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“Chi è degno di aprire il rotolo?”

“Chi è degno di aprire il rotolo?”

Capitolo 15

“Chi è degno di aprire il rotolo?”

1. Cosa avviene ora nella visione di Giovanni?

SUBLIME! MAESTOSA! Così può definirsi l’affascinante visione del trono di Geova situato in mezzo alle lampade di fuoco, ai cherubini, ai 24 anziani e al mare di vetro. Ma dicci, Giovanni, cosa vedi dopo ciò? Giovanni si sofferma sul centro stesso di quella scena celeste, dicendo: “E vidi nella mano destra di Colui che siede sul trono un rotolo scritto di dentro e di dietro, sigillato strettamente con sette sigilli. E vidi un forte angelo, che proclamava ad alta voce: ‘Chi è degno di aprire il rotolo e di scioglierne i sigilli?’ Ma nessuno, né in cielo né sulla terra né sotto la terra, era in grado di aprire il rotolo o di guardarvi dentro. E piangevo molto perché non era stato trovato nessuno degno di aprire il rotolo o di guardarvi dentro”. — Rivelazione 5:1-4.

2, 3. (a) Perché Giovanni è desideroso che si trovi qualcuno in grado di aprire il rotolo, ma cosa sembra prospettarsi a questo riguardo? (b) Cos’hanno atteso ansiosamente gli unti servitori di Dio nel nostro tempo?

2 Geova stesso, il Sovrano Signore di tutta la creazione, porge quel rotolo. Dev’essere pieno di importanti informazioni, perché è scritto davanti e di dietro. Siamo curiosi: cosa contiene il rotolo? Ricordiamo l’invito rivolto da Geova a Giovanni: “Sali qui, e ti mostrerò le cose che devono avvenire”. (Rivelazione 4:1) Con viva aspettazione, siamo ansiosi di conoscere queste cose. Purtroppo però il rotolo è ermeticamente chiuso, sigillato con sette sigilli!

3 Il forte angelo troverà qualcuno degno di aprire il rotolo? Secondo l’Interlineare del Regno (inglese), il rotolo sta “sulla mano destra” di Geova. Questo fa pensare che egli lo porga sulla palma aperta. Ma sembra che nessuno in cielo o sulla terra sia degno di prendere quel rotolo e di aprirlo. Nemmeno sottoterra, fra i fedeli servitori di Dio che sono morti, c’è qualcuno idoneo per ricevere questo alto onore. Non c’è da sorprendersi se Giovanni è visibilmente turbato! Forse teme che non riuscirà a conoscere le “cose che devono avvenire”. Anche nei nostri giorni gli unti servitori di Dio hanno atteso ansiosamente che Geova mandasse la sua luce e la sua verità per far loro comprendere Rivelazione. Egli lo avrebbe fatto in maniera progressiva al tempo stabilito per l’adempimento della profezia, in modo da condurre il suo popolo nella via di una “grande salvezza”. — Salmo 43:3, 5.

Colui che è degno

4. (a) Chi viene trovato degno di aprire il rotolo e i suoi sigilli? (b) A quale ricompensa e privilegio partecipano ora la classe di Giovanni e i suoi compagni?

4 Sì, c’è qualcuno che è in grado di aprire il rotolo! Giovanni riferisce: “Ma uno degli anziani mi dice: ‘Smetti di piangere. Ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, la radice di Davide, ha vinto per aprire il rotolo e i suoi sette sigilli’”. (Rivelazione 5:5) Perciò, Giovanni, asciùgati le lacrime! Nei nostri giorni anche la classe di Giovanni e i suoi leali compagni hanno sopportato decenni di dure prove mentre attendevano pazientemente di essere illuminati. Che confortante ricompensa abbiamo ora comprendendo la visione, e che privilegio poter partecipare al suo adempimento proclamandone il messaggio!

5. (a) Quale profezia fu pronunciata riguardo a Giuda, e dove regnarono i suoi discendenti? (b) Chi è Silo?

