo di gelosia che incita alla gelosia. Ed ecco, la gloria dell’Iddio d’Israele era lì, come l’aspetto che avevo visto nella pianura della valle”. — Ezechiele 8:2-4.

5. Come Ezechiele cerca di descrivere il glorioso aspetto assunto da Geova, e quale fu la specie di spirito che lo trasportò a Gerusalemme?

5 L’aspetto che Geova assunse in questa visione non è descritta da Ezechiele con molti particolari. Egli aveva un aspetto di fuoco, e dai suoi fianchi in giù c’era un aspetto di fuoco. Dai suoi fianchi in su c’era uno splendore, “come lo splendore dell’elettro”. Per Ezechiele è difficile descrivere l’aspetto perché non ha nessuna somiglianza con la forma di un uomo. Ma è tremendo, glorioso, esattamente come la prima visione del carro celeste che Ezechiele ebbe presso il fiume Chebar. (Ezechiele 1:26-28) Quando questo aspetto di Geova tese ciò che corrisponde a una mano umana (“la rappresentazione di una mano”) e prese Ezechiele per un “ciuffo dei capelli” della sua testa, si sentì forse come quegli Israeliti i cui capelli il governatore Neemia strappava perché gli dispiaceva che disubbidissero alla legge di Dio? (Neemia 13:25) Certo, Dio non era dispiaciuto del suo profeta Ezechiele, ma gli dispiacevano le cose che stava per mostrare in visione a Ezechiele. Sollevato da questo mezzo, Ezechiele fu trasportato in spirito da Babilonia a centinaia di chilometri a occidente in Gerusalemme. Evidentemente lo “spirito” che ve lo trasportò era lo spirito d’ispirazione.

6. Da chi era stato edificato il vero tempio, che Ezechiele vide in visione, e che cosa vide Ezechiele all’ingresso della settentrionale porta interna?

6 Così, “nelle visioni di Dio”, Ezechiele fu deposto nel tempio che era stato edificato dal re Salomone in Gerusalemme. Quel tempio esisteva già da 415 anni. Aveva un cortile interno e un cortile esterno, e l’altare dei sacrifici era situato nel cortile interno. La facciata del tempio guardava a est, ma Ezechiele fu deposto nel cortile esterno “all’ingresso della porta interna che guarda al nord”. Alle spalle di Ezechiele era la porta esterna che conduceva al cortile esterno. Che vide lì all’ingresso della porta che conduce al cortile interno? Un inanimato, immoto “simbolo di gelosia che incita alla gelosia”. Come questo dovette sorprendere Ezechiele!

7. Che cosa c’era lì vicino in netto contrasto con quel “simbolo di gelosia”, e per chi il suo trasferimento era lì infausto?

7 In netto contrasto con quell’idolatrico “simbolo di gelosia” vicino alla porta interna, “ecco”, come Ezechiele ci narra, “la gloria dell’Iddio d’Israele era lì, come l’aspetto che avevo visto nella pianura della valle”. (Ezechiele 8:4) Il celeste carro di Geova si era trasferito, dal fiume Chebar di Babilonia dove Ezechiele l’aveva visto dapprima in visione, verso ovest alla condannata città di Gerusalemme nel paese di Giuda. (Ezechiele 1:4-28) Questo trasferimento del carro celeste era infausto per Gerusalemme!

8. A Ezechiele fu chiesto se aveva visto che cosa, e quale effetto avrebbe avuto su Geova il fatto che fosse lì?

8 Dal suo celeste carro Geova cominciò a parlare a Ezechiele lì alla settentrionale porta interna che conduceva all’altare dei sacrifici. “E”, dice Ezechiele, “mi diceva: ‘Figlio d’uomo, suvvia, alza i tuoi occhi in direzione del nord’. Io alzai dunque i miei occhi in direzione del nord, ed ecco, al nord della porta dell’altare c’era nell’ingresso questo simbolo della gelosia. E continuò a dirmi: ‘Figlio d’uomo, vedi quali grandi cose detestabili fanno, le cose che la casa d’Israele qui fa perché io stia lungi dal mio santuario? Eppure vedrai di nuovo grandi cose detestabili’”. — Ezechiele 8:5, 6.

9. Quale effetto ebbe su Geova il fatto che questo “simbolo di gelosia” era nel suo tempio, e di quali comandamenti divini ne era la presenza lì una violazione?

9 Che specie di cosa idolatra fosse esattamente questo “simbolo di gelosia” non ci viene detto. Si pensa che fosse un “asherah”, o palo sacro, che rappresentava la falsa dea moglie del dio cananeo Baal. Qualunque cosa fosse, incitava il vivente Dio Geova a gelosia, poiché divideva l’esclusiva devozione degli Israeliti verso Geova ed era una violazione dei primi due dei Dieci Comandamenti, cioè: “Io sono Geova tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa degli schiavi. Non devi avere altri dèi contro la mia faccia. Non ti devi fare immagine scolpita né forma simile ad alcuna cosa che è su nei cieli o che è giù sulla terra o che è nelle acque sotto la terra. Non devi inchinarti a loro né essere indotto a servirle, perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che esigo esclusiva devozione, recando punizione per l’errore”. (Esodo 20:2-5) Quindi l’adorazione di quel “simbolo di gelosia” nello stesso tempio di Geova in Gerusalemme era una delle “grandi cose detestabili” che venivano fatte dagli apostati Israeliti.

