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Moderno scetticismo: La ricerca dovrebbe continuare?

Moderno scetticismo: La ricerca dovrebbe continuare?

Capitolo 14

Moderno scetticismo: La ricerca dovrebbe continuare?

“Gli esseri umani non si interessano più di Dio come un tempo. Sempre più di rado si soffermano a pensare a lui nel corso della loro vita quotidiana o al momento di prendere decisioni. . . . Dio è stato sostituito da altri valori: guadagno e produttività. Forse un tempo si guardava a lui come Colui che dava un senso a tutte le attività umane, ma oggi è stato relegato nei più reconditi recessi della storia. . . . Dio è scomparso dalla coscienza degli uomini”. — The Sources of Modern Atheism.

1. (Compresa l’introduzione). (a) In che modo un libro sulle cause dell’ateismo moderno descrive l’odierna credenza in Dio? (b) In che modo il moderno scetticismo è in netto contrasto con la situazione esistente non molti anni fa?

FINO a non molti anni fa Dio aveva un ruolo importante nella vita degli abitanti del mondo occidentale. Per essere accettati dalla società si doveva dar prova di fede in Dio, anche se non tutti praticavano sinceramente ciò in cui asserivano di credere. Qualunque dubbio e incertezza la persona avesse, li teneva discretamente per sé. Esprimerli in pubblico sarebbe stato scandaloso e avrebbe forse significato anche esporsi a critiche sfavorevoli.

2. (a) Perché molti hanno smesso di ricercare Dio? (b) Quali domande è bene farsi?

2 Oggi, comunque, la situazione si è capovolta. Avere una qualche ferma convinzione religiosa vuol dire, secondo molti, essere di mentalità ristretta, dogmatici, persino fanatici. In tanti paesi assistiamo a una generale indifferenza o a una mancanza di interesse nei confronti di Dio e della religione. La maggioranza non ricerca più Dio perché o non crede che esista o è incerta al riguardo. Alcuni infatti usano l’espressione “era post-cristiana” per definire la nostra epoca. È bene perciò farsi alcune domande: Come mai l’idea di Dio è divenuta così estranea alla vita delle persone? Quali forze hanno determinato questo cambiamento? Esistono valide ragioni per continuare la ricerca di Dio?

Il risultato inatteso della Riforma

3. Quale fu una conseguenza della Riforma protestante?

3 Come abbiamo visto nel Capitolo 13, la Riforma protestante del XVI secolo provocò un notevole cambiamento nella maniera di considerare l’autorità, religiosa o d’altro genere. Lo spirito di indipendenza e la libertà di espressione presero il posto del conformismo e della rassegnazione. Anche se la maggioranza rimase entro gli schemi della religione tradizionale, alcuni passarono a tendenze più radicali, mettendo in discussione i dogmi e le dottrine fondamentali delle chiese istituzionali. Altri ancora, dopo aver visto la parte avuta dalla religione in guerre, sofferenze e ingiustizie nel corso della storia, divennero scettici nei confronti della religione in generale.

4. (a) Secondo cronache dell’epoca, quanto era diffuso l’ateismo in Inghilterra e in Francia nei secoli XVI e XVII? (b) Chi uscì allo scoperto in seguito agli sforzi compiuti durante la Riforma per scuotere il giogo papale?

4 Già nel 1572 uno studio intitolato “Dissertazione sullo stato attuale dell’Inghilterra” rilevava: “Il reame è diviso in tre partiti: i papisti, gli atei e i protestanti. Tutti e tre sono ugualmente privilegiati: il primo e il secondo perché, essendo numerosi, non osiamo scontentarli”. Secondo un altro calcolo, a Parigi nel 1623 vi sarebbero stati 50.000 atei, nonostante il termine fosse usato in maniera piuttosto inesatta. Ad ogni modo è evidente che la Riforma, nel tentativo di liberarsi dalla tirannia papale, aveva anche fatto uscire allo scoperto coloro che sfidavano la posizione delle religioni istituzionali. Parlando di quel periodo, Will ed Ariel Durant scrissero: “I pensatori d’Europa — avanguardia dello spirito europeo — non discutevano più dell’autorità del papa, discutevano dell’esistenza di Dio”. — Storia della Civiltà, Parte VII, L’avvento della ragione, traduzione di M. Rivoire, pagina 827.

