Vai direttamente al contenuto

Vai direttamente all’indice

Vita nella sicurezza sotto il Regno del Messia

Vita nella sicurezza sotto il Regno del Messia

Capitolo XXI

Vita nella sicurezza sotto il Regno del Messia

1. Chi dimora già in “sicurtà” sotto la protezione divina, ma dopo quale avvenimento si dimorerà in sicurtà sotto ogni aspetto?

LA VITA nella sicurezza sulla terra sotto un giusto governo! Tale cosa desiderabile sarà per il genere umano più certa di quanto non lo sia mai stata in precedenza, dopo che sarà stato infranto l’attacco di Gog e delle sue avide orde e che sarà stato spazzato via il “paese di Magog”. Le persone che divennero il bersaglio del non provocato attacco di Gog già ‘dimoravano in sicurtà’ sotto la protezione divina nel paese che Dio aveva loro dato sulla terra prima che fosse lanciato l’attacco di Gog. Oh quanto più pienamente dimoreranno in sicurtà sotto ogni aspetto dopo che Geova avrà rivendicato la sua sovranità universale e che avrà restaurato sulla terra il suo pieno dominio, trionfando gloriosamente su Gog di Magog! (Ezechiele 38:11, 14) Questo significa che ci sarà ovunque sulla terra la completa libertà di adorare il vittorioso Dio che farà conoscere a tutte le nazioni che egli è Geova!

2. Che cosa si propone Geova di far praticare dai superstiti dell’attacco di Gog, e in quale visione è questo raffigurato?

2 È espressamente proposito e disposizione di Dio che la sua pura e incontaminata adorazione sia praticata sulla terra dai superstiti dell’attacco di Gog. Geova lo raffigurò vivamente al suo profeta Ezechiele alcuni anni dopo nella visione che gli diede inerente all’ingiustificato sforzo di Gog per sradicare dalla terra l’adorazione di Geova. Fu un’estesa visione la cui descrizione richiese gli ultimi nove capitoli della profezia di Ezechiele. I dati storici della sua introduzione l’autenticano:

3. Come Ezechiele autenticò all’inizio questa visione, e in essa dove lo pose lo spirito di Geova?

3 “Nel venticinquesimo anno del nostro esilio, all’inizio dell’anno, il decimo giorno del mese, nel quattordicesimo anno da che la città era stata abbattuta, proprio in quel medesimo giorno la mano di Geova fu su di me, così che egli mi portò in quel luogo. Nelle visioni di Dio mi portò al paese d’Israele e gradualmente mi posò su un monte altissimo, sul quale era qualche cosa come la struttura d’una città verso il sud.

4. Qual era l’aspetto di colui che lì Ezechiele vide, che cosa aveva, dove stava, e che cosa disse a Ezechiele?

4 “E mi portava lì, ed ecco, c’era un uomo. Il suo aspetto era come l’aspetto del rame, e aveva in mano una corda di lino, e una canna per misurare, e stava nella porta. E l’uomo mi parlava: ‘Figlio d’uomo, vedi con gli occhi, e odi con gli orecchi, e volgi il cuore a tutto ciò che ti mostrerò, perché sei stato portato qui onde io te lo mostri. Riferisci tutto ciò che vedi alla casa d’Israele’”. — Ezechiele 40:1-4.

5. Qual è la data a.E.V. di quel venticinquesimo anno dell’esilio di Ezechiele in Babilonia, e in quale giorno di quale mese lunare ebbe egli la visione?

5 Essendo il venticinquesimo anno dell’esilio del re Ioiachin e di Ezechiele in Babilonia il quattordicesimo anno da che Gerusalemme era stata distrutta dai Babilonesi nel 607 a.E.V., la data della visione che Ezechiele ebbe del tempio sarebbe il 10 Nisan 593 a.E.V., se si prende “l’inizio dell’anno” per designare il mese di Nisan, il primo mese dell’anno sacro. Ma se si intese dire l’anno secolare, allora la data sarebbe il 10 Tishri, che era il giorno di espiazione, in cui nell’Anno del Giubileo si suonava la tromba per proclamare la libertà in tutto il paese. — Levitico 25:8-13.

6. In quale condizione era allora il paese di Giuda, eppure che cosa vede Ezechiele sul monte Moria, e che esso venga chiamato “monte altissimo” in quale èra pone le cose?

