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Cambia l’identità dei due re

Cambia l’identità dei due re

Capitolo quattordici

Cambia l’identità dei due re

1, 2. (a) Cosa indusse Antioco IV a piegarsi alle richieste di Roma? (b) Quando la Siria diventò provincia romana?

ANTIOCO IV, monarca siro, invade l’Egitto e si incorona suo re. Su richiesta del sovrano egiziano Tolomeo VI, Roma invia in Egitto l’ambasciatore Caio Popilio Lenate. Questi arriva con una flotta imponente e con gli ordini del senato romano che Antioco IV rinunci al regno d’Egitto e si ritiri dal paese. Il re siro e il legato romano si incontrano a Eleusi, sobborgo di Alessandria. Antioco IV chiede tempo per consultare i suoi consiglieri, ma Popilio Lenate traccia un cerchio intorno al re e gli intima di rispondere prima di oltrepassarlo. Umiliato, Antioco IV aderisce alle richieste di Roma e nel 168 a.E.V. torna in Siria. Così finisce il braccio di ferro tra il siro re del nord e l’egiziano re del sud.

2 Roma, che ha un ruolo di primo piano negli affari del Medio Oriente, continua a dettar legge alla Siria. Perciò gli altri re della dinastia dei Seleucidi, pur governando ancora la Siria dopo la morte di Antioco IV nel 163 a.E.V., non occupano la posizione di “re del nord”. (Daniele 11:15) Infine nel 64 a.E.V. la Siria diventa provincia romana.

3. Quando e come Roma ebbe la supremazia sull’Egitto?

3 In Egitto la dinastia dei Tolomei mantiene la posizione di “re del sud” per poco più di 130 anni dopo la morte di Antioco IV. (Daniele 11:14) Nel 31 a.E.V., nella battaglia di Azio, il condottiero romano Ottaviano sconfigge le flotte congiunte dell’ultima regina tolemaica, Cleopatra VII, e del suo amante romano Marco Antonio. L’anno seguente, dopo il suicidio di Cleopatra, anche l’Egitto diventa provincia romana e non ha più il ruolo di re del sud. Nel 30 a.E.V. Roma ha la supremazia sia sulla Siria che sull’Egitto. Dovremmo aspettarci che altri governi assumano i ruoli di re del nord e re del sud?

UN NUOVO RE INVIA “UN ESATTORE”

4. Perché dovremmo aspettarci che un altro regno assuma l’identità di re del nord?

4 Nella primavera del 33 E.V. Gesù Cristo disse ai discepoli: “Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo . . . allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti”. (Matteo 24:15, 16) Citando Daniele 11:31, Gesù avvertì i suoi seguaci di una futura “cosa disgustante che causa desolazione”. Questa profezia che riguarda il re del nord fu pronunciata circa 195 anni dopo la morte di Antioco IV, l’ultimo re di Siria che ebbe questo ruolo. Sicuramente un altro regno avrebbe dovuto assumere l’identità di re del nord. Quale?

5. Chi sorse come re del nord, assumendo la posizione occupata un tempo da Antioco IV?

5 L’angelo di Geova Dio predisse: “Al suo posto [quello di Antioco IV] deve sorgere uno che farà passare un esattore per il regno splendido, e in pochi giorni sarà infranto, ma non nell’ira né nella guerra”. (Daniele 11:20) Colui che doveva “sorgere” in questo modo dimostrò di essere il primo imperatore romano, Ottaviano, chiamato Cesare Augusto. — Vedi “L’uno onorato, l’altro disprezzato”, a pagina 248.

6. (a) Quando “un esattore” fu fatto passare per “il regno splendido”, e che importanza ebbe ciò? (b) Perché si può dire che Augusto non morì “nell’ira né nella guerra”? (c) Che cambiamento ci fu nell’identità del re del nord?

6 “Il regno splendido” di Augusto includeva il “paese dell’Adornamento”: la provincia romana della Giudea. (Daniele 11:16) Nel 2 a.E.V. Augusto inviò “un esattore” ordinando una registrazione, o censimento, probabilmente per accertare la consistenza numerica della popolazione ai fini della tassazione e della coscrizione militare. A motivo di questo decreto Giuseppe e Maria andarono a Betleem per farsi registrare, così che Gesù nacque nella località predetta. (Michea 5:2; Matteo 2:1-12) Nell’agosto del 14 E.V. — “in pochi giorni”, cioè non molto tempo dopo aver ordinato il censimento — Augusto morì a 76 anni, non “nell’ira” per mano di un assassino né “nella guerra”, ma di malattia. L’identità del re del nord era davvero cambiata! Adesso il re del nord era l’impero romano impersonato dai suoi imperatori.

