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Perché interessarsi di altre religioni?

Perché interessarsi di altre religioni?

Capitolo 1

Perché interessarsi di altre religioni?

1-7. Quali sono alcuni modi in cui si manifesta la religiosità in varie parti del mondo?

OVUNQUE viviate, avrete senz’altro notato come la religione influisce sulla vita di milioni di persone, forse anche sulla vostra. Nei paesi in cui si pratica l’induismo, vedrete spesso compiere una cerimonia — detta puja — durante la quale i devoti offrono ai loro dèi noci di cocco, fiori e mele. Un sacerdote metterà sulla fronte dei credenti il tilak, un puntino di pigmento rosso o giallo. Inoltre ogni anno milioni di pellegrini affluiscono al Gange per purificarsi nelle sue acque.

2 Nei paesi cattolici vedrete i fedeli pregare in chiese e cattedrali tenendo in mano un crocifisso o un rosario. I grani del rosario sono usati per contare le preghiere innalzate a Maria. E non è difficile riconoscere preti e suore, con il loro tipico abito nero.

3 Nei territori protestanti abbondano chiese e cappelle, e la domenica di solito i parrocchiani indossano gli abiti migliori e si radunano per cantare inni e ascoltare sermoni. Spesso i loro ecclesiastici indossano un abito nero e un caratteristico collare bianco.

4 Nei paesi islamici potrete udire il canto dei muezzin, i musulmani che, cinque volte al giorno, con voce possente dall’alto dei minareti invitano i fedeli alla preghiera rituale, o ṣalāt. Il Corano è il loro libro sacro. Secondo la fede islamica, esso fu rivelato da Dio e fu dato dall’angelo Gabriele al profeta Maometto nel VII secolo E.V.

5 Per le vie di molti paesi buddisti si vedono i bonzi, monaci dalle lunghe vesti color zafferano, oppure nere o rosse, ritenuti un simbolo di devozione religiosa. Templi vetusti in cui fa bella mostra il Budda sereno testimoniano l’antichità della fede buddista.

6 Praticato soprattutto in Giappone, lo scintoismo, con i suoi santuari di famiglia e le sue offerte agli antenati, fa parte del vivere quotidiano. I giapponesi si sentono liberi di pregare per le cose più comuni, anche per essere promossi agli esami.

7 Un’altra attività religiosa nota in tutto il mondo è quella svolta da persone che vanno di casa in casa e per le strade con Bibbie e pubblicazioni bibliche. Presentano le riviste Torre di Guardia e Svegliatevi!, e quasi tutti le riconoscono quali testimoni di Geova.

8. Cosa indica la storia della religiosità dell’uomo?

8 Cosa indicano queste multiformi e svariate espressioni di religiosità? Che da migliaia d’anni l’umanità sente il bisogno e l’ardente desiderio di cose spirituali. L’uomo è sempre vissuto con le sue prove, i suoi fardelli, i suoi dubbi e i suoi interrogativi, compreso l’enigma della morte. I sentimenti religiosi sono stati manifestati in molti modi diversi allorché gli uomini si sono rivolti a Dio o ai loro dèi per ottenere favore e conforto. La religione inoltre cerca di dare una risposta a questi grandi interrogativi: Perché esistiamo? Come dovremmo condurre la nostra vita? Che cosa riserva il futuro all’umanità?

9. In che senso quasi tutti manifestano nella propria vita qualche forma di religiosità?

9 Ci sono d’altra parte milioni di persone che non professano nessuna religione e non credono in nessun dio. Sono gli atei. Altri, gli agnostici, credono che Dio sia sconosciuto e probabilmente inconoscibile. Ovviamente, comunque, questo non significa che siano persone prive di princìpi o di etica, non più di quanto professare una religione significhi esserne dotati. Se però per religione si intende anche un “sentimento di profondo rispetto, di devozione, di venerazione per ciò che si ritiene nobile ed elevato”, allora in effetti la maggioranza degli uomini, compresi gli atei e gli agnostici, manifestano nella loro vita qualche forma di religiosità. — Grande Enciclopedia GE 20, De Agostini, 1972-78, Volume XVI, pagina 306.