5 “Il Leone che è della tribù di Giuda”! Giovanni conosce bene la profezia pronunciata da Giacobbe, antenato della razza ebraica, riguardo al suo quarto figlio, Giuda: “Giuda è un leoncello. Certamente salirai dalla preda, figlio mio. Si è chinato, si è steso come un leone e, come un leone, chi osa farlo levare? Lo scettro non si allontanerà da Giuda, né il bastone da comandante di fra i suoi piedi, finché venga Silo; e a lui apparterrà l’ubbidienza dei popoli”. (Genesi 49:9, 10) La discendenza reale del popolo di Dio sorse da Giuda. Cominciando da Davide, tutti i re che regnarono a Gerusalemme fino alla sua distruzione per opera dei babilonesi furono discendenti di Giuda. Ma nessuno di loro fu il Silo profetizzato da Giacobbe. Silo significa “colui al quale appartiene [il diritto]”. Profeticamente questo nome additava Gesù, colui al quale ora appartiene stabilmente il Regno davidico. — Ezechiele 21:25-27; Luca 1:32, 33; Rivelazione 19:16.

6. In che senso Gesù fu sia “un ramoscello” di Iesse che “la radice di Davide”?

6 Giovanni riconosce subito il riferimento alla “radice di Davide”. Il promesso Messia è profeticamente chiamato “un ramoscello . . . dal ceppo di Iesse [padre di Davide] . . . un germoglio” e “la radice di Iesse [che] sarà eretta come segnale per i popoli”. (Isaia 11:1, 10) Gesù fu un ramoscello di Iesse, essendo nato nella discendenza reale di Davide, figlio di Iesse. Inoltre, quale radice di Iesse, fu Lui a far rigermogliare la dinastia davidica, dandole vita e sostentamento per sempre. — 2 Samuele 7:16.

7. Cosa rende Gesù degno di prendere il rotolo dalla mano di Colui che siede sul trono?

7 In modo particolare, Gesù è colui che, in qualità di uomo perfetto, servì Geova con integrità sopportando prove estremamente difficili. Egli fornì la risposta più esauriente alla sfida di Satana. (Proverbi 27:11) La sera precedente la sua morte di sacrificio fu così in grado di dire: “Io ho vinto il mondo”. (Giovanni 16:33) Per questa ragione Geova affidò al risuscitato Gesù “ogni autorità . . . in cielo e sulla terra”. Di tutti i servitori di Dio, solo lui è idoneo per ricevere il rotolo, allo scopo di farne conoscere l’importantissimo messaggio. — Matteo 28:18.

8. (a) In relazione al Regno, da cosa è mostrata l’idoneità di Gesù? (b) Perché è appropriato che sia uno dei 24 anziani a rivelare a Giovanni chi è degno di aprire il rotolo?

8 È veramente appropriato che ad aprire il rotolo sia Gesù. Dal 1914 egli è intronizzato quale Re del messianico Regno di Dio, e quel rotolo ha molto da dire circa il Regno e ciò che esso farà. Gesù rese fedelmente testimonianza intorno alla verità del Regno quand’era qui sulla terra. (Giovanni 18:36, 37) Insegnò ai suoi seguaci a pregare per la venuta del Regno. (Matteo 6:9, 10) Iniziò la predicazione della buona notizia del Regno al principio dell’era cristiana e profetizzò che quell’opera di predicazione avrebbe raggiunto l’apice nel tempo della fine. (Matteo 4:23; Marco 13:10) È similmente appropriato che sia uno dei 24 anziani a rivelare a Giovanni che Gesù è colui che aprirà i sigilli. Perché? Perché questi anziani siedono su troni e hanno delle corone, in quanto sono coeredi di Cristo nel suo Regno. — Romani 8:17; Rivelazione 4:4.

‘L’Agnello che fu scannato’

9. Invece di un leone, cosa vede Giovanni stare “in mezzo al trono”, e come lo descrive?

9 Giovanni cerca di vedere questo “Leone che è della tribù di Giuda”. Ma, fatto stranissimo, appare una figura simbolica completamente diversa: “E vidi stare in piedi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un agnello come se fosse stato scannato, che aveva sette corna e sette occhi, i quali occhi significano i sette spiriti di Dio che sono stati mandati in tutta la terra”. — Rivelazione 5:6.