‘SORGE IL DISPREZZATO’

7, 8. (a) Chi sorse al posto di Augusto come re del nord? (b) Perché “la dignità del regno” fu conferita controvoglia al successore di Cesare Augusto?

7 Continuando la profezia, l’angelo disse: “Deve sorgere al suo posto [quello di Augusto] uno che sarà disprezzato, e certamente non porranno su di lui la dignità del regno; ed effettivamente verrà durante la libertà dalle ansie e si impadronirà del regno per mezzo della lusinga. E riguardo alle braccia dell’inondazione, saranno inondate a causa di lui, e saranno infrante; come anche il Condottiero del patto”. — Daniele 11:21, 22.

8 L’“uno che sarà disprezzato” fu Tiberio Cesare, figlio di Livia, terza moglie di Augusto. (Vedi “L’uno onorato, l’altro disprezzato”, a pagina 248). Augusto odiava questo figliastro per il suo cattivo carattere e non voleva che diventasse il prossimo Cesare. “La dignità del regno” gli fu conferita controvoglia solo dopo che tutti gli altri probabili successori erano morti. Augusto adottò Tiberio nel 4 E.V. e lo costituì erede al trono. Dopo la morte di Augusto, il cinquantaquattrenne Tiberio — il disprezzato — ‘sorse’ assumendo il potere quale imperatore romano e re del nord.

9. In che modo Tiberio ‘si impadronì del regno per mezzo della lusinga’?

9 “Tiberio”, dice la New Encyclopædia Britannica, “brigò con il Senato e non permise che lo nominassero imperatore per quasi un mese [dopo la morte di Augusto]”. Disse al senato che nessuno eccetto Augusto era in grado di sostenere il peso di governare l’impero romano e chiese ai senatori che si restaurasse la repubblica affidando tale autorità a un gruppo di uomini anziché a uno solo. “Non osando prenderlo in parola”, scrisse lo storico Will Durant, “il Senato scambiò con lui molti inchini e alla fine egli accettò il potere”. E aggiunse: “La commedia fu recitata bene da ambo le parti. Tiberio voleva il principato, altrimenti avrebbe trovato il modo di evitarlo. Il Senato lo temeva e lo odiava, ma si rifiutava di ristabilire una Repubblica basata, come l’antica, sulla teorica sovranità delle assemblee”. * Così Tiberio ‘si impadronì del regno per mezzo della lusinga’.

10. Come furono ‘infrante le braccia dell’inondazione’?

10 “Riguardo alle braccia dell’inondazione” — le forze militari dei regni circostanti — l’angelo disse: ‘Saranno inondate e saranno infrante’. Quando Tiberio diventò il re del nord, suo nipote Giulio Cesare Germanico era il comandante delle legioni romane sul Reno. Nel 15 E.V. Germanico guidò con qualche successo i suoi uomini contro l’eroe germanico Arminio. Comunque le poche vittorie furono riportate a caro prezzo e in seguito Tiberio pose fine alle operazioni in Germania. Invece, promuovendo la guerra civile, cercò di impedire che le tribù germaniche si unissero. Tiberio in genere optò per una politica estera difensiva e si preoccupò di rafforzare i confini. Questa strategia ebbe abbastanza successo. In questo modo le “braccia dell’inondazione” furono contenute e furono “infrante”.

11. Come fu ‘infranto il Condottiero del patto’?

11 ‘Infranto’ fu anche “il Condottiero del patto” che Geova Dio aveva fatto con Abraamo per la benedizione di tutte le famiglie della terra. Gesù Cristo era il Seme di Abraamo promesso in quel patto. (Genesi 22:18; Galati 3:16) Il 14 nisan del 33 E.V. Gesù si trovava davanti a Ponzio Pilato nel palazzo del governatore romano a Gerusalemme. I sacerdoti ebrei avevano accusato Gesù di tradimento contro l’imperatore. Ma Gesù disse a Pilato: “Il mio regno non fa parte di questo mondo. . . . Il mio regno non è di qui”. Affinché il procuratore romano non potesse liberare l’innocente Gesù, gli ebrei gridarono: “Se liberi quest’uomo, non sei amico di Cesare. Chiunque si fa re parla contro Cesare”. Dopo aver chiesto la morte di Gesù, dissero: “Non abbiamo altro re che Cesare”. Poiché fra i reati di “lesa maestà” Tiberio aveva incluso praticamente ogni offesa a Cesare, Pilato consegnò Gesù perché fosse ‘infranto’, cioè inchiodato al palo di tortura. — Giovanni 18:36; 19:12-16; Marco 15:14-20.

UN TIRANNO ‘TRAMA DISEGNI’

12. (a) Chi erano coloro che si allearono con Tiberio? (b) Come Tiberio divenne “potente per mezzo di una piccola nazione”?