L’attacco da parte della scienza e della filosofia

5. Quali forze accrebbero lo scetticismo religioso?

5 A parte le divisioni interne nella cristianità, c’erano altre forze all’opera che indebolivano ulteriormente la sua posizione. Scienza, filosofia, laicismo e materialismo contribuivano tutti a far sorgere dubbi e ad alimentare lo scetticismo nei confronti di Dio e della religione.

6. (a) Il progredire delle conoscenze scientifiche come influì su molte dottrine della chiesa? (b) Cosa fecero alcuni che si ritenevano aggiornati?

6 Col progredire delle conoscenze scientifiche vennero messe in discussione molte dottrine della chiesa basate su un’errata interpretazione di brani biblici. Ad esempio, le scoperte astronomiche di uomini quali Copernico e Galileo rappresentarono per la chiesa una sfida aperta alla sua dottrina geocentrica che considerava la terra come centro dell’universo. Inoltre, la comprensione delle leggi naturali che governano il mondo fisico rendeva non necessario attribuire alla mano di Dio o alla Provvidenza fenomeni fino ad allora misteriosi, quali il tuono e il lampo o perfino la comparsa di certe stelle e comete. Si cominciò anche a diffidare di “miracoli” e “interventi divini” nelle faccende umane. D’un tratto Dio e la religione apparivano superati a molti, e alcuni di coloro che si ritenevano aggiornati voltarono prontamente le spalle a Dio e si strinsero intorno all’idolo della scienza.

7. (a) Quale fu senza dubbio il colpo più grave inferto alla religione? (b) Quale fu la reazione delle chiese al darwinismo?

7 Senza dubbio il colpo più grave inferto alla religione fu la teoria dell’evoluzione. Nel 1859 il naturalista inglese Charles Darwin (1809-82) pubblicò L’origine delle specie, e sfidò apertamente l’insegnamento biblico della creazione da parte di Dio. Quale fu la reazione delle chiese? In un primo momento il clero in Inghilterra e altrove disapprovò la teoria. Ma presto l’opposizione svanì. Sembrava che le speculazioni di Darwin fossero proprio la scusa cercata da tanti ecclesiastici che in segreto nutrivano dubbi. Così, già prima della scomparsa di Darwin, “quasi tutti gli ecclesiastici riflessivi ed eloquenti erano arrivati alla conclusione che l’evoluzione fosse del tutto compatibile con una visione illuminata delle scritture”, spiega un’enciclopedia. (The Encyclopedia of Religion) Anziché levarsi in difesa della Bibbia, la cristianità cedette di fronte all’opinione scientifica e si conformò alle idee in voga. In questo modo minò la fede in Dio. — 2 Timoteo 4:3, 4.

8. (a) Cosa misero in discussione i critici della religione del XIX secolo? (b) Quali erano alcune teorie in voga sostenute dai critici della religione? (c) Perché molti accolsero subito le idee antireligiose?

8 Mentre il XIX secolo volgeva al termine, i critici della religione si facevano più audaci nel loro attacco. Non accontentandosi di puntare il dito sui difetti delle chiese, cominciarono a mettere in discussione il fondamento stesso della religione. Sollevarono domande quali: Che cos’è Dio? Perché c’è bisogno di Dio? Come ha influito sulla società umana la fede in Dio? Uomini come Ludwig Feuerbach, Karl Marx, Sigmund Freud e Friedrich Nietzsche presentarono i loro argomenti in termini filosofici, psicologici e sociologici. Teorie come ‘Dio altro non è che la proiezione dell’immaginazione umana’, ‘la religione è l’oppio del popolo’ e ‘Dio è morto’ avevano un entusiasmante suono di novità in paragone con gli assurdi e incomprensibili dogmi e tradizioni delle chiese. Sembrava che molti avessero infine trovato una maniera eloquente per esprimere i propri dubbi e sospetti latenti. Accettarono presto e volentieri queste idee come nuova verità evangelica.