10. La religione esercita qualche effetto sul mondo moderno? Fate esempi.

10 Essendoci così tante religioni in un mondo che diventa ogni giorno più piccolo grazie ai mezzi di trasporto e di comunicazione sempre più rapidi, diverse fedi fanno sentire nel mondo intero la loro presenza, che questo ci piaccia o no. L’ondata di indignazione sollevata nel 1989 dal libro I versi satanici, il cui autore fu definito da alcuni ‘un musulmano apostata’, è una chiara prova di come il fervore religioso si può manifestare su scala mondiale. Ci furono appelli da parte di capi islamici perché il libro venisse bandito e addirittura perché l’autore fosse messo a morte. Cosa fa reagire gli individui con tale veemenza quando si tratta di questioni religiose?

11. Perché non è sbagliato esaminare altre fedi?

11 Per rispondere dobbiamo sapere qualcosa circa le origini delle religioni del mondo. In un libro di storia delle religioni si legge: “Studiare religioni differenti non è detto che significhi tradire la propria fede, ma anzi questa può essere ampliata vedendo come altri hanno ricercato il vero e sono stati arricchiti da questa loro ricerca”. (World Religions—From Ancient History to the Present, a cura di Geoffrey Parrinder) La conoscenza porta alla comprensione, e la comprensione alla tolleranza nei confronti di coloro che hanno opinioni diverse.

Perché investigare?

12. Quali fattori determinano di solito la religione di una persona?

12 Vi è mai capitato di pensare o di dire: ‘Ho la mia religione. È una cosa privata. Non ne discuto con nessuno’? È vero, la religione è una cosa molto personale: praticamente dalla nascita ci vengono inculcate idee religiose o norme morali da genitori e parenti. Ne consegue che di solito seguiamo gli ideali religiosi dei genitori e dei nonni. La religione diventa quasi una tradizione di famiglia. Con quale risultato? Che in molti casi altri hanno deciso la nostra religione per noi. Tutto è dipeso da dove siamo nati e quando. O, come indicò lo storico Arnold Toynbee, l’adesione a una certa fede è spesso determinata “dall’accidente geografico del luogo di nascita”. — Storia e religione, traduzione di L. Fenghi, Rizzoli, 1984, pagina 149.

13, 14. Perché non è ragionevole presumere che la religione ricevuta alla nascita sia automaticamente approvata da Dio?

13 È ragionevole presumere che la religione impostaci alla nascita sia necessariamente e interamente la verità? Se foste nati in Italia o nel Sudamerica, in tal caso forse, senza possibilità di scelta, sareste stati allevati come cattolici. Se foste nati in India è probabile che sareste di conseguenza diventati induisti, o sikh se foste stati del Punjab. Se i vostri genitori fossero del Pakistan, allora ovviamente sareste musulmani. E se foste nati negli ultimi decenni in un paese socialista, non avreste potuto avere altra scelta che essere educati come atei. — Galati 1:13, 14; Atti 23:6.

14 Pertanto, la religione ricevuta alla nascita è automaticamente quella vera, è approvata da Dio? Se questo fosse stato il criterio seguito nel corso dei millenni, molti fra il genere umano praticherebbero ancora lo sciamanismo primitivo e gli antichi culti della fertilità, basandosi sul presupposto: ‘Ciò che andava bene per i miei antenati va bene anche per me’.

15, 16. Quali benefìci derivano dall’esaminare altre religioni?

15 Data l’immensa varietà di espressione religiosa sviluppatasi nel mondo durante i passati 6.000 anni, capire ciò che altri credono e come hanno avuto origine le loro credenze è come minimo istruttivo e permette di allargare le proprie vedute. E potrebbe anche aprire a voi lettori nuove prospettive di una speranza più concreta per il futuro.

16 Ora in molti paesi, a causa dell’immigrazione e degli spostamenti demografici, persone di svariate religioni vivono le une accanto alle altre. Perciò la comprensione dei rispettivi punti di vista può rendere più significativi i contatti e il dialogo tra persone di fede diversa. Forse può anche far svanire parte dell’odio che c’è nel mondo e che è dovuto a divergenze religiose. Certo, si può dissentire energicamente sulle credenze religiose altrui, ma non c’è motivo di odiare una persona solo perché sostiene un punto di vista diverso. — 1 Pietro 3:15; 1 Giovanni 4:20, 21; Rivelazione (Apocalisse) 2:6.

