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La mano di Geova non è divenuta troppo corta

La mano di Geova non è divenuta troppo corta

Capitolo venti

La mano di Geova non è divenuta troppo corta

Isaia 59:1-21

1. Che situazione c’è in Giuda, e cosa si chiedono molti?

LA NAZIONE di Giuda afferma di essere in una relazione di patto con Geova. Eppure dappertutto ci sono guai. Non c’è giustizia, dilagano criminalità e oppressione, e le speranze di miglioramento non si realizzano. C’è qualcosa che non va. Molti si chiedono se Geova metterà mai le cose a posto. Questa è la situazione ai giorni di Isaia, ma la descrizione che ne fa Isaia non è solo storia antica. Le sue parole contengono avvertimenti profetici per chiunque afferma di adorare Dio ma ignora le Sue leggi. E la profezia ispirata riportata nel capitolo 59 di Isaia costituisce un caloroso incoraggiamento per tutti coloro che si sforzano di servire Geova pur vivendo in tempi difficili e pericolosi.

Estraniati dal vero Dio

2, 3. Perché Geova non protegge Giuda?

2 Pensate: il popolo del patto di Geova è caduto nell’apostasia! Ha voltato le spalle al suo Fattore, allontanandosi dalla sua mano protettiva. Per questo prova grande angoscia. Ne dà forse la colpa a Geova? Isaia dice: “Ecco, la mano di Geova non è divenuta troppo corta da non poter salvare, né il suo orecchio è divenuto troppo grave da non poter udire. No, ma i vostri medesimi errori son divenuti le cose che causano divisione fra voi e il vostro Dio, e i vostri propri peccati hanno fatto nascondere da voi la sua faccia per astenersi dall’udire”. — Isaia 59:1, 2.

3 Queste parole sono franche ma vere. Geova è ancora l’Iddio di salvezza. Essendo l’“Uditore di preghiera”, ascolta le preghiere dei suoi servitori fedeli. (Salmo 65:2) Tuttavia non benedice i trasgressori. Essi stessi sono responsabili di essersi allontanati da Geova, che ha nascosto la faccia a motivo della loro malvagità.

4. Quali accuse sono mosse agli abitanti di Giuda?

4 Effettivamente gli abitanti di Giuda si sono comportati molto male. La profezia di Isaia elenca alcune delle accuse mosse loro: “Le palme delle vostre proprie mani si sono contaminate di sangue, e le vostre dita di errore. Le vostre proprie labbra han pronunciato falsità. La vostra propria lingua ha continuato a borbottare assoluta ingiustizia”. (Isaia 59:3) Mentono e dicono cose ingiuste. Il riferimento alle “palme . . . contaminate di sangue” indica che alcuni hanno persino commesso assassinio. Che disonore per Dio, la cui Legge non solo condanna l’assassinio, ma vieta anche di ‘odiare nel proprio cuore il proprio fratello’! (Levitico 19:17) La sfrenata peccaminosità degli abitanti di Giuda e le inevitabili conseguenze dovrebbero ricordare oggi a ciascuno di noi la necessità di dominare pensieri e sentimenti peccaminosi. Altrimenti potremmo finire per commettere azioni cattive che ci separerebbero da Dio. — Romani 12:9; Galati 5:15; Giacomo 1:14, 15.

5. A che punto è arrivata la corruzione di Giuda?

5 Come una malattia, il peccato ha infettato tutta la nazione. La profezia dice: “Non c’è nessuno che chiami con giustizia, e proprio nessuno è andato in tribunale con fedeltà. C’è stato un confidare nell’irrealtà, un parlare di cose non veritiere. C’è stato un concepire affanno, e un generare ciò che è nocivo”. (Isaia 59:4) Nessuno parla rettamente. Anche nei tribunali è raro trovare qualcuno fidato o fedele. Giuda ha voltato le spalle a Geova e ha confidato nelle alleanze con le nazioni, persino negli idoli senza vita. Tutte queste sono “irrealtà”, cose assolutamente di nessun valore. (Isaia 40:17, 23; 41:29) Di conseguenza si parla molto, ma è tutto inutile. Si fanno piani, ma ne risultano guai e cose nocive.