10. Chi è l’“agnello” che Giovanni vede, e perché questo termine è appropriato?

10 Proprio al centro, accanto al trono, entro i cerchi formati dalle quattro creature viventi e dai 24 anziani, c’è un agnello! Senza dubbio Giovanni identifica subito questo agnello con “il Leone che è della tribù di Giuda” e “la radice di Davide”. Sa che, più di sessant’anni prima, Giovanni il Battezzatore aveva presentato Gesù agli astanti giudei come “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. (Giovanni 1:29) Per tutta la sua vita terrena Gesù si mantenne incontaminato dal mondo — proprio come un agnello immacolato — così da poter offrire la sua vita senza colpa come sacrificio per il genere umano. — 1 Corinti 5:7; Ebrei 7:26.

11. Perché non è poco dignitoso rappresentare il glorificato Gesù come un ‘agnello scannato’?

11 È forse umiliante o poco dignitoso rappresentare il glorificato Gesù come un ‘agnello scannato’? Niente affatto! La fedeltà di Gesù fino alla morte fu una grossa sconfitta per Satana e un grande trionfo per Geova Dio. Gesù viene rappresentato in questo modo per descrivere vividamente la sua vittoria sul mondo di Satana e per ricordare il profondo amore che Geova e Gesù nutrono per il genere umano. (Giovanni 3:16; 15:13; confronta Colossesi 2:15). Gesù viene così additato come il Seme promesso, colui che più di chiunque altro è qualificato per aprire il rotolo. — Genesi 3:15.

12. Cosa raffigurano le sette corna dell’Agnello?

12 Cos’altro accresce il nostro apprezzamento per questo “agnello”? Esso ha sette corna. Nella Bibbia spesso le corna simboleggiano potere o autorità, e il numero sette è indice di completezza. (Confronta 1 Samuele 2:1, 10; Salmo 112:9; 148:14). Le sette corna dell’Agnello rappresentano quindi la pienezza del potere che Geova ha affidato a Gesù. Egli è “molto al di sopra di ogni governo e autorità e potenza e signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questo sistema di cose, ma anche in quello avvenire”. (Efesini 1:20-23; 1 Pietro 3:22) Gesù ha esercitato il potere, il potere governativo, in particolare dal 1914, quando fu intronizzato da Geova come Re celeste. — Salmo 2:6.

13. (a) Cosa raffigurano i sette occhi dell’Agnello? (b) Cosa fa ora l’Agnello?

13 Inoltre, Gesù è interamente pieno di spirito santo, come raffigurano i sette occhi dell’Agnello, che “significano i sette spiriti di Dio”. Gesù è un canale attraverso il quale passa la pienezza della forza attiva di Geova per raggiungere i Suoi servitori terreni. (Tito 3:6) Evidentemente è mediante questo stesso spirito che dal cielo egli vede ciò che avviene qui sulla terra. Come il Padre suo, Gesù è dotato di perfetto discernimento. Nulla sfugge alla sua attenzione. (Confronta Salmo 11:4; Zaccaria 4:10). Chiaramente questo Figlio — colui che vinse il mondo mantenendo l’integrità, il Leone della tribù di Giuda, la radice di Davide, colui che diede la sua vita per il genere umano, colui che è dotato di completa autorità, di pienezza di spirito santo e perfetto discernimento da Geova Dio — sì, questi più di chiunque altro è degno di prendere il rotolo dalla mano di Geova. Esita egli ad accettare questo incarico di servizio nell’eccelsa organizzazione di Geova? No! Al contrario, “egli andò e subito lo prese [il rotolo] dalla mano destra di Colui che siede sul trono”. (Rivelazione 5:7) Che eccellente esempio di prontezza nel rendersi disponibili!

