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“Continua a tenere saldo ciò che hai”

“Continua a tenere saldo ciò che hai”

Capitolo 12

“Continua a tenere saldo ciò che hai”

FILADELFIA

1. A quale congregazione era diretto il sesto messaggio di Gesù, e cosa significa il nome di quella città?

AFFETTO FRATERNO: che desiderabile qualità! Senza dubbio Gesù pensava a questo quando presentò il suo sesto messaggio, diretto alla congregazione di Filadelfia, poiché questo nome significa proprio “affetto fraterno”. L’anziano Giovanni ricordava ancora l’occasione in cui, più di 60 anni prima, Pietro, parlando con Gesù, aveva ripetuto per tre volte di avere sincero affetto per il suo Signore. (Giovanni 21:15-17) I cristiani di Filadelfia, da parte loro, stavano mostrando affetto fraterno? A quanto pare, sì!

2. Che tipo di città era Filadelfia, cosa si può dire della congregazione che vi si trovava, e cosa dice Gesù all’angelo di questa congregazione?

2 Situata circa 50 chilometri a sud-est di Sardi (nel luogo in cui oggi sorge la moderna città turca di Alasehir), la Filadelfia dei giorni di Giovanni era una città abbastanza prospera. Quel che più contava, però, era la prosperità della locale congregazione cristiana. Con che gioia dovettero accogliere il ministro che era giunto da loro passando probabilmente per Sardi! Il messaggio di cui era latore conteneva stimolanti consigli per loro. Ma prima richiamava l’attenzione sull’autorità dell’illustre Mittente. Egli dice: “E all’angelo della congregazione che è a Filadelfia scrivi: Queste son le cose che dice colui che è santo, che è verace, che ha la chiave di Davide, che apre in modo che nessuno chiuda e chiude in modo che nessuno apra”. — Rivelazione 3:7.

3. Perché è appropriato che Gesù venga chiamato “santo”, e perché lo si può definire “verace”?

3 Giovanni aveva udito Pietro dire all’uomo Gesù Cristo: “Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. (Giovanni 6:68, 69) Dato che Geova Dio è la santità in persona, anche il suo unigenito Figlio dev’essere “santo”. (Rivelazione 4:8) Gesù è anche “verace”. La parola greca qui usata (alethinòs) ha il senso di genuino. Sotto questo aspetto Gesù è la vera luce e il vero pane sceso dal cielo. (Giovanni 1:9; 6:32) È la vera vite. (Giovanni 15:1) Gesù è verace anche nel senso che è degno di fiducia. Dice sempre la verità. (Vedi Giovanni 8:14, 17, 26). Questo Figlio di Dio è realmente degno di prestare servizio come Re e Giudice. — Rivelazione 19:11, 16.

La “chiave di Davide”

4, 5. Con quale patto era collegata la “chiave di Davide”?

4 Gesù ha la “chiave di Davide”. Nell’usarla, “apre in modo che nessuno chiuda e chiude in modo che nessuno apra”. Cos’è questa “chiave di Davide”?

5 Fu con Davide, re d’Israele, che Geova fece un patto per un regno eterno. (Salmo 89:1-4, 34-37) La casa di Davide regnò sul trono di Geova a Gerusalemme dal 1070 al 607 a.E.V., anno in cui su quel regno, divenuto malvagio, si abbatté il giudizio di Dio. In tal modo Geova cominciò ad adempiere la sua profezia riportata in Ezechiele 21:27: “Una rovina, una rovina, una rovina ne farò [con riferimento alla Gerusalemme terrena]. Anche in quanto a questa [l’autorità reale o lo scettro della linea di discendenza di Davide], certamente non diverrà di nessuno finché venga colui che ha il diritto legale, e a lui lo devo dare”.

6, 7. Quando e come doveva fare la sua comparsa colui che aveva il “diritto legale”?

6 Quando e come sarebbe comparso colui che aveva il “diritto legale”? In che modo gli sarebbe stato dato lo scettro del regno di Davide?