12 Profetizzando ancora a proposito di Tiberio, l’angelo disse: “A causa del loro allearsi con lui egli praticherà l’inganno e realmente salirà e diverrà potente per mezzo di una piccola nazione”. (Daniele 11:23) Membri del senato romano ‘si erano alleati’ costituzionalmente con Tiberio, che dipendeva formalmente da loro. Ma egli usò l’inganno, divenendo in effetti “potente per mezzo di una piccola nazione”. Quella piccola nazione era la guardia pretoriana, stanziata vicino alle mura di Roma. La sua vicinanza intimidiva il senato e permetteva a Tiberio di sedare qualsiasi insurrezione popolare contro la sua autorità. Con circa 10.000 guardie del corpo Tiberio rimase dunque potente.

13. In che cosa Tiberio superò i suoi antenati?

13 L’angelo aggiunse profeticamente: “Durante la libertà dalle ansie, entrerà perfino nella pinguedine del distretto giurisdizionale e realmente farà ciò che non hanno fatto i suoi padri e i padri dei suoi padri. Spargerà fra loro preda e spoglie e beni; e tramerà disegni contro luoghi fortificati, ma solo fino a un tempo”. (Daniele 11:24) Tiberio era estremamente sospettoso e durante il suo regno fece mettere a morte molte persone. In gran parte per l’influenza di Seiano, comandante dei pretoriani, l’ultima parte del suo regno fu caratterizzata dal terrore. Infine i sospetti caddero anche su Seiano, che fu giustiziato. Nel tiranneggiare, Tiberio superò i suoi antenati.

14. (a) In che modo Tiberio sparse “preda e spoglie e beni” in tutte le province romane? (b) Come era considerato Tiberio all’epoca della sua morte?

14 Tiberio, tuttavia, sparse “preda e spoglie e beni” in tutte le province romane. All’epoca della sua morte tutti i popoli soggetti prosperavano. Le tasse non erano gravose ed egli poté essere generoso con gli abitanti delle zone che attraversavano tempi difficili. Se i soldati o gli ufficiali opprimevano qualcuno o incoraggiavano irregolarità di procedura, potevano aspettarsi la vendetta imperiale. La maniera autoritaria di esercitare il potere garantì la sicurezza pubblica e l’avanzato sistema di comunicazioni incrementò il commercio. Tiberio si assicurò che la cosa pubblica fosse amministrata con equità e fermezza sia a Roma che fuori. Le leggi furono migliorate e il codice sociale e morale fu valorizzato con l’attuazione delle riforme introdotte da Cesare Augusto. Eppure Tiberio ‘tramò disegni’, tanto che lo storico romano Tacito lo definì un ipocrita, pieno di studiata dissimulazione. All’epoca della sua morte nel marzo del 37 E.V. Tiberio era considerato un tiranno.

15. Qual era la condizione di Roma tra la fine del I e l’inizio del II secolo E.V.?

15 Alcuni successori di Tiberio che sostennero il ruolo di re del nord furono Caligola, Claudio, Nerone, Vespasiano, Tito, Domiziano, Nerva, Traiano e Adriano. “In massima parte”, dice la New Encyclopædia Britannica, “i successori di Augusto portarono avanti la sua politica amministrativa e il suo programma edilizio, ma con meno innovazioni e più ostentazione”. La stessa opera di consultazione fa inoltre notare: “Tra la fine del I e l’inizio del II secolo Roma raggiunse il massimo del suo splendore e della sua popolazione”. Anche se in quel periodo Roma ebbe qualche difficoltà ai confini dell’impero, il primo scontro predetto con il re del sud avvenne solo nel III secolo E.V.

DESTATO CONTRO IL RE DEL SUD

16, 17. (a) Chi assunse il ruolo del re del nord menzionato in Daniele 11:25? (b) Chi finì per occupare la posizione di re del sud, e come avvenne ciò?

16 L’angelo di Dio proseguì la profezia dicendo: “[Il re del nord] desterà il suo potere e il suo cuore contro il re del sud con grandi forze militari; e il re del sud, da parte sua, si ecciterà per la guerra con forze militari straordinariamente grandi e potenti. Ed egli [il re del nord] non resisterà, perché trameranno contro i suoi disegni. E i medesimi che mangeranno i suoi cibi prelibati lo infrangeranno. E in quanto alle sue forze militari, saranno inondate, e molti certamente cadranno uccisi”. — Daniele 11:25, 26.