6 In quell’anno 593 a.E.V., il paese di Giuda doveva ancora restare per cinquantasei anni nella desolazione (fino al 537 a.E.V.). Ma quando nella sua visione Ezechiele è riportato in quel paese vede un nuovo tempio già edificato sul monte Moria per l’adorazione di Geova, e questo tempio è di tali proporzioni da essere “qualche cosa come la struttura d’una città verso il sud”. Essendo il monte descritto come un “monte altissimo”, il suo adempimento si pone nell’èra in cui “il monte della casa di Geova sarà fermamente stabilito sopra la cima dei monti, e sarà per certo alzato al di sopra dei colli”. — Isaia 2:2.

7. Chi rappresenta l’uomo glorioso visto da Ezechiele, e quale servizio doveva rendere a Ezechiele?

7 L’uomo che nella visione fece da guida a Ezechiele splendeva evidentemente come rame forbito e aveva nella mano il mezzo per misurare il tempio. Egli raffigurava l’angelo di Geova che doveva far compiere a Ezechiele il giro del tempio e dargli spiegazioni. È evidente che Ezechiele lo vide prima in piedi alla porta orientale, da cui il giro d’ispezione ebbe inizio. — Ezechiele 40:3, 6.

8. Chi era il Progettista di quel tempio, e che cosa rappresentò realmente il tempio di questa visione?

8 Ezechiele non costruì questo tempio nella sua immaginazione, ma nella visione Geova quale Progettista celeste glielo presentò già eretto, pronto per l’ispezione e la misurazione. Esso raffigura la “vera tenda, che Geova, e non un uomo, eresse”. Quindi questo tempio della visione aveva le “rappresentazioni tipiche delle cose dei cieli”. Nella primavera del 33 E.V. il risuscitato Gesù Cristo entrò nel Santissimo di quel “vero tempio”, cioè “nel cielo stesso, per apparire ora dinanzi alla persona di Dio per noi”. (Ebrei 8:2; 9:23, 24) Ivi egli presentò sopra l’altare della disposizione di Geova il merito del suo perfetto sacrificio umano che aveva offerto sulla terra. (Ebrei 13:10-12, 20) Di un tale tempio Ezechiele vide la raffigurazione.

9. Con quale atto è inaugurato quel tempio, e come Ezechiele ne descrive la visione?

9 Nel corso di questa particolareggiata ispezione il profeta Ezechiele vede, per così dire, l’inaugurazione o santificazione di questa struttura sacra allorché Geova prende residenza nel suo santuario. In Ezechiele 43:1-7 egli lo descrive. Riferendosi prima alla sua guida angelica, Ezechiele continua a narrarci:

“Egli mi fece quindi andare alla porta, alla porta che guarda verso oriente. Ed ecco, la gloria dell’Iddio d’Israele veniva dalla direzione dell’oriente, e la sua voce era simile alla voce di vaste acque; e la terra stessa splendé della sua gloria. Ed era simile all’aspetto della visione che avevo vista, simile alla visione che vidi quando venni a ridurre in rovina la città [in senso profetico]; e c’erano aspetti simili all’aspetto che vidi presso il fiume Chebar, e caddi sulla mia faccia.

“E la stessa gloria di Geova venne nella casa per la via della porta la cui facciata era rivolta a oriente. E uno spirito mi sollevava e mi portava nel cortile interno, ed ecco, la casa era piena della gloria di Geova. E udivo qualcuno che mi parlava dalla casa, e l’uomo stesso mi stava accanto. Ed Egli continuò a dirmi:

“‘Figlio d’uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo delle piante dei miei piedi, dove risiederò in mezzo ai figli d’Israele a tempo indefinito; ed essi, la casa d’Israele, non contamineranno più il mio santo nome’”.

10. Di che cosa il tempio di quella visione fu una garanzia, sia nel caso dell’Israele naturale che nel caso dell’Israele spirituale?

10 Questa visione del tempio, data a Ezechiele cinquantasei anni prima che agli esiliati Giudei fosse permesso di lasciare Babilonia e di tornare a Gerusalemme per riedificarvi a Geova l’altare dei sacrifici, fu una divina garanzia che la Sua adorazione sarebbe stata rinnovata nel paese desolato. (Esdra da 1:1 a 3:6) È anche una garanzia profetica per il restaurato rimanente dell’Israele spirituale. Di che cosa? Del fatto che la pura adorazione di Geova sarà praticata senza ulteriore turbamento dopo che Geova avrà sconfitto il minaccioso attacco di Satana il Diavolo altrimenti chiamato Gog di Magog e delle sue empie orde.

