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L’“eterno proposito” trionfa

L’“eterno proposito” trionfa

Capitolo XIV

L’“eterno proposito” trionfa

1. Chi sono stati gli oppositori spirituali dell’“eterno proposito” di Dio, e da quando?

L’“ETERNO proposito” di Dio ha i suoi oppositori in cielo e sulla terra. Essi han combattuto e ancora continuano a combattere per impedire il finale trionfo di tale “eterno proposito”. Nel Giardino d’Eden, quando Dio annunciò il suo “eterno proposito” agli orecchi del grande Serpente e dei peccatori Adamo ed Eva, Dio disse al Serpente: “E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno”. (Genesi 3:15) Da allora Satana il Diavolo e i suoi angeli disubbidienti che son divenuti demoni hanno unitamente combattuto contro il dichiarato proposito di Dio.

2. (a) Con quali mezzi furono compiuti tentativi diabolici per distruggere la “razza eletta” subito dopo che era stata creata? (b) Che cosa scrisse Pietro avvertendo contro l’invasione di elementi corruttori?

2 Dopo che era stato fondato sulle sue dodici fondamenta apostoliche nel festivo giorno di Pentecoste del 33 E.V. lo spirituale “Israele di Dio”, furono compiuti sulla terra tentativi diabolici per distruggere questa “razza eletta”, questo “regal sacerdozio”, questa “nazione santa”, appena creata. (1 Pietro 2:9) Prima, fu usata la persecuzione violenta, ma fallì. (Atti da 7:59 a 8:4; 9:1-5, 21; 11:19) Quindi si tentò di corrompere l’Israele spirituale nei suoi insegnamenti e nel suo modo di vivere, e ciò recò grande rovina. L’apostolo Pietro, scrivendo verso l’anno 64 E.V. ai sostenitori della fede cristiana, preavvertì i cristiani del primo secolo di questa invasione di corruzione spirituale che stava per venire, dicendo:

“La profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo. Comunque, vi furono anche falsi profeti fra il popolo, come pure fra voi vi saranno falsi maestri. Questi introdurranno quietamente distruttive sette e rinnegheranno anche il proprietario che li ha comprati, recando su se stessi subitanea distruzione. Inoltre, molti seguiranno i loro atti di condotta dissoluta e a motivo di questi si parlerà oltraggiosamente della via della verità. E per concupiscenza vi sfrutteranno con parole finte. Ma in quanto a loro, il giudizio dei tempi antichi non procede lentamente e la loro distruzione non sonnecchia”. — 2 Pietro da 1:21 a 2:3; si veda anche Giuda 4.

3. (a) Come Paolo avvertì di guardarsi dai corruttori della congregazione? (b) Chi è “l’uomo dell’illegalità”, e quando questi fu rivelato?

3 In modo simile, l’apostolo Paolo, quando fece il suo ultimo viaggio a Gerusalemme, avvertì gli anziani della congregazione cristiana: “So che dopo la mia partenza entreranno fra voi oppressivi lupi e non tratteranno il gregge con tenerezza, e che fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte per trarsi dietro i discepoli. (Atti 20:29, 30) Inoltre, in una lettera scritta in precedenza alla congregazione di Tessalonica, in Macedonia, diede l’avvertimento che sarebbe scoppiata nella congregazione una ribellione religiosa e che si sarebbe rivelato “l’uomo dell’illegalità”, “il figlio della distruzione”. Paolo avvertì che “il mistero di questa illegalità è già all’opera”. Questo “illegale” doveva essere una persona composita, la classe del clero della cristianità. (2 Tessalonicesi 2:3-9) Questo composito “uomo dell’illegalità” si rivelò nel quarto secolo E.V., quando l’imperatore romano, Costantino il Grande, trattò con i “vescovi” corrotti e fece della loro religione la religione di stato dell’Impero Romano. Costantino istituì una classe del clero ufficiale. Così venne all’esistenza la cristianità.

4. Nei secoli successivi alla sua fondazione, quale testimonianza ha dato di sé il clero della cristianità, eppure la cristianità che cosa pretende d’essere?

4 Nei successivi sedici secoli, fino a questo secolo ventesimo, quale specie di testimonianza ha dato di sé la cristianità? La testimonianza che i suoi ecclesiastici si sono immischiati nella politica, hanno introdotto nella loro fede religiosa sempre più insegnamenti pagani, hanno accumulato per sé ricchezza e potere, hanno oppresso i loro greggi religiosi, hanno fomentato guerre religiose, crudeli crociate e persecuzioni, hanno stabilito centinaia di confuse sette, han benedetto gli eserciti delle cosiddette nazioni “cristiane” in guerra l’una contro l’altra, han corrotto la morale degli aderenti alle loro chiese, han nascosto l’“eterno proposito” di Dio e operato realmente contro di esso, proprio come terrestre “seme” visibile del grande Serpente. Non c’è stata dentro di lei nessuna vera unità cristiana. Sulle sue vesti religiose erano enormi macchie di sangue. Dentro di lei non si è coltivato il frutto dello spirito santo di Dio, specialmente l’amore fraterno! Piuttosto, in lei sono abbondate le “opere della carne”. (Giovanni 13:34, 35; Galati 5:19-24) Eppure, nonostante la condanna della prova biblica contro di lei, ha preteso d’essere l’“Israele di Dio”.

5. Nonostante l’errata rappresentazione della cristianità, che cosa è andato facendo Dio secondo il suo “eterno proposito”?

5 Tutta questa errata rappresentazione di Dio e del suo Israele spirituale ha forse impedito che Egli adempisse con successo il Suo “eterno proposito”? Nemmeno per un istante! Egli aveva previsto tutto questo e l’aveva preannunciato nella sua Parola scritta, la Sacra Bibbia. Il suo nuovo patto con l’Israele spirituale continuò a essere in vigore, e, senza dubbio, egli continuò a selezionare e a preparare gli Israeliti spirituali che avrebbero partecipato con il Messia Gesù al promesso regno celeste.