Cantici di lode

14. (a) Come reagiscono le quattro creature viventi e i 24 anziani allorché Gesù prende il rotolo? (b) In che modo le informazioni che Giovanni riceve a proposito dei 24 anziani ne confermano l’identità e la posizione?

14 Qual è la reazione delle altre creature che si trovano intorno al trono di Geova? “E quando ebbe preso il rotolo, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani caddero dinanzi all’Agnello, avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro che erano piene d’incenso, e l’incenso significa le preghiere dei santi”. (Rivelazione 5:8) Come le quattro cherubiche creature viventi che stanno davanti al trono di Dio, i 24 anziani si prostrano davanti a Gesù in segno di riconoscimento della sua autorità. Ma questi anziani sono i soli ad avere arpe e coppe piene d’incenso. * E sono i soli che ora cantano un nuovo cantico. (Rivelazione 5:9) Sono quindi simili ai 144.000 del santo “Israele di Dio”, i quali pure hanno arpe e cantano un nuovo cantico. (Galati 6:16; Colossesi 1:12; Rivelazione 7:3-8; 14:1-4) Inoltre viene mostrato che i 24 anziani svolgono una funzione sacerdotale celeste, prefigurata da quella dei sacerdoti dell’antico Israele che bruciavano incenso a Geova nel tabernacolo, funzione che sulla terra ebbe fine quando Dio tolse di mezzo la Legge mosaica inchiodandola al palo di tortura di Gesù. (Colossesi 2:14) Quale conclusione traiamo da tutto ciò? Che qui gli unti vincitori vengono visti nel loro incarico finale di ‘sacerdoti di Dio e del Cristo, che regnano con lui per i mille anni’. — Rivelazione 20:6.

15. (a) In Israele, solo chi aveva il privilegio di entrare nel Santissimo del tabernacolo? (b) Perché per il sommo sacerdote bruciare incenso prima di entrare nel Santissimo era una questione di vita o di morte?

15 Nell’antico Israele solo il sommo sacerdote poteva entrare nel Santissimo dinanzi alla simbolica presenza di Geova. Portare con sé l’incenso era per lui una questione di vita o di morte. La legge di Geova diceva: “[Aaronne] deve prendere il portafuoco pieno di carboni di fuoco ardenti dall’altare dinanzi a Geova, e il cavo di entrambe le sue mani pieno di fine incenso profumato, e li deve portare dentro la cortina. Deve anche mettere l’incenso sul fuoco dinanzi a Geova, e la nuvola dell’incenso deve estendersi sul coperchio dell’Arca, che è sopra la Testimonianza, affinché egli non muoia”. (Levitico 16:12, 13) Era impossibile per il sommo sacerdote entrare impunemente nel Santissimo se non aveva bruciato incenso.

16. (a) Nel sistema di cose cristiano, chi entra nell’antitipico Santissimo? (b) Perché i cristiani unti devono ‘bruciare incenso’?

16 Nel sistema di cose cristiano non solo il Sommo Sacerdote antitipico, Gesù Cristo, ma anche ciascuno dei 144.000 sottosacerdoti entra infine nell’antitipico Santissimo, il luogo del cielo in cui risiede Geova stesso. (Ebrei 10:19-23) Per questi sacerdoti, qui rappresentati dai 24 anziani, è impossibile entrare in questo Santissimo a meno che non ‘brucino incenso’, elevino cioè di continuo preghiere e supplicazioni a Geova. — Ebrei 5:7; Giuda 20, 21; confronta Salmo 141:2.

Un nuovo cantico

17. (a) Quale nuovo cantico cantano i 24 anziani? (b) Com’è usata di solito nella Bibbia l’espressione “nuovo cantico”?

17 Si ode ora un cantico melodioso. È rivolto all’Agnello da coloro che saranno sacerdoti con lui, i 24 anziani: “E cantano un nuovo cantico, dicendo: ‘Degno sei di prendere il rotolo e di aprirne i sigilli, perché tu fosti scannato e col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione”. (Rivelazione 5:9) Nella Bibbia l’espressione “nuovo cantico” o “nuovo canto” ricorre varie volte, e di solito si riferisce a una lode innalzata a Geova per qualche potente atto di liberazione. (Salmo 96:1; 98:1; 144:9) Il cantico quindi è nuovo perché chi canta può ora proclamare ulteriori opere meravigliose di Geova ed esprimere rinnovato apprezzamento per il Suo glorioso nome.