7 Circa 600 anni dopo, una discendente del re Davide, la vergine giudea Maria, rimase incinta per opera dello spirito santo. Dio mandò l’angelo Gabriele a informare Maria che avrebbe avuto un figlio, al quale avrebbe dovuto mettere nome Gesù. Gabriele aggiunse: “Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e Geova Dio gli darà il trono di Davide suo padre, ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe per sempre e del suo regno non ci sarà fine”. — Luca 1:31-33.

8. In che modo Gesù si mostrò idoneo per ereditare il regno davidico?

8 Quando nel 29 E.V. fu battezzato al Giordano e unto con spirito santo, Gesù divenne il re designato della linea di discendenza di Davide. Mostrò uno zelo esemplare nel predicare la buona notizia del Regno e incaricò i suoi discepoli di fare altrettanto. (Matteo 4:23; 10:7, 11) Gesù si umiliò fino al punto di subire la morte su un palo di tortura, mostrando così di essere pienamente idoneo per ereditare il regno davidico. Geova risuscitò Gesù come spirito immortale e lo innalzò alla propria destra nei cieli. Lì egli ereditò tutti i diritti del regno davidico. A tempo debito Gesù avrebbe esercitato il suo diritto di ‘sottoporre in mezzo ai suoi nemici’. — Salmo 110:1, 2; Filippesi 2:8, 9; Ebrei 10:13, 14.

9. In che senso Gesù usa la chiave di Davide per aprire e per chiudere?

9 Nel frattempo Gesù avrebbe usato la chiave di Davide, aprendo l’accesso a opportunità e privilegi collegati col Regno di Dio. Mediante Gesù, Geova avrebbe ora liberato gli unti cristiani sulla terra “dall’autorità delle tenebre”, trasferendoli “nel regno del Figlio del suo amore”. (Colossesi 1:13, 14) La chiave sarebbe stata anche usata per negare tali privilegi a chiunque si fosse mostrato infedele. (2 Timoteo 2:12, 13) Poiché questo erede permanente al regno di Davide ha il sostegno di Geova, nessuna creatura può impedirgli di assolvere tali compiti. — Confronta Matteo 28:18-20.

10. Quale incoraggiamento diede Gesù alla congregazione di Filadelfia?

10 Venendo da una fonte così autorevole, le parole rivolte da Gesù ai cristiani di Filadelfia dovettero essere particolarmente confortanti. Egli li lodò, dicendo: “Conosco le tue opere — ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere — che hai un po’ di potenza, e hai serbato la mia parola e non ti sei mostrato falso al mio nome”. (Rivelazione 3:8) La congregazione era stata attiva, e le era stata aperta una porta, senza dubbio l’accesso ad opportunità di servizio relative al ministero. (Confronta 1 Corinti 16:9; 2 Corinti 2:12). Gesù incoraggiò pertanto la congregazione a valersi pienamente dell’opportunità di predicare. Avevano perseverato e avevano mostrato di avere sufficiente potenza per continuare a compiere, con l’aiuto dello spirito di Dio, altre “opere” nel servizio di Geova. (2 Corinti 12:10; Zaccaria 4:6) Avevano ubbidito ai comandi di Gesù e non avevano rinnegato Cristo, né con le parole né con le azioni.

“Si inchineranno davanti a te”

11. Che benedizione promise Gesù ai cristiani, e come si realizzò questo?

11 Gesù promette quindi loro che raccoglieranno dei frutti: “Ecco, darò quelli della sinagoga di Satana che dicono d’esser giudei, e non lo sono ma mentono, ecco, li farò venire a rendere omaggio davanti ai tuoi piedi e farò loro conoscere che io ti ho amato”. (Rivelazione 3:9) Forse, come a Smirne, la congregazione aveva avuto problemi con i giudei locali, che Gesù definisce la “sinagoga di Satana”. Tuttavia almeno alcuni di quei giudei stavano per rendersi conto che quanto i cristiani avevano predicato riguardo a Gesù era vero. Probabilmente avrebbero ‘reso omaggio’ nel senso descritto da Paolo in 1 Corinti 14:24, 25, così da pentirsi veramente e divenire cristiani, apprezzando quindi pienamente il grande amore mostrato da Gesù, che cedette persino la sua anima per i suoi discepoli. — Giovanni 15:12, 13.