6. In quale condizione sarebbero portati gli ultimi dei 144.000 che si troveranno sulla terra?

6 Poiché il numero degli Israeliti spirituali suggellati per divenire coeredi del Messia nel regno celeste è limitato a 144.000, secondo Rivelazione 7:4-8; 14:1-3, deve venire il tempo in cui si troveranno qui sulla terra gli ultimi che occorrono per completare il pieno numero della classe del Regno. Invece d’essere religiosamente divisi come le sette religiose della cristianità, saranno radunati nell’unità spirituale nonostante razza, colore, nazionalità o legami tribali. Poiché non sono parte di questo mondo, saranno raccolti fuori di questo mondo. — Giovanni 17:14-23.

7. A che cosa Gesù paragonò l’opera di radunamento, e dove la situò?

7 Il Signore Gesù, quando spiegava ai suoi apostoli i misteri o “sacri segreti del regno”, parlò di questa finale raccolta di tali “figli del regno” come di una “mietitura”. Egli indicò quando questa “mietitura” spirituale sarebbe avvenuta, dicendo:

“La mietitura è il termine di un sistema di cose, e i mietitori sono gli angeli. Perciò, come le zizzanie sono raccolte e bruciate col fuoco, così avverrà al termine del sistema di cose. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno fuori del suo regno tutte le cose che causano inciampo e le persone che fanno illegalità, e le lanceranno nella fornace ardente. Ivi saranno il loro pianto e lo stridor dei loro denti. In quel tempo i giusti risplenderanno così fulgidamente come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi ascolti”. — Matteo 13:11, 39-43.

8. Fu questa “mietitura” spirituale la sola cosa che doveva accadere al “termine del sistema di cose”, e rispondendo a quale domanda Gesù diede la risposta?

8 Fu predetto che in quel “termine del sistema di cose”, oltre a questa raccolta dei “figli del regno”, sarebbero accadute altre cose. (Matteo 24:31) Tutte queste altre cose insieme alla mietitura spirituale sarebbero state contrassegni per identificare il tempo in cui viviamo, che è il preannunciato “termine del sistema di cose”. Il Messia Gesù, il profeta simile a Mosè, enumerò queste cose rispondendo alla domanda dei suoi apostoli subito dopo aver predetto la distruzione del tempio di Gerusalemme. Essi gli chiesero: “Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza [greco: parousia] e del termine del sistema di cose?” — Matteo da 23:37 a 24:3.

9. Che cosa predisse Gesù per quel tempo, e quando cominciò e finì il “tempo della fine” di Gerusalemme?

9 Nel racconto di Matteo 24:4-22 possiamo leggere come, rispondendo, Gesù predisse di nuovo la distruzione di Gerusalemme, e guerre, carestie, terremoti, persecuzione dei suoi fedeli discepoli, aumento dell’illegalità e raffreddarsi dell’amore, attività di predicazione da parte dei suoi discepoli, e la loro fuga dalla Giudea e da Gerusalemme dopo aver visto il luogo sacro profanato dalla “cosa disgustante che causa desolazione”. Questo doveva accadere entro “questa generazione” di cui egli e i suoi apostoli facevano parte. Questo significò che Gerusalemme e il sistema di cose basato su di essa come centro religioso nazionale erano nel loro “tempo della fine”. Quel “tempo della fine” cominciò nell’anno 29 E.V., quando Giovanni il Battista cominciò a predicare: “Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato”, e quindi battezzò Gesù, e finì nell’anno 70 E.V. con la desolazione di Gerusalemme e del suo tempio e con la scomparsa del sacerdozio aaronnico. Da allora ebraismo e giudaismo non sono più stati gli stessi.

SEGNO DEL “TEMPO DELLA FINE”

10. Nella sua profezia, come Gesù usò la Gerusalemme del primo secolo, così che la sua profezia si applica oggi?

10 Comunque, Gesù parlò di molte cose che sarebbero accadute dopo la distruzione di Gerusalemme, aggiungendo: “E Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. (Luca 21:20-24) Si comprende, dopo attento studio della completa profezia di Gesù, come si trova in Matteo, capitoli ventiquattro e venticinque, Marco, capitolo tredici, e Luca, capitolo ventuno, che Gesù si serviva della Gerusalemme del primo secolo anche come quadro profetico della sua controparte moderna, la cristianità, e del sistema di cose formatosi fra i Giudei sparsi in tutto il mondo come quadro nel mondiale sistema di cose attuale, dominato dalla cristianità. Così la profezia di Gesù sul “termine del sistema di cose” si applica anche oggi, per il suo adempimento completo. Perché diciamo “oggi”? Intendiamo noi che oggi viviamo nel predetto “termine del sistema di cose”? Sì!

11. In quale periodo di tempo si trova questo mondo, e a quali anteriori periodi simili questo corrisponde?

11 Il mondo vive oggi nel suo “tempo della fine”. Ricordiamo come, quando quel “mondo antico”, il “mondo di empi”, “il mondo di quel tempo”, del tempo di Noè, fu sommerso dalle acque del diluvio universale, il suo “tempo della fine” cominciò centoventi anni prima del cataclisma acqueo del 2370 a.E.V. (2 Pietro 2:5; 3:6; Genesi 6:1-3; Matteo 24:37-39) Prima della distruzione di Gerusalemme del 607 a.E.V. per opera dei Babilonesi, Dio parlò all’ultimo re davidico sul trono di Gerusalemme, Sedechia, e si riferì al “tempo dell’errore della fine”. Il “tempo della fine” di Gerusalemme durò allora quarant’anni, poiché cominciò quando Dio suscitò Geremia come suo profeta nel tredicesimo anno del regno di Giosia. (Ezechiele 21:25; Geremia 1:1, 2; Ezechiele 4:6, 7) Gerusalemme del primo secolo E.V. pure ebbe il suo “tempo della fine”, di quarantuno anni (29-70 E.V.). — Luca 19:41-44; 1 Tessalonicesi 2:16.