17 Circa 300 anni dopo che Ottaviano aveva reso l’Egitto una provincia romana, l’imperatore romano Aureliano assunse il ruolo di re del nord. Nel frattempo Settimia Zenobia, regina della città di Palmira — che aveva lo stato giuridico di colonia romana — occupò la posizione di re del sud. * (Vedi “Zenobia, la regina guerriera di Palmira”, a pagina 252). L’esercito palmireno occupò l’Egitto nel 269 E.V. con il pretesto di riaffermare l’autorità di Roma. Zenobia voleva fare di Palmira la città più importante dell’Oriente e voleva dominare le province orientali di Roma. Allarmato dall’ambizione di lei, Aureliano ‘destò il suo potere e il suo cuore’ per procedere contro Zenobia.

18. Quale fu l’esito del conflitto tra l’imperatore Aureliano, il re del nord, e la regina Zenobia, il re del sud?

18 Il re del sud, il regno guidato da Zenobia, ‘si eccitò’ per combattere contro il re del nord “con forze militari straordinariamente grandi e potenti” al comando di due generali, Zabda e Zabbai. Ma Aureliano riconquistò l’Egitto e poi guidò una spedizione in Asia Minore e in Siria. Zenobia fu sconfitta a Emesa (l’odierna Homs), dopo di che si ritirò a Palmira. Quando Aureliano assediò la città, Zenobia la difese valorosamente ma senza successo. Lei e il figlio fuggirono verso la Persia, ma furono catturati dai romani presso l’Eufrate. Nel 272 E.V. i difensori di Palmira si arresero. Aureliano risparmiò la vita a Zenobia, facendo di lei l’elemento di spicco del suo corteo trionfale che attraversò le vie di Roma nel 274 E.V. Zenobia passò il resto della sua vita come matrona romana.

19. Come Aureliano cadde ‘per le trame contro di lui’?

19 Aureliano stesso ‘non resisté per le trame contro di lui’. Nel 275 E.V. preparò una spedizione contro i persiani. Mentre in Tracia attendeva l’opportunità di attraversare lo stretto e passare in Asia Minore, quelli che ‘mangiavano il suo cibo’ tramarono contro di lui e lo ‘infransero’. Egli era in procinto di chieder conto di certe irregolarità al suo segretario Eros. Questi, tuttavia, falsificò un elenco di nomi di ufficiali destinati alla morte. La vista di questo elenco indusse gli ufficiali a congiurare contro Aureliano e ad assassinarlo.

20. In che modo le “forze militari” del re del nord furono “inondate”?

20 La carriera del re del nord non finì con la morte dell’imperatore Aureliano. Seguirono altri governanti romani. Per qualche tempo ci furono un imperatore d’Occidente e un imperatore d’Oriente. Sotto questi uomini le “forze militari” del re del nord furono “inondate”, “sparse” o “sopraffatte”, * e molti ‘caddero uccisi’ a motivo delle invasioni delle tribù germaniche dal nord. I goti varcarono i confini dell’impero romano nel IV secolo E.V. Le invasioni continuarono, una dopo l’altra. Nel 476 E.V. il condottiero germanico Odoacre depose l’ultimo imperatore di Roma. Verso l’inizio del VI secolo l’impero romano d’Occidente era stato smembrato e re germanici governavano in Britannia, Gallia, Italia, Spagna e Africa settentrionale. La parte orientale dell’impero resisté fino al XV secolo.

DIVISO UN GRANDE IMPERO

21, 22. Quali cambiamenti apportò Costantino nel IV secolo E.V.?

21 Senza fornire particolari inutili circa lo sfacelo dell’impero romano, che durò per secoli, l’angelo di Geova proseguì predicendo le ulteriori gesta del re del nord e del re del sud. Tuttavia una breve rassegna di certi sviluppi dell’impero romano ci aiuterà a identificare i due re rivali in epoche successive.

22 Nel IV secolo l’imperatore romano Costantino concesse il riconoscimento dello Stato alla cristianità apostata. Nel 325 E.V. addirittura convocò e presiedette personalmente un concilio della chiesa a Nicea, in Asia Minore. In seguito Costantino trasferì la residenza imperiale da Roma a Bisanzio, o Costantinopoli, facendo di questa città la nuova capitale. L’impero romano continuò a essere governato da un solo imperatore fino alla morte di Teodosio I il 17 gennaio 395 E.V.

23. (a) Come fu diviso l’impero romano dopo la morte di Teodosio? (b) Quando ebbe fine l’impero d’Oriente? (c) Chi governava l’Egitto nel 1517?

23 Dopo la morte di Teodosio l’impero romano fu diviso tra i suoi due figli. Onorio ricevette la parte occidentale e Arcadio quella orientale, con capitale Costantinopoli. Britannia, Gallia, Italia, Spagna e Africa settentrionale erano alcune delle province della parte occidentale. Macedonia, Tracia, Asia Minore, Siria ed Egitto erano province della parte orientale. Nel 642 E.V. la capitale egiziana Alessandria fu conquistata dai saraceni (arabi) e l’Egitto diventò un califfato. Nel gennaio 1449 Costantino XI diventò l’ultimo imperatore d’Oriente. Il 29 maggio 1453 i turchi ottomani al comando del sultano Maometto II presero Costantinopoli, ponendo fine all’impero romano d’Oriente. Nel 1517 l’impero ottomano si annetté l’Egitto. In seguito, però, questo paese dell’antico re del sud sarebbe passato sotto la dominazione di un altro impero dell’Occidente.