18. Per quale motivo i 24 anziani lodano Gesù col loro nuovo cantico?

18 Qui, però, i 24 anziani cantano un nuovo cantico dinanzi a Gesù, non dinanzi a Geova. Ma il principio è lo stesso. Lodano Gesù per le cose nuove che egli, in qualità di Figlio di Dio, ha fatto per loro. Mediante il suo sangue è stato mediatore del nuovo patto e ha reso così possibile la nascita di una nuova nazione come speciale possedimento di Geova. (Romani 2:28, 29; 1 Corinti 11:25; Ebrei 7:18-25) I membri di questa nuova nazione spirituale provengono da molte nazioni carnali, ma Gesù li ha uniti in modo da formare un’unica congregazione paragonabile a una nazione. — Isaia 26:2; 1 Pietro 2:9, 10.

19. (a) Quale benedizione non poté ricevere l’Israele carnale a causa della sua infedeltà? (b) Quale benedizione riceve la nuova nazione di Geova?

19 Quando Geova organizzò gli israeliti facendone una nazione ai giorni di Mosè, concluse un patto con loro e promise che se fossero rimasti fedeli a quel patto sarebbero divenuti un regno di sacerdoti dinanzi a lui. (Esodo 19:5, 6) Gli israeliti non furono fedeli e non ottennero mai l’adempimento di quella promessa. La nuova nazione, formata in virtù del nuovo patto che ha per mediatore Gesù, è invece rimasta fedele. Ai suoi membri è dato perciò di regnare sulla terra e anche di prestare servizio come sacerdoti, aiutando gli uomini di cuore retto a riconciliarsi con Geova. (Colossesi 1:20) È proprio come dice il nuovo cantico: “E le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra”. (Rivelazione 5:10) Che gioia provano quei 24 anziani nel cantare questo nuovo cantico di lode al glorificato Gesù!

Un coro celeste

20. Quale cantico di lode all’Agnello viene ora fatto risuonare?

20 Come reagiscono a questo nuovo cantico altri componenti della vasta schiera celeste dell’organizzazione di Geova? Giovanni ne osserva estasiato la completa armonia: “E vidi, e udii la voce di molti angeli intorno al trono e alle creature viventi e agli anziani, e il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia, che dicevano ad alta voce: ‘L’Agnello che fu scannato è degno di ricevere potenza e ricchezza e sapienza e forza e onore e gloria e benedizione’”. (Rivelazione 5:11, 12) Che maestoso cantico di lode!

21. La lode rivolta all’Agnello sminuisce forse la sovranità o la posizione di Geova? Spiegate.

21 Significa questo che ora Gesù abbia in qualche modo sostituito Geova Dio e che tutta la creazione si metta a lodare lui al posto del Padre suo? Tutt’altro! Questo cantico di lode è in armonia con ciò che scrisse di Gesù l’apostolo Paolo: “Dio lo ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono in cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto il suolo, e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è Signore alla gloria di Dio Padre”. (Filippesi 2:9-11) Gesù viene qui onorato a motivo del suo ruolo nella soluzione della principale contesa che si presenta a tutta la creazione: la rivendicazione della legittima sovranità di Geova. Che gloria questo ha recato al Padre suo!

Un inno di intensità crescente

22. A quale inno si uniscono voci dal reame terrestre?

22 Nella scena descritta da Giovanni le schiere celesti acclamano melodiosamente Gesù in segno di riconoscimento della sua fedeltà e della sua autorità celeste. In questo si uniscono a loro voci dal reame terrestre, le quali pure innalzano lodi sia al Padre che al Figlio. Come i successi di un figlio umano possono essere fonte di grande onore per i genitori, così in tutto il creato la leale condotta di Gesù contribuisce “alla gloria di Dio Padre”. Giovanni prosegue quindi dicendo: “E ogni creatura che è in cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: ‘A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione e l’onore e la gloria e il potere per i secoli dei secoli’”. — Rivelazione 5:13.