10. Che quel “simbolo di gelosia” fosse lì presente che cosa obbligava il Signore Dio a fare riguardo al tempio, e quale azione simile egli compì nel 33 E.V.?

10 Era un tale tempio materiale, profanato dall’adorazione di questo “simbolo di gelosia”, un “santuario” appropriato perché Geova continuasse ad occuparlo con il suo spirito e lo proteggesse? No, davvero! Quel simbolo idolatrico, insieme ad altre “grandi cose detestabili”, rese necessario che egli ritraesse la sua presenza spirituale. Lo obbligò, come egli disse, a star “lungi dal mio santuario”. Questo significava che lo abbandonasse alla distruzione. La stessa cosa accadde nell’anno 33 della nostra Èra Volgare, quando Gesù Cristo disse ai Giudei circa il loro tempio di Gerusalemme: “Ecco, la vostra casa vi è abbandonata”. (Matteo 23:38) Quel profanato tempio fu distrutto nel 70 E.V.

11. Quale altro sistema religioso ha profanato le sue case in un modo simile a quello del tempio di Gerusalemme, e che cosa dovrebbero fare perciò quelli che vi aderiscono al fine di agire correttamente?

11 Oggi la cristianità ha profanato le sue case religiose con molti simboli che ne dividono l’esclusiva devozione a Geova ch’essa professa di servire, dichiaratamente l’Iddio della Bibbia. Con tali cose idolatriche la cristianità, che prende il nome del Figlio di Dio, incita Geova il Padre celeste a gelosia. Sarebbe bene, perciò, che i frequentatori di chiesa prendessero nota di ciò che Geova mostrò al suo profeta Ezechiele, per vedere se essi e i loro sistemi ecclesiastici sono colpevoli di queste stesse cose, alla maniera moderna. Potrebbero così apprendere cosa fare ora senza indugio, al fine di salvarsi dalla distruzione nella “grande tribolazione” che verrà fra breve sulla moderna Gerusalemme antitipica, cioè la cristianità. (Matteo 24:21, 22) Non abbiamo ancora notato tutte le “grandi cose detestabili” che allontanarono Geova da quelli che molto tempo fa pretesero di adorarlo, poiché, come egli disse a Ezechiele al tempio di Gerusalemme, “eppure vedrai di nuovo grandi cose detestabili”. Vediamole anche noi.

OLTRAGGIOSA ADORAZIONE DI CREATURE INFERIORI ALL’UOMO

12, 13. Dove Geova portò ora Ezechiele, e che cosa fece egli secondo quanto gli fu detto?

12 Ezechiele seguì Geova in questo giro d’ispezione delle condizioni del tempio. Egli dice: “Mi portò pertanto all’ingresso del cortile, e io vedevo, ed ecco, un certo buco nel muro. Ora mi disse: ‘Figlio d’uomo, fora, suvvia, il muro’. E io forai gradualmente il muro, ed ecco, c’era un certo ingresso. E ancora mi disse: ‘Entra e vedi le cattive cose detestabili che fanno qui’”. — Ezechiele 8:7-9.

13 Conforme a ciò, Geova portò Ezechiele attraverso la settentrionale porta interna proprio dentro il cortile interno dove era situato l’altare. Dentro questo cortile fu mostrata a Ezechiele una stanza alla porta interna per cui era venuto o nei pressi d’essa. Vediamo ora quel buco nel suo muro? A Ezechiele vien detto di forarlo, allargandone l’apertura per attraversarlo e passare dentro. O per questo ingresso che era stato forato o per un altro “certo ingresso” vicino al buco ch’era stato forato, vien detto a Ezechiele di entrare e di vedere cosa fanno quelli che stanno dentro. Ezechiele ci narra ciò che vide dopo aver fatto questo:

14. All’interno, cosa vide Ezechiele che facevano settanta uomini, e che dicevano essi?

14 “Entrai, dunque, e vedevo, ed ecco, c’era ogni rappresentazione di cose striscianti e di bestie abominevoli, e tutti gli idoli di letame della casa d’Israele, essendo l’intaglio sul muro d’ogn’intorno. E settanta uomini degli anziani della casa d’Israele, con Iaazania figlio di Safan che stava fra loro, stavano dinanzi ad essi ciascuno col suo incensiere in mano, e il profumo della nuvola dell’incenso ascendeva. E mi diceva: ‘Hai visto, o figlio d’uomo, ciò che gli anziani della casa d’Israele fanno nelle tenebre, ciascuno nelle stanze interne del suo pezzo da esposizione? Poiché dicono: ‘Geova non ci vede. Geova ha lasciato il paese”’”. — Ezechiele 8:10-12.

15. Le cose che quegli anziani adoravano eran le cose adorate da quale specie di nazioni?

15 Questo avveniva nel cortile interno presso l’altare del tempio! Poterono esserci singole stanze dentro questa struttura in cui Ezechiele aveva praticato il foro per attraversarla, e i muri di tutte queste stanze avevano rappresentazioni di cose striscianti, bestie abominevoli cerimonialmente impure e “idoli di letame” come quelle che in particolare i pagani Egiziani adoravano lungo il fiume Nilo.