17. Perché non dovremmo odiare coloro il cui pensiero religioso differisce dal nostro?

17 L’antica legge ebraica dichiarava: “Non odiare il tuo fratello in cuor tuo, ammonisci il tuo prossimo, e non esser causa che egli debba portare le conseguenze del peccato. Non vendicarti e non conservar rancore verso i figli del tuo popolo, e desidera per il tuo prossimo quello che desideri per te; Io sono il Signore [Geova]”. (Levitico 19:17, 18, ATE) Il Fondatore del cristianesimo affermò: “Ma a voi che ascoltate, dico: Continuate ad amare i vostri nemici, a fare il bene a quelli che vi odiano, . . . e la vostra ricompensa sarà grande, e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi”. (Luca 6:27, 35) Un principio simile è esposto nel Corano, nella “sûra della messa alla prova” (LX, 7, LB): “Può darsi che Dio ponga tra voi e quelli che ora considerate nemici, dell’affezione, poichè Dio è potente e Dio è indulgente e compassionevole”.

18. Perché fa differenza credere in una cosa o in un’altra?

18 Comunque, pur essendo necessarie tolleranza e comprensione, questo non vuol dire che non faccia differenza credere in una cosa o in un’altra. Lo storico Geoffrey Parrinder affermò: “Si dice a volte che tutte le religioni hanno lo stesso obiettivo, o che sono tutte strade uguali che portano alla verità, o addirittura che insegnano tutte le stesse dottrine . . . Eppure gli antichi aztechi, che esponevano al sole il cuore palpitante delle loro vittime, di certo non avevano una religione così buona come quella del pacifico Budda”. Per di più, quando si tratta di adorazione, non dovrebbe essere Dio stesso a determinare cosa gli è e cosa non gli è gradito? — Michea 6:8.

Come si dovrebbe valutare la religione?

19. Come dovrebbe influire la religione sulla condotta dell’individuo?

19 In genere le religioni hanno un complesso di credenze o dottrine, ma come spesso accade queste formano una teologia molto complicata, che va oltre la comprensione del profano. Tuttavia il principio di causa ed effetto si applica in ogni caso. Gli insegnamenti di una religione dovrebbero influire sulla personalità e sulla condotta quotidiana di ciascun credente. Pertanto la condotta dell’individuo sarà di norma un riflesso, in misura più o meno grande, dell’educazione religiosa ricevuta. Che effetto ha su di voi la religione che professate? La vostra religione fa di voi una persona più gentile, più generosa, onesta, umile, tollerante e compassionevole? Queste sono domande sensate, poiché, come affermò un grande insegnante religioso, Gesù Cristo, “ogni albero buono produce frutti eccellenti, ma ogni albero marcio produce frutti spregevoli; l’albero buono non può dare frutti spregevoli, né l’albero marcio può produrre frutti eccellenti. Ogni albero che non produce frutti eccellenti è tagliato e gettato nel fuoco. Realmente, quindi, riconoscerete quegli uomini dai loro frutti”. — Matteo 7:17-20.

20. Quali domande sorgono in merito alla religione e alla storia?

20 Certo, la storia dell’uomo deve indurci a riflettere sul ruolo avuto dalla religione nelle numerose guerre che hanno sconvolto l’umanità e causato indicibili sofferenze. Perché così tante persone hanno ucciso e sono state uccise in nome della religione? Le Crociate, l’Inquisizione, i conflitti in Medio Oriente e nell’Irlanda del Nord, le carneficine in Iraq e Iran (1980-88), gli scontri tra indù e sikh in India: tutti questi fatti suscitano sicuramente dubbi nelle persone riflessive circa le dottrine e l’etica religiose. — Vedi sotto.

21. Che genere di frutto ha prodotto la cristianità?

21 Il reame della cristianità si è distinto per la sua ipocrisia in questo campo. Nel corso di due guerre mondiali, cattolici hanno ucciso cattolici e protestanti hanno ucciso protestanti al comando dei loro condottieri politici “cristiani”. Eppure la Bibbia fa un chiaro contrasto fra le opere della carne e il frutto dello spirito. Riguardo alle opere della carne dichiara: “[Esse] sono fornicazione, impurità, condotta dissoluta, idolatria, pratica di spiritismo, inimicizie, contesa, gelosia, accessi d’ira, contenzioni, divisioni, sette, invidie, ubriachezze, gozzoviglie e simili. Circa queste cose vi preavverto, come già vi preavvertii, che quelli che praticano tali cose non erediteranno il regno di Dio”. Ciò nonostante, cosiddetti cristiani hanno praticato queste cose per secoli, e la loro condotta è stata spesso condonata dal loro clero. — Galati 5:19-21.