12. Perché i membri della sinagoga giudaica di Filadelfia sarebbero probabilmente rimasti di stucco nell’apprendere che alcuni di loro si sarebbero ‘inchinati’ alla locale comunità cristiana?

12 Probabilmente i membri della sinagoga giudaica di Filadelfia sarebbero rimasti di stucco apprendendo che alcuni di loro stavano per “rendere omaggio” alla locale comunità cristiana. Tenendo conto del fatto che in quella congregazione c’erano senza dubbio molti non giudei, essi si aspettavano l’esatto contrario. Perché? Perché Isaia aveva predetto: “Re [non giudei] dovranno divenire per te [popolo d’Israele] balii, e le loro principesse nutrici per te. Con le facce a terra si inchineranno davanti a te”. (Isaia 49:23; 45:14; 60:14) Sullo stesso tono Zaccaria era stato ispirato a scrivere: “Sarà in quei giorni che dieci uomini [non giudei] da tutte le lingue delle nazioni afferreranno, sì, realmente afferreranno per il lembo un uomo che è un giudeo, dicendo: ‘Certamente verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi’”. (Zaccaria 8:23) Sì, erano i non giudei a doversi inchinare davanti ai giudei, e non viceversa!

13. Chi erano i giudei sui quali si sarebbero adempiute le profezie rivolte all’antico Israele?

13 Quelle profezie erano rivolte alla nazione eletta di Dio. Quando furono pronunciate, l’Israele carnale occupava quella posizione d’onore. Ma quando la nazione ebraica rigettò il Messia, Geova la ripudiò. (Matteo 15:3-9; 21:42, 43; Luca 12:32; Giovanni 1:10, 11) Alla Pentecoste del 33 E.V. egli scelse al suo posto il vero Israele di Dio, la congregazione cristiana. I suoi membri sono i giudei spirituali che hanno la vera circoncisione di cuore. (Atti 2:1-4, 41, 42; Romani 2:28, 29; Galati 6:16) Da allora in poi l’unico modo in cui i singoli giudei carnali potevano tornare ad avere una relazione di favore con Geova era quello di riporre fede in Gesù come Messia. (Matteo 23:37-39) Evidentemente questo era quanto stavano per fare alcuni a Filadelfia. *

14. Quale adempimento significativo hanno avuto Isaia 49:23 e Zaccaria 8:23 nei nostri giorni?

14 Nei nostri giorni profezie come quelle di Isaia 49:23 e Zaccaria 8:23 si sono adempiute in maniera molto significativa. Grazie alla predicazione della classe di Giovanni, un gran numero di persone ha intrapreso il servizio del Regno entrando per la porta aperta. * La maggioranza d’esse proviene dalla cristianità, le cui religioni asseriscono falsamente di essere l’Israele spirituale. (Confronta Romani 9:6). Queste persone, una grande folla, lavano le loro vesti e le rendono bianche esercitando fede nel sangue sacrificale di Gesù. (Rivelazione 7:9, 10, 14) Assoggettandosi al dominio del Regno di Cristo sperano di ereditarne le benedizioni qui sulla terra. Vanno dagli unti fratelli di Gesù e, spiritualmente parlando, ‘si inchinano’ davanti a loro, perché ‘hanno udito che Dio è con loro’. Aiutano questi unti, ai quali si sono uniti formando un’associazione mondiale di fratelli. — Matteo 25:34-40; 1 Pietro 5:9.

L’“ora della prova”

15. (a) Cosa promise Gesù ai cristiani di Filadelfia, e cosa furono incoraggiati a fare? (b) Quale “corona” attendevano di ricevere i cristiani?