24, 25. (a) Secondo alcuni storici, cosa segnò l’inizio del Sacro Romano Impero? (b) A chi passò infine il titolo di “imperatore” del Sacro Romano Impero?

24 Nella parte occidentale dell’impero romano si distinse il vescovo di Roma papa Leone I, che nel V secolo E.V. impose l’autorità del papato. In seguito il papa si arrogò il diritto di incoronare l’imperatore. Ciò avvenne a Roma il giorno di Natale dell’800 E.V., quando papa Leone III incoronò Carlo re dei franchi (Carlo Magno) imperatore del nuovo impero romano d’Occidente. Questa incoronazione riaffermò la dignità imperiale a Roma e, secondo alcuni storici, segnò l’inizio del Sacro Romano Impero. Da quel momento in poi si ebbero l’impero d’Oriente e il Sacro Romano Impero a occidente, che sostenevano entrambi di essere cristiani.

25 Col passare del tempo i successori di Carlo Magno dimostrarono di essere dei sovrani inetti. Per un po’ il trono imperiale rimase persino vacante. Intanto Ottone I re di Germania si era impadronito di gran parte dell’Italia settentrionale e centrale, proclamandosi re d’Italia. Il 2 febbraio 962 E.V. papa Giovanni XII incoronò Ottone I imperatore del Sacro Romano Impero. La capitale si trovava in Germania e gli imperatori erano tedeschi come la maggior parte dei sudditi. Cinque secoli dopo la casa d’Asburgo, o casa d’Austria, assunse il titolo di “imperatore” e lo detenne per la maggior parte dei restanti anni del Sacro Romano Impero.

I DUE RE DI NUOVO CHIARAMENTE IDENTIFICATI

26. (a) Cosa si può dire della fine del Sacro Romano Impero? (b) Chi emerse quale re del nord?

26 Napoleone I inferse un colpo mortale al Sacro Romano Impero rifiutando di riconoscerne l’esistenza dopo le vittorie riportate in Germania nel 1805. Incapace di difendere la corona, il 6 agosto 1806 l’imperatore Francesco II rinunciò al titolo di imperatore del Sacro Romano Impero conservando solo quello di imperatore d’Austria. Dopo 1.006 anni il Sacro Romano Impero — fondato da Leone III, papa cattolico romano, e da Carlo Magno, re dei franchi — ebbe fine. Nel 1870 Roma diventò la capitale del regno d’Italia, indipendente dal Vaticano. L’anno dopo nacque un impero germanico e Guglielmo I assunse il titolo di Kaiser, o Cesare. Così comparve sulla scena mondiale il moderno re del nord, la Germania.

27. (a) Come l’Egitto diventò un protettorato britannico? (b) Chi assunse la posizione di re del sud?

27 Ma qual era l’identità del moderno re del sud? La storia indica che l’Inghilterra diede inizio alla sua politica imperialistica nel XVII secolo. Nel 1798, volendo interrompere le vie del commercio britannico, Napoleone I conquistò l’Egitto. Fu guerra: l’alleanza anglo-ottomana costrinse i francesi a ritirarsi dall’Egitto, identificato quale re del sud all’inizio del conflitto. Nel secolo successivo l’ingerenza britannica in Egitto aumentò. Dal 1882 l’Egitto era in effetti soggetto alla Gran Bretagna. Quando nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale, l’Egitto apparteneva alla Turchia ed era governato da un chedivè o viceré. Ma dopo che la Turchia si schierò dalla parte della Germania in quella guerra, la Gran Bretagna depose il chedivè e dichiarò l’Egitto protettorato britannico. Stringendo un po’ alla volta i legami, Gran Bretagna e Stati Uniti d’America diventarono la potenza mondiale anglo-americana. Insieme assunsero la posizione di re del sud.

[Note in calce]

^ par. 9 Storia della Civiltà, Parte III, Cesare e Cristo, trad. di A. Mattioli, Mondadori, Milano, 1957, pagina 338.

^ par. 17 Poiché le espressioni “re del nord” e “re del sud” sono titoli, si possono riferire a chiunque detenga il potere, un re, una regina o un blocco di nazioni.

^ par. 20 Vedi la nota in calce a Daniele 11:26 nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti, edita in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.

SAPRESTE SPIEGARE?