11. Quindi il paradiso spirituale degli adoratori di Geova avrà la sua controparte in qual modo, e a chi e in che modo fu questo prefigurato?

11 Quindi i provvedimenti per la vita eterna nella sicurezza sulla terra si renderanno disponibili agli adoratori di Geova con veri benefici fisici e ambientali come non ne hanno mai avuti. Il paradiso spirituale da cui Gog di Magog cerca di estromettere essi e i loro compagni di adorazione assomigliati a pecore avrà quindi la sua controparte fisica. In che modo? In un “giardino d’Eden” mondiale simile a un Paradiso. Questo fu scorto da Ezechiele in ciò che ulteriormente vide nella visione dopo aver finito l’ispezione del tempio. Egli scrive:

12. Che cosa vide Ezechiele uscire dalla Casa, e in quale direzione?

12 “E gradualmente mi ricondusse all’ingresso della Casa, ed ecco, usciva acqua di sotto la soglia della Casa verso oriente, poiché la facciata della Casa era a oriente. E l’acqua scendeva da sotto, dal lato destro della Casa, a sud dell’altare”. — Ezechiele 47:1.

IL FIUME DI ACQUA VIVIFICANTE DIVIENE PIÙ PROFONDO

13. Che specie di “acqua” è quella, quale ne è la sorgente, e il fatto che scorre oltre l’altare dei sacrifici che cosa indica che si riconosce?

13 Risulta che quest’acqua proveniente dal tempio della ripristinata adorazione di Geova è acqua vivificante, “acqua di vita”. Emana dall’originale Datore della vita, Geova, che ha preso permanente residenza nel suo celeste tempio, dove è assiso sul trono sopra i cherubini e dove riceve il valore del sangue del sacrificio d’espiazione a favore del condannato genere umano morente. Notiamo che l’acqua vivificante scorre oltre l’altare dei sacrifici nel cortile interno, anziché verso ovest attraverso la parte posteriore della Casa subito dopo il Santissimo. Questo dà enfasi al fatto che il Datore della vita, Geova, fa emanare quest’“acqua di vita” col pieno riconoscimento del sacrificio di riscatto del suo Figlio e Sommo Sacerdote, Gesù Cristo. Ecco perché il cristiano apostolo Giovanni scrisse:

“Se camminiamo nella luce come egli è nella luce, abbiamo partecipazione gli uni con gli altri e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato”.

“E questa è la testimonianza data, che Dio ci diede la vita eterna, e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio ha questa vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha questa vita”. — 1 Giovanni 1:7; 5:11, 12.

14. Quel corso d’acqua di vita è conforme a quale fiume simile menzionato nell’ultimo capitolo della Bibbia, e come lo scrittore Giovanni descrive esso e la sua sorgente?

14 Questo concorda con ciò che si dice sia la fonte di un simile fiume d’acqua di vita, descritto nell’ultimo capitolo della Bibbia. Parlando delle attraenti caratteristiche della celeste Nuova Gerusalemme che scende da Dio, dal cielo, Giovanni scrive:

“E non vidi in essa alcun tempio, poiché Geova Dio, l’Onnipotente, è il suo tempio, e lo è l’Agnello [Gesù Cristo]”.

“Ed egli mi mostrò un fiume d’acqua di vita, chiaro come cristallo, che usciva dal trono di Dio e dell’Agnello nel mezzo della sua ampia via”. — Rivelazione 21:1, 2, 22; 22:1, 2.

Così il simbolico fiume dei provvedimenti di Dio per la vita eterna del genere umano emana da Geova il Re dell’universo e per mezzo del suo dominante Re Gesù Cristo, “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. — Giovanni 1:29, 36; 3:35, 36.

15. Dov’era diretto il corso d’acqua di vita, e perché Ezechiele fu condotto in un giro d’osservazione per una veduta esterna del corso d’acqua?

15 Nella visione di Ezechiele quest’acqua che emana dal tempio in cui Geova ha preso residenza è diretta dove occorre la vita. Narrando come l’angelo di Geova lo guida ancora nel suo giro di osservazione, Ezechiele scrive: “E gradualmente mi fece uscire per la via della porta nord e mi fece girare per la via di fuori alla porta esterna che guarda verso oriente, ed ecco, l’acqua gocciolava dal lato destro”. (Ezechiele 47:2) Ezechiele dovette esser condotto in giro in questo percorso perché la porta orientale esterna era stata santificata dalla gloria di Geova che vi era passata entrando nel tempio ed era pertanto chiusa. (Ezechiele 44:1-3; si paragonino 10:19; 11:22, 23) Ezechiele fu dunque portato al lato settentrionale dell’acqua che gocciolava dal tempio a sud della sua porta orientale esterna.