15 Gesù proseguì dicendo: “Poiché hai serbato la parola circa la mia perseveranza, anch’io ti serberò dall’ora della prova, che deve venire sull’intera terra abitata, per mettere alla prova quelli che dimorano sulla terra. Vengo presto. Continua a tenere saldo ciò che hai, affinché nessuno prenda la tua corona”. (Rivelazione 3:10, 11) Anche se i cristiani dei giorni di Giovanni non sarebbero vissuti fino al giorno del Signore (iniziato nel 1914), la loro fiducia nella venuta di Gesù avrebbe dato loro la forza di continuare a predicare. (Rivelazione 1:10; 2 Timoteo 4:2) In cielo li attendeva la “corona”, il premio della vita eterna. (Giacomo 1:12; Rivelazione 11:18) Se fossero rimasti fedeli sino alla morte, nessuno avrebbe potuto privarli di quella ricompensa. — Rivelazione 2:10.

16, 17. (a) Cos’è l’“ora della prova, che deve venire sull’intera terra abitata”? (b) Qual era la condizione degli unti all’inizio dell’“ora della prova”?

16 Cos’è dunque l’“ora della prova”? Senza dubbio quei cristiani dell’Asia avrebbero dovuto affrontare una nuova terribile ondata di persecuzione da parte della Roma imperiale. * Nondimeno, il principale adempimento consiste nell’ora di vagliatura e giudizio che infine arrivò durante il giorno del Signore, in particolare dal 1918 in poi. Lo scopo della prova è quello di determinare se si è a favore dell’istituito Regno di Dio o del mondo di Satana. La prova dura per un periodo relativamente breve, un’“ora”, ma non è ancora finita. Finché non lo sarà, non dobbiamo mai dimenticare che viviamo nell’“ora della prova”. — Luca 21:34-36.

17 Nel 1918 gli unti cristiani della classe di Giovanni — come la salda congregazione di Filadelfia — dovettero affrontare l’opposizione della moderna “sinagoga di Satana”. Capi religiosi della cristianità, che asserivano di essere giudei spirituali, manovrarono astutamente i governanti per mettere a tacere i veri cristiani. Nondimeno questi si sforzarono strenuamente per ‘serbare la parola circa la perseveranza di Gesù’. Così, con l’aiuto dello spirito — un efficace “po’ di potenza” — sopravvissero e furono spronati ad entrare per la porta che ora si apriva davanti a loro. In che modo?

“Una porta aperta”

18. Quale incarico conferì Gesù nel 1919, e in che senso gli incaricati divennero simili al fedele economo di Ezechia?

18 Nel 1919 Gesù adempì la sua promessa e riconobbe la piccola schiera di veri cristiani unti come suo “schiavo fedele e discreto”. (Matteo 24:45-47) Questi ottennero accesso a un privilegio simile a quello del fedele economo Eliachim al tempo del re Ezechia. * Geova disse di Eliachim: “Metterò la chiave della casa di Davide sulla sua spalla, ed egli dovrà aprire senza che nessuno chiuda, e dovrà chiudere senza che nessuno apra”. Eliachim assolse onerose responsabilità per conto di Ezechia, regale figlio di Davide. Similmente oggi sulle spalle dell’unta classe di Giovanni è stata posta “la chiave della casa di Davide”, nel senso che le sono stati affidati gli interessi terreni del Regno messianico. Geova ha rafforzato i suoi servitori in vista di questo privilegio, facendo sì che quel po’ di potenza divenisse un’energia dinamica sufficiente per dare una gigantesca testimonianza mondiale. — Isaia 22:20, 22; 40:29.

19. Come ha assolto la classe di Giovanni le responsabilità affidatele da Gesù nel 1919, e con quale risultato?

19 Dal 1919 in poi l’unto rimanente, seguendo l’esempio di Gesù, si impegnò in una vigorosa campagna per dichiarare ovunque la buona notizia del Regno. (Matteo 4:17; Romani 10:18) Come risultato, alcuni della moderna sinagoga di Satana, la cristianità, andarono da questo unto rimanente, si pentirono e ‘si inchinarono’ in segno di riconoscimento dell’autorità dello schiavo. Anch’essi vennero a servire Geova unitamente ai membri più anziani della classe di Giovanni. Questo continuò finché non fu radunato il numero completo degli unti fratelli di Gesù. Successivamente “una grande folla . . . di ogni nazione” è venuta a ‘inchinarsi’ davanti all’unto schiavo. (Rivelazione 7:3, 4, 9) Insieme, lo schiavo e questa grande folla prestano servizio formando un unico gregge di testimoni di Geova.