23, 24. (a) Cosa indica quando sarebbe iniziato quest’inno in cielo, e quando sulla terra? (b) In che modo quest’inno aumenta d’intensità col passar degli anni?

23 Quand’è che risuona quest’inno sublime? Cominciò agli inizi del giorno del Signore. Dopo che Satana e i suoi demoni furono scacciati dai cieli, “ogni creatura che è in cielo” poté unirsi in questo cantico di lode. E, come mostrano i fatti, dal 1919 una crescente moltitudine di uomini sulla terra ha unito la propria voce nel lodare Geova, passando da poche migliaia a ben oltre sei milioni nel 2005. * Dopo che il sistema terreno di Satana sarà stato distrutto, “ogni creatura . . . sulla terra” canterà le lodi di Geova e di suo Figlio. Al tempo stabilito da Geova comincerà la risurrezione degli innumerevoli milioni di morti, e allora “ogni creatura . . . sotto la terra” che è nella memoria di Dio avrà l’opportunità di unirsi nel cantare quest’inno.

24 Già ‘dall’estremità della terra, dal mare e dalle isole’, milioni di creature umane cantano un nuovo cantico insieme alla mondiale organizzazione di Geova. (Isaia 42:10; Salmo 150:1-6) Si assisterà a un crescendo di questa gioiosa lode alla fine del Millennio, quando l’umanità sarà stata elevata alla perfezione. Il vecchio Serpente, l’arcingannatore, Satana stesso, verrà in seguito distrutto come completo adempimento di Genesi 3:15 e, in un trionfante culmine, tutta la creazione vivente, spirituale e umana, canterà all’unisono: “A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione e l’onore e la gloria e il potere per i secoli dei secoli”. In tutto l’universo non esisterà nessuna voce di dissenso.

25. (a) Cosa siamo spinti a fare leggendo la descrizione che Giovanni fa di questo inno universale? (b) Che splendido esempio ci è dato dalle quattro creature viventi e dai 24 anziani al termine della visione?

25 Che tempo gioioso sarà quello! Certamente ciò che Giovanni descrive qui fa traboccare di gioia il nostro cuore e ci sprona a unirci alle schiere celesti nel cantare di cuore lodi a Geova Dio e a Gesù Cristo. Non siamo forse più determinati che mai a perseverare nelle opere giuste? Se sì, possiamo aspettarci, con l’aiuto di Geova, di essere personalmente presenti a quel felice culmine, aggiungendo la nostra voce all’universale coro di lode. Senz’altro le quattro cherubiche creature viventi e gli unti cristiani risuscitati sono pienamente d’accordo, poiché la visione termina con queste parole: “E le quattro creature viventi dissero: ‘Amen!’ e gli anziani caddero e adorarono”. — Rivelazione 5:14.

26. In che cosa dovremmo esercitare fede, e cosa si accinge a fare l’Agnello?

26 Voglia tu, caro lettore, esercitare fede nel sacrificio dell’Agnello — ‘colui che è degno’ — ed essere benedetto nei tuoi umili sforzi di adorare e servire Geova, “Colui che siede sul trono”. Lascia che la classe di Giovanni ti aiuti oggi mentre provvede la necessaria “porzione di cibo [spirituale] a suo tempo”. (Luca 12:42) Ma ora ecco che l’Agnello si accinge ad aprire i sette sigilli. Quali emozionanti rivelazioni sono in serbo per noi?

[Note in calce]

^ par. 14 Grammaticalmente parlando, l’espressione “avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro che erano piene d’incenso” potrebbe riferirsi sia agli anziani che alle quattro creature viventi. Il contesto, però, mostra chiaramente che essa si riferisce solo ai 24 anziani.

[Domande per lo studio]

[Immagine a tutta pagina a pagina 86]