Il grande compromesso

9. (a) Cosa fecero le chiese quando furono prese di mira dalla scienza e dalla filosofia? (b) Quali conseguenze ebbe il compromesso delle chiese?

9 Prese di mira, e sotto lo sguardo critico della scienza e della filosofia, cosa fecero le chiese? Anziché prendere posizione a favore di ciò che la Bibbia insegna, cedettero alle pressioni e fecero compromesso anche su articoli di fede così basilari come la creazione da parte di Dio e l’autenticità della Bibbia. Con quale risultato? Le chiese della cristianità cominciarono a perdere credibilità, e tante persone cominciarono a perdere la fede. L’incapacità delle chiese di fare un’autodifesa fu per la gente un chiaro invito ad abbandonarle in massa. Per molti la religione divenne nulla più che un cimelio della società, atta solo a consacrare i momenti più solenni della vita: nascita, matrimonio, morte. Diversi abbandonarono quasi completamente la ricerca del vero Dio.

10. Quali domande pressanti bisogna prendere in esame?

10 Dinanzi a tutto questo, è logico chiedersi: la scienza e la filosofia hanno davvero segnato la condanna della fede in Dio? Il fallimento delle chiese significa il fallimento di ciò che esse pretendono di insegnare, cioè la Bibbia? La ricerca di Dio dovrebbe continuare? Esaminiamo in breve questi punti.

La base per credere in Dio

11. (a) Quali due libri costituiscono da tempo la base per credere in Dio? (b) Come hanno influito questi libri sugli uomini?

11 Si è detto che ci sono due libri che ci parlano dell’esistenza di Dio: il “libro” della creazione, o la natura che ci circonda, e la Bibbia. Essi hanno costituito il fondamento della fede per milioni di persone nel passato e al presente. Ad esempio, un sovrano dell’XI secolo a.E.V., colpito da ciò che vedeva osservando i cieli stellati, si espresse poeticamente così: “I cieli dichiarano la gloria di Dio; e la distesa annuncia l’opera delle sue mani”. (Salmo 19:1) Nel XX secolo un astronauta che col suo veicolo spaziale stava girando intorno alla luna, di fronte alla splendida vista della terra fu spinto a pronunciare queste parole ben note: “In principio Dio creò i cieli e la terra”. — Genesi 1:1.

12. Quale attacco hanno subìto il libro della creazione e la Bibbia?

12 Questi due libri, comunque, subiscono ora attacchi da parte di coloro che asseriscono di non credere in Dio. Essi dicono che la scienza, studiando il mondo che ci circonda, ha dimostrato che la vita venne all’esistenza non mediante creazione intelligente, ma per opera del cieco caso e di un accidentale processo evolutivo. Perciò, sostengono, non c’è stato nessun Creatore e di conseguenza è superfluo porsi il problema di Dio. Inoltre molti di essi credono che la Bibbia sia semplicemente antiquata e illogica, e pertanto non degna di fede. Quindi, secondo loro, non c’è più nessuna base per credere nell’esistenza di Dio. Tutto ciò è vero? Cosa mostrano i fatti?

Caso o progetto?

13. Cosa si sarebbe dovuto verificare perché la vita venisse all’esistenza per caso?

13 Se non c’è stato nessun Creatore, allora la vita dev’essere iniziata spontaneamente per caso. Perché la vita venisse all’esistenza, in qualche modo le sostanze chimiche giuste si sarebbero dovute combinare nelle quantità giuste, con la temperatura e la pressione giuste e secondo altri fattori determinanti, e tutto si sarebbe dovuto mantenere per l’esatto periodo di tempo. Inoltre, perché la vita sulla terra avesse inizio e continuasse, questi eventi casuali si sarebbero dovuti ripetere migliaia di volte. Ma quanto è probabile che si verificasse anche uno solo di questi eventi?