20. Perché oggi i testimoni di Geova devono essere particolarmente forti nella fede e attivi nel servizio di Dio?

20 Uniti come i cristiani di Filadelfia da un vincolo di sincero affetto fraterno, gli odierni testimoni di Geova comprendono l’urgenza della loro opera di predicazione. Presto la grande tribolazione farà calare il sipario sul malvagio mondo di Satana. Ci sia consentito di essere allora trovati individualmente forti nella fede e attivi nel servizio di Dio, affinché il nostro nome non sia cancellato dal libro della vita di Geova. (Rivelazione 7:14) Prendiamo molto seriamente l’avvertimento dato da Gesù alla congregazione di Filadelfia, in modo da tenere saldi i nostri privilegi di servizio e ricevere la ricompensa della vita eterna.

Benedizioni per chi vince

21. In che modo oggi i cristiani unti hanno ‘serbato la parola circa la perseveranza di Gesù’, e quale prospettiva hanno?

21 Oggi la classe di Giovanni ha ‘serbato la parola circa la perseveranza di Gesù’, cioè ha seguito il suo esempio e ha perseverato. (Ebrei 12:2, 3; 1 Pietro 2:21) È quindi stata grandemente incoraggiata dalle ulteriori parole che Gesù rivolse alla congregazione di Filadelfia: “Colui che vince, lo farò colonna nel tempio del mio Dio, e non ne uscirà mai più”. — Rivelazione 3:12a.

22. (a) Cos’è il tempio dell’Iddio di Gesù? (b) In che modo i cristiani unti che vincono divengono colonne di questo tempio?

22 Che privilegio poter essere una colonna nel tempio di Geova! Nell’antica Gerusalemme il tempio letterale era il centro dell’adorazione di Geova. All’interno del tempio il sommo sacerdote offriva una volta all’anno il sangue dei sacrifici animali dinanzi alla luce miracolosa che rappresentava la presenza di Geova nel “Santissimo”. (Ebrei 9:1-7) Al battesimo di Gesù venne all’esistenza un altro tempio, una grande disposizione spirituale paragonabile a un tempio, per l’adorazione di Geova. Il santo dei santi di questo tempio si trova in cielo, dove Gesù comparve a tempo debito “dinanzi alla persona di Dio”. (Ebrei 9:24) Gesù è il Sommo Sacerdote, e c’è un solo sacrificio offerto a completa copertura dei peccati: il sangue versato dal perfetto uomo Gesù. (Ebrei 7:26, 27; 9:25-28; 10:1-5, 12-14) Finché rimangono fedeli, gli unti cristiani sulla terra prestano servizio come sottosacerdoti nei cortili terreni di questo tempio. (1 Pietro 2:9) Ma una volta vinto, anch’essi entrano in quel celeste santo dei santi e divengono inamovibili sostegni, o colonne, di questa disposizione per adorare paragonabile a un tempio. (Ebrei 10:19; Rivelazione 20:6) Non c’è pericolo che ‘ne escano più’.

23. (a) Quale promessa fa quindi Gesù ai cristiani unti che vincono? (b) Cosa implica il fatto che sui cristiani vincitori vengano scritti il nome di Geova e il nome della nuova Gerusalemme?

23 Gesù prosegue dicendo: “E scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, la nuova Gerusalemme che discende dal cielo, dal mio Dio, e quel mio nuovo nome”. (Rivelazione 3:12b) Sì, questi vincitori portano scritto su di sé il nome di Geova, Dio loro e Dio di Gesù. Questo mostra chiaramente che Geova e Gesù sono due persone distinte e non due componenti di un Dio trino, di una Trinità. (Giovanni 14:28; 20:17) Tutta la creazione deve poter vedere che questi unti appartengono a Geova. Sono i suoi testimoni. Portano scritto su di sé anche il nome della nuova Gerusalemme, la città celeste che discende dal cielo nel senso che estende il suo benevolo dominio su tutta l’umanità fedele. (Rivelazione 21:9-14) Anche tutte le pecore cristiane terrene sapranno così che questi unti vincitori sono cittadini del Regno, la Gerusalemme celeste. — Salmo 87:5, 6; Matteo 25:33, 34; Filippesi 3:20; Ebrei 12:22.

