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Confortanti parole profetiche che ci riguardano

Confortanti parole profetiche che ci riguardano

Capitolo due

Confortanti parole profetiche che ci riguardano

Isaia 41:1-29

1. Perché le profezie di Isaia ci dovrebbero interessare?

ISAIA scrisse quasi 3.000 anni fa, ma il libro che porta il suo nome è di grande valore per noi oggi. Dagli avvenimenti storici riportati possiamo imparare princìpi importanti. E studiando le profezie che mise per iscritto nel nome di Geova possiamo edificare la nostra fede. Sì, Isaia fu un profeta del vivente Dio Geova, che lo ispirò a scrivere la storia in anticipo, cioè a descrivere gli avvenimenti prima che accadessero. Geova dimostrò così di avere la capacità di predire e determinare il futuro. Dopo aver studiato il libro di Isaia, i veri cristiani sono convinti che Geova adempirà tutto quello che ha promesso.

2. Qual era la situazione a Gerusalemme quando Isaia finì di scrivere il suo libro profetico, e quale cambiamento sarebbe avvenuto?

2 Quando Isaia finì di scrivere le sue profezie, Gerusalemme era scampata alla minaccia assira. Il tempio era ancora in piedi e la gente sbrigava le faccende quotidiane come aveva fatto per centinaia di anni. Ma la situazione sarebbe cambiata. Sarebbe venuto il momento in cui le ricchezze dei re di Giuda sarebbero state portate a Babilonia e giovani ebrei sarebbero diventati funzionari di corte in quella città. * (Isaia 39:6, 7) Tutto ciò si sarebbe verificato più di 100 anni dopo. — 2 Re 24:12-17; Daniele 1:19.

3. Che messaggio contiene il capitolo 41 di Isaia?

3 Il messaggio di Dio trasmesso da Isaia, però, non è solo un messaggio di condanna. Il capitolo 40 inizia con la parola “Confortate”. * Gli ebrei avrebbero tratto conforto dall’assicurazione che loro o i loro figli sarebbero potuti tornare in patria. Il capitolo 41 prosegue con questo confortante messaggio e predice che Geova Dio avrebbe suscitato un re potente per adempiere la Sua volontà. Rassicura e incoraggia a confidare in Lui. Inoltre smaschera l’impotenza dei falsi dèi in cui confidano le persone delle nazioni. Tutto questo rafforzò la fede ai giorni di Isaia e la rafforza oggi.

Geova sfida le nazioni

4. Con quali parole Geova sfida le nazioni?

4 Geova dice tramite il suo profeta: “Prestatemi attenzione in silenzio, isole; e gli stessi gruppi nazionali riacquistino potenza. Si accostino. In quel tempo parlino. Avviciniamoci insieme per il giudizio stesso”. (Isaia 41:1) Con queste parole Geova sfida le nazioni che si oppongono al suo popolo. Vengano dinanzi a lui e si accingano a parlare! Come si vedrà più avanti, Geova esige, come se fosse un giudice in tribunale, che queste nazioni forniscano le prove che i loro idoli sono davvero dèi. Possono questi dèi preannunciare atti salvifici per i loro adoratori o giudizi contro i loro nemici? Se sì, possono adempiere queste profezie? La risposta è no. Soltanto Geova può farlo.