14. (a) Quanto è remota la probabilità che un’unica semplice molecola proteica si formi per caso? (b) Come incidono i calcoli matematici sull’idea che la vita abbia avuto origine in modo spontaneo?

14 Gli evoluzionisti ammettono che la probabilità che gli esatti atomi e molecole si disponessero correttamente per formare un’unica semplice molecola proteica è di uno su 10113, ovvero 1 seguito da 113 zeri. Questo numero è superiore a quello di tutti gli atomi presumibilmente esistenti nell’universo! I matematici scartano, nella convinzione che non avverrà mai, qualunque evento la cui probabilità di verificarsi sia inferiore a uno su 1050. Ma ci vuole molto di più che una semplice molecola proteica perché venga all’esistenza la vita. Occorrono circa 2.000 proteine diverse perché una cellula continui a funzionare, e la probabilità di ottenerle tutte insieme per caso è di uno su 1040.000! “Se una persona non è condizionata, o da convinzioni sociali o dalla propria formazione scientifica, a pensare che la vita abbia avuto origine [in modo spontaneo] sulla Terra, questo semplice calcolo dovrebbe essere sufficiente a cancellare completamente quest’idea”, dice l’astronomo Fred Hoyle. — Evoluzione dallo spazio, di F. Hoyle e C. Wickramasinghe, traduzione di L. Sosio, Etas Libri, 1984, pagina 32.

15. (a) Cos’hanno scoperto gli scienziati studiando il mondo fisico? (b) Cos’ha detto un professore di fisica parlando delle leggi che regolano la natura?

15 D’altra parte, studiando il mondo fisico, dalle minuscole particelle subatomiche alle immense galassie, gli scienziati hanno scoperto che tutti i fenomeni naturali conosciuti pare seguano certe leggi fondamentali. In altre parole, hanno scoperto logica e ordine in tutto ciò che avviene nell’universo, e sono stati in grado di esprimere tale logica e ordine in semplici termini matematici. “Sono pochi gli scienziati che possono non restare impressionati dalla semplicità e dall’eleganza quasi eccessive di queste leggi”, scrive un professore di fisica, Paul Davies, nella rivista New Scientist.

16. (a) Quali sono alcune costanti fondamentali presenti nelle leggi della natura? (b) Che accadrebbe se i valori di queste costanti subissero anche minime alterazioni? (c) Quale conclusione ha tratto un professore di fisica per quanto riguarda l’universo e la nostra esistenza?

16 Un fatto estremamente affascinante di queste leggi, comunque, è che in esse sono presenti certi fattori che devono avere un valore ben preciso perché l’universo, come noi lo conosciamo, possa esistere. Tra queste costanti fondamentali vi sono l’unità di carica elettrica del protone, la massa di certe particelle fondamentali e la costante di gravitazione universale di Newton, il cui simbolo è la lettera G. A questo riguardo il prof. Davies continua: “Anche la minima alterazione dei valori di alcune di esse muterebbe radicalmente la struttura dell’Universo. Ad esempio, Freeman Dyson ha fatto notare che se l’interazione forte che tiene uniti i nucleoni (protoni e neutroni) fosse appena più energica, l’Universo sarebbe privo di idrogeno. Stelle come il Sole, per non menzionare l’acqua, non potrebbero esistere. La vita, almeno come noi la conosciamo, sarebbe impossibile. Brandon Carter ha dimostrato che variazioni di G ancora più piccole trasformerebbero tutte le stelle in giganti blu o nane rosse, con conseguenze ugualmente spaventose per la vita”. Pertanto Davies conclude: “In tal caso è concepibile che potrebbe esserci solo un Universo possibile. Se è così, è straordinario pensare che la nostra stessa esistenza come esseri coscienti è un’inevitabile conseguenza della logica”. — Il corsivo è nostro.