22, 23. Quale frutto dovrebbe produrre invece la vera religione?

22 Il buon frutto dello spirito, invece, è descritto come segue: “Amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé. Contro tali cose non c’è legge”. Tutte le religioni dovrebbero produrre questa specie di frutto pacifico. Ma è così? Lo produce la vostra religione? — Galati 5:22, 23.

23 Pertanto, l’esame che questo libro fa della ricerca di Dio da parte dell’uomo attraverso le religioni del mondo dovrebbe servire a rispondere ad alcune nostre domande. Ma secondo quali criteri si dovrebbe giudicare una religione? Secondo la norma di chi?

‘Sono soddisfatto della mia religione’

24, 25. Quale sfida si presenta a ciascuno per quanto riguarda la religione che professa?

24 Molti si rifiutano di parlare di argomenti religiosi dicendo: ‘Sono soddisfatto della mia religione. Non faccio del male a nessuno, e aiuto gli altri quando posso’. Ma quanto è valido questo ragionamento? Sono sufficienti i nostri criteri personali quando si tratta di religione?

25 Se la religione è, come afferma un dizionario della lingua inglese, “l’espressione della fede dell’uomo in una potenza sovrumana oggetto della sua venerazione e da lui riconosciuta come creatore e governante dell’universo”, ci si dovrebbe senz’altro chiedere: La mia religione soddisfa il creatore e governante dell’universo? Inoltre, stando così le cose, il Creatore avrebbe il diritto di stabilire cos’è accettabile in quanto a condotta, adorazione e dottrina e cosa non lo è. A tal fine dovrebbe rivelare la sua volontà al genere umano, e questa rivelazione dovrebbe essere facilmente accessibile e a disposizione di tutti. Per di più le sue rivelazioni, anche se fatte a distanza di secoli, dovrebbero sempre essere concordi e coerenti. Questo presenta a ciascuno una sfida: esaminare i fatti e constatare di persona qual è l’accettevole volontà di Dio.

26. Quale libro sacro dovrebbe servire da metro per stabilire qual è l’adorazione vera? E perché?

26 Fra i libri più antichi che vantano l’ispirazione divina c’è la Bibbia. È anche il libro più diffuso e più tradotto di tutta la storia. Quasi duemila anni fa uno dei suoi scrittori dichiarò: “Cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, per provare a voi stessi la buona e accettevole e perfetta volontà di Dio”. (Romani 12:2) Dove cercare tali prove? Lo stesso scrittore affermò: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”. Perciò l’ispirata Bibbia dovrebbe servire da metro fidato per stabilire qual è l’adorazione vera e accettevole. — 2 Timoteo 3:16, 17.

27. (a) Quali sono gli scritti sacri di alcune grandi religioni? (b) I loro insegnamenti come dovrebbero reggere il confronto con quelli della Bibbia?

27 La parte più antica della Bibbia è anteriore a tutti gli altri scritti religiosi del mondo. La Torà, ovvero i primi cinque libri della Bibbia, la Legge scritta da Mosè sotto ispirazione, risale ai secoli XV e XVI a.E.V. Per fare un confronto, gli scritti indù detti Rigveda (una raccolta di inni) furono completati verso il 900 a.E.V. e non pretendono di essere ispirati da Dio. Il canone buddista dei “Tre Canestri” risale al V secolo a.E.V. Il Corano, che si ritiene sia stato trasmesso da Dio tramite l’angelo Gabriele, fu composto nel VII secolo E.V. Il Libro di Mormon, che a quanto si dice fu dato negli Stati Uniti a Joseph Smith da un angelo chiamato Moroni, è un’opera del XIX secolo. Se un certo numero di questi libri sono ispirati da Dio come alcuni sostengono, le istruzioni di carattere religioso in essi contenute non dovrebbero contraddire gli insegnamenti della Bibbia, che è l’originale fonte ispirata. Dovrebbero inoltre rispondere ad alcuni dei quesiti più affascinanti che l’uomo si pone.

Quesiti che esigono una risposta

28. Quali sono alcuni quesiti che esigono una risposta?

28 (1) Insegna la Bibbia ciò che viene insegnato dalla maggior parte delle religioni e creduto da molti, cioè che l’uomo ha un’anima immortale e che alla morte essa si trasferisce in un altro reame, l’“aldilà” — cielo, inferno o purgatorio — o che ritorna mediante una reincarnazione?