5. Spiegate come le profezie di Isaia hanno più di un adempimento.

5 Mentre esaminiamo le profezie di Isaia, ricordiamo che, come molte altre profezie bibliche, hanno più di un adempimento. Nel 607 a.E.V. Giuda andrà in esilio a Babilonia, ma le profezie di Isaia rivelano che Geova libererà gli israeliti che vi sono tenuti prigionieri. Questo avviene nel 537 a.E.V. Qualcosa di simile avvenne all’inizio del XX secolo. Durante la prima guerra mondiale gli unti servitori di Geova sulla terra attraversarono un periodo di tribolazione. Nel 1918 in seguito alle pressioni del mondo di Satana — suscitate dalla cristianità, la parte principale di Babilonia la Grande — la predicazione organizzata della buona notizia praticamente cessò. (Rivelazione 11:5-10) Alcuni che avevano mansioni di responsabilità nella Watch Tower Society furono imprigionati in base a false accuse. Apparentemente il mondo aveva trionfato nella battaglia contro i servitori di Dio. Poi, come era accaduto nel 537 a.E.V., Geova inaspettatamente decretò la loro liberazione. Nel 1919 i funzionari furono rimessi in libertà e in seguito furono scagionati da tutte le accuse. Nel settembre 1919 l’assemblea di Cedar Point, nell’Ohio, fu di sprone per i servitori di Geova che ripresero la predicazione della buona notizia del Regno. (Rivelazione 11:11, 12) Da allora quest’opera si è estesa notevolmente. Inoltre molte parole di Isaia avranno un meraviglioso adempimento nella terra paradisiaca avvenire. Quindi le parole che Isaia pronunciò tanto tempo fa riguardano tutte le nazioni e i popoli di oggi.

Un liberatore

6. Il profeta come descrive un futuro conquistatore?

6 Tramite Isaia, Geova Dio predice che un conquistatore libererà il Suo popolo da Babilonia ed eseguirà il giudizio sui nemici. Geova chiede: “Chi ha destato qualcuno dal levante? Chi lo chiamava nella giustizia, ai Suoi piedi, per dare dinanzi a lui le nazioni, e per fargli sottoporre anche i re? Chi li dava come polvere alla sua spada, così che sono stati sospinti come semplice stoppia col suo arco? Chi li inseguiva, passava pacificamente oltre con i suoi piedi lungo il sentiero per il quale non era venuto? Chi è stato attivo e ha fatto questo, chiamando le generazioni dall’inizio? Io, Geova, il Primo; e con gli ultimi sono lo stesso”.— Isaia 41:2-4.

7. Chi è il conquistatore che deve venire, e cosa fa?

7 Chi è colui che deve essere destato dal levante, da paesi orientali? La Media, la Persia e l’Elam si trovano a est di Babilonia. Di là viene Ciro il Persiano con i suoi potenti eserciti. (Isaia 41:25; 44:28; 45:1-4, 13; 46:11) Pur non essendo un suo adoratore, Ciro agisce in armonia con la volontà di Geova, Dio di giustizia. Ciro sottopone dei re, e questi vengono sparsi come polvere davanti a lui. Avanzando di conquista in conquista, passa “pacificamente”, cioè senza correre rischi, lungo sentieri che abitualmente non vengono percorsi, superando ogni ostacolo. Nel 539 a.E.V. raggiunge la potente città di Babilonia e la sconfigge. Di conseguenza il popolo di Dio viene liberato affinché possa tornare a Gerusalemme per ristabilire la pura adorazione. — Esdra 1:1-7. *

8. Cosa può fare soltanto Geova?

8 Così, tramite Isaia, Geova predice l’ascesa del re Ciro molto prima che nascesse. Solo il vero Dio può profetizzare con esattezza una cosa del genere. Geova non ha l’uguale tra i falsi dèi delle nazioni. A ragione dichiara: “Non darò a nessun altro la mia propria gloria”. Solo lui può giustamente dire: “Io sono il primo e io sono l’ultimo, e oltre a me non c’è nessun Dio”. — Isaia 42:8; 44:6, 7.

Popoli terrorizzati confidano negli idoli

9-11. Come reagiscono le nazioni all’avanzata di Ciro?

9 A questo punto Isaia descrive la reazione delle nazioni di fronte a questo futuro conquistatore: “Le isole videro e temevano. Le medesime estremità della terra tremavano. Si avvicinavano e venivano. Aiutavano ciascuno il suo compagno, e l’uno diceva al suo fratello: ‘Sii forte’. Così l’artefice rafforzava il lavoratore di metalli; chi appianava col martello da fucina rafforzava colui che martellava all’incudine, dicendo riguardo alla saldatura: ‘È buona’. Infine uno la fissò con i chiodi perché non si potesse far vacillare”. — Isaia 41:5-7.