16. Quale misurazione fece ora l’uomo color rame, e che cosa fece fare a Ezechiele?

16 Ora l’angelo di Geova, apparendo come un uomo color rame, usa la sua corda per misurare fatta di lino. Ezechiele dice: “Quando l’uomo uscì verso oriente con una corda per misurare in mano, misurava anche mille in cubiti e mi faceva attraversare l’acqua, acqua che mi giungeva alle caviglie”. — Ezechiele 47:3.

17. Che cosa avrebbe consentito questa maggiore profondità dell’acqua?

17 Mille cubiti a est del tempio, il gocciolio dell’acqua era divenuto un ruscello che arrivava alle caviglie. Questo avrebbe permesso ad altri adoratori di venire al tempio a bere di quest’acqua vivificante.

18. Com’è raffigurato nella visione di Ezechiele, quale grande quantità della simbolica “acqua di vita” occorrerà ai superstiti dell’attacco di Gog, e che cosa daranno quindi alla società umana sotto il celeste regno del Messia di Dio?

18 Per ottenere la vita eterna quelli che sulla terra saranno sopravvissuti al vile attacco di Gog di Magog berranno di quest’acqua di vita, accettando tutti i provvedimenti per la vita che Geova consentirà per mezzo del già sacrificato Messia, Gesù l’Agnello di Dio. Questi superstiti della “grande tribolazione” con la quale finirà l’attuale sistema di cose saranno pochi in paragone con la grande massa del genere umano che viene distrutta in tale calamitosa fine di questo sistema di cose. La vivificante acqua della quantità di un ruscello che arrivi alle caviglie sarebbe per loro sufficiente. Come Noè e la sua famiglia che sopravvissero al diluvio universale, questi superstiti daranno alla società umana un giusto inizio. Forniranno il fondamento della “nuova terra”, cioè della società umana organizzata sotto il celeste regno di Gesù Cristo, il Messia di Geova. — 2 Pietro 2:5; 3:5-13.

19. Quali scritture ci sono per mostrare se i benefici del sacrificio di riscatto di Cristo saranno limitati ai superstiti della fine di questo sistema di cose o no?

19 Comunque, i vivificanti benefici del sacrificio di riscatto di Gesù Cristo e del suo regno messianico non si limiteranno a quei relativamente pochi superstiti dell’infuocata distruzione dei ‘cieli e terra che sono ora’. Il Messia Gesù non morì solo per loro. Egli è “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. (Giovanni 1:29, 36) “Vediamo Gesù, che è stato fatto un poco inferiore agli angeli, coronato di gloria e d’onore per aver subìto la morte, affinché per immeritata benignità di Dio egli gustasse la morte per ogni uomo”. (Ebrei 2:9) “Egli è un sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non solo per i nostri ma anche per quelli di tutto il mondo”. (1 Giovanni 2:2) “Poiché vi è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che diede se stesso quale riscatto corrispondente per tutti”. — 1 Timoteo 2:5, 6.

20. In base a quel sacrificio di riscatto, che cosa disse Gesù, e anche l’apostolo Paolo, riguardo ai morti?

20 In base a ciò, Gesù Cristo disse: “L’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori”. (Giovanni 5:28, 29) Ah, sì, come disse l’apostolo Paolo: “Vi sarà una risurrezione [dei morti] sia dei giusti che degli ingiusti”. — Atti 24:15.

21. Alla successiva misurazione fatta dall’angelo di Dio, quanto divenne profondo il corso d’acqua di vita, e che fa pensare questo riguardo alla risurrezione dei morti?

21 Sufficiente “acqua di vita” sarà resa disponibile a tutti i risuscitati dai morti per cui il Messia Gesù morì. Conformemente il corso d’acqua che Ezechiele vide misurare dall’angelo di Dio non si fermò all’altezza delle caviglie. “E continuò a misurare mille [cubiti] e quindi mi fece attraversare l’acqua, acqua che mi giungeva alle ginocchia”. (Ezechiele 47:4) È ragionevole che tutti i riscattati morti umani non torneranno in vita sulla terra nello stesso tempo, il che creerebbe un’esplosione della popolazione terrestre troppo grande perché i superstiti dell’attacco di Gog potessero accoglierli con i necessari provvedimenti. I morti saranno risuscitati in numero controllato alla vita sulla terra sotto il regno del Messia così che, nel frattempo, il simbolico fiume di “acqua di vita” giunto alle ginocchia sarà per loro un’ampia provvista.