16. Come quei settanta anziani placavano ogni timore d’esser puniti per avervi praticato tale adorazione?

16 Oltraggiosamente nel medesimo tempio di Geova, quei settanta anziani della casa d’Israele offrivano incenso ai falsi dèi raffigurati da quelle rappresentazioni sul muro! A loro non importava che facessero nel tempio di Geova tale degradata falsa adorazione. Placavano qualsiasi timore di riceverne punizione dicendo a se stessi che Geova non vedesse ciò che facevano nelle tenebre, dietro porte chiuse. Infatti, Iaazania il figlio di Safan e gli altri sessantanove anziani della casa d’Israele poterono pensare che Gerusalemme e il Regno di Giuda avevano avuto tanta difficoltà di recente per mano di Babilonia che Geova aveva apparentemente “lasciato il paese” di Giuda. E, in quanto ad avere ulteriore interesse per il paese, Geova era morto!

17. In quest’“Èra dei Cervelli”, come la cristianità mostra l’inclinazione di quei settanta anziani ad adorare bestie, uccelli e pesci?

17 Oggi, in questa cosiddetta Èra dei Cervelli, si mostra la cristianità così intelligente da astenersi dall’offrire l’incenso di adorazione a “ogni rappresentazione di cose striscianti e di bestie abominevoli, e tutti gli idoli di letame”, a cui facevan profumo quei settanta anziani d’Israele? Ebbene, guardate gli animali selvaggi e gli uccelli con cui le nazioni della cristianità rappresentano o simboleggiano i loro rispettivi paesi, simboli ai quali rendono devozione di cuore. Guardate i nomi di animali e uccelli con i quali si chiamano le squadre sportive della cristianità, essendo i protagonisti di tali sport idoli popolari anche per i frequentatori di chiesa. E che dire della Teoria dell’Evoluzione, che è stata adottata anche dalla maggioranza del clero della cristianità invece d’attenersi alla spiegazione biblica che Dio creò direttamente l’uomo come distinto dagli inferiori animali e pesci! Così Geova è escluso come divino Creatore dell’uomo, e l’evoluzionista clero della cristianità induce le persone delle sue chiese ad adorare una teorica forza evoluzionistica quale creatrice dell’uomo, parlando nello stesso tempo di Madre Natura anziché del Celeste Padre come Creatore e Dio.

18. Hanno ragione quegli ipocriti religionisti di pensare a loro modo, e fra breve Geova farà riconoscere loro che si sente verso di loro in che modo?

18 Se questi ipocriti religionisti della cristianità pensano che Geova non presti nessuna attenzione a ciò che avviene sulla terra e non s’interessi più nemmeno della cristianità, e che così “Dio è morto”, si sbagliano grandemente. Egli è vivente come lo è sempre stato, essendo immortale, ed è più che offeso di ciò che avviene fra quelli che asseriscono di rappresentarlo e di avere con lui una relazione cristiana. Questi fatti egli farà fra breve riconoscere loro penosamente.

19. Chi ha oggi buona ragione di considerare ciò che qui Geova mostrò a Ezechiele, e come le visioni che diede a Ezechiele provano che egli vede e ode ciò che si fa e si dice nelle tenebre?

19 Di conseguenza le persone di chiesa che subiscono l’influenza e la guida di questi anziani del clero della cristianità hanno ogni buona ragione per considerare le cose che Geova mostrò al suo profeta Ezechiele. Egli vede ciò che il clero fa nelle “tenebre”, dietro porte chiuse. Egli ode e conosce ciò che si dicono per rassicurarsi. Perché non dovrebbe essere in grado di far ciò? Pensate al modo in cui, per mezzo di visioni, poté svelare a Ezechiele ciò che si faceva nel tempio di Gerusalemme, nonostante che Ezechiele fosse corporalmente a Tel-Abib in Babilonia ottocento chilometri a oriente di Gerusalemme. La distanza non è una barriera per la vista e l’udito di Geova. Leggiamo, dunque, quanto viene in seguito mostrato a Ezechiele:

20, 21. Il falso dio su cui Ezechiele vide piangere le donne fornì il nome per quale mese lunare, e che cosa rappresentava egli per i suoi adoratori nell’Asia sudoccidentale?

20 “E [Geova] continuò a dirmi: ‘Eppure vedrai di nuovo grandi cose detestabili che essi fanno’. Mi portò dunque all’ingresso della porta della casa di Geova, che è verso il nord, ed ecco, lì sedevano le donne piangendo sul dio Tammuz”. — Ezechiele 8:13, 14.

ADORAZIONE DEL FALSO DIO TAMMUZ

21 Tammuz, ah! Ricordiamo che il quarto mese dell’anno lunare prende nome da questo falso dio. Secondo i Babilonesi e i Siri egli era il dio della vegetazione, che cresce durante la stagione piovosa con le sue benefiche alluvioni e muore durante la stagione asciutta dell’Asia sudoccidentale. La morte della vegetazione raffigurava la morte di Tammuz, ed era la sua morte che gli idolatrici adoratori di Tammuz piangevano ogni anno al tempo del massimo caldo. Al ritorno della stagione delle piogge si supponeva che Tammuz tornasse dagli Inferi, come simboleggiava la nuova crescita della vegetazione. L’adorazione di Tammuz è ritenuta una delle più antiche forme di falsa adorazione religiosa della storia umana, e non è del tutto scomparsa nemmeno ora da certe parti della terra.

22. Con chi il libro Le due Babilonie identifica Tammuz?

22 Comunque, nel suo libro intitolato “Le due Babilonie”, il dott. Alexander Hislop identifica Tammuz con Nimrod, che fondò la città di Babilonia circa 180 anni dopo il diluvio del giorno di Noè.

23. Chi, biblicamente, fu Nimrod, che cosa fecero riguardo a lui i suoi seguaci dopo la sua morte, e come i personaggi mitici di Bacco e Adone gli corrispondono?