17. (a) Cosa indicano chiaramente il progetto e il proposito evidenti nell’universo? (b) Com’è confermato questo dalla Bibbia?

17 Cosa possiamo dedurre da tutto questo? Prima di tutto, se l’universo è governato da leggi, deve esserci un legislatore intelligente che ha formulato o fissato tali leggi. Inoltre, giacché le leggi che regolano il funzionamento dell’universo sembrano fatte in previsione della vita e delle condizioni favorevoli per sostenerla, è chiaramente insito un proposito. Un progetto e un proposito: queste non sono caratteristiche del cieco caso; sono esattamente ciò che un Creatore intelligente manifesterebbe. E questo è proprio quanto indica la Bibbia quando dichiara: “Quello che si può conoscere di Dio è manifesto fra loro, poiché Dio lo ha reso loro manifesto. Poiché le sue invisibili qualità, perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte”. — Romani 1:19, 20; Isaia 45:18; Geremia 10:12.

Innumerevoli prove intorno a noi

18. (a) Da che cos’altro appare chiara l’esistenza di un progetto e di un proposito? (b) Quali comuni esempi di un progetto intelligente potreste fare?

18 Naturalmente, l’esistenza di un progetto e di un proposito appare chiara non solo dal funzionamento ordinato dell’universo, ma anche dal modo in cui le creature viventi, semplici e complesse, svolgono le loro attività quotidiane, come pure dal modo in cui interagiscono l’una con l’altra e con l’ambiente. Ad esempio, quasi ogni parte del nostro corpo — il cervello, l’occhio, l’orecchio, la mano — rivela un progetto così complesso che la scienza moderna non riesce a spiegarlo pienamente. Vi sono poi il mondo animale e quello vegetale. La migrazione annuale di certi uccelli che si spostano per migliaia di chilometri sorvolando terra e mare, il processo della fotosintesi nelle piante, lo sviluppo di una cellula uovo fecondata fino a divenire un organismo complesso con milioni di cellule differenziate che svolgono funzioni specifiche — solo per fare alcuni esempi — sono tutte prove molto evidenti di un progetto intelligente. *

19. (a) La spiegazione scientifica del funzionamento di certe cose dimostra forse che esse non abbiano avuto nessun progettista o costruttore intelligente? (b) Cosa possiamo imparare studiando il mondo che ci circonda?

19 Alcuni sostengono però che la scienza, con la sua accresciuta conoscenza, è ora in grado di spiegare molti di questi fatti prodigiosi. È vero, la scienza ha spiegato, fino a un certo punto, molte cose che una volta erano un mistero. Ma che un bambino scopra come funziona un orologio non dimostra che l’orologio non sia stato progettato e fabbricato da qualcuno. In modo simile, che noi comprendiamo in quali modi straordinari funzionano tante cose nel mondo fisico non dimostra che esse non siano l’opera di un progettista intelligente. Al contrario, più conosciamo il mondo che ci circonda, più prove abbiamo dell’esistenza di un Creatore intelligente, Dio. Perciò, con mente aperta, possiamo convenire col salmista, che ammise: “Quanto sono numerose le tue opere, o Geova! Le hai fatte tutte con sapienza. La terra è piena delle tue produzioni”. — Salmo 104:24.

La Bibbia: È credibile?

20. Cosa dimostra che non basta credere in Dio per sentirsi spinti a ricercarlo?

20 Credere nell’esistenza di Dio, comunque, non basta per sentirsi spinti a ricercarlo. Oggi ci sono milioni di persone che non hanno interamente ripudiato la fede in Dio, ma questo non le spinge a ricercare Dio. L’americano George Gallup jr., esperto in sondaggi d’opinione, osserva che “non si nota in effetti molta differenza tra chi va in chiesa e chi non ci va per quanto riguarda imbrogliare, evadere il fisco e rubare, soprattutto perché gran parte della religione è mondana”. Egli aggiunge che “molti si limitano a crearsi una religione che è comoda per loro e li solletica e che non è necessariamente impegnativa. Qualcuno l’ha chiamata religione à la carte. Questa è oggi la principale debolezza del cristianesimo in questo paese [USA]: non esiste una fede solida”.