(2) Insegna la Bibbia che il Sovrano Signore dell’universo non ha nome? Insegna che egli è un unico Dio, o tre persone in un Dio, o molti dèi?

(3) Qual era secondo la Bibbia il proposito originale di Dio quando creò il genere umano perché vivesse sulla terra?

(4) Insegna la Bibbia che la terra sarà distrutta? Oppure addita soltanto una fine, o termine, del corrotto sistema mondiale?

(5) Come si possono raggiungere veramente la pace interiore e la salvezza?

29. (a) Quale principio base dovrebbe guidare la nostra ricerca della verità? (b) Quali risposte dà la Bibbia alle nostre domande?

29 Ogni religione offre risposte diverse, ma la nostra ricerca della “religione pura” dovrebbe infine farci giungere alle conclusioni a cui Dio vuole che giungiamo. (Giacomo 1:27; CEI; VR) Perché possiamo dire questo? Perché il nostro principio base sarà: “Sia Dio trovato verace, benché ogni uomo sia trovato bugiardo, come è scritto: ‘Affinché tu sia provato giusto nelle tue parole e vinca quando sei giudicato’”. — Romani 3:4. *

30. Quali sono alcune domande che verranno prese in esame nel prossimo capitolo?

30 Poste le premesse per esaminare le religioni del mondo, interessiamoci ora dell’iniziale ricerca di spiritualità da parte dell’uomo. Cosa sappiamo su come ebbe inizio la religione? Secondo quali schemi si sviluppò il culto della divinità fra i popoli antichi e forse primitivi?

[Nota in calce]

[Domande per lo studio]

[Testo in evidenza a pagina 16]

Tutte le religioni dovrebbero produrre frutti pacifici. Ma è così?

[Riquadro a pagina 14]

Religione, amore e odio

▪ “Le guerre di religione tendono a diventare eccezionalmente violente. Quando ci si contende un territorio per motivi economici, si arriva al punto in cui il costo è così alto che non vale più la pena di combattere, e allora si giunge a un compromesso. Quando la causa è religiosa, sembra che compromesso e conciliazione siano peccato”. — Roger Shinn, professore di etica sociale presso l’Union Theological Seminary di New York.

▪ “Gli uomini litigheranno per la religione, scriveranno per essa, combatteranno per essa, moriranno per essa; tutto fuorché vivere per essa . . . Là dove la vera religione ha impedito che si commettesse un crimine, le false religioni hanno fornito un pretesto per commetterne mille”. — Charles Caleb Colton (1825).

▪ “Siamo abbastanza religiosi da odiarci, ma non abbastanza da amarci l’un l’altro”. — Jonathan Swift (1667-1745).

▪ “Mai gli uomini fanno il male così pienamente e allegramente come quando lo fanno per convinzione religiosa”. — Blaise Pascal (1623-62).

▪ “Il vero obiettivo di una religione è quello di irraggiare i precetti e le verità spirituali che ne sono l’essenza in tutte le anime che il suo messaggio riesce a raggiungere affinché ogni anima possa esser messa nella condizione di adempiere la autentica missione dell’uomo. E il fine vero dell’uomo è glorificare Dio e godere della Sua beatitudine per sempre”. — Arnold Toynbee, storico, op. cit., pagine 276-7.

[Immagini a pagina 4]

Gli indù venerano il Gange, da essi chiamato Ganga Ma, ovvero Madre Ganga

I cattolici devoti recitano il rosario in onore di Maria

In alcuni paesi buddisti, quasi tutti i maschi vestono per qualche tempo l’abito monacale color zafferano

I credenti musulmani compiono un pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita

[Immagine a pagina 6]

I testimoni di Geova (qui mentre predicano in una città giapponese) sono noti in tutto il mondo per la loro attività di predicazione

[Immagine a pagina 9]

Battesimo di un bambino in una chiesa della cristianità. La religione ricevuta alla nascita è necessariamente quella vera?

[Immagine a pagina 11]

Sacrificio umano presso gli aztechi: le religioni sono “tutte strade uguali che portano alla verità”?

[Immagine a pagina 13]

In nome della religione milioni di persone hanno ucciso e sono state uccise