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Capo principale

Capo principale

Uomo autorevole, ad esempio il capo ereditario di una tribù o di una casa paterna. Il termine ebraico nasìʼ viene tradotto in vari modi nelle versioni della Bibbia come “capo”, “principe”, “capo principale”, “capotribù [NM 1967]”. (Vedi CONDOTTIERO, NOBILE, PRINCIPE) I capi delle dodici case paterne o tribù d’Israele erano chiamati “capi principali”. (Nu 1:16; Gsè 22:14) Il termine è applicato anche ai capi dei dodici clan che discendevano da Ismaele. (Ge 17:20; 25:16) È usato come titolo del re Salomone e del re Sedechia. (1Re 11:34; Ez 21:25) La stima che gli ittiti avevano per Abraamo potrebbe essere indicata dal fatto che lo chiamarono “capo principale di Dio”, o potente capo principale. — Ge 23:6, nt.

Ai giorni di Mosè i capi principali prendevano l’iniziativa nell’adorazione e agivano da rappresentanti del popolo presso Mosè, i sacerdoti e Geova. Mosè scelse un capo principale da ciascuna tribù (ad eccezione della tribù di Levi) per mandarlo ad esplorare la Terra Promessa. Il cattivo rapporto dei dieci esploratori infedeli influenzò notevolmente il popolo. (Nu 13:2-16, 25-33) Duecentocinquanta capi principali dei figli d’Israele furono coinvolti nella ribellione capeggiata da Cora e mirante a sottrarre il sacerdozio alla casa di Aaronne. (Nu 16:2, 10, 17, 35) I capi principali parteciparono alla stipulazione di un patto fra Israele e i gabaoniti. (Gsè 9:15, 18) Dopo che Giosuè ebbe condotto Israele in Canaan ed ebbe sconfitto le nazioni che vi risiedevano, i capi principali ebbero un ruolo importante nella suddivisione del paese. (Nu 34:18; Gsè 14:1) Eleazaro, figlio di Aaronne, fu nominato capo principale dei capi delle case paterne della tribù di Levi, per cui divenne “il principale dei capi principali dei leviti”. (Nu 3:32) Quando arrivò il momento di portare l’arca del patto nel tempio appena ultimato, il re Salomone convocò a Gerusalemme i capi principali di tutte le tribù. — 1Re 8:1.

Gli israeliti dovevano mostrare il dovuto rispetto per un capo principale, non rivolgendogli mai parole oltraggiose. (Eso 22:28) Durante il processo dell’apostolo Paolo davanti al Sinedrio, il sommo sacerdote Anania ordinò a quelli che stavano vicino a Paolo di colpirlo sulla bocca. Allora, non sapendo di parlare al sommo sacerdote, Paolo gli disse: “Dio colpirà te, muro imbiancato”. Quando si accorse con chi stava parlando, soggiunse: “Fratelli, non sapevo che fosse sommo sacerdote. Poiché è scritto: ‘Non devi parlare ingiuriosamente di un governante del tuo popolo’”. — At 23:1-5.

Pur essendo rispettati, anche i capi principali dovevano sottostare alla legge di Dio. Quando peccavano contro la Legge, dovevano osservarne i regolamenti relativi a tali peccati. Per la posizione di responsabilità che ricoprivano e l’effetto che la loro condotta avrebbe avuto su altri che potevano essere indotti a imitarli, veniva fatta una distinzione nelle singole offerte per il peccato richieste da loro per aver violato involontariamente un comando di Dio. Il sommo sacerdote doveva offrire un giovane toro, un capo principale doveva offrire un capretto, e chiunque altro una capra o un’agnella. — Le 4:3, 22, 23, 27, 28, 32.

Visione di Ezechiele. Ezechiele parla profeticamente di un capo principale in Ezechiele capitoli 44–48. Nella visione egli descrive una striscia amministrativa che si estendeva dal confine orientale presso il Giordano e il Mar Morto fino al mare occidentale, il Mediterraneo. A nord e a sud di questa striscia, e parallelamente ad essa, dovevano esserci appezzamenti di terra assegnati alle tribù d’Israele. All’interno della striscia c’era un quadrato di 25.000 cubiti (13 km) di lato, chiamato “l’intera contribuzione”, diviso a sua volta in tre sezioni: la sezione settentrionale era assegnata ai leviti non sacerdoti, quella di mezzo ospitava il santuario di Geova, e quella meridionale ospitava la città. (Vedi CUBITO; CONTRIBUZIONE SANTA) A capo del governo della città c’era evidentemente “il capo principale”.

È degno di nota il fatto che nella visione la città era separata dal tempio, o santuario. Inoltre “il capo principale” non era un sacerdote, dal momento che ‘l’olocausto e i sacrifici di comunione’ del capo principale erano offerti dai sacerdoti. (Ez 46:2) Perciò, nell’adempimento della visione di Ezechiele, la simbolica città non rappresenta il celeste governo di Gesù Cristo e dei re e sacerdoti a lui associati. Sembra invece che rappresenti una sede amministrativa terrena, visibile, dipendente dal Regno celeste. In maniera corrispondente, “il capo principale” rappresenterebbe coloro che vengono nominati quali visibili rappresentanti ‘principeschi’ del governo celeste. — Sl 45:16; Isa 32:1, 2.