12. Quale profeta impiegò Geova per menzionare il “tempo della fine” e, dal 1914 E.V., che cosa mostra che siamo in tale periodo?

12 Molti anni dopo la prima distruzione di Gerusalemme per opera dei Babilonesi, l’angelo di Dio parlò al profeta Daniele del “tempo della fine” che doveva venire sul sistema di cose mondiale. (Daniele da 11:35 a 12:4) Noi siamo stati in tale “tempo della fine” dall’anno 1914 E.V. Diciamo questo non solo perché quell’anno scoppiò la prima guerra mondiale, introducendo un’èra di violenza e potenziale bellico che minaccia di spazzare via l’intera razza umana. È anche vero che da quel memorabile anno la profezia di Gesù inerente al “segno” del termine del sistema di cose è stata nel corso del suo completo adempimento. E poiché questo “termine del sistema di cose” perverrà al culmine in quella che Gesù chiamò la “grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più”, significa che ci stiamo accostando alla fine completa di questo sistema di cose, e con essa alla distruzione di un “mondo di empi”. — Matteo 24:21.

13. (a) Come Matteo 24:14 mostra che la “presenza” di Cristo doveva essere in relazione con il regno di Dio? (b) Benché Cristo non indicasse nessuna data, quale problema sorge?

13 Tuttavia, la ragione per cui si deve fissare l’anno 1914 E.V. è che quell’anno ebbe inizio la “presenza” (parousia) del Signore Gesù nell’autorità del regno messianico. Che sotto questo aspetto la sua invisibile “presenza” fosse vera è indicato da un particolare avvenimento che disse si sarebbe verificato, rispondendo alla domanda degli apostoli sul “segno della tua presenza”. Si tratta di quanto segue, come narra Matteo 24:14: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terrà abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. Nella risposta che diede ai suoi apostoli, Gesù non indicò nessuna data, eppure dall’anno 1914 fino a ora il “segno” che si è manifestato ha suggellato quell’anno come il tempo della nascita del messianico regno di Dio nelle mani del suo Figlio Gesù Cristo nei cieli. Ma c’è un altro modo di giungere a tale data per confermare che è il preordinato tempo della nascita del Regno in cui è la “presenza” di Cristo. Qual è questo altro modo di confermare il 1914?

14. Quando cominciarono i Tempi dei Gentili menzionati da Gesù, e dopo quale avvenimento dovevano continuare?

14 Nella sua profezia circa “Quando avverranno queste cose?” egli preannunciò la sovrastante distruzione di Gerusalemme e aggiunse: “E Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. (Luca 21:20-24) Quei “fissati tempi delle nazioni [non giudaiche, gentili]” cominciarono nel remoto 607 a.E.V. quando i Babilonesi distrussero Gerusalemme e rovesciarono il regnante discendente del re Davide, erede del patto divino per un regno eterno. Questi Tempi dei Gentili, come sono spesso chiamati, continuarono fino al giorno di Gesù e dovevano continuare ancora dopo la seconda distruzione della città santa. È un fatto che dopo settant’anni di desolazione di Gerusalemme e del paese di Giuda un fedele rimanente dei Giudei tornò dall’esilio nel paese di Babilonia e riedificò Gerusalemme e altre città nella terra da lungo tempo desolata. Ma questo non significò che Gerusalemme non venisse più calpestata dalle nazioni gentili, prima dai Babilonesi e poi dai Medo-persiani che conquistarono Babilonia.

15. (a) Perché i Tempi dei Gentili continuarono dopo la riedificazione di Gerusalemme del 537 a.E.V.? (b) Perché quei Tempi continuarono dopo il processo di Gesù dinanzi a Ponzio Pilato?

15 Perché no? Perché, con la riedificazione di Gerusalemme dal 537 a.E.V. in poi, il trono e il regno messianico della linea di discendenza reale di Davide non furono restaurati a Gerusalemme. Gerusalemme era ora in una provincia dell’Impero Medo-persiano e si trovava sotto il dominio di Dario il Medo e di Ciro il Grande, il Persiano. Ciò che Gerusalemme aveva dunque rappresentato da quando nell’anno 1070 a.E.V. era stata catturata dal re Davide era ancora calpestato, cioè il ruolo di Gerusalemme come capitale del regno messianico dei figli e successori del re Davide. Il regno maccabeo dei governanti leviti (104–63 e 40–37 a.E.V.) non alterò questo fatto. Quindi, allorché Gesù il “figlio di Davide” venne e si presentò come l’unto con spirito di Dio, la maggioranza dei capi religiosi giudei e i loro seguaci non lo vollero come loro Messia e Re. Al governatore romano Ponzio Pilato gridarono: “Noi non abbiamo nessun re eccetto Cesare”. (Giovanni 19:15) Così i Tempi dei Gentili perdurarono, e il diritto al regno messianico fu ancora ulteriormente calpestato.

16, 17. (a) A causa dell’adempimento della profezia di Gesù, quando diciamo che si adempirono i Tempi dei Gentili? (b) A quale antico re Dio rivelò la durata del tempo, e come Dio aveva impiegato questo re?

16 Comunque, Gesù disse: “Finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. Dopo che Babilonia rovesciò nel 607 a.E.V. il trono del re Davide a Gerusalemme, quanto dovevano durare quei tempi d’interferenza gentile con il messianico regno di Dio?

