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I guru e il loro ruolo nell’adorazione

I guru e il loro ruolo nell’adorazione

Capitolo 8

I guru e il loro ruolo nell’adorazione

Swami Prabhavananda scrive: “Per arrivare alla conoscenza di Dio è indispensabile la direttiva di un maestro competente poiché, essendo la religione una scienza pratica, né i libri né gli scritti sacri possono essere una guida completa”.1 Per questa ragione molti indù cercano dei guru che possano aiutarli a elaborare un sistema di credenze e pratiche religiose.

2 Certamente abbiamo bisogno di una guida per capire le verità spirituali. Dal momento che i guru non dipendono da scritti sacri, qual è la fonte dei loro insegnamenti e dei loro miracoli?

L’origine del guruismo

3 Il guruismo fu introdotto per la prima volta nelle Upanisad in antitesi con l’autorità dei Veda. Al posto dei costosi riti vedici, le Upanisad incoraggiavano la ‘conoscenza segreta’ come mezzo di salvezza.2

4 Il rifiuto dei Veda accrebbe l’importanza dei guru. La liberazione, si sosteneva, poteva essere conseguita solo dopo essere stati iniziati da un guru e aver ricevuto un mantra segreto o qualche altra cosa. Un libro dice: “Essendo indispensabile, il guru tendeva inoltre ad assumere suprema autorità, superiore persino a quella degli scritti sacri. . . . La sua autorità, derivata dalla sua personale esperienza mistica, era assoluta”.3

5 Avendo soppiantato gli scritti sacri, in effetti i guru vennero presto identificati con Dio. Il guru è anche Dio e questo non dovrebbe essere messo in discussione, afferma lo Yogashikhopanishad.4 Si dice che alla sua iniziazione il guru riceva mentre è in trance esperienze soprannaturali dalla sua divinità; in seguito viene considerato la personificazione di quella divinità. “Il Guru è Dio stesso che si manifesta in forma umana per guidare l’allievo”, spiega Swami Sivananda.5

6 Pretendendo di essere uguali a Dio, i guru apportano delle aggiunte alle Upanisad: “Si dovrebbe venerare con estrema devozione il guru che impartisce sapienza divina, che è la guida spirituale, che è lo stesso Signore Supremo”.6 Infatti in un’opera sull’induismo viene detto: “Davanti a lui si agitano fiaccole, alla sua presenza si brucia incenso, si cantano inni e si fanno genuflessioni. . . . Si lavano i piedi al guru e l’acqua che è servita a questo scopo viene passata ai suoi seguaci che la bevono”.7

Miracoli: da quale fonte?

7 Molti seguono i guru impressionati dai loro miracoli, che i devoti attribuiscono a Dio. * Gli scritti indù, tuttavia, riportano che personaggi malvagi, come Ravana, possedevano simili poteri soprannaturali. Esiste dunque oltre a Dio un’altra fonte di tali opere potenti?

8 I guru acquistano i loro poteri soprannaturali praticando esercizi yoga. Ma nello Yogasutra, Patanjali, il padre della filosofia yoga, attribuisce questi poteri a “esseri celesti” malvagi il cui principale obiettivo, secondo Swami Vivekananda, è “tentare lo yoghi” per impedirgli di raggiungere la libertà perfetta.8 Lo svami quindi “avvertiva di non ricercare simili poteri magici e sottolineava la necessità di evitarli del tutto”, come si legge in un’opera sul tantrismo.9

Vera liberazione?

9 Gli antichi indù si rivolsero allo yoga per scoprire la verità fondamentale che i Veda non erano riusciti a insegnare. La Katha Upanisad dice che non si può conoscere la verità tramite le scritture né con la ragione, ma solo con esperienze mistiche. (1:2:23) Per questo lo svami indù Sivananda afferma: “L’intelletto è un impedimento. Ciò che ti separa da Dio è la mente”.10 Perciò i mistici praticano la meditazione yoga per intorpidire la mente e andare in trance o cadere in estasi. Chi perviene a questo stato si dice che abbia trovato la verità e raggiunto il moksha.

10 Svuotando la mente e intorpidendo i sensi, lo yoghi può vedere e udire cose strane. “Se però la meditazione [yoga] è unita, come spesso avviene, ad altri esercizi come digiuno, assunzione di droghe, estremo isolamento e volontaria sofferenza, lo stato di torpore [mentale] può essere accompagnato da allucinazioni bizzarre. Può anche essere accompagnato da fenomeni ‘mistici’ tipo kundalini”, afferma un libro sull’argomento.11 * Lo yoghi è portato a credere che le esperienze insolite che ha nel suo stato non razionale siano sia reali che buone.

11 Alcuni yoghi asseriscono di unirsi in tal modo con il mondo spirituale, che essi dicono è Dio. In un libro sul misticismo yoga R. C. Zaehner avverte: “Tale vuoto è pericoloso perché questa è una ‘casa spazzata e adorna’, e anche se è possibile che Dio vi entri se l’arredamento è piacevole, è altrettanto probabile che i sette diavoli proverbiali vi si precipitino se . . . non è arredata affatto”.12 * Per questa ragione spesso i guru avvertono i nuovi discepoli che lo yoga potrebbe esporli a influenza demonica. Sarebbero necessari avvertimenti del genere se si trattasse del vero Dio?

12 Molti guru divulgano credenze personali, affermando che si basano su scritti degni di fiducia. L’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna, per esempio, asserisce che le sue credenze hanno come fondamento gli ‘scritti vedici’. Viceversa un’altra opera dichiara: “Non viene fatto alcun tentativo per stabilire l’autenticità degli scritti sacri . . . Se [i devoti] li leggessero saprebbero che le storie di Krishna e di Radha non si basano su scritti autorevoli, tanto meno su fatti”.13

13 Dal momento che i guru sono guidati da esperienza e conoscenza personali, dove va ricercata la verità rivelata da Dio? Ovviamente bisogna consultare scritti che sono davvero ispirati da Dio. Dove si possono trovare?

[Note in calce]

^ par. 7 Questi includono cose come chiaroveggenza, guarigioni, levitazione e camminare sul fuoco.

^ par. 10 Gli yoghi definiscono la kundalini un’energia misteriosa che, come un serpente avvolto nelle sue spire, giace alla base della colonna vertebrale. Quando viene risvegliata, attraverso attività fisica o sessuale, lo yoghi ha strane sensazioni e visioni, che interpreta come una “liberazione”, o fusione di se stesso con Dio.

^ par. 11 Zaehner si riferisce alle parole di Gesù, riportate nella Bibbia in Luca, capitolo 11, versetti 24-26.

[Riquadro a pagina 19]

Yoga: lo sapevate?

“Quello che potrebbe sembrare una pratica superficiale dilettantistica di pranayama [esercizi di respirazione] e asana [posizioni yoga], potrebbe rivelarsi il primo passo lungo il sentiero dell’occultismo, irto di potenziali pericoli per l’ignaro. Gli esercizi fisici dello yoga sono particolarmente destinati a preparare il corpo per i successivi mutamenti psico-spirituali. Nel corso dei secoli lo yoga è stato usato prima di tutto e principalmente come vestibolo che immette nel santuario più interno dell’esperienza occulta”. — Tantrism, Benjamin Walker, 1985, pagina 125.