6. In che modo il comportamento della cristianità è simile a quello di Giuda?

6 L’ingiustizia e la violenza di Giuda trovano un singolare parallelo nella cristianità. (Vedi “ La Gerusalemme apostata: un parallelo della cristianità”, a pagina 294). Sono state combattute due spietate guerre mondiali in cui erano coinvolte nazioni cosiddette cristiane. Fino al presente la religione della cristianità non è stata in grado di impedire le operazioni di pulizia etnica e i massacri intertribali fra i suoi aderenti. (2 Timoteo 3:5) Anche se Gesù insegnò ai suoi seguaci a confidare nel Regno di Dio, le nazioni della cristianità continuano a fare affidamento sugli arsenali militari e sulle alleanze politiche. (Matteo 6:10) La maggior parte dei principali produttori di armi si trovano proprio in queste nazioni! Sì, anche la cristianità, confidando nelle istituzioni e negli sforzi umani per avere un avvenire sicuro, confida in un’“irrealtà”.

Raccolgono frutti amari

7. Perché i progetti di Giuda producono solo ciò che è dannoso?

7 Idolatria e disonestà non possono produrre una società sana. Poiché ricorrono a misure simili, gli infedeli abitanti di Giuda ora raccolgono quello che hanno seminato. Leggiamo: “Hanno covato le uova di una serpe velenosa, e tessevano la semplice tela di un ragno. Chiunque mangi delle loro uova morirà, e dall’uovo che è stato schiacciato uscirà una vipera”. (Isaia 59:5) Dal concepimento alla realizzazione i progetti di Giuda non producono niente di concreto. Le loro idee sbagliate danno solo cattivi frutti, come le uova di una serpe velenosa producono solo serpi velenose. E la nazione soffre.

8. Cosa rivela la mentalità corrotta di Giuda?

8 Forse alcuni abitanti di Giuda ricorrono alla violenza nel tentativo di proteggersi, ma non ci riusciranno. La forza fisica non può servire di protezione al posto della fiducia in Geova e delle opere o azioni giuste, proprio come le ragnatele non possono sostituire un vero tessuto per proteggere dalle intemperie. Isaia dice: “La loro semplice tela [di ragno] non servirà da veste, né si copriranno delle loro opere. Le loro opere sono opere nocive, e l’attività della violenza è nelle palme delle loro mani. I loro propri piedi continuano a correre all’assoluta malizia, e hanno fretta di spargere sangue innocente. I loro pensieri sono pensieri nocivi; spoliazione e abbattimento sono nelle loro strade maestre”. (Isaia 59:6, 7) Giuda ha una mentalità corrotta. Ricorrendo alla violenza per risolvere i problemi rivela un atteggiamento empio. Poco importa che molte vittime siano innocenti e che alcuni siano veri servitori di Dio.

9. Perché i leader della cristianità non raggiungeranno la vera pace?

9 Queste parole ispirate ci ricordano il passato sanguinario della cristianità. Sicuramente Geova la riterrà responsabile di aver tragicamente travisato il cristianesimo! Come gli ebrei dei giorni di Isaia, la cristianità ha tenuto un comportamento corrotto e ambiguo perché i suoi leader credono che sia l’unico pratico. Parlano di pace, ma agiscono in modo ingiusto. Che ipocrisia! Dal momento che continuano a usare questa tattica, i leader della cristianità non raggiungeranno la vera pace. Proprio come dice la profezia: “Hanno ignorato la via della pace, e non c’è giustizia nei loro sentieri battuti. Hanno reso storte per se stessi le loro strade. Proprio nessuno che le calca conoscerà realmente la pace”. — Isaia 59:8.

Vagano nelle tenebre spirituali

10. Cosa confessa Isaia a nome di Giuda?

10 Geova non può benedire le vie tortuose e rovinose di Giuda. (Salmo 11:5) Perciò a nome dell’intera nazione, Isaia confessa la colpa di Giuda: “Il diritto si è allontanato da noi, e la giustizia non ci raggiunge. Continuiamo a sperare nella luce, ma, ecco, le tenebre; nel fulgore, ma abbiamo seguitato a camminare nella continua caligine. Continuiamo ad andare tastoni in cerca del muro proprio come i ciechi, e come quelli senza occhi continuiamo ad andare tastoni. Abbiamo inciampato in pieno mezzogiorno proprio come nelle tenebre della sera; tra i vigorosi siamo proprio come morti. Continuiamo a gemere, noi tutti, proprio come orsi; e come colombe continuiamo a tubare tristemente”. (Isaia 59:9-11a) Per gli ebrei la Parola di Dio non è stata una lampada al loro piede e una luce al loro cammino. (Salmo 119:105) Di conseguenza le cose vanno male. Anche in pieno mezzogiorno vanno tastoni come di notte. Sono come morti. Alla ricerca di sollievo, gemono forte come orsi affamati o feriti. Alcuni tubano tristemente, come colombe solitarie.