17 Ora, naturalmente, dopo aver visto ciò che era accaduto in adempimento della profezia di Gesù dallo scoppio della prima guerra mondiale, possiamo con fiducia rispondere: Fino al compimento dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V. Sì, ma, per di più, ai giorni del re Nabucodonosor, che nel 607 a.E.V. distrusse Gerusalemme, Dio rivelò d’aver stabilito quanto a lungo quei Tempi dei Gentili che allora cominciavano sarebbero durati senza interferenza da parte del messianico regno di Dio. Dio indicò che sarebbero durati sette “tempi” simbolici. Il sogno in cui Dio rivelò questo periodo di tempo a Nabucodonosor fu interpretato dal profeta Daniele. (Daniele 4:16, 23, 25, 32) Dio impiegò Nabucodonosor come un taglialegna per abbattere a Gerusalemme nel 607 a.E.V. l’espressione terrestre del regno di Dio. Il ceppo di quel simbolico “albero” doveva esser legato e non gli si doveva permettere di germogliare e produrre un nuovo albero fin dopo la fine dei “sette tempi”.

18. (a) Durante quei Tempi dei Gentili da chi, e in qual modo, fu esercitato il dominio del regno che avrebbe dovuto essere esercitato dalla casa reale di Davide? (b) Come fu raffigurato che il dominio messianico sarebbe stato ristabilito?

18 Nel frattempo, durante quei “sette tempi”, i governanti gentili del mondo avrebbero esercitato il dominio che in realtà apparteneva alla discendenza reale del re Davide a causa del patto di Dio con lui per un regno eterno. Ma quei governanti gentili esercitarono tale potere di dominio in modo assai antiteocratico, in modo antimessianico, come con l’irragionevolezza manifestata da Nabucodonosor nei suoi sette anni di pazzia. Ma proprio come il sano Nabucodonosor fu ristabilito nel dominio alla fine di quei sette anni, così l’aspetto messianico del regno di Dio doveva essere ristabilito al termine dei “sette tempi” del dominio gentile del mondo. Allora il ceppo reale doveva essere sciolto dai suoi legami, e dalle sue radici doveva crescere un nuovo albero di dominio. — Daniele 4:1-37.

19. (a) Poiché i Tempi dei Gentili furono sette di numero, quale sarebbe stata la durata di ciascun “tempo”? (b) Verso quale tempo dell’anno cominciarono quei Tempi, e verso quale tempo dell’anno terminarono?

19 Se ora dal 1914 E.V. risaliamo al 607 a.E.V., gli anni ammontano a 2.520. Se, poi, prendiamo il numero dei “tempi”, sette, e lo dividiamo in 2.520 anni, abbiamo 360 anni. Questa è nelle Sacre Scritture la lunghezza di un “tempo” profetico. (Rivelazione 12:6, 14; si paragoni 11:2, 3) I sette anni letterali della pazzia di Nabucodonosor illustrarono quei “sette tempi” di 2.520 anni, essendo un anno rappresentato da ciascun giorno di un “tempo” profetico di 360 giorni. (Ezechiele 4:6; Numeri 14:34) I simbolici “sette tempi” cominciarono quando gli eserciti di Babilonia lasciarono Gerusalemme e il paese di Giuda desolati, senza governatore che sostituisse nel paese l’assassinato governatore Ghedalia, verso la metà del mese lunare di Tishri. Così sarebbero terminati verso quel tempo dell’anno nel 1914 E.V., o verso il 4/5 ottobre 1914.

20. Che cosa significò quando nel 1914 E.V. accadde il contrario di ciò che era accaduto nel 607 a.E.V.?

20 In quest’ultimo tempo sarebbe dovuto accadere il contrario di ciò che accadde nel Tishri del 607 a.E.V., quando cominciarono i Tempi dei Gentili. Il paese di Giuda fu lasciato come una distesa desolata senza un tempio in Gerusalemme, senza “trono di Geova” su cui sedesse lì un unto discendente del re Davide. (1 Cronache 29:23) Questo significò che all’inizio dell’autunno del 1914 E.V. le nazioni gentili avrebbero dovuto smettere di calpestare il regno messianico e che il regno messianico sarebbe dovuto nascere non nella Gerusalemme terrestre, ma lassù nel cielo dove il Figlio e Signore del re Davide ora sedeva alla destra di Geova Dio. (Salmo 110:1, 2) Fu allora che l’unto “che ha il diritto legale” venne e Geova Dio glielo diede. — Ezechiele 21:25-27; Daniele 7:13, 14.

21. Come fu raffigurata la nascita del messianico regno di Dio in cielo, e che cosa avvenne immediatamente dopo?

21 La prima guerra mondiale era già in corso da più di ‘due mesi quando ebbe luogo negli invisibili cieli quel meraviglioso evento. In Rivelazione 12:1-5 quel neonato regno messianico è raffigurato come un figlio maschio che fu partorito dalla celeste “donna” di Dio e fu rapito presso il trono di Dio per condividere con Lui il regno. Così questo maestoso aspetto dell’“eterno proposito” di Dio trionfò, ma contro l’opposizione sovrumana. Su ciò leggiamo:

“E scoppiò la guerra in cielo: Michele e i suoi angeli guerreggiarono contro il dragone, e il dragone e i suoi angeli guerreggiarono ma esso non prevalse, né fu più trovato posto per loro in cielo. E il gran dragone fu scagliato, l’originale serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana, che svia l’intera terra abitata; fu scagliato sulla terra, e i suoi angeli furono scagliati con lui. E udii nel cielo un’alta voce dire:

“‘Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte davanti al nostro Dio! Ed essi lo vinsero a causa del sangue dell’Agnello e a causa della parola della loro testimonianza, e non amarono la loro anima neppure dinanzi alla morte. Per questo motivo, rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo’.