21, 22. (a) Cosa fa della Bibbia un libro straordinario? (b) Quali prove fondamentali ci sono dell’autenticità della Bibbia? Spiegate.

21 Questa “principale debolezza” è dovuta in larga misura alla mancanza di conoscenza e di fede nella Bibbia. Ma che base abbiamo per credere nella Bibbia? Prima di tutto, c’è da notare che nel corso della storia forse nessun altro libro è stato più ingiustamente criticato, diffamato, odiato e attaccato della Bibbia. Eppure essa ha superato tutte queste prove e ora è il libro più estesamente tradotto e diffuso che si conosca. Già questo fa della Bibbia un libro straordinario. Ma ci sono molte e convincenti prove che la Bibbia è un libro ispirato da Dio e degno della nostra fiducia. — Vedi  pagine 340-1.

22 Anche se molti, chi più chi meno, hanno preso per scontato che la Bibbia fosse in contrasto con la scienza, contraddittoria e antiquata, i fatti mostrano altrimenti. La sua paternità unica, la sua accuratezza storica e scientifica e le sue profezie infallibili sono tutti fattori che portano a una sola inevitabile conclusione: la Bibbia è l’ispirata Parola di Dio, come dichiarò l’apostolo Paolo: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”. — 2 Timoteo 3:16.

Vincere lo scetticismo

23. Dopo avere esaminato i fatti, cosa possiamo concludere per quanto riguarda la Bibbia?

23 Dopo aver considerato le prove fornite dal libro della creazione e dalla Bibbia, cosa possiamo concludere? In breve, che questi due libri sono altrettanto validi oggi quanto lo sono sempre stati. Se siamo disposti a vedere la cosa obiettivamente anziché lasciarci influenzare da idee preconcette, riscontriamo che qualsiasi obiezione può essere confutata in maniera ragionevole. Le risposte ci sono, se solo siamo disposti a cercarle. Gesù disse: “Continuate a cercare, e troverete”. — Matteo 7:7; Atti 17:11.

24. (a) Perché molti hanno rinunciato a ricercare Dio? (b) Da che cosa possiamo trarre conforto? (c) Cosa verrà trattato nella restante parte di questo libro?

24 In ultima analisi, quasi tutti coloro che hanno rinunciato a ricercare Dio non lo hanno fatto dopo avere attentamente esaminato le prove di persona e riscontrato che la Bibbia sia falsa. Piuttosto, molti si sono allontanati perché la cristianità ha mancato di far conoscere il vero Dio della Bibbia, come asserì lo scrittore francese P. Valadier: “È stata la tradizione cristiana a produrre come frutto l’ateismo; ha portato all’assassinio di Dio nella coscienza degli uomini perché ha presentato loro un Dio inconcepibile”. Comunque sia, possiamo trarre conforto dalle parole dell’apostolo Paolo: “Che dunque? Se alcuni non hanno espresso fede, renderà forse la loro mancanza di fede senza efficacia la fedeltà di Dio? Non sia mai! Ma sia Dio trovato verace, benché ogni uomo sia trovato bugiardo”. (Romani 3:3, 4) Sì, c’è ogni ragione per continuare la ricerca del vero Dio. Nei restanti capitoli di questo libro vedremo come la ricerca è stata portata a termine con successo e cosa riserva il futuro al genere umano.

[Nota in calce]

[Domande per lo studio]

[Riquadro alle pagine 340 e 341]

 Prove dell’autenticità della Bibbia

Paternità unica: La Bibbia consta di 66 libri — da Genesi, il primo, a Rivelazione o Apocalisse, l’ultimo — compilati da circa 40 scrittori di estrazione sociale, cultura e professione molto diverse. La stesura avvenne nel corso di 16 secoli, dal 1513 a.E.V. al 98 E.V. Eppure il risultato finale è un libro armonioso e coerente, che traccia lo svolgimento logico di un tema di somma importanza: la rivendicazione di Dio e del suo proposito attraverso il Regno messianico. — Vedi pagina 241.