22. Alla terza misurazione che fece l’angelo di Dio, quanto era divenuto profondo il corso d’acqua di vita, e che cos’altro fa pensare questo riguardo alla risurrezione alla vita sulla terra?

22 Col passar del tempo durante il regno millenario del Messia Gesù saranno risuscitati altri riscattati morti umani. (Rivelazione 20:4-6, 11-15) Ampie provviste dell’“acqua di vita” che emana dalla presenza di Geova nel suo tempio celeste saranno fornite per questi ulteriori risuscitati. Il simbolico fiume continua a scorrere e diviene più profondo con un maggior volume d’acqua, poiché Ezechiele 47:4 prosegue, dicendo: “E continuò a misurare mille [cubiti] e ora mi fece attraversare, acqua che mi giungeva ai fianchi”. Com’è appropriata la misurazione dell’angelo in lunghezze di mille cubiti che ci rammenta il numero degli anni del regno del Messia, mille anni! Nel corso di quegli anni, mentre altri sudditi del regno del Messia verranno a essere sulla terra potranno accogliere più persone risuscitate in maggior numero in una volta.

23. Alla misurazione finale dell’angelo di Dio, quanto era divenuto profondo il fiume d’acqua di vita, e che cosa fa pensare questo riguardo all’applicazione dei benefici del riscatto ai morti?

23 Prima che finiscano i mille anni di regno del Messia la comune tomba terrestre (Ades) del genere umano e le tombe acquee del mare di molti uomini dovranno vuotarsi di quelli tenutivi nella morte. (Rivelazione 20:13, 14) La simbolica “acqua di vita” deve estendersi fino all’ultimo dei riscattati morti del genere umano. La simbolica acqua che giungerà solo fino ai fianchi non sarà per questo sufficiente. Si dovrà dunque provvedere un ampio volume d’acqua per il pieno e completo numero dei riscattati morti che saranno risuscitati alla vita sulla terra. Ciò è quanto Ezechiele vide raffigurato nella sua visione, circa la quale ulteriormente scrive: “E continuò a misurare mille [cubiti]. Era un torrente che non potevo attraversare, poiché l’acqua si era alzata, acqua che permetteva di nuotare, un torrente che non si poteva guadare”. — Ezechiele 47:5.

PERFETTA SALUTE IN UN PARADISO TERRESTRE

24. Da che cosa tutti i riscattati morti potranno trar vantaggio, e per godere che cosa sarà allora la terra un luogo eccellente?

24 Com’è confortante che ci si faccia vedere che tutti i riscattati morti del genere umano avranno la preziosa opportunità di trar vantaggio dal regno millenniale del Messia e dal provvedimento di Dio per la vita eterna! E quale splendido luogo sarà allora la nostra terra in cui ottenere la vita senza fine in un Paradiso con perfetta salute umana e felicità! (Luca 23:42, 43) Questo è ora raffigurato nella visione che ulteriormente si svela mentre Ezechiele ci narra:

25. Come quanto precede fa pensare, che cosa è mostrato ora a Ezechiele e che cosa gli viene detto?

25 “Allora mi disse: ‘Hai visto questo, o figlio d’uomo?’ Quindi mi fece camminare e mi fece tornare alla sponda del torrente. Quando fui tornato, ebbene, ecco, sulla sponda del torrente c’erano moltissimi alberi, da un lato e dall’altro. E continuò a dirmi: ‘Quest’acqua esce verso la regione orientale e deve scendere per l’Araba. E deve andare al mare. Gettatasi nel mare stesso, l’acqua ne è anche effettivamente sanata. E deve accadere che ogni anima vivente che sciama, in ogni luogo a cui perviene il torrente di doppia misura, otterrà la vita. E deve accadere che ci saranno moltissimi pesci, perché quest’acqua per certo andrà lì, e l’acqua del mare sarà sanata, e dove andrà il torrente ogni cosa vivrà’”. — Ezechiele 47:6-9.

26. Così come son divenute belle le sponde del torrente, e verso quale specchio d’acqua il torrente scorre e in che modo, e quale effetto vi produce?