• Quale imperatore romano sorse per primo come re del nord, e quando inviò “un esattore”?

• Chi assunse la posizione di re del nord dopo Augusto, e come fu ‘infranto il Condottiero del patto’?

• Quale esito ebbe il conflitto tra Aureliano come re del nord e Zenobia come re del sud?

• Che ne fu dell’impero romano, e quali potenze occupavano la posizione dei due re alla fine del XIX secolo?

[Domande per lo studio]

[Riquadro/Immagine alle pagine 248-251]

L’UNO ONORATO, L’ALTRO DISPREZZATO

L’UNO trasformò una repubblica lacerata da lotte intestine in un impero mondiale. L’altro in 23 anni ne accrebbe venti volte la ricchezza. Alla morte l’uno fu onorato, ma l’altro fu disprezzato. La vita e il ministero di Gesù coincisero con il regno di questi due imperatori romani. Chi furono? E perché l’uno fu onorato e l’altro no?

‘TROVÒ UNA CITTÀ DI MATTONI E NE LASCIÒ UNA DI MARMO’

Nel 44 a.E.V., quando Giulio Cesare venne assassinato, Gaio Ottaviano, nipote di sua sorella, aveva solo 18 anni. Essendo figlio adottivo di Giulio Cesare e il suo principale erede, il giovane Ottaviano partì immediatamente alla volta di Roma per reclamare la sua eredità. Là incontrò un avversario formidabile: Marco Antonio, luogotenente di Cesare, che si aspettava di essere il suo erede principale. Seguirono 13 anni di intrighi politici e lotta per il potere.

Solo dopo aver sconfitto (nel 31 a.E.V.) le forze congiunte di Cleopatra regina d’Egitto e del suo amante Marco Antonio, Ottaviano si affermò quale sovrano indiscusso dell’impero romano. L’anno dopo Antonio e Cleopatra si suicidarono e Ottaviano annetté l’Egitto. Fu così eliminata l’ultima traccia dell’impero greco e Roma diventò la potenza mondiale.

Ricordando che l’esercizio dispotico del potere da parte di Giulio Cesare aveva provocato il suo assassinio, Ottaviano fu attento a non ripetere l’errore. Per non offendere i sentimenti dei romani favorevoli alla repubblica, mascherò la monarchia sotto apparenze repubblicane. Rifiutò i titoli di “re” e “dittatore”. Fece qualcosa di più: annunciò l’intenzione di affidare il governo di tutte le province al senato romano e si offrì di rinunciare alle cariche che aveva. Questa tattica funzionò. Il senato riconoscente invitò Ottaviano a conservare i suoi poteri e il governo di alcune province.

Inoltre il 16 gennaio del 27 a.E.V. il senato conferì a Ottaviano il titolo di “Augusto”, che significa “nobile, sacro”. Ottaviano non solo accettò il titolo, ma diede anche il suo nome a un mese e tolse un giorno a febbraio affinché agosto avesse lo stesso numero di giorni di luglio, il mese che portava il nome di Giulio Cesare. Ottaviano divenne quindi il primo imperatore romano, noto da allora come Cesare Augusto o Augusto. In seguito assunse anche il titolo di pontifex maximus e nel 2 a.E.V. — l’anno in cui nacque Gesù — il senato gli conferì quello di pater patriae.

Proprio quell’anno “fu emanato da Cesare Augusto il decreto che tutta la terra abitata si registrasse; . . . e tutti andavano a farsi registrare, ciascuno nella propria città”. (Luca 2:1-3) In seguito a questo decreto Gesù nacque a Betleem in adempimento della profezia biblica. — Daniele 11:20; Michea 5:2.

Sotto Augusto il governo era caratterizzato da una certa onestà e da una economia forte. Augusto istituì inoltre un efficiente sistema postale e costruì strade e ponti. Riorganizzò l’esercito, creò una flotta permanente e istituì un gruppo scelto di guardie del corpo dell’imperatore noto come guardia pretoriana. (Filippesi 1:13) Fu il protettore di poeti quali Virgilio e Orazio e di scultori che crearono belle opere d’arte nel cosiddetto stile classico. Augusto ultimò edifici lasciati incompiuti da Giulio Cesare e restaurò molti templi. La pax romana da lui instaurata durò oltre 200 anni. Il 19 agosto del 14 E.V., a 76 anni, Augusto morì e fu poi deificato.

Parlando di Roma, Augusto si vantò di ‘aver trovato una città di mattoni e di lasciarne una di marmo’. Non volendo che Roma ricadesse nelle lotte intestine che avevano caratterizzato la precedente repubblica, intendeva preparare il prossimo imperatore. Ma aveva poca scelta in quanto a successori. Un nipote per parte della sorella, due nipoti, un genero e un figliastro morirono tutti, lasciando solo il figliastro Tiberio a prendere il suo posto.