23 Nimrod fu pronipote di Noè. Secondo Genesi 10:1, 6, 8-12, divenne noto come “potente cacciatore in opposizione a Geova”. Conforme alla tradizione religiosa, Nimrod fu giustiziato per la sua ribellione contro Geova, l’Iddio di Noè. I seguaci di Nimrod considerarono la sua morte violenta una tragedia o calamità, e lo deificarono. Ogni anno ne commemoravano la morte il primo o il secondo giorno del mese lunare di Tammuz, quando le donne idolatre piangevano sul suo idolo. Fra gli antichi scrittori classici gli fu dato dunque il nome Bacco, che significa “Pianto”, “Lamentato”. Questo piangere su di lui corrisponde a quello che si faceva sul leggendario Adone, un bel giovane amato da Venere o Ishtar e che fu ucciso da un cinghiale selvatico sui monti del Libano. Infatti, la Bibbia vulgata latina e la versione inglese di Douay della Bibbia usano in Ezechiele 8:14 il nome Adone invece di Tammuz: “Ecco, lì sedevano le donne che piangevano Adone”, o il “Signore”.

24. Quali derivazioni sono state attribuite al nome Tammuz, quale lettera ne divenne un simbolo, e perché fu scandaloso che le donne facessero lamento per Tammuz nel tempio di Geova?

24 Le due Babilonie (The Two Babylons), a pagina 245, in una nota in calce, fa derivare il nome Tammuz dalle parole tam (“rendere perfetto”) e muz (“fuoco”) così che significhi “Il fuoco che perfeziona” o “Il fuoco perfezionatore”. Un’altra derivazione gli dà il significato di “Nascosto” o “Oscuro”, e questo corrisponde al fatto che l’adorazione dell’immagine di Tammuz era praticata in un luogo segreto, com’è raffigurato in Ezechiele 8:14. * Egli era rappresentato con la prima lettera del suo nome, che è un’antica tau, che era una croce. Il “segno della croce” era il simbolo religioso di Tammuz. Ci fu dunque il tentativo di introdurre l’adorazione dell’idolatrica croce pagana nel tempio di Geova in Gerusalemme. Come fu scandaloso che quelle donne israelite, sul pavimento del cortile interno del tempio di Geova, piangessero religiosamente la morte di Tammuz messo a morte con l’esecuzione capitale, in realtà “Nimrod potente cacciatore in opposizione a Geova”!

25. Secondo Genesi 10:10-12, di che cosa Nimrod fu il fondatore, e quale tipo di religione sorge dal “principio del suo regno”?

25 Cos’è oggi nella cristianità che, da quando fu fondata nel quarto secolo dall’imperatore romano Costantino il Grande, deriva da tutte le cose religiose che hanno a che fare con Nimrod cioè Tammuz? Teniamo presente che “il principio del suo regno fu Babele [o Babilonia] ed Erec e Accad e Calne, nel paese di Sinar. Da quel paese andò in Assiria e si mise a edificare Ninive e Reobot-Ir e Cala e Resen fra Ninive e Cala: questa è la gran città”. (Genesi 10:10-12) Così Nimrod fu il fondatore delle città e dei sistemi politici di governo, contrariamente alla volontà di Geova Dio. Tutta la falsa religione sorse da Babilonia dopo il diluvio dei giorni di Noè. Genesi 10:8, 9 dice che “[Nimrod] si mostrò potente cacciatore in opposizione a Geova”.

26. Secondo l’usanza babilonese e assira di applicare la parola “cacciatore”, in che modo Nimrod fu uno spargitore di sangue?

26 Il termine “cacciare”, secondo l’antica usanza babilonese e assira, si applicava non solo alla caccia di animali selvatici ma anche alle campagne militari contro creature umane come preda. Nimrod si rese dunque in guerra uno spargitore di sangue umano.

27. Che cosa ha fatto la cristianità in quanto a stabilire sistemi religiosi, e come non si è meramente limitata al suo reame religioso?

27 Come si addicono bene anche alla cristianità questi particolari inerenti a Nimrod! A somiglianza di Nimrod, essa pure ha stabilito i suoi propri sistemi religiosi. In genere si pensa che questi siano in armonia con la Sacra Bibbia di Geova ma in realtà sono in armonia con gli insegnamenti religiosi dell’antica Babilonia, compresa l’adorazione della croce, simbolo di Tammuz. A somiglianza di Nimrod, la cristianità non si è limitata meramente alla religione; si è immischiata nella politica mondana, stabilendo, ovunque fosse possibile, un’unione di Chiesa e Stato, con la Chiesa che cerca di dire allo Stato cosa fare. Essa ha preteso che i suoi imperatori e re politici abbiano dominato “Per grazia di Dio”. Anche i suoi vescovi, arcivescovi e papi sono stati onorati con troni materiali e ancora si dice che “regnano” sui loro episcopati e sedi papali.

28. In che modi i politicanti sono stati favoriti dalla cristianità, e in che modo politicamente essa è andata contro le parole e l’esempio di Gesù Cristo?