“Or quando il dragone vide che era stato scagliato sulla terra, perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio. . . . E il dragone si adirò contro la donna, e se ne andò a far guerra contro i rimanenti del seme di lei, che osservano i comandamenti di Dio e hanno l’opera di rendere testimonianza a Gesù”. — Rivelazione 12:7-17.

22. (a) Che cosa indica in quanto alla sua identità il fatto che Michele scagliò fuori del cielo Satana e i suoi demoni? (b) Come Gesù preannunciò le persecuzioni che vengono sui “rimanenti del seme [della donna]”?

22 Sì, l’arcangelo Michele fa di nuovo la sua comparsa in cielo, e, come “seme” della “donna” di Dio destinato a ferire la testa del Serpente, vince la battaglia e scaglia l’originale Serpente e i suoi angeli demonici giù sulla terra. Nella sua ira il grande Serpente perseguita la “donna”, perseguitando i “rimanenti del seme di lei” che durante la prima guerra mondiale e da allora in poi si trovano sulla terra. Nella sua profezia Gesù preannunciò tale persecuzione dei suoi unti seguaci come qualche cosa che deve accadere al “termine del sistema di cose”. Ai suoi discepoli disse:

“Quindi vi daranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a motivo del mio nome. . . . Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. — Matteo 24:9-13.

23. (a) L’unto rimanente si è identificato mediante l’ubbidienza a quale comando dato da Gesù? (b) Sin da quando proclamavano essi l’anno della scadenza dei Tempi dei Gentili?

23 Dalla Bibbia e dalla storia del mondo abbiamo così la prova che il “tempo della fine” cominciò all’inizio dell’autunno del 1914. In piena armonia con questo fatto, la persecuzione continua contro l’unto rimanente, che ‘osserva i comandamenti di Dio e ha l’opera di rendere testimonianza a Gesù’. Questi son quelli che osservano il comandamento di Dio dato nella profezia di Gesù: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. (Matteo 24:14) Dal 1914 E.V. questo rimanente degli unti si è identificato nelle pagine della storia. Prima di questo anno i membri di quest’unto rimanente avevano studiato con diligenza la Parola di Dio separatamente dalla cristianità. Misero la Sacra Bibbia al di sopra delle tradizioni religiose fatte dagli uomini. Già nel 1876 proclamavano che i Tempi dei Gentili di 2.520 anni sarebbero scaduti nell’anno 1914. Gli avvenimenti che si sono verificati da quell’anno in poi provano che non avevano torto.

24. (a) Durante la prima guerra mondiale, perché il rimanente divenne oggetto di odio internazionale? (b) Quale opera del dopoguerra intrapresero, e quale nome cercarono di far conoscere pubblicamente?

24 Durante la prima guerra mondiale divennero oggetto di odio da parte di tutte le nazioni e subirono severe persecuzioni perché favorivano il messianico regno di Dio e cercavano di mantenersi liberi dalla colpa per lo spargimento di sangue di cui si macchiava la cristianità. Nel 1919, primo anno del dopoguerra, compresero il loro obbligo cristiano di proclamare il messianico regno di Dio come non avevano mai fatto prima, essendo stato stabilito nei cieli nel 1914 al termine dei Tempi dei Gentili. (Matteo 24:14) Nell’anno 1925 i loro occhi d’intendimento spirituale furono aperti affinché vedessero che era venuto il tempo in cui Dio si sarebbe fatto un nome. (2 Samuele 7:23; Geremia 32:20; Isaia 63:14; si veda La Torre di Guardia [inglese] del 1° agosto 1925, pagina 226, colonna 2, paragrafo 4; e del 15 settembre 1925, pagina 280, paragrafi 41-43). Così ora si accinsero all’opera per far conoscere in tutto il mondo il nome biblico del solo vivente e vero Dio e anche il Suo “eterno proposito che egli formò riguardo al Cristo, Gesù nostro Signore”. — Efesini 3:11.

25. Da che cosa l’unto rimanente aveva bisogno di distinguersi, e nel 1931 E.V. che cosa dunque abbracciarono?

25 Così nell’anno 1931, senza presunzione ma con piena giustificazione per il passo che ora compivano, abbracciarono un nome che li avrebbe distinti da Babilonia la Grande, l’impero mondiale di falsa religione, da cui erano usciti ubbidendo al comando di Dio in Rivelazione 18:4. Sì, un nome che li avrebbe distinti anche dalla cristianità con le sue centinaia di disunite sette e la sua mondanità ed enorme colpa per lo spargimento di sangue. Invero, un nome che si basava sulla Scrittura (Isaia 43:10, 12) e che avrebbe chiaramente posto loro dinanzi la loro opera cristiana. Era il nome che da allora è divenuto noto in tutto il mondo, un nome sia rispettato che odiato, cioè, testimoni di Geova. Essi si mostrano degni di questo nome!

UNA “GRANDE FOLLA” SOPRAVVIVRÀ AD HAR-MAGHEDON

26. Da quanto tempo fa Dio è andato traendo “un popolo per il suo nome”, e oggi è Egli senza un tale popolo?

26 Fu tutto questo una semplice esplosione di fervore religioso che ebbe breve durata? Fu un semplice avvenimento casuale senza importanza? O questo fu secondo il progressivo proposito di Dio? Guardate i risultati! Di proposito qualche cosa ebbe inizio a Gerusalemme in quello storico giorno di Pentecoste del 33 E.V., quando Dio versò il suo spirito santo e l’apostolo Pietro pieno di spirito si alzò in piedi e citò la profezia di Gioele 2:28-32, dicendo a migliaia di Giudei: “E chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato”. Qui Dio cominciò a formare un popolo per il suo nome”, un Israele spirituale. (Atti 2:1-21; 15:14) Un passo ulteriore fu compiuto alla fine della ‘settantesima settimana di anni’ nel 36 E.V., allorché Dio mandò l’apostolo Pietro a predicare agli incirconcisi Gentili e su questi credenti non Giudei versò il suo spirito santo. Così Dio accrebbe il “popolo per il suo nome” battezzando e ungendo Gentili con spirito santo e aggiungendoli al suo Israele spirituale. (Atti da 10:1 a 11:18; 15:7-11) Ciò accadde allora nel primo secolo. E che dire di oggi, in questo ventesimo secolo? I fatti dell’indisputabile storia provano che Dio è riuscito ad avere ancora un “popolo per il suo nome”!