10 Proiettandosi di circa 200 anni nel futuro, Geova scruta la scena mondiale. I potenti eserciti al comando di Ciro si muovono veloci, conquistando tutto ciò che oppone resistenza. I popoli — persino gli abitanti delle isole, quelli dei luoghi più lontani — tremano al suo avvicinarsi. Pieni di paura si uniscono per resistere a colui che Geova chiama dall’oriente per eseguire il suo giudizio. Cercano di incoraggiarsi a vicenda dicendo: “Sii forte”.

11 Gli artigiani cooperano per dar forma a dèi idolatrici che liberino la gente. Il falegname prepara una sagoma e poi incoraggia l’orafo a rivestirla di metallo, forse d’oro. Uno scultore leviga il metallo col martello e controlla la saldatura. Forse con un po’ di sarcasmo si parla di fissarla con i chiodi perché non vacilli o si riveli debole, come la statua di Dagon che ruzzolò davanti all’arca di Geova. — 1 Samuele 5:4.

Non temere!

12. In che modo Geova rassicura Israele?

12 Geova ora rivolge l’attenzione al suo popolo. A differenza delle nazioni che confidano negli idoli inanimati, coloro che confidano nel vero Dio non devono temere. Per rassicurarli Geova ricorda che Israele è la progenie del suo amico Abraamo. In un brano che rivela grande tenerezza Isaia riferisce le parole di Geova: “Tu, o Israele, sei il mio servitore, tu, o Giacobbe, che ho scelto, il seme di Abraamo mio amico; tu, che ho preso dalle estremità della terra, e tu, che ho chiamato fin dalle parti remote d’essa. E dunque ti dissi: ‘Tu sei il mio servitore; ti ho scelto, e non ti ho rigettato. Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro, poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò. Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente con la mia destra di giustizia’”. — Isaia 41:8-10.

13. Perché le parole di Geova saranno di conforto per gli ebrei prigionieri?

13 Come saranno confortanti queste parole per i fedeli ebrei prigionieri in un paese straniero! Come sarà incoraggiante sentirsi chiamare da Geova “mio servitore” mentre sono esuli, servitori del re di Babilonia! (2 Cronache 36:20) Pur disciplinandoli per la loro infedeltà, Geova non li rigetterà. Israele appartiene a Geova, non a Babilonia. Non c’è motivo per cui debbano tremare all’avvicinarsi del vittorioso Ciro. Geova sarà con loro per aiutarli.

14. Come le parole che Geova rivolse a Israele confortano gli odierni servitori di Dio?

14 Queste parole hanno rassicurato e rafforzato i servitori di Dio fino ai nostri giorni. Nel lontano 1918 desideravano ardentemente conoscere qual era la volontà di Geova per loro. Non vedevano l’ora di essere liberati dalla cattività spirituale in cui si trovavano. Oggi non vediamo l’ora di essere liberi dalle pressioni esercitate da Satana, dal mondo e dalla nostra stessa imperfezione. Ma riconosciamo che Geova sa esattamente quando e come agire a favore del suo popolo. Come bambini piccoli ci aggrappiamo alla sua potente mano, fiduciosi che ci aiuterà ad andare avanti. (Salmo 63:7, 8) Geova considera preziosi quelli che lo servono. Ci sostiene oggi come sostenne il suo popolo durante il difficile periodo 1918-19 e come sostenne gli israeliti fedeli tanto tempo fa.

15, 16. (a) Che ne sarà dei nemici di Israele, e in che senso Israele assomiglia a un verme? (b) In vista di quale attacco imminente le parole di Geova sono particolarmente incoraggianti oggi?