28 Ai politicanti di questo mondo sono assegnati nei sistemi ecclesiastici posti preminenti e considerazione. Quale contrasto fa questo con l’esempio di Gesù Cristo, che si rifiutò di farsi fare re sulla terra dagli uomini! Al governatore romano, Ponzio Pilato, egli disse: “Il mio regno non fa parte di questo mondo. Se il mio regno facesse parte di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei. Ma ora il mio regno non è di qui”. (Giovanni 18:36) Al contrario di ciò, la cristianità insiste che i membri delle sue chiese abbiano il dovere d’impegnarsi nella politica. A volte e in alcuni luoghi, essa cerca d’imporre loro i candidati politici per i quali votare nelle loro elezioni. I componenti del suo clero hanno perfino agito come governanti politici, come presidente, o primo ministro, e così via.

29. Come la cristianità trova in Nimrod il “potente cacciatore” un piccolo prototipo di se stessa riguardo allo spargimento di sangue?

29 E che dire del deliberato spargimento di sangue compiuto da “Nimrod potente cacciatore in opposizione a Geova”? Nimrod fu anticamente solo un piccolo prototipo della cristianità! Essa pure si è impegnata quale “cacciatrice” in campagne militari con armi carnali. Le guerre più sanguinose di tutta la storia umana sono state combattute dagli appartenenti alla cristianità, fra se stessi e con i cosiddetti infedeli e pagani. Tutto questo non è cristiano. È babilonico e sa di Nimrod.

30. Come le guerre della cristianità hanno causato altro pianto da parte delle donne e hanno indotto le chiese a mostrare speciale rispetto ai personaggi d’alto rango delle guerre?

30 La perdita di vite umane in queste guerre ha causato indicibili pianti delle donne della cristianità. Ogni anno si celebrano giornate commemorative nelle quali gli orbati dalla guerra vanno nei sepolcreti per ornare le tombe dei loro uccisi guerrieri. La morte dei potenti generali delle guerre e di altri comandanti d’alto rango delle guerre sono pianti dai patriottici, nazionalistici appartenenti della cristianità, con panegirici pronunciati nelle chiese alle funzioni funebri in loro lode. Tutto questo in piena armonia con il noto fatto che le chiese sono state usate come luoghi di reclutamento e centri di propaganda in tempi di guerra. Questa relazione di tutte le attività politiche e militari con la “casa di Dio” (la Chiesa) nella cristianità ben ci rammenta quelle donne israelite, che sedevano nel giorno di Ezechiele entro il cortile interno del tempio del Sovrano Signore Dio, piangendo su Tammuz.

ADORAZIONE DI UN SOLE SIMBOLICO

31. Quale adorazione Geova mostrò a Ezechiele che veniva praticata da circa venticinque uomini fra il portico e l’altare del tempio, e che cos’altro si faceva così che Geova non avrebbe dovuto udire le loro preghiere?

31 Comunque, è tutto qui? Ezechiele dice di no, poiché continua a narrarci ciò che Geova ancora gli mostrò, dicendo: “E mi disse ancora: ‘Hai visto questo, o figlio d’uomo? Eppure vedrai grandi cose detestabili peggiori di queste’. Mi portò dunque nel cortile interno della casa di Geova, ed ecco, all’ingresso del tempio di Geova, fra il portico e l’altare, erano circa venticinque uomini coi loro dorsi verso il tempio di Geova e le loro facce verso est, e s’inchinavano verso est, al sole. E continuò a dirmi: ‘Hai visto questo, o figlio d’uomo? È di così poco conto per la casa di Giuda fare le cose detestabili ch’essi hanno fatte qui, che devono riempire il paese di violenza e che dovrebbero offendermi di nuovo, ed ecco, stendono il germoglio [ramoscello] al mio naso? E io stesso anche agirò nel furore. Il mio occhio non commisererà, né proverò compassione. E per certo grideranno ai miei orecchi ad alta voce, ma io non li udrò’”. — Ezechiele 8:16-18; nota in calce nella NW.

32, 33. All’adorazione di chi quegli uomini voltavano il dorso, e quale avvertimento che era stato dato per mezzo di Mosè essi violavano?

32 La condotta di quei venticinque uomini d’Israele era specialmente oltraggiosa verso Geova. Essi erano lì, nel cortile interno del tempio a lui dedicato e nello spazio fra il portico del tempio e l’altare di sacrificio al centro del cortile interno. Ma non adoravano Geova in quel luogo né s’inchinavano al suo altare di sacrificio che era rispetto a loro verso est. Invece di volgersi a ovest, verso il tempio dove la presenza di Geova era simboleggiata dalla luce Shekhinah sospesa sopra la sacra Arca del Patto nel compartimento più interno, il Santissimo, quei venticinque uomini voltavano le spalle alla Presenza Divina ed eran rivolti verso est. Orrore! Si inchinavano in adorazione al sole che era nel cielo. Violavano espressamente l’avvertimento che Geova aveva dato per mezzo del profeta Mosè:

33 “Dovete badare bene alle vostre anime, . . . che tu non alzi i tuoi occhi ai cieli e in realtà veda il sole e la luna e le stelle, tutto l’esercito dei cieli, e sia effettivamente sedotto e t’inchini ad essi e serva essi”. — Deuteronomio 4:15-19.

34. Prima di ciò, che cosa aveva fatto il buon re Giosia riguardo all’adorazione del sole, ma come quei venticinque uomini rinunciavano ora a Salmo 84:11?