26 Le sponde di questo torrente d’“acqua di vita” son belle mentre la vita si manifesta in moltissimi alberi lungo entrambe le sponde. Il torrente acqueo non si ferma a quattromila cubiti misurati a partire dalle mura orientali della facciata del tempio di Geova ma continua a scorrere a oriente verso l’Araba. Vale a dire verso il canale o rift valley attraverso il quale il fiume Giordano scende a sud verso il mar Morto, il più basso specchio d’acqua di superficie sulla terra. Le sue acque sono così salmastre che non vi può esistere nessuna vita acquatica. È in realtà un mar salato che è morto. Ma ora all’improvviso vi compaiono “moltissimi pesci”. Che cos’è accaduto?

27. Che è accaduto dunque alle acque del mar Morto?

27 Il torrente d’acqua uscito dal tempio di Geova, ora di doppia misura, è giunto all’Araba e lo ha percorso (non unendosi al fiume Giordano) e si è gettato nel mar Morto. È avvenuto un miracolo! Le acque del mar Morto sono state sanate, addolcite. Comincia a pullularvi il pesce. Acqua di vita, in realtà, è uscita dal tempio di adorazione di Geova.

28. Quale viva prova è ora indicata per mostrare che finalmente in quel mar Salato ci sono pesci?

28 Compare la viva prova che finalmente in quello che un tempo fu il morto mar Salato ci sono i pesci. Il profeta Ezechiele ne dà la prova, dicendo: “E deve accadere che i pescatori effettivamente staranno lungo di esso da En-Ghedi fino a En-Eglaim. Ci sarà un luogo per asciugare le reti a strascico. Il loro pesce sarà della loro specie, come il pesce del mare Grande, moltissimo”. — Ezechiele 47:10.

29. Dove si trovano En-Ghedi ed En-Eglaim, e che cosa non raffigurano quelli che pescano fra quei due luoghi?

29 Oggi En-Ghedi (“Sorgente del capretto”) è press’a poco a mezza strada dalla sponda occidentale del mar Morto. Oggi si comprende che En-Eglaim (“Sorgente dei due vitelli”) sia a Ain Feshka, dov’è una sorgente d’acqua dolce che si versa nel mar Morto, circa ventinove chilometri a nord di En-Ghedi. Questo significherebbe che per ventinove chilometri ci sarebbero pescatori a gettare le loro reti e a prendere ogni sorta di pesci dal mar Morto. La varietà di pesce preso corrisponderebbe alla varietà del pesce che si trova nel mare Grande o mare Mediterraneo. Questi pescatori non raffigurano i discepoli ai quali Gesù Cristo quando fu sulla terra disse: “Venite dietro a me, e vi farò pescatori di uomini”. (Matteo 4:19; Luca 5:10) Durante il regno millenario del Messia Gesù non ci sarà nessuna pesca di uomini come pesci affinché divengano discepoli di Gesù.

30. Per dar prova di che cosa quei pescatori sono impiegati quindi come un accorgimento figurativo?

30 Quindi la comparsa di quei pescatori lungo il mar Morto da En-Ghedi fino a En-Eglaim è semplicemente un accorgimento raffigurativo per provare che in realtà ci saranno pesci vivi in quelle acque una volta salmastre ma ora sanate, addolcite. Il regno del Messia compie un miracolo!

31. Che cosa raffigurano le acque salate del mar Morto?

31 Nella visione il salato mar Morto raffigura l’elemento o le circostanti condizioni in cui il genere umano è dovuto esistere nei passati seimila anni. È stato mortifero, perché tutto il genere umano ha ereditato l’imperfezione e il peccato dai nostri ribelli primogenitori, Adamo ed Eva, e di conseguenza la morte, pena del peccato. (Romani 5:12) L’imperfetto genere umano ha anche rovinato l’ambiente naturale in cui esiste. (Rivelazione 11:18) Così quella condanna a morte, a causa delle ereditate peccaminosità e imperfezione, ha sovrastato giudiziariamente il genere umano dalla nascita di Caino, primo figlio di Adamo ed Eva, fino a questo momento. — Genesi 4:1-8.

32. A quella difficoltà naturale si aggiunge quale cattivo dominio, sotto il quale è venuto a trovarsi il genere umano?

32 A questa cattiva difficoltà si aggiunge il terribile fatto che l’invisibile dominio della grande maggioranza del genere umano è stato esercitato da Satana il Diavolo. “Tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”. (1 Giovanni 5:19) Da che quel malvagio fu cacciato dal cielo al tempo della prima guerra mondiale, egli ha assunto il ruolo di Gog di Magog. — Giobbe 1:6, 7; Giovanni 12:31; 2 Corinti 4:4; Rivelazione 12:3, 4, 7-13; Ezechiele da 38:1 a 39:15.