15 Notate cosa dice quindi Geova tramite Isaia: “‘Ecco, tutti quelli che si accendono contro di te proveranno vergogna e saranno umiliati. Gli uomini in lite con te diverranno come nulla e periranno. Li cercherai, ma non li troverai, quegli uomini in lotta con te. Diverranno come qualcosa d’inesistente e come nulla, quegli uomini in guerra con te. Poiché io, Geova tuo Dio, afferro la tua destra, Colui che ti dice: “Non aver timore. Io stesso di sicuro ti aiuterò”. Non aver timore, verme di Giacobbe, uomini d’Israele. Io stesso di sicuro ti aiuterò’, è l’espressione di Geova, sì, il tuo Ricompratore, il Santo d’Israele”. — Isaia 41:11-14.

16 I nemici di Israele non avranno la meglio. Quanti si accalorano contro gli israeliti proveranno vergogna. Quelli che combattono contro di loro periranno. Per quanto sembrino deboli e indifesi come un verme che si contorce nella polvere, Geova aiuterà gli israeliti prigionieri. Come è stato incoraggiante questo durante tutti gli “ultimi giorni” per i veri cristiani che affrontavano la deliberata ostilità di tanti nel mondo! (2 Timoteo 3:1) E che forza infonde la promessa di Geova in vista dell’imminente attacco di Satana, che nelle profezie è chiamato “Gog del paese di Magog”! Sotto il feroce assalto di Gog, il popolo di Geova sembrerà indifeso come un verme, un popolo ‘che dimora senza mura’ e non ha “nemmeno sbarra e porte”. Eppure coloro che sperano in Geova non dovranno tremare di paura. L’Onnipotente stesso combatterà per liberarli. — Ezechiele 38:2, 11, 14-16, 21-23; 2 Corinti 1:3.

Conforto per Israele

17, 18. Come descrive Isaia il rafforzamento di Israele, e di quale adempimento possiamo essere sicuri?

17 Geova continua a confortare il suo popolo: “Ecco, ho fatto di te una trebbia, un nuovo strumento per trebbiare con denti a doppio taglio. Calpesterai i monti e li stritolerai; e renderai i colli proprio come la pula. Li ventilerai, e il vento stesso li porterà via, e lo stesso turbine li sparpaglierà in diverse direzioni. E tu stesso gioirai in Geova. Ti vanterai nel Santo d’Israele”. — Isaia 41:15, 16.

18 A Israele verrà data la forza necessaria per passare all’azione e, in senso spirituale, per soggiogare i suoi nemici simili a monti. Al ritorno dall’esilio, trionferà sui nemici che cercano di impedire la ricostruzione del tempio e delle mura di Gerusalemme. (Esdra 6:12; Neemia 6:16) Ma le parole di Geova avranno un adempimento maggiore “sull’Israele di Dio”. (Galati 6:16) Gesù promette ai cristiani unti: “A colui che vince e osserva le mie opere sino alla fine darò autorità sulle nazioni, e pascerà il popolo con una verga di ferro così che saranno frantumati come vasi d’argilla, come ho ricevuto dal Padre mio”. (Rivelazione 2:26, 27) Verrà sicuramente il tempo in cui i fratelli di Cristo risuscitati alla gloria celeste prenderanno parte alla distruzione dei nemici di Geova Dio. — 2 Tessalonicesi 1:7, 8; Rivelazione 20:4, 6.

19, 20. Cosa scrive Isaia circa la trasformazione di Israele in un paese di grande bellezza, e come si è adempiuto ciò?

19 Con linguaggio figurato Geova a questo punto conferma la promessa di soccorrere il suo popolo. Isaia scrive: “Gli afflitti e i poveri cercano acqua, ma non ce n’è. A causa della sete la loro medesima lingua è divenuta secca. Io stesso, Geova, risponderò loro. Io, l’Iddio d’Israele, non li lascerò. Su nudi colli aprirò fiumi, e in mezzo alle pianure delle valli, fonti. Farò del deserto uno stagno d’acqua folto di canne, e del paese arido sorgenti d’acqua. Nel deserto metterò il cedro, l’acacia e il mirto e l’albero oleifero. Nella pianura desertica porrò il ginepro, il frassino e il cipresso nello stesso tempo; affinché vedano e conoscano e prestino ascolto e abbiano perspicacia nello stesso tempo, che la medesima mano di Geova ha fatto questo, e lo stesso Santo d’Israele l’ha creato”. — Isaia 41:17-20.