L’“UNO CHE SARÀ DISPREZZATO”

Meno di un mese dopo la morte di Augusto il senato romano nominò imperatore il cinquantaquattrenne Tiberio. Tiberio visse e governò fino al marzo del 37 E.V. Quindi fu imperatore di Roma durante tutto il ministero pubblico di Gesù.

Come imperatore Tiberio ebbe sia virtù che vizi. Fra le sue virtù c’era la riluttanza a spendere nei lussi. Di conseguenza l’impero prosperò e lui ebbe i fondi per favorire la ripresa economica dopo disastri e periodi di recessione. Tiberio ebbe il merito di considerarsi un semplice uomo, rifiutò molti titoli onorifici e in generale rivolse il culto dell’imperatore ad Augusto più che a se stesso. Non diede il suo nome a un mese del calendario come avevano fatto Augusto e Giulio Cesare, né permise che altri lo onorassero in tal modo.

I vizi di Tiberio, però, superarono le sue virtù. Era estremamente sospettoso e ipocrita nei rapporti con gli altri, e durante il suo regno fece mettere a morte molte persone, fra cui molti amici d’un tempo. Tiberio incluse fra i reati di lesa maestà, oltre alle attività sediziose, anche il pronunciare semplici parole diffamatorie contro la sua persona. Presumibilmente in forza di questa legge gli ebrei insisterono perché il procuratore romano Ponzio Pilato facesse mettere a morte Gesù. — Giovanni 19:12-16.

Tiberio concentrò i pretoriani in prossimità di Roma facendo costruire per loro una caserma fortificata a nord delle mura della città. La presenza dei pretoriani intimidiva il senato romano, che minacciava il suo potere, e serviva a reprimere qualsiasi insurrezione popolare. Tiberio incoraggiò inoltre la delazione, e il terrore caratterizzò l’ultima parte del suo regno.

All’epoca della sua morte Tiberio era considerato un tiranno. Quando morì i romani si rallegrarono e il senato rifiutò di deificarlo. Per queste e altre ragioni vediamo in Tiberio un adempimento della profezia secondo cui “uno che sarà disprezzato” sarebbe sorto come “re del nord”. — Daniele 11:15, 21.

SAPRESTE SPIEGARE?

• In seguito a quali avvenimenti Ottaviano diventò il primo imperatore romano?

• Cosa si può dire di ciò che attuò il governo di Augusto?

• Quali furono le virtù e i vizi di Tiberio?

• Come si adempì in Tiberio la profezia riguardante l’“uno che sarà disprezzato”?

[Immagine]

Tiberio

[Riquadro/Immagini alle pagine 252-255]

ZENOBIA, LA REGINA GUERRIERA DI PALMIRA

“ERA di carnagione bruna . . . i suoi denti erano di una bianchezza di perla, e ne’ suoi grandi e neri occhi scintillava un insolito fuoco, temperato dalla più lusinghiera dolcezza. Forte ed armoniosa aveva la voce. Il suo maschio intelletto era rinvigorito ed adornato dallo studio. Non era ella ignara della lingua Latina, e possedeva con ugual perfezione il linguaggio Greco, l’Egiziano e il Siriaco”. * Così lo storico Edward Gibbon tesseva le lodi di Zenobia, la regina guerriera di Palmira, città della Siria.

Il marito di Zenobia era Settimio Odenato, nobile palmireno, che nel 258 E.V. fu elevato al rango di console di Roma per la sua riuscita campagna contro la Persia a favore dell’impero romano. Due anni dopo l’imperatore Gallieno conferì a Odenato il titolo di corrector totius Orientis (governatore di tutto l’Oriente), in riconoscimento della vittoria su Sapore re di Persia. Col tempo Odenato si proclamò “re dei re”. Questi successi di Odenato sarebbero in gran parte da attribuire alla prudenza e al valore di Zenobia.

ZENOBIA ASPIRA A CREARSI UN IMPERO

Nel 267 E.V., all’apice del potere, Odenato e il suo erede vennero assassinati. Zenobia prese il posto del marito, dato che il figlio era troppo giovane. Bella, ambiziosa, abile amministratrice, abituata a combattere al fianco del marito e conoscitrice di varie lingue, riuscì a guadagnarsi il rispetto e l’appoggio dei suoi sudditi. Zenobia amava la cultura e si circondava di intellettuali. Uno dei suoi consiglieri era il filosofo e retore Cassio Longino, definito “una biblioteca vivente e un museo ambulante”. In un suo libro sull’impero palmireno, Richard Stoneman osserva: “Nei cinque anni che seguirono la morte di Odenato . . . Zenobia era diventata agli occhi del suo popolo la regina dell’Oriente”. — Palmyra and Its Empire—Zenobia’s Revolt Against Rome.