11. Perché Giuda spera invano nel diritto e nella salvezza?

11 Isaia sa fin troppo bene che Giuda si trova in questa triste condizione a motivo della rivolta contro Dio, e dice: “Speravamo nel diritto, ma non ce n’era; nella salvezza, ma è stata lontana da noi. Poiché le nostre rivolte son divenute molte di fronte a te; e in quanto ai nostri peccati, ciascuno ha attestato contro di noi. Poiché le nostre rivolte sono con noi; e in quanto ai nostri errori, li conosciamo bene. Ci sono stati trasgressione e un rinnegare Geova; e c’era un ritrarsi dal nostro Dio, un parlare di oppressione e di rivolta, un concepire e borbottare parole di falsità dal cuore medesimo”. (Isaia 59:11b-13) Poiché gli abitanti di Giuda non si sono pentiti, i loro peccati non sono stati perdonati. Il diritto ha lasciato il paese perché gli abitanti hanno lasciato Geova. Si sono dimostrati assolutamente falsi, opprimendo perfino i loro fratelli. La stessa cosa avviene oggi nella cristianità. Non solo molti ignorano il diritto, ma perseguitano con accanimento i fedeli testimoni di Geova, i quali cercano di fare la volontà di Dio.

Geova esegue il giudizio

12. Che atteggiamento ha chi è responsabile di amministrare la giustizia in Giuda?

12 Sembra che in Giuda non ci sia né diritto, né giustizia, né verità. “Il diritto fu costretto a ritrarsi, e la stessa giustizia se ne stava semplicemente lontana. Poiché la verità ha inciampato anche nella pubblica piazza, e ciò che è retto non può entrare”. (Isaia 59:14) Oltre le porte delle città di Giuda ci sono piazze in cui gli anziani si incontrano per trattare casi giudiziari. (Rut 4:1, 2, 11) Questi uomini dovrebbero giudicare con giustizia, sostenere il diritto e non accettare regali. (Deuteronomio 16:18-20) Invece giudicano secondo le proprie idee egoiste. Peggio ancora, considerano facile preda chiunque cerchi sinceramente di comportarsi bene. Leggiamo: “La verità risulta mancante, e chiunque si ritrae dal male è spogliato”. — Isaia 59:15a.

13. Poiché i giudici di Giuda non fanno il loro dovere, cosa farà Geova?

13 Chi evita di parlare chiaro contro la corruzione morale dimentica che Dio non è né cieco, né ignaro né impotente. Isaia scrive: “Geova vedeva, ed era male ai suoi occhi che non ci fosse equità. E quando vide che non c’era nessun uomo, si mostrava stupito che non ci fosse nessuno a interporsi. E il suo braccio prese a salvare per lui, e la sua propria giustizia fu quella che lo sostenne”. (Isaia 59:15b, 16) Poiché i giudici nominati non fanno il loro dovere, Geova interverrà, e agirà con giustizia e con potenza.

14. (a) Quale atteggiamento hanno molti oggi? (b) In che modo Geova si prepara a intervenire?

14 Oggi esiste una situazione simile. Viviamo in un mondo in cui molti hanno “superato ogni senso morale”. (Efesini 4:19) Pochi credono che Geova interverrà per eliminare il male dalla terra. Ma la profezia di Isaia indica che Geova osserva attentamente gli affari umani. Emette giudizi e, a suo tempo, agirà in base a questi. I suoi giudizi sono imparziali? Isaia indica che lo sono. Nel caso della nazione di Giuda, scrive: “Quindi [Geova] si mise la giustizia come una cotta di maglia, e l’elmo della salvezza sulla testa. Per giunta, indossò le vesti della vendetta come un abito e si avvolse di zelo come di un manto senza maniche”. (Isaia 59:17) Queste parole profetiche descrivono Geova come un guerriero che si prepara per la battaglia. Egli si impegna per la riuscita della sua causa. È sicuro della propria assoluta e inoppugnabile giustizia. E giudica con intrepido zelo. Non c’è dubbio che la giustizia prevarrà.

15. (a) Come si comporteranno i veri cristiani quando Geova eseguirà il giudizio? (b) Cosa si può dire dei giudizi di Geova?