20 Gli israeliti in esilio risiedono nella capitale di una ricca potenza mondiale, ma a loro sembra un deserto senz’acqua. Si sentono come Davide quando si nascondeva dal re Saul. Nel 537 a.E.V. Geova apre loro la strada per ritornare in Giuda e ricostruire il tempio a Gerusalemme, ristabilendo così la pura adorazione. Quindi Geova li benedice. In una profezia successiva Isaia predice: “Geova certamente conforterà Sion. Certamente conforterà tutti i suoi luoghi devastati, e renderà il suo deserto come l’Eden e la sua pianura desertica come il giardino di Geova”. (Isaia 51:3) Questo avviene realmente dopo il ritorno degli ebrei in patria.

21. Che restaurazione è avvenuta nei nostri giorni, e cosa accadrà nel futuro?

21 Qualcosa di simile è avvenuto nei nostri giorni quando il più grande Ciro, Cristo Gesù, liberò i suoi seguaci unti dalla cattività spirituale affinché si dessero da fare per ripristinare la pura adorazione. Quei fedeli ebbero la gioia di essere introdotti in uno splendido paradiso spirituale, un figurativo giardino di Eden. (Isaia 11:6-9; 35:1-7) Presto, quando Dio distruggerà i suoi nemici, l’intera terra sarà trasformata in un paradiso letterale, come promise Gesù al malfattore sul palo. — Luca 23:43.

Sfida ai nemici di Israele

22. Con quali parole Geova sfida di nuovo le nazioni?

22 Geova torna quindi alla controversia con le nazioni e i loro dèi idolatrici: “‘Presentate la vostra controversia’, dice Geova. ‘Esponete i vostri argomenti’, dice il Re di Giacobbe. ‘Esponete e annunciateci le cose che avverranno. Dichiarateci in effetti le prime cose — ciò che erano — affinché vi applichiamo il cuore e ne conosciamo il futuro. O fateci udire anche le cose che verranno. Annunciateci le cose che dovranno venire poi, affinché conosciamo che siete dèi. Sì, dovete fare il bene o fare il male, affinché guardiamo in giro e lo vediamo nello stesso tempo. Ecco, voi siete qualcosa d’inesistente, e la vostra opera non è nulla. Detestabile è chiunque vi sceglie’”. (Isaia 41:21-24) Gli dèi delle nazioni sono forse in grado di fare profezie accurate dando così prova della loro conoscenza soprannaturale? Se lo sono, ci dovrebbero certo essere dei risultati, buoni o cattivi, a sostegno delle loro affermazioni. In effetti, però, gli dèi idolatrici non sono in grado di fare niente e sono qualcosa di inesistente.

23. Perché Geova, tramite i suoi profeti, condanna gli idoli con tanta insistenza?

23 Nei nostri giorni qualcuno potrebbe chiedersi perché Geova, tramite Isaia e altri profeti come lui, abbia condannato tante volte la follia dell’idolatria. Oggi l’inutilità degli idoli di fattura umana potrebbe sembrare ovvia a molti. Tuttavia, una volta che un insieme di credenze false hanno messo radici e sono comunemente accettate, è difficile sradicarle dalla mente di coloro che le seguono. Molte credenze contemporanee sono insensate come quella che immagini inanimate siano realmente dèi. Eppure la gente si aggrappa a esse nonostante venga dimostrato il contrario con argomenti convincenti. Solo udendo la verità più volte alcuni riconoscono che è saggio confidare in Geova.