27. Quindi quale prova abbiamo oggi che Dio si è attenuto al suo proposito a questo riguardo, e ora chi ne riceve le benedizioni?

27 Oggi la presenza sulla terra del finale rimanente dello spirituale “seme” di Abraamo attesta che Dio completa l’intero numero dei 144.000 Israeliti spirituali sotto il loro Capo, Gesù Cristo. Questo nonostante tutta l’opposizione dei diavoli e degli uomini! Il suo “eterno proposito che egli formò riguardo al Cristo” ora trionfa! Egli è come sempre immutabilmente risoluto a portare fino alla piena realizzazione vittoriosa il suo proposito in un futuro prossimo. Oh quale bene sarà questo per l’uomo! Una “grande folla” di persone che apprezza tale fatto aumenta in tutto il mondo. Già ricevono benedizioni per mezzo del divino rimanente dello spirituale “seme” di Abraamo.

28. Chi è principalmente il “seme” di Abraamo, ma che cosa mostra se la benedizione è limitata solo a quelli che sono membri del “seme”?

28 L’antico patriarca Abraamo raffigurò Geova Dio. Geova stesso è il più Grande Abraamo. Il suo “seme” è principalmente il suo Figlio Gesù Cristo, nostro Signore, che una volta sacrificò se stesso. Per mezzo del suo Principale Componente del “seme” si sono benedetti anche tutti i membri dell’Israele spirituale. Ma cessa con loro la benedizione? No! All’antico Abraamo Dio fece la promessa giurata: “Per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra di certo si benediranno”. (Genesi 22:18; Atti 3:22-26) Questo “seme” include più di Gesù Cristo, poiché il seme di Abraamo doveva essere come le stelle e la sabbia del lido del mare, innumerevole. Pertanto, il “seme” include tutto l’Israele spirituale. Per mezzo di questo intero “seme” si procureranno una benedizione altri, sì, “tutte le nazioni della terra” fuori del “seme”, fuori dell’Israele spirituale. Così tutto il genere umano sarà benedetto mediante il “seme” del più Grande Abraamo, Geova Dio, il celeste Padre del “seme” spirituale. Con questo fine in vista sotto il messianico regno del “seme” ci sarà una risurrezione dei morti. — Atti 24:15.

29, 30. (a) Da chi furono prefigurati nei tempi precristiani quelli che ora ricevono le benedizioni per mezzo del rimanente del “seme”? (b) Come Gesù si riferì ai sopravvissuti della “grande tribolazione” che si approssima?

29 E fra tutte le nazioni chi sono oggi quelli che ricevono benedizioni per mezzo o in compagnia del “rimanente” del “seme” abraamico? Secondo l’amorevole proposito di Dio, questi furono prefigurati nei tempi antichi. Da chi?

30 Quando, nel remoto 1513 a.E.V., i liberati Israeliti partirono dall’Egitto dopo la notte della prima Pasqua e in seguito attraversarono il mar Rosso per mettersi in salvo sulla sponda della Penisola Sinaitica, insieme con loro era una “numerosa compagnia mista” di non Israeliti. (Esodo 12:38; Numeri 11:4) Quando, nel 607 a.E.V., gli eserciti babilonesi distrussero Gerusalemme per la prima volta, l’eunuco etiope, Ebed-Melec, e i non israeliti Recabiti sopravvissero alla distruzione della città santa e del suo tempio. (Geremia 35:1-19; 38:7-12; 39:16-18) E, l’11 Nisan del 33 E.V., quando Gesù predisse la distruzione che doveva venire su Gerusalemme nell’anno 70 E.V. e che fu un tipo profetico della distruzione della cristianità nella nostra generazione, egli disse:

“Allora vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più. Infatti, a meno che quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati”. — Matteo 24:21, 22; Marco 13:19, 20.

31. Quale visione fu data all’apostolo Giovanni della “grande folla” che sopravvive alla “tribolazione” con il rimanente spirituale?

31 Oltre al rimanente dell’Israele spirituale, o “eletti”, ci saranno sopravvissuti di quella “grande tribolazione” che si approssima. Verso l’anno 96 E.V., all’anziano apostolo Giovanni fu data una visione di questi che attraversano la “grande tribolazione” in compagnia del “rimanente” dell’Israele spirituale. Immediatamente dopo aver avuto la visione del suggello spirituale dei 144.000 fedeli membri dell’Israele spirituale, Giovanni prosegue, dicendo:

“Dopo queste cose vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani erano rami di alberi delle palme. E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: ‘La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello’.

“E presa la parola, una delle persone anziane mi disse: ‘Questi che sono vestiti di lunghe vesti bianche, chi sono e da dove sono venuti?’ E subito gli dissi: ‘Signor mio, tu lo sai’. Ed egli mi disse: ‘Questi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello. Perciò sono davanti al trono di Dio; e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio; e colui che siede sul trono spiegherà su loro la sua tenda. Non avranno più fame né sete, né li colpirà più il sole né ardore alcuno, perché l’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lagrima dai loro occhi”. — Rivelazione 7:9, 10, 13-17.

32. (a) Quando fu pubblicata dapprima la spiegazione che corrisponde ai fatti del nostro giorno riguardo a questa visione? (b) Perché c’è da attendersi che quelli di questa “grande folla” non andranno in cielo e non regneranno con l’Agnello di Dio?