15 Oggi in alcuni paesi i nemici della verità cercano di ostacolare l’opera dei servitori di Geova con una propaganda falsa e diffamatoria. I veri cristiani non esitano a sostenere la verità, ma non cercano mai di vendicarsi. (Romani 12:19) Anche quando Geova farà i conti con la cristianità apostata, i suoi adoratori sulla terra non prenderanno parte alla distruzione. Sanno che la vendetta appartiene a Geova e che quando sarà il momento prenderà misure appropriate. La profezia ci assicura: “Secondo le azioni egli ricompenserà corrispondentemente, furore ai suoi avversari, dovuto trattamento ai suoi nemici. Ricompenserà le isole col dovuto trattamento”. (Isaia 59:18) Come ai giorni di Isaia, i giudizi di Geova Dio non saranno solo imparziali ma anche completi. Raggiungeranno persino “le isole”, i luoghi lontani. Nessuno sarà così distante o isolato da non poter essere raggiunto dai suoi giudizi.

16. Chi sopravvivrà ai giudizi di Geova, e cosa impareranno i sopravvissuti?

16 Coloro che si sforzano di agire bene saranno giudicati con giustizia da Geova. Isaia predice che sopravvivranno da occidente a oriente, in ogni parte della terra. E vedendo la protezione di Geova proveranno ancora più riverenza e rispetto per lui. (Malachia 1:11) Leggiamo: “Da dove tramonta il sole cominceranno ad avere timore del nome di Geova, e della sua gloria da dove sorge il sole, poiché verrà come un fiume angustioso, che il medesimo spirito di Geova avrà sospinto”. (Isaia 59:19) Come un forte uragano che sospinge davanti a sé una rovinosa massa d’acqua e travolge tutto quello che incontra, lo spirito di Geova spazzerà via tutto quello che si frappone all’adempimento della sua volontà. Il suo spirito è più potente di qualsiasi forza l’uomo possieda. Quando se ne serve per eseguire il giudizio su uomini e nazioni, avrà risultati sicuri e completi.

Speranza e benedizione per chi si pente

17. Chi è il Ricompratore di Sion, e quando effettua la ricompra?

17 Sotto la Legge di Mosè l’israelita che si vendeva schiavo poteva essere liberato da un ricompratore. Nel libro profetico di Isaia, Geova è già stato definito il Ricompratore di coloro che si pentono. (Isaia 48:17) Adesso viene nuovamente designato il Ricompratore dei pentiti. Isaia riporta la promessa di Geova: “‘Il Ricompratore certamente verrà a Sion, e a quelli che in Giacobbe si volgono dalla trasgressione’, è l’espressione di Geova”. (Isaia 59:20) Questa promessa rassicurante si adempie nel 537 a.E.V., ma ha un ulteriore adempimento. L’apostolo Paolo citò queste parole dalla Settanta e le applicò ai cristiani: “In questa maniera tutto Israele sarà salvato. Come è scritto: ‘Il liberatore uscirà da Sion e allontanerà da Giacobbe le pratiche empie. E questo è da parte mia il patto con loro, quando toglierò i loro peccati’”. (Romani 11:26, 27) Indubbiamente questa profezia di Isaia ha un’applicazione molto più ampia, che arriva fino al nostro tempo e oltre. In che senso?

18. Quando e come Geova portò all’esistenza l’“Israele di Dio”?

18 Nel I secolo un piccolo rimanente della nazione di Israele riconobbe che Gesù era il Messia. (Romani 9:27; 11:5) Il giorno di Pentecoste del 33 E.V. Geova versò il suo spirito santo su circa 120 di quei credenti e li introdusse nel nuovo patto di cui Gesù Cristo era il mediatore. (Geremia 31:31-33; Ebrei 9:15) Quel giorno venne all’esistenza l’“Israele di Dio”, una nuova nazione formata da persone che si distinguono non perché sono discendenti di Abraamo, ma perché sono generate dallo spirito di Dio. (Galati 6:16) Iniziando con Cornelio, la nuova nazione incluse gentili incirconcisi. (Atti 10:24-48; Rivelazione 5:9, 10) Così furono adottati da Geova Dio e diventarono suoi figli spirituali, coeredi di Gesù. — Romani 8:16, 17.

19. Che patto fa Geova con l’Israele di Dio?

19 Geova a questo punto fa un patto con l’Israele di Dio. Leggiamo: “‘In quanto a me, questo è il mio patto con loro’, ha detto Geova. ‘Il mio spirito che è su di te e le mie parole che ho messo nella tua bocca, non saranno rimossi dalla tua bocca né dalla bocca della tua progenie né dalla bocca della progenie della tua progenie’, ha detto Geova, ‘da ora in poi fino a tempo indefinito’”. (Isaia 59:21) Sia che queste parole riguardassero Isaia o no, di certo si adempirono in Gesù, a cui fu assicurato che ‘avrebbe visto la sua progenie’. (Isaia 53:10) Gesù pronunciò parole che aveva imparato da Geova, e lo spirito di Geova era su di lui. (Giovanni 1:18; 7:16) Appropriatamente, pure i suoi fratelli e coeredi, che formano l’Israele di Dio, ricevono lo spirito santo di Geova e predicano un messaggio che hanno imparato dal loro Padre celeste. Sono tutti “persone ammaestrate da Geova”. (Isaia 54:13; Luca 12:12; Atti 2:38) Tramite Isaia o tramite Gesù, di cui Isaia è una figura profetica, ora Geova assicura che non li sostituirà mai, ma saranno suoi testimoni a tempo indefinito. (Isaia 43:10) Ma chi è la loro “progenie” che pure beneficia di questo patto?