24, 25. In che modo Geova si riferisce di nuovo a Ciro, e quale altra profezia ci ricordano queste parole?

24 Geova, riferendosi di nuovo a Ciro, dice: “Ho destato qualcuno dal nord, ed egli verrà. Dal levar del sole invocherà il mio nome. E verrà su governanti delegati come se fossero argilla e proprio come il vasaio che calpesta il materiale umido”. (Isaia 41:25) * A differenza degli dèi delle nazioni, Geova è in grado di agire. Quando farà venire Ciro dall’est, “dal levar del sole”, dimostrerà la sua capacità di predire il futuro e quindi di determinarlo per adempiere le sue predizioni.

25 Queste parole ci ricordano la descrizione profetica che l’apostolo Giovanni fa dei re che si sarebbero levati per agire nel nostro tempo. In Rivelazione 16:12 leggiamo che sarà preparata la via “ai re provenienti dal sol levante”. Questi re sono niente meno che Geova Dio e Gesù Cristo. Proprio come Ciro tanto tempo fa liberò il popolo di Dio, questi re ben più potenti annienteranno i nemici e guideranno il popolo di Geova attraverso la grande tribolazione per introdurlo in un nuovo mondo di giustizia. — Salmo 2:8, 9; 2 Pietro 3:13; Rivelazione 7:14-17.

Geova è il Supremo!

26. Che domanda fa a questo punto Geova, e qual è la risposta?

26 Geova riafferma veracemente che lui solo è il vero Dio e chiede: “Chi ha dichiarato alcuna cosa dall’inizio, affinché la conosciamo, o dai tempi passati, affinché diciamo: ‘Ha ragione’? Realmente non c’è nessuno che dichiari. Realmente non c’è nessuno che faccia udire. Realmente non c’è nessuno che oda alcun vostro detto”. (Isaia 41:26) Nessun dio idolatrico annunciò la venuta di un conquistatore che avrebbe liberato i suoi fedeli. Questi dèi sono tutti inanimati, muti. Non sono affatto dèi.

27, 28. Quale importante verità viene messa in risalto nei versetti conclusivi di Isaia 41, e solo chi la proclama?

27 Dopo aver riportato queste toccanti parole profetiche di Geova, Isaia mette in risalto un’altra importante verità: “C’è per primo uno, che dice a Sion: ‘Eccoli, sono qui!’ e darò a Gerusalemme un portatore di buone notizie. E continuai a vedere, e non c’era nessun uomo; e di questi non ce n’era nemmeno uno che desse consiglio. E continuai a interrogarli, perché rispondessero. Ecco, sono tutti qualcosa d’inesistente. Le loro opere sono nulla. Le loro immagini di metallo fuso sono vento e irrealtà”. — Isaia 41:27-29.

28 Geova è il primo. È il Supremo! È il vero Dio, che annuncia la liberazione del suo popolo, portandogli buone notizie. E solo i suoi Testimoni proclamano la sua grandezza alle nazioni. Con sdegno Geova denuncia coloro che confidano nell’idolatria, bandendo i loro idoli perché sono “vento e irrealtà”. Che valida ragione per aggrapparsi al vero Dio! Solo Geova è degno della massima fiducia.

[Note in calce]

^ par. 7 Il più grande Ciro, che nel 1919 liberò l’“Israele di Dio” dalla cattività spirituale, altri non è che Gesù Cristo, che dal 1914 è intronizzato quale Re del celeste Regno di Dio. — Galati 6:16.

^ par. 24 Anche se il suo paese nativo si trovava a est di Babilonia, quando sferrò l’attacco finale contro la città, Ciro venne dal nord, dall’Asia Minore.

[Domande per lo studio]

[Immagine a pagina 19]

Benché pagano, Ciro viene scelto per compiere l’opera di Dio

[Immagine a pagina 21]

Le nazioni confidano negli idoli inanimati

[Immagini a pagina 27]

Israele, come “una trebbia”, ‘stritolerà i monti’