24. Cosa rappresenta il nuovo nome di Gesù, e in che modo è scritto sugli unti cristiani fedeli?

24 Infine, gli unti vincitori portano scritto su di sé il nuovo nome di Gesù. Questo si riferisce al nuovo incarico di Gesù e agli straordinari privilegi concessigli da Geova. (Filippesi 2:9-11; Rivelazione 19:12) Nessun altro può conoscere quel nome, nel senso che nessun altro ha tali esperienze o privilegi. Comunque, quando Gesù scrive il suo nome sui suoi fedeli fratelli, essi entrano in un’intima relazione con lui nel reame celeste e ne condividono anche i privilegi. (Luca 22:29, 30) Non c’è da meravigliarsi che Gesù concluda il suo messaggio per questi unti ripetendo l’esortazione: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni”. — Rivelazione 3:13.

25. Come può oggi ogni singolo cristiano applicare il principio contenuto nei consigli dati da Gesù alla congregazione di Filadelfia?

25 Che splendido incoraggiamento dovettero ricevere i fedeli cristiani di Filadelfia da questo messaggio! Ed esso contiene senz’altro una poderosa lezione per la classe di Giovanni oggi, durante il giorno del Signore. Ma i suoi princìpi sono importanti anche per ogni singolo cristiano, sia degli unti che delle altre pecore. (Giovanni 10:16) Ognuno di noi fa bene a continuare a produrre frutti del Regno come fecero quei cristiani di Filadelfia. Tutti noi abbiamo almeno un po’ di potenza. Tutti noi possiamo fare qualcosa nel servizio di Geova. Usiamo questa potenza! Con riferimento agli accresciuti privilegi del Regno, siamo desti per cogliere l’opportunità di entrare attraverso qualsiasi porta ci si apra. Possiamo anche pregare Geova perché apra una tale porta. (Colossesi 4:2, 3) Seguendo il modello di perseveranza di Gesù e rimanendo fedeli al suo nome, anche noi mostreremo di avere un orecchio che ode ciò che lo spirito santo di Dio dice alle congregazioni.

[Note in calce]

^ par. 13 Al tempo di Paolo, Sostene, presidente della sinagoga giudaica di Corinto, era divenuto un fratello cristiano. — Atti 18:17; 1 Corinti 1:1.

^ par. 14 La rivista Torre di Guardia, pubblicata dalla classe di Giovanni, continua a sottolineare l’urgenza di afferrare questa opportunità e di partecipare il più pienamente possibile all’opera di predicazione; vedi ad esempio gli articoli “Tutti dichiarino la gloria di Geova” e “Il loro suono è uscito per tutta la terra” nella Torre di Guardia del 1° gennaio 2004. Nel numero del 1° giugno 2004, nell’articolo “Benedetti coloro che danno gloria a Dio”, si è dato risalto all’importanza di entrare per una “porta aperta” intraprendendo il servizio a tempo pieno. In un mese dell’anno 2005 ha fatto rapporto di questo servizio un massimo di 1.093.552 pionieri.

^ par. 16 La Cyclopedia di McClintock e Strong (vol. X, p. 519) afferma: “Il cristianesimo fu portato all’attenzione degli imperatori dai tumulti fomentati tra la popolazione dai sacerdoti pagani, preoccupati per lo straordinario progresso di quella fede, e Traiano [98-117 E.V.] fu spinto di conseguenza a emanare degli editti per la graduale soppressione della nuova dottrina, che trasformava gli uomini in odiatori degli dèi. L’amministrazione di Plinio il Giovane come governatore della Bitinia [confinante a sud con la provincia romana dell’Asia] fu turbata da problemi collegati con la rapida diffusione del cristianesimo e il conseguente furore della popolazione pagana nella sua provincia”.