20. Come si adempì nel I secolo la promessa fatta da Geova ad Abraamo?

20 Anticamente Geova aveva promesso ad Abraamo: “Per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno”. (Genesi 22:18) Perciò il piccolo gruppo di israeliti naturali che accettò il Messia divulgò la buona notizia riguardo al Cristo in molte nazioni. Iniziando con Cornelio, molti gentili incirconcisi ‘si benedissero’ per mezzo di Gesù, il Seme di Abraamo. Diventarono parte dell’Israele di Dio e la parte secondaria del seme di Abraamo. Fanno parte della “nazione santa” di Geova, incaricata di ‘dichiarare le eccellenze di colui che li ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce’. — 1 Pietro 2:9; Galati 3:7-9, 14, 26-29.

21. (a) Che “progenie” ha prodotto l’Israele di Dio nei tempi moderni? (b) Come viene confortata questa “progenie” dal patto, o contratto, che Geova ha fatto con l’Israele di Dio?

21 Oggi sembra che l’intero numero dell’Israele di Dio sia stato radunato. Eppure le nazioni continuano a essere benedette, e su vasta scala. Come? In quanto l’Israele di Dio ha avuto una “progenie”, discepoli di Gesù la cui speranza è la vita eterna su una terra paradisiaca. (Salmo 37:11, 29) Anche questa “progenie” è ammaestrata da Geova e istruita intorno alle sue vie. (Isaia 2:2-4) Questi discepoli non sono battezzati con lo spirito santo né sono considerati parte del nuovo patto, ma sono rafforzati dallo spirito santo di Geova che permette loro di superare tutti gli ostacoli che Satana crea all’opera di predicazione. (Isaia 40:28-31) Ormai sono diventati milioni e il loro numero continua a crescere man mano che producono altri discepoli. Il patto, o contratto, che Geova ha fatto con gli unti dà anche a questa “progenie” la sicurezza che continuerà a servirsi di loro come suoi portavoce a tempo indefinito. — Rivelazione 21:3, 4, 7.

22. Quale fiducia possiamo avere in Geova, e come questo dovrebbe influire su di noi?

22 Continuiamo dunque tutti ad avere sempre fede in Geova, che è desideroso e in grado di salvarci! La sua mano non sarà mai troppo corta: egli libererà sempre il suo popolo fedele. Tutti coloro che confidano in lui continueranno ad avere sulle labbra le sue buone parole “da ora in poi fino a tempo indefinito”.

[Domande per lo studio]

[Riquadro a pagina 294]

 La Gerusalemme apostata: un parallelo della cristianità

Gerusalemme, capitale della nazione eletta di Dio, rappresenta la sua organizzazione celeste formata da creature spirituali e anche dall’insieme dei cristiani unti risuscitati in cielo quale sposa di Cristo. (Galati 4:25, 26; Rivelazione 21:2) Spesso, però, gli abitanti di Gerusalemme furono infedeli a Geova e la città fu descritta come una prostituta e un’adultera. (Ezechiele 16:3, 15, 30-42) Come tale Gerusalemme costituì un modello appropriato della cristianità apostata.

Gesù definì Gerusalemme ‘colei che uccide i profeti e lapida quelli che le sono mandati’. (Luca 13:34; Matteo 16:21) Come l’infedele Gerusalemme la cristianità afferma di servire il vero Dio, ma si è allontanata enormemente dalle sue giuste vie. Possiamo essere sicuri che Geova giudicherà la cristianità con lo stesso giusto criterio con cui giudicò la Gerusalemme apostata.

[Immagine a pagina 296]

Un giudice dovrebbe giudicare con giustizia, ricercare il diritto e non accettare regali

[Immagine a pagina 298]

Come un fiume in piena, i giudizi di Geova spazzeranno via tutto quello che si frappone al compimento della sua volontà

[Immagine a pagina 302]

Geova assicura ai suoi servitori che non perderanno mai il privilegio di essere suoi testimoni