34 Nell’anno 642 a.E.V. o trent’anni prima di ciò, il buon re Giosia aveva pubblicamente letto quelle parole al popolo che si era riunito al tempio, e aveva dopo ciò abolito e distrutto prontamente tutta l’adorazione del dio sole dal regno di Giuda. (2 Re da 22:3 a 23:11) Ma ora, dopo la morte di Giosia, gli uomini di Giuda si comportavano come porci lavati che tornassero a voltolarsi nel fango e introducevano di nuovo l’adorazione del sole praticandola proprio dentro il tempio di Geova, senza interferenza da parte dei sacerdoti della tribù di Levi. Avevan rinunciato alle parole dei “figli di Cora [il Levita]”, riportate in Salmo 84:11: “Geova Dio è un sole e uno scudo; favore e gloria sono ciò che egli dà. Geova stesso non tratterrà alcuna cosa buona da quelli che camminano in maniera irreprensibile”. Quei venticinque rinnegati Israeliti guardavano a una semplice creazione di Geova, al sole, come loro sorgente di “favore e gloria”, come loro sorgente di “alcuna cosa buona”. Questo era abbastanza per insultare Geova.

35. Perché era offensivo per lui che stendessero il germoglio o ramoscello al naso di Geova, e di che cosa riempivano il paese, obbligando così Geova ad agire in che modo verso di loro?

35 Eppure quegli uomini aggiungevano a ciò ulteriore insulto. “Ecco”, disse Geova, “stendono il germoglio [o, ramoscello] al mio naso”. (Ezechiele 8:17) Questo germoglio o ramoscello era usato nell’adorazione idolatrica e poteva essere scolpito di una certa forma per rappresentare l’organo umano maschile. Almeno doveva essere qualche cosa di molto offensivo o osceno per essere steso al naso di Geova, come se egli provasse piacere a odorarlo. Tale idolatrica adorazione del sole da parte di quei venticinque uomini era accompagnata dal fatto che riempivano “il paese di violenza”. Era abbastanza perché Geova avesse buona ragione per ‘agire nel furore’. Questo ebbe il proposito di fare all’appressarsi della distruzione di Gerusalemme e del suo tempio. Quando poi il dio sole fosse venuto meno a quei venticinque apostati israeliti, essi sarebbero tornati a Geova e l’avrebbero invocato ad alta voce per cercar di fargli udire, ma egli non avrebbe avuto nessun motivo per prestare attenzione alle loro egoistiche invocazioni. Guardando la loro distruzione ad opera delle sue forze esecutive, il suo occhio non avrebbe provato nessuna commiserazione poiché non avrebbe sentito nessuna compassione. Egli odia gli ipocriti!

36. In che modo i membri della cristianità si impegnano oggi in una simbolica adorazione del sole?

36 No, i religionisti della cristianità in effetti non adorano oggi il sole, poiché apprendono dai loro scienziati qualche cosa di ciò che è il sole, tanto da sapere che non è un dio. Anche dopo la fine della seconda guerra mondiale nel 1945 l’imperatore del non cristiano Giappone fu abbastanza intelligente da rinunciare alla pretesa avanzata per gli imperatori nipponici che fossero discendenti della dea sole, Amaterasu. Comunque sia, c’è ancora nella cristianità un preminente gruppo, incluso l’ecclesiastico modernista delle sue chiese, che si è volto dall’adorazione del Dio della Sacra Bibbia, Geova, a un sostituto di loro propria scelta. Perfino ne negano l’esistenza. Invece di rivolgersi a Lui come alla sorgente di luce ed energia e dell’agio delle comodità materiali, si rivolgono alla scienza moderna e alla filosofia umana. Mostrano più rispetto a questi scienziati e intellettuali moderni, attribuiscono di più a questi, che non a Geova. Questi son divenuti il simbolico “sole” che la cristianità adora e a cui si rivolge per la salvezza. Che la cristianità accetti in genere la non dimostrabile teoria dell’evoluzione è una delle evidenze che la tradiscono come adoratrice di un tale “sole”.

37. Com’è stata considerata la scienza moderna dalle riverenti creature umane, e come la cristianità ha mostrato la tendenza notata in Romani 1:23?

37 La scienza moderna viene considerata come una “vacca sacra”, che si debba trattare con riverenza e si debba ritenere superiore alla Bibbia e al suo Dio. L’intellettualismo moderno con tutte le sue teorie è stato considerato come una forma di cultura aggiornata che abbia reso la Bibbia antiquata, facendola cadere in disuso. Quest’epoca dell’alta velocità, nucleare, spaziale è considerata più progredita della cosiddetta filosofia biblica delle “carovane di cammelli”. Alla tecnologia moderna si dà credito per tutte le comodità moderne e per gli apparecchi che fanno risparmiare fatica e per i sistemi di comunicazione che sono oggi a nostra disposizione. Tutto questo ha richiamato l’attenzione sulla creatura umana. Per tutte queste meravigliose imprese dei tempi moderni l’adorazione della cristianità è stata rivolta alla creatura. Essa ha voltato il dorso al Creatore, che dotò la creatura umana delle facoltà mentali e fisiche per compiere queste cose. Questa costante tendenza umana a far ciò fu menzionata diciannove secoli or sono in Romani, capitolo 1, versetto 23.

38. Come si è tradita l’infezione della cristianità con l’adorazione di dèi demonici, anche in relazione con l’invio di uomini sulla luna?