^ par. 18 Il nome Ezechia significa “Geova rafforza”. Vedi 2 Re 16:20, Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, nota in calce.

[Domande per lo studio]

[Riquadro a pagina 63]

Molti vengono aiutati a inchinarsi

Dei 144.000 unti che devono ereditare il Regno celeste, risulta che un rimanente, la classe di Giovanni, composto di neanche 9.000 persone, deve ancora terminare la propria vita terrena. Nello stesso tempo, la grande folla è cresciuta fino a divenire una moltitudine di oltre 6.600.000 persone. (Rivelazione 7:4, 9) Cosa ha contribuito a questo grande incremento? Le varie scuole gestite dai testimoni di Geova vi hanno avuto un ruolo notevole. Assai diverse dai seminari della cristianità che insegnano filosofie mondane e denigrano la Bibbia, le scuole dei Testimoni inculcano una profonda fede nella Parola di Dio, mostrandone l’utilità pratica per condurre una vita pura e morale e rendere a Dio un servizio dedicato. Dal 1943, a livello mondiale, ogni congregazione dei testimoni di Geova tiene nella propria Sala del Regno una Scuola di Ministero Teocratico. Milioni di persone la frequentano ogni settimana, seguendo un programma unificato di istruzione biblica.

Dal 1959 i testimoni di Geova tengono anche Scuole di Ministero del Regno per l’addestramento degli anziani e dei servitori di ministero delle congregazioni. E dal 1977 le Scuole del Servizio di Pioniere hanno addestrato centinaia di migliaia di fratelli e sorelle che, con uno spirito molto simile a quello dei cristiani di Filadelfia, servono Geova a tempo pieno nell’opera di predicazione. Nel 1987 è iniziata la Scuola di Addestramento per il Ministero, che si prefigge di addestrare Testimoni di sesso maschile per incarichi speciali nel campo mondiale.

Fra le scuole gestite dai testimoni di Geova si distingue la Scuola di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead). A partire dal 1943, questa scuola missionaria, che ha sede nello stato di New York, ha diplomato due classi di studenti quasi ogni anno. Nell’insieme la scuola ha addestrato più di 7.000 ministri di Geova per il servizio missionario all’estero. I diplomati di questa scuola hanno prestato servizio in oltre cento paesi, in molti dei quali hanno contribuito a dare inizio all’opera del Regno. Dopo circa 60 anni, alcuni dei primi missionari sono ancora attivi in quest’opera, partecipando con i missionari più nuovi all’espansione mondiale dell’organizzazione di Geova. Che meravigliosa espansione si è avuta!

[Prospetto a pagina 64]

Nel 1919 il regnante Gesù aprì una porta che conduceva a opportunità di servizio cristiano. Un crescente numero di cristiani devoti ha colto questa opportunità.

Paesi

raggiunti Partecipanti Predicatori

dalla alla a tempo

Anno predicazione predicazione * pieno *

1918 14 3.868 591

1928 32 23.988 1.883

1938 52 47.143 4.112

1948 96 230.532 8.994

1958 175 717.088 23.772

1968 200 1.155.826 63.871

1978 205 2.086.698 115.389

1988 212 3.430.926 455.561

1998 233 5.544.059 698.781

2005 235 6.390.022 843.234

[Note in calce]

^ par. 69 Medie mensili.

^ par. 69 Medie mensili.

[Prospetto a pagina 65]

L’attività dei testimoni di Geova è compiuta con tutto il cuore. Considerate ad esempio le ore che hanno dedicato alla predicazione e all’insegnamento e l’enorme numero di gratuiti studi biblici a domicilio che hanno tenuto.

Ore dedicate Studi biblici

alla predicazione tenuti

Anno (Totale annuo) (Media mensile)

1918 19.116 Non registrati

1928 2.866.164 Non registrati

1938 10.572.086 Non registrati

1948 49.832.205 130.281

1958 110.390.944 508.320

1968 208.666.762 977.503

1978 307.272.262 1.257.084

1988 785.521.697 3.237.160

1998 1.186.666.708 4.302.852

2005 1.278.235.504 6.061.534

[Immagine a pagina 59]

Chiave romana del I secolo