32 La spiegazione del significato di questa visione che corrisponde ai fatti del giorno fu pubblicata dapprima nell’anno 1935 E.V., a cominciare dall’assemblea dei cristiani testimoni di Geova tenuta il 31 maggio 1935 a Washington, nel Distretto di Columbia. La “grande folla” vista nella visione non attende di andare in cielo e di regnare sul celeste monte Sion con i 144.000 Israeliti spirituali. Per esempio, in Rivelazione 14:1-3 leggiamo che i soli che stanno sul celeste monte Sion con l’Agnello di Dio sono i 144.000 Israeliti spirituali. Lì non si vede stare la “grande folla”, e per una buona ragione. Solo dei 144.000 si dice: “Questi furono comprati di fra il genere umano come primizie a Dio e all’Agnello”. (Rivelazione 14:4, 5; Giacomo 1:18) Circa i 144.000 che sono “comprati di fra il genere umano”, leggiamo queste parole rivolte all’Agnello di Dio:

“Tu fosti scannato e col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione, e le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra”. — Rivelazione 5:9, 10.

33. In chi si realizza quindi, il proposito del nuovo patto di Dio?

33 Così lo scopo del “nuovo patto” di Dio con l’Israele spirituale si realizza in quei 144.000, perché si intese che il nuovo patto generasse un “regno di sacerdoti e una nazione santa”, il che non fu generato dal vecchio patto della Legge mosaica. (Esodo 19:5, 6) La “grande folla” di Rivelazione 7:9-17 non è portata in questo nuovo patto, ma oggi si associa in effetti con il “rimanente” degli Israeliti spirituali che sono nel nuovo patto.

34. Dove quelli della “grande folla” si attendono di godere la vita eterna, e quale riconoscimento fanno di Dio e del suo Agnello?

34 La “grande folla” non si attende dunque di andare in cielo nemmeno dopo essere sopravvissuta alla “grande tribolazione”. Quelli della “grande folla” si attendono che l’Agnello di Dio li pascoli qui sulla terra dopo la “grande tribolazione”, guidandoli verso la vita eterna su una terra paradisiaca. Riconoscono l’intronizzato Dio del cielo come il Sovrano Universale di tutta la creazione. Riconoscono il Messia Gesù come “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” e ammettono di dovere la loro salvezza a Dio mediante il suo Agnello che una volta fu “scannato” e, con fede e ubbidienza, “hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello”.

35. (a) Dove Lo servono di continuo nel “tempio” di Dio, e perché? (b) Come esprimono lealtà al Sommo Sacerdote di Dio e come li raffigurò Gesù in una parabola?

35 Essi riconoscono come loro Dio solo il Sovrano Signore Geova. Ciò spiega perché si vedono ‘rendergli sacro servizio giorno e notte nel suo tempio’, nei cortili terrestri del suo tempio spirituale, del tempio il cui Santissimo è nei santi cieli. (Ebrei 9:24) Così la “grande folla” è ora in contatto con il rimanente dei 144.000 Israeliti spirituali che sono i futuri sacerdoti reali generati dal nuovo patto. Esprimendo la loro lealtà al reale sommo sacerdote Gesù Cristo, quelli della “grande folla” sono leali ai suoi fratelli spirituali che si trovano ancora sulla terra. Fanno tutto il bene che possono ai fratelli spirituali di Cristo, anche unendosi a loro nella predicazione di “questa buona notizia del regno” in tutto il mondo. Questi leali sono la classe delle “pecore” che Gesù descrisse nella sua parabola, dicendo:

“Quindi il re dirà a quelli alla sua destra: ‘Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo. Poiché ebbi fame e mi deste qualche cosa da mangiare; ebbi sete e mi deste qualche cosa da bere. Fui estraneo e mi accoglieste in modo ospitale; nudo, e mi vestiste. Mi ammalai e aveste cura di me. Fui in prigione e veniste da me’. Quindi i giusti gli risponderanno con le parole: ‘Signore, quando ti vedemmo aver fame e ti demmo da mangiare, o aver sete, e ti demmo qualche cosa da bere? Quando ti vedemmo estraneo e ti accogliemmo in modo ospitale, o nudo, e ti vestimmo? Quando ti vedemmo malato o in prigione e venimmo da te?’ E rispondendo il re dirà loro: ‘Veramente vi dico: In quanto l’avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me’.

“E [la classe dei capri] andranno allo stroncamento eterno, ma i giusti alla vita eterna”. — Matteo 25:34-40, 46.

36. Quando sarà ‘stroncata’ la classe dei capri della parabola, e perché?

36 Quelli che non agiscono come le “pecore” verso i fratelli spirituali del re Gesù Cristo ora dominante saranno stroncati nella “grande tribolazione” che si approssima, poiché non sono a favore del “seme” della celeste “donna” di Dio ma sono a favore del “seme” dell’“originale serpente”, Satana il Diavolo. (Genesi 3:15; Rivelazione 12:9, 17) Essi si sottomettono all’influenza e alla guida dell’“originale serpente, . . . che svia l’intera terra abitata”, e quando fra breve scoppierà la “grande tribolazione” saranno così trovati dalla parte del “seme” del Serpente.

37. In quale periodo è dal 1914 questo sistema mondano, e secondo Daniele 12:1 a che cosa va dunque incontro questa generazione?

37 Da quando nell’anno 1914 nacque nei cieli il messianico regno di Dio, questo sistema di cose mondiale è stato nel suo “tempo della fine”. Questo “tempo della fine” giungerà fra breve al culmine nella “grande tribolazione”, come fu predetto da Gesù Cristo. Tale tribolazione senza paralleli fu annunciata dal profeta Daniele molto tempo prima che Geova Dio mandasse sulla terra il suo primogenito Figlio celeste che fu chiamato Gesù. Perciò, a Daniele l’angelo di Dio espresse la profezia in questo modo:

“E durante quel tempo sorgerà Michele, il gran principe che sta a favore dei figli del tuo popolo. E per certo accadrà un tempo d’angustia tale come non se ne sarà fatto accadere da che ci fu nazione fino a quel tempo”. — Daniele 12:1; si paragoni Matteo 24:21.