33. Quale invisibile ambiente dev’essere tolto d’intorno al genere umano, e sarà tolto?

33 In vista di ciò, in che modo la vivificante “acqua” dei provvedimenti di Dio sanerà o addolcirà l’elemento o le circostanti condizioni in cui il genere umano è per lungo tempo esistito? L’invisibile ambiente che circonda tutto il genere umano contiene Satana il Diavolo e i suoi demoni. Da che furono sconfitti nella recente guerra in cielo e furono scagliati giù sulla nostra terra, gli invisibili dintorni di questa terra sono stati il luogo del loro stato di restrizione. Son divenuti un simbolico “paese di Magog” per un Gog arrivato di recente, il degradato Satana il Diavolo. Questo calamitoso e mortifero ambiente dev’essere tolto d’intorno al genere umano. Sarà tolto, poiché Geova dice: “Per certo manderò il fuoco su Magog”. — Ezechiele 39:6.

34. Per mezzo di chi e in che modo questo invisibile ambiente sarà rimosso d’intorno al genere umano, e come la mortifera condizione naturale del genere umano sarà eliminata?

34 Per mezzo del suo potente angelo, Gesù Cristo, Geova distruggerà Magog in quanto Satana il Diavolo e i suoi demoni che sono stati detenuti in quest’area di restrizione presso la terra ne saranno rimossi. Il dominante Messia, Gesù, legherà Satana e i suoi demoni come con catene e li scaglierà nell’“abisso” lungi dai dintorni della terra. Lì quei contaminatori dell’ambiente del genere umano saran confinati per i mille anni del regno del Messia, onde non sviino più il genere umano nelle vie della morte. Quindi su tutto il genere umano regneranno i “nuovi cieli”, composti del Messia Gesù e della sua congregazione di glorificati Israeliti spirituali. Inoltre, applicando al redento genere umano i salvifici benefici del suo sacrificio di riscatto, egli li sottrarrà alla condanna a morte dovuta al peccato e all’imperfezione ereditati. — Rivelazione 20:1-6; 21:1-5.

35. Per che cosa da parte loro saranno redenti quelli del genere umano, e come che cosa che è nel mar Morto saranno essi?

35 Così il sollievo verrà dall’“acqua dei vivificanti provvedimenti che emanano dalla presenza di Geova nel suo tempio celeste. Il redento genere umano sarà ricompensato per l’ubbidienza al regno messianico e verrà in vita nel sanato elemento o insieme di circostanze. Saranno come quel pesce che miracolosamente cominciò a pullulare nelle acque del mar Morto, non marine creature impure, ma pesce puro che può esser preso dai pescatori con la rete e che si può mangiare secondo la legge di Geova. Il “mare” in cui pullulano non merita più d’esser chiamato mar Morto. È un mare di vita!

36. Che accadde ai luoghi adiacenti non raggiunti dall’acqua che proveniva dal tempio di Geova, e che cosa raffigura ciò?

36 Qualsiasi cosa non sia raggiunta da quell’“acqua di vita” proveniente da Geova per mezzo del Messia Gesù non sarà sanata e non avrà in sé la vita. Su ciò si richiama l’attenzione nella visione con queste parole dell’angelo di Geova: “Vi sono i suoi pantani e i suoi acquitrini, e non saranno sanati. Saranno dati per certo al sale”. (Ezechiele 47:11) Tali luoghi non sanati sarebbero sorgenti di sale da usare per condire il cibo. E, naturalmente, in senso figurativo, se qualcuno sulla terra avrà rifiutato di sua volontà la sanata “acqua” di Geova dei provvedimenti per la vita mediante il regnante Messia Gesù, non otterrà la vita eterna. Proprio com’è scritto riguardo agli uomini risuscitati sotto il messianico regno di Geova: “Questo significa la seconda morte, il lago di fuoco. Inoltre, chiunque non fu trovato scritto nel libro della vita fu scagliato nel lago di fuoco”. — Rivelazione 20:14, 15.

37. Quale condizione terrestre è compresa nei vivificanti provvedimenti di Geova per mezzo del Messia, e come su ciò è richiamata la nostra attenzione da quanto fu mostrato a Ezechiele in visione?