38 L’infezione della cristianità con l’adorazione di falsi dèi, gli dèi del demonismo, si tradisce assai scaltramente. Per esempio, il 20 luglio 1969, quando per la prima volta un astronauta umano mise piede sulla luna, chi fu quindi glorificato, dal modo in cui il gruppo scientifico responsabile chiamò le cose che vi furono impiegate? Per certo non Geova, il Creatore della luna, ma il mitologico dio sole. Come mai? Per il fatto che il veicolo spaziale umano con cui fu fatto il lancio lunare per portare gli Americani sul nostro satellite lunare fu chiamato Apollo, Numero Undici. Febo Apollo fu il dio sole degli antichi Greci e fu anche il fratello gemello di Artemide (o Diana), la dea luna. Questo Apollo dei Greci è stato fatto risalire al primo re di Babilonia, cioè Nimrod, il “potente cacciatore in opposizione a Geova”. (Genesi 10:8-10) * Da quel primo allunaggio, altri lanci lunari sono stati fatti con veicoli spaziali della serie “Apollo”. Tutto parte dell’adorazione del sole!

39. Che si deve dire in quanto alla domanda se questa simbolica adorazione del sole è stata utile per il genere umano?

39 È risultata questa adorazione del sole utile al genere umano? Ai giorni del profeta Ezechiele non risultò tale. Né è risultata tale in questo ventesimo secolo moderno. La violenza che ne è derivata ha grandemente superato quella del giorno di Ezechiele. (Ezechiele 8:17) Gli ecclesiastici della cristianità non hanno impedito di applicare la scienza moderna all’invenzione e all’uso delle più diaboliche armi da guerra, che è giunta al culmine con la preparazione di armi biologiche e radiologiche e atomico–nucleari. La prima e la seconda guerra mondiale furono combattute in gran parte in base all’attività degli scienziati. La violenza che ha riempito la terra non è stata limitata a quelle due guerre mondiali che furon combattute principalmente dalla cristianità. L’assai adorata filosofia moderna ha privato i frequentatori di chiesa del vero timore di Dio, e la violenza è estesamente impiegata, anche in tempo di pace. Il periodo di tempo dal 1914 E.V. è stato ufficialmente definito un’“Èra di Violenza”.

40, 41. Come le tecniche della scienza moderna nell’industria e nel commercialismo hanno influito sull’ambiente naturale dell’uomo, e che cosa deve dirsi sull’offesa dell’odierno ambiente morale dell’uomo?

40 La tecnologia della scienza moderna è stata applicata all’industria e al commercialismo moderni, e questo ha dato luogo a un crescente inquinamento che sta rovinando l’ambiente naturale dell’uomo. Si esprimono i timori che questa terra divenga fra breve un luogo inadatto per l’esistenza degli uomini. E che dire dell’ambiente morale dell’uomo?

41 È stata adottata una nuova morale che considera perfino fornicazione, adulterio e omosessualità con indulgenza e fa loro concessioni legali. Gli ecclesiastici della cristianità si astengono dal dichiarare ciò che la Bibbia dice contro queste cose. Infatti molti ben noti ecclesiastici si sono pubblicamente espressi a favore di una legislazione che esoneri le persone immorali dalla punizione per aver commesso tali cose impure. Le malattie veneree continuano di conseguenza ad aumentare e, infatti, son divenute un’epidemia! Se questo è oggi offensivo per molti che temono Dio, che cosa dev’essere per Dio stesso? È proprio così offensivo come quando quei venticinque adoratori del sole nel tempio di Geova in Gerusalemme in maniera oscena “stendevano il germoglio” al Suo naso. (Ezechiele 8:17) Dovrebbe egli esaudire quegli ipocriti cristiani quando ad un tratto si rivolgono a Lui? No!

LA CRISTIANITÀ INFETTA DA MORTALE DEMONISMO

42. Come il nostro giro d’ispezione nella casa di adorazione della cristianità mostra che Geova è giustificato nell’agire fra breve con furia contro di lei, e che cosa scrisse riguardo a lei il cardinale Newman?

42 C’è ogni giustificazione perché Geova agisca con “furia”, senza provare compassione, quando fra breve porterà sulla cristianità e sui suoi associati mondani la “grande tribolazione” per porre così fine a questo sistema di cose. Il nostro giro d’ispezione relativamente alle condizioni religiose della cristianità è stato proprio così rivelatore come quello che Ezechiele fece nel profanato tempio di Geova in Gerusalemme. Ci ha rivelato che la casa di adorazione della cristianità è tanto infetta da demonismo e tanto carica di oggetti di demonismo da esserne inseparabile. Questo fu ammesso quasi cento anni fa da uno dei famosi ecclesiastici della cristianità. Nell’anno 1878 il prelato cattolico romano, cardinale John Newman, pubblicò il suo libro intitolato “Saggio sullo sviluppo della dottrina cristiana”. In questo espresse la sua credenza che i primi professanti cristiani non fossero infetti da malattia spirituale con alcuna adozione nella loro organizzazione religiosa delle cose che avevano avuto a che fare con l’adorazione dei diabolici demoni. Conformemente egli scrisse:

Confidando quindi nel potere del cristianesimo di resistere all’infezione del male, e di convertire i medesimi strumenti e ausili dell’adorazione demonica in un uso evangelico, e ritenendo inoltre che questi usi fossero originalmente venuti da rivelazioni primitive e dall’istinto della natura, benché fossero stati corrotti; e che essi dovevano inventare ciò che loro occorreva, se non usavano ciò che trovavano; e che possedevano per giunta gli stessi archetipi di cui il paganesimo aveva tentato di fare le ombre; i capi della Chiesa dai primi tempi furon preparati, se ne fosse sorta l’occasione, ad adottare, o a imitare, o ad approvare i riti e le usanze esistenti della popolazione, e anche la filosofia della classe istruita.