Questa generazione del genere umano va ora incontro a quel “tempo d’angustia”.

38. (a) Quali praticanti di religione sopravvivranno alla distruzione di Babilonia la Grande? (b) Per risolvere quale contesa dovrà combattersi la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”?

38 Durante quel “tempo d’angustia”, quella “grande tribolazione”, le antireligiose forze politiche distruggeranno la moderna Babilonia la Grande, vale a dire l’impero mondiale di falsa religione che cominciò con l’antica Babilonia. (Genesi 10:8-12; Rivelazione da 17:1 a 18:24) Sotto la protezione di Dio i membri del “rimanente” dell’Israele spirituale e della “grande folla” sopravvivranno a quella distruzione come praticanti della vera religione. (Giacomo 1:27) Immediatamente dopo che le forze antireligiose non saranno riuscite a spazzare via dalla terra la “forma di adorazione” pura e incontaminata, la religione pura, verrà la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” nel luogo che è simbolicamente chiamato Har-Maghedon. (Rivelazione 16:14, 16) Perché? Perché la contesa universale della sovranità di Geova estesa a tutta la creazione, sostenuta dal rimanente e dalla “grande folla”, deve ancora essere risolta. Questa soluzione della contesa fa tutta parte dell’“eterno proposito che [Dio] formò riguardo al Cristo, Gesù nostro Signore”, il quale è il componente principale del promesso “seme” di Dio.

39, 40. (a) Dove avverrà il confronto militare sulla contesa, e chi vediamo radunarvisi? (b) Chi darà lì prova d’esser superiore con la vittoria?

39 Le sovranità nazionali, sulle quale oggi insistono i governi politici, si scontrano con la sovranità Universale del Creatore. Il confronto militare su questa suprema contesa si avvicina mentre questo “tempo della fine” sta per scadere. Alla luce delle previsioni di Rivelazione circa gli avvenimenti futuri, vediamo noi i re della terra e i governati politici e i loro eserciti e sostenitori radunarsi nel campo di battaglia di Har-Maghedon per combatterla sino alla fine? Sì.

40 Comunque, vediamo per fede anche il celeste Re dei re, Gesù Cristo, e i suoi eserciti angelici affrettarsi verso quello stesso campo di battaglia, come se cavalcassero bianchi cavalli da guerra. Possiamo prendere Dio in parola; ad Har-Maghedon la guerra terminerà con la vittoria delle forze di Dio l’Onnipotente, e con la distruzione di tutti i sistemi politici formati dagli uomini e dei loro funzionari in carica, dei loro eserciti e dei loro patriottici sostenitori. Gesù Cristo che una volta fu simile a un Agnello darà prova d’esser lui il Re dei re, poiché Geova Dio sarà alla sua destra come un Guerriero accanto al suo Re-Sacerdote simile a Melchisedec. — Rivelazione 17:12-14; 19:11-21; Salmo 110:4, 5.

41. (a) Dopo Har-Maghedon, perché l’“originale serpente non potrà più far guerra contro il rimanente e la “grande folla”? (b) In qual senso verrà ora per il “seme” della “donna” di Dio il momento supremo?

41 Questo è il grande culmine dei ‘guai per la terra e per il mare’ a cui l’“originale serpente” e i suoi angeli demonici, da quando furono espulsi dal cielo, conducono tutto l’ingannato genere umano! (Rivelazione 12:7-12) Essendo stato distrutto ad Har-Maghedon tutto il suo “seme” terrestre, l’“originale serpente” non potrà più far guerra contro i “rimanenti del seme [della donna]” e contro la “grande folla” dei compagni di adorazione del Sovrano Signore Geova. (Rivelazione 12:13, 17) Dovranno l’“originale serpente” e il suo invisibile “seme” demonico esser lasciati sciolti nelle vicinanze della nostra terra su cui sono stati cacciati dal cielo? No! Poiché ora viene il momento supremo per Gesù Cristo il “seme” celeste della “donna” di Dio, a cui quel Serpente dalla mente omicida una volta ferì il calcagno! La situazione è capovolta, e ora il “seme” della celeste “donna” di Dio deve ferire “la testa” del Serpente, rendendo lui e il suo “seme” demonico come se non fossero mai stati! Come?

42. (a) Come saranno quindi feriti il Serpente e il suo “seme”? (b) Quale cambiamento avverrà poi in quanto alle dominanti potenze celesti e alla società terrestre?

42 Togliendo il Serpente e i suoi demoni dalle vicinanze della terra e scagliandoli nell’“abisso” e suggellandoveli, legati come con catene, per i prossimi mille anni. Rivelazione 20:1-3 lo raffigura non come parte della guerra di Har-Maghedon, ma come un seguito di quella guerra. (Genesi 3:15; Romani 16:20; Luca 10:18-20) Così i “cieli” satanici vecchi di epoche che han sovrastato la terrestre società umana saranno per sempre spazzati via, e i messianici “nuovi cieli” di Dio si estenderanno per la benedizione sopra la nuova terrestre società umana. Quale trionfale realizzazione avranno allora le parole dell’apostolo Pietro, il quale, dopo aver descritto la distruzione dei vecchi cieli e terra simbolici, incoraggia tutti i veri adoratori di Geova Dio, dicendo: “Secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia”. — 2 Pietro 3:7-13; Rivelazione 20:11; 21:1; Isaia 65:17.

[Domande per lo studio]