37 I sanatori, vivificanti provvedimenti per mezzo del Messia Gesù comprenderanno il paradiso edenico, esteso a tutta la terra, con ogni mezzo per sostenere la vita umana nella perfezione. Questo è ciò che i nostri occhi rapiti vedono allorché l’angelo di Geova volge la nostra attenzione dal mare all’acqua del “torrente di doppia misura”, dicendo: “E lungo il torrente, lungo la sua sponda da un lato e dall’altro, crescerà ogni sorta di alberi da cibo. Il loro fogliame non appassirà, né i loro frutti si consumeranno. Nei loro mesi porteranno nuovo frutto, perché l’acqua per loro esce dal medesimo santuario. E il loro frutto dev’essere per cibo e il loro fogliame per sanare”. — Ezechiele 47:12.

38. In modo da corrispondere a ciò, quali aspetti della visione di Giovanni ci sono circa la disposizione governativa di Dio per il genere umano, e quando questi pure si adempiono?

38 Come corrisponde splendidamente a ciò la visione data oltre seicento anni dopo al cristiano apostolo Giovanni riguardo alla celeste Nuova Gerusalemme! Fra gli eccellenti aspetti di questa divina disposizione governativa per il genere umano Giovanni scrive questi: “E l’ampia via della città era oro puro, come vetro trasparente. Ed egli mi mostrò un fiume d’acqua di vita, chiaro come cristallo, che usciva dal trono di Dio e dell’Agnello nel mezzo della sua ampia via. E di qua e di là del fiume vi erano alberi di vita che producevano dodici raccolti di frutta, dando i loro frutti ogni mese. E le foglie degli alberi erano per la guarigione delle nazioni”. (Rivelazione 21:21; 22:1, 2) Anche questa visione si adempie durante il regno millenario del Messia Gesù con la sua Sposa, la sua congregazione di fedeli Israeliti spirituali. — Rivelazione 21:2.

39. Nella visione di Giovanni, che cosa raffigura il fatto che il fiume d’acqua di vita esce dal trono di Dio e del suo Agnello, e come è raffigurata un’immancabile provvista di cibo per il redento genere umano?

39 In quest’ultima visione il “fiume d’acqua di vita” si vede uscire dal “trono di Dio e dell’Agnello”, e questo raffigura che Geova e il suo Messia Gesù regnano a eterno beneficio del redento genere umano. Nella visione data a Ezechiele, il torrente d’acqua per gli alberi ‘esce dal santuario’ in cui è entrata la “gloria di Geova”. Mentre questo sanatore, vivificante torrente d’acqua scorre verso il genere umano per tutti i mille anni di regno del Messia, sarà accompagnato dalla crescita di piante per bellezza e per cibo, come furono per bellezza e per cibo la vegetazione e le piante del paradisiaco Giardino di Eden. (Genesi 1:29, 30; 2:7-16) Né arsura né siccità affliggerà quel restaurato Paradiso di Delizie per l’ubbidiente genere umano, in modo di farne seccare le foglie o da farne consumare i frutti dagli insetti. Come per mezzo di alberi da frutto che producano nuovi raccolti ogni mese, non ci sarà per tutto l’anno nessuna penuria di cibo.

40. Com’è raffigurata la garanzia della continua salute perfetta del genere umano?

40 L’ubbidiente genere umano godrà di continuo una salute perfetta, poiché le “foglie” di quegli alberi fruttiferi non si seccheranno mai ma serviranno sempre per la guarigione. Che gioia sarà allora la vita sulla terra!

41, 42. Com’è raffigurato che tutti questi provvedimenti per la vita attendono quelli che rendono la giusta forma di adorazione, e quale confortante proclamazione udranno allora gli approvati adoratori delle cose del passato?

41 Tutta questa profusione di abbondanza nel prossimo futuro attende quelli che rendono a Geova una forma di adorazione pura e incontaminata, poiché, non lo trascuriamo, la sanatrice e vivificante “acqua” dei provvedimenti divini “esce dal medesimo santuario”, dal luogo santo dell’adorazione di Geova. (Ezechiele 47:12) Per tutta la sua immeritata benignità verso il redento genere umano, l’innata inclinazione dell’uomo di rendere adorazione si esprimerà con gratitudine nel culto al solo che è degno d’essere adorato, Geova, nel Suo santuario. (Matteo 4:10; Salmo 95:6, 7) Con illimitata gioia gli approvati adoratori del Sovrano Signore Geova udranno la confortante proclamazione:

42 “Ecco, la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. — Rivelazione 21:3, 4.

[Domande per lo studio]

[Immagine a pagina 385]

Visione di Ezechiele del

SANTUARIO DI GEOVA

Veduta di prospetto