Il regno di Zenobia confinava da un lato con la Persia, che lei e il marito avevano indebolito, e dall’altro con la vacillante Roma. Descrivendo le condizioni dell’impero romano a quel tempo, lo storico John M. Roberts dice: “Il III secolo fu . . . un periodo terribile per Roma ai confini sia orientale che occidentale, mentre all’interno era iniziato un nuovo periodo di lotte intestine e successioni contestate. Si contarono ben ventidue imperatori (pretendenti esclusi)”. La regina della Siria, invece, era l’indiscussa sovrana assoluta del suo regno. “Controllando l’equilibrio fra due imperi [persiano e romano]”, osserva Stoneman, “poteva aspirare a crearne un terzo che li tenesse in pugno entrambi”.

L’opportunità di estendere il suo dominio si presentò a Zenobia nel 269 E.V., quando in Egitto un pretendente insorse contro il dominio di Roma. L’esercito di Zenobia invase prontamente l’Egitto, sconfisse il ribelle e si impossessò del paese. Zenobia si proclamò regina d’Egitto e coniò monete con il suo nome. Ora il suo regno si estendeva dal Nilo all’Eufrate. Fu a questo punto della sua vita che Zenobia ricoprì il ruolo di “re del sud”. — Daniele 11:25, 26.

LA CAPITALE DI ZENOBIA

Zenobia fortificò e abbellì la sua capitale, Palmira, al punto che rivaleggiava con le maggiori città del mondo romano. Si calcola che avesse oltre 150.000 abitanti. Splendidi edifici pubblici, templi, giardini, colonne e monumenti abbellivano Palmira, città cinta da mura che si dice avessero un perimetro di 21 chilometri. La via principale era fiancheggiata da un colonnato di circa 1.500 colonne corinzie alte più di 15 metri. Numerose erano le statue e i busti di eroi e ricchi mecenati. Nel 271 E.V. Zenobia fece erigere statue di sé e del defunto marito.

Uno degli edifici più imponenti di Palmira era il Tempio del Sole, che senza dubbio dominava la scena religiosa della città. Probabilmente anche Zenobia adorava una divinità solare. Nella Siria del III secolo, comunque, convivevano molte religioni. Nel regno di Zenobia c’erano sedicenti cristiani, ebrei e adoratori del sole e della luna. Cosa pensava la regina di queste varie forme di adorazione? Stoneman osserva: “Una saggia sovrana non trascurerà nessuna usanza gradita al suo popolo. . . . Gli dèi, si . . . sperava, erano schierati al fianco di Palmira”. A quanto pare Zenobia era tollerante in campo religioso.

Con la sua straordinaria personalità, Zenobia si guadagnò l’ammirazione di molti. Ben più importante fu il suo ruolo di rappresentante di un’entità politica predetta nella profezia di Daniele. Il suo regno, tuttavia, durò solo cinque anni. Nel 272 E.V. l’imperatore Aureliano sconfisse Zenobia e successivamente saccheggiò in modo irreparabile Palmira. A Zenobia fu mostrata clemenza. Si dice che abbia sposato un senatore romano e presumibilmente passò il resto della sua vita isolata.

[Nota in calce]

^ par. 94 Storia della decadenza e rovina dell’impero romano, Bettoni, Milano, 1820, volume 2, pagina 34.

SAPRESTE SPIEGARE?

• Come è stata descritta la personalità di Zenobia?

• Quali furono alcune delle sue imprese?

• Che atteggiamento aveva nei confronti della religione?

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La regina Zenobia arringa i suoi soldati

[Prospetto/Immagini a pagina 246]

I RE DI DANIELE 11:20-26

Il re del nord Il re del sud

Daniele 11:20 Augusto

Daniele 11:21-24 Tiberio

Daniele 11:25, 26 Aureliano Zenobia

In seguito al l’impero la Gran Bretagna,

predetto sfacelo germanico seguita dalla

dell’impero potenza mondiale

romano vengono anglo-americana

all’esistenza

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Tiberio

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Aureliano

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Statuetta di Carlo Magno

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Augusto

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Nave da guerra inglese del XVII secolo

[Immagine a tutta pagina a pagina 230]

[Immagine a pagina 233]

Augusto

[Immagine a pagina 234]

Tiberio

[Immagine a pagina 235]

A motivo del decreto di Augusto, Giuseppe e Maria andarono a Betleem

[Immagine a pagina 237]

Come predetto Gesù fu ‘infranto’, cioè messo a morte

[Immagini a pagina 245]

1. Carlo Magno 2. Napoleone I 3. Guglielmo I 4. Soldati tedeschi durante la prima guerra mondiale