Continuando ora a mostrare l’origine delle cose della cristianità, egli dice:

L’uso di templi, e questi dedicati a santi particolari, e in certe occasioni ornati di rami di alberi; incenso, lampade e candele; offerte votive alla guarigione dalla malattia; acqua santa; asili; feste e stagioni, uso di calendari, processioni, benedizioni dei campi; vesti sacerdotali, la tonsura, l’anello matrimoniale, volgersi verso Oriente, immagini in una data successiva, forse il canto ecclesiastico, e il [canto] Kyrie Eleison [Signore, abbi misericordia] sono tutti di origine pagana, e santificati dalla loro adozione nella Chiesa. — Pagine 355, 371, 373 dell’edizione del 1881.

43. Come il defunto papa Pio XI espresse religiosamente lo stesso spirito di compromesso, parlando ai giornalisti sul modo di trattare con altri per gli interessi della chiesa?

43 Esprimendo lo stesso spirito di compromesso che dura ancora in questo ventesimo secolo, il defunto papa Pio XI (morto nel 1939) fece ai giornalisti a Roma, in Italia, la dichiarazione:

Il capo della Chiesa Cattolica considererebbe suo dovere trattare con lo stesso Diavolo, per non parlare di qualsiasi mortale che, ipoteticamente, o in realtà, fosse semplicemente un agente del Dittatore della Diabolicità, se esistessero basi ragionevoli per sostenere la speranza che tali trattative proteggerebbero, o promuoverebbero, gli interessi della religione fra il genere umano. — Citato da Michael Williams, nel numero dell’Eagle di Brooklyn, New York, del 21 febbraio 1943.

44, 45. Le Chiese Ortodosse Orientali e Protestanti han messo forse da parte le ispirate espressioni sugli insegnamenti dei demoni, e alla luce di 2 Corinti da 6:14 a 7:1 quale scusa hanno i professanti cristiani per contaminarsi con le cose del demonismo?

44 Anche le Chiese Ortodosse Orientali e le Chiese Protestanti della cristianità non hanno messo da parte le pratiche e le “ingannevoli espressioni ispirate e . . . insegnamenti di demoni” che avrebbero dovuto contrassegnare i “successivi periodi di tempo”. (1 Timoteo 4:1) In quanto agli Israeliti dei giorni del profeta Ezechiele, non c’era nessuna scusa biblica perché adottassero i riti e gli insegnamenti dell’adorazione demonica, giacché questa condotta era proibita perfino dalla Legge di Mosè. (Deuteronomio 18:9-14) In modo simile, riguardo a quelli che professano d’esser cristiani, non c’è nessuna scusa perché si contaminino con gli insegnamenti, le pratiche, gli strumenti e gli oggetti del demonismo, specie in vista del comando apostolico:

45 “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. Poiché quale partecipazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale associazione ha la luce con le tenebre? Inoltre, quale armonia vi è fra Cristo e Belial? O qual parte ha il fedele con l’incredulo? E quale accordo ha il tempio di Dio con gli idoli? Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente; come Dio disse: ‘Risiederò fra loro e camminerò fra loro, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo’. ‘“Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi”, dice Geova, “e cessate di toccare la cosa impura”’; ‘“E io vi accoglierò”’. ‘“E io vi sarò padre e voi mi sarete figli e figlie”, dice Geova l’Onnipotente’. Poiché abbiamo queste promesse, diletti, purifichiamoci dunque da ogni contaminazione di carne e di spirito, perfezionando la santità nel timore di Dio”. — 2 Corinti da 6:14 a 7:1; Isaia 52:11; Geremia 31:9.

46, 47. La disubbidienza a quei comandi divini a quale condizione religiosa ha dato luogo nella cristianità, e che cosa viene profetizzato che si abbatterà su di lei, così che quali investigatrici domande dovremmo farci e dove dovremmo trovarne le risposte?

46 La disubbidienza a tali ispirati comandi ha dato luogo all’odierna condizione confusa della contaminata, religiosa cristianità. Essa ha superato la possibilità di riprendersi. Come il suo antico prototipo, l’antica Gerusalemme, è costretta a subire l’esecuzione capitale per mano dell’Iddio contro cui ha così grandemente trasgredito. Una “grande tribolazione” che supererà anche quella che si abbatté sulla Gerusalemme dei giorni degli apostoli di Gesù Cristo viene profetizzato che si abbatterà su di lei. (Matteo 24:15-22; Marco 13:14-20) In vista di ciò, si presentano a ciascuno di noi domande investigatrici: Sono un attivo componente dell’organizzazione religiosa della cristianità? Oppure: Provo simpatia per lei e vi collaboro? In tal caso, come influirà su di me la “grande tribolazione” che sta per abbattersi su di lei? C’è alcuna via di scampo per non partecipare con lei a quella distruttiva “grande tribolazione”? Sarà risparmiato in vita qualcuno che è in mezzo alla cristianità ma che non prova per lei simpatia?

47 Ciò che Geova mostrò a Ezechiele nella visione dopo aver ispezionato il tempio di Gerusalemme fornisce le risposte a queste domande.

[Note in calce]

^ par. 24 Altri fanno derivare il nome Tammuz dalla parola accadica Duzu, che è associata alla parola sumera Dumuzi, che significa “Figlio fedele”, o “Germoglio di vita”.

^ par. 38 Si veda pagina 32, con le note in calce, di Le due Babilonie, del dott. Alexander Hislop, edizione (inglese) del 1926.

[Domande per lo studio]