Accuratezza storica: Gli avvenimenti narrati nella Bibbia sono in piena armonia con i fatti storici documentati. Il libro A Lawyer Examines the Bible (Un avvocato esamina la Bibbia) rileva: “Mentre romanzi, leggende e false testimonianze fanno attenzione a situare gli avvenimenti narrati in qualche luogo remoto e in qualche tempo indefinito, . . . le narrazioni bibliche ci indicano con la massima precisione il tempo e il luogo delle cose narrate”. (Ezechiele 1:1-3) E un dizionario biblico (The New Bible Dictionary) afferma: “[Lo scrittore di Atti] pone la sua narrazione nel contesto della storia contemporanea; le sue pagine sono piene di riferimenti a magistrati di città, a governatori di province, a re di nomina imperiale, ecc., e questi riferimenti si dimostrano sempre corretti per quanto riguarda il luogo e il tempo in questione”. — Atti 4:5, 6; 18:12; 23:26.

Accuratezza scientifica: Con il libro di Levitico furono date agli israeliti leggi sulla quarantena e sull’igiene, in un tempo in cui le nazioni circostanti non sapevano nulla di tali pratiche. In Ecclesiaste 1:7 è descritto il ciclo della pioggia e dell’evaporazione dell’acqua del mare, sconosciuto nell’antichità. Che la terra sia sferica e sospesa nello spazio, fatto non confermato dalla scienza fino al XVI secolo, è affermato in Isaia 40:22 e Giobbe 26:7. Oltre 2.200 anni prima che William Harvey pubblicasse le sue scoperte sulla circolazione sanguigna, Proverbi 4:23 indicava la funzione del cuore umano. Quindi la Bibbia, pur non essendo un testo di scienze, quando tocca argomenti di natura scientifica rivela una conoscenza profonda delle cose molto in anticipo sui suoi tempi.

Profezie infallibili: La distruzione dell’antica Tiro, la caduta di Babilonia, la ricostruzione di Gerusalemme e il sorgere e la caduta dei re di Media-Persia e di Grecia furono predetti con tanti particolari che invano la critica ha cercato di sostenere che si tratti di scritti posteriori agli avvenimenti. (Isaia 13:17-19; 44:27–45:1; Ezechiele 26:3-7; Daniele 8:1-7, 20-22) Profezie su Gesù pronunciate secoli prima della sua nascita si adempirono in ogni dettaglio. (Vedi pagina 245). Le profezie di Gesù stesso sulla distruzione di Gerusalemme si adempirono con accuratezza. (Luca 19:41-44; 21:20, 21) Profezie relative agli ultimi giorni pronunciate da Gesù e dall’apostolo Paolo si stanno adempiendo nel nostro tempo. (Matteo 24; Marco 13; Luca 21; 2 Timoteo 3:1-5) Tuttavia la Bibbia attribuisce tutte le profezie a un unico Autore, Geova Dio. — 2 Pietro 1:20, 21.

[Immagini a pagina 333]

Darwin, Marx, Freud, Nietzsche e altri formularono teorie che hanno minato la fede in Dio

[Immagini a pagina 335]

Il “libro” della creazione e la Bibbia forniscono la base per credere in Dio

[Immagini a pagina 338]

Più conosciamo il mondo che ci circonda, più prove abbiamo che esiste un Creatore intelligente

[Diagramma/Immagine a pagina 337]

La vita e l’universo non potrebbero esistere se certi fattori strutturali fossero anche solo minimamente diversi

[Diagramma]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

COMPONENTI DELL’ATOMO DI IDROGENO

Guscio elettronico

Protone + Nucleo

Elettrone –