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Libro biblico numero 26: Ezechiele

Libro biblico numero 26: Ezechiele

Libro biblico numero 26: Ezechiele

Scrittore: Ezechiele

Dove fu scritto: Babilonia

Quando fu completato: ca. 591 a.E.V.

Tempo a cui si riferisce: 613–ca. 591 a.E.V.

1. Qual era la situazione degli esiliati in Babilonia, e quali nuove prove li attendevano?

NEL 617 a.E.V. Ioiachin re di Giuda consegnò Gerusalemme a Nabucodonosor, che portò a Babilonia la maggior parte del popolo del paese e i tesori della casa di Geova e della casa del re. Fra i prigionieri c’erano la famiglia reale e i principi, gli uomini valorosi e potenti, gli artefici e i costruttori ed Ezechiele figlio del sacerdote Buzi. (2 Re 24:11-17; Ezec. 1:1-3) Col cuore affranto, questi israeliti esiliati avevano concluso il faticoso viaggio che, da un paese di colline, sorgenti e valli, li aveva portati in un paese di estese pianure. Ora si trovavano presso il fiume Chebar in mezzo a un potente impero, circondati da un popolo dalle abitudini strane e di religione pagana. Nabucodonosor permise agli israeliti di avere le loro proprie case, di tenere servitori e di svolgere attività commerciali. (Ezec. 8:1; Ger. 29:5-7; Esd. 2:65) Se erano industriosi, potevano divenire ricchi. Sarebbero caduti nelle trappole della religione e del materialismo di Babilonia? Avrebbero continuato a ribellarsi a Geova? Avrebbero accettato l’esilio come disciplina impartita da lui? Nel paese dell’esilio li attendevano nuove prove.

2. (a) Quali tre profeti si distinsero nei difficili anni che precedettero la distruzione di Gerusalemme? (b) Fatto significativo, com’è chiamato Ezechiele, e cosa significa il suo nome? (c) In quali anni profetizzò Ezechiele, e che cosa si sa della sua vita e della sua morte?

2 In quei difficili anni che precedettero la distruzione di Gerusalemme, Geova non privò se stesso né gli israeliti dei servizi di un profeta. Geremia stava a Gerusalemme, Daniele si trovava alla corte di Babilonia ed Ezechiele era il profeta dei giudei esiliati in Babilonia. Ezechiele era sia sacerdote che profeta, particolarità che ebbe in comune con Geremia e, in seguito, con Zaccaria. (Ezec. 1:3) In tutto il libro Ezechiele è chiamato più di 90 volte “figlio dell’uomo”, elemento significativo quando si studia la sua profezia, perché nelle Scritture Greche Cristiane anche Gesù è chiamato quasi 80 volte “Figlio dell’uomo”. (Ezec. 2:1; Matt. 8:20) Il nome Ezechiele (ebraico: Yechezqèʼl) significa “Dio rafforza”. Nel quinto anno dell’esilio di Ioiachin, cioè nel 613 a.E.V., Ezechiele ricevette da Geova l’incarico di profeta. E leggiamo che era ancora all’opera nel 27° anno dell’esilio, 22 anni dopo. (Ezec. 1:1, 2; 29:17) Era sposato, ma sua moglie morì il giorno che Nabucodonosor cominciò l’assedio finale di Gerusalemme. (24:2, 18) In quanto a lui, non si sa quando e come sia morto.

3. Cosa si può dire del fatto che Ezechiele fu lo scrittore, come pure della canonicità e autenticità del libro di Ezechiele?

3 Che Ezechiele abbia scritto davvero il libro che porta il suo nome e che ad esso spetti di diritto un posto nel canone della Scrittura non viene messo in discussione. Il libro fu incluso nel canone al tempo di Esdra e compare nei cataloghi dei primi secoli dell’era cristiana, in particolare nel canone di Origene. La sua autenticità è pure attestata dalla sorprendente somiglianza fra i suoi simbolismi e quelli di Geremia e Rivelazione. — Ezec. 24:2-12Ger. 1:13-15; Ezec. 23:1-49Ger. 3:6-11; Ezec. 18:2-4Ger. 31:29, 30; Ezec. 1:5, 10Riv. 4:6, 7; Ezec. 5:17Riv. 6:8; Ezec. 9:4Riv. 7:3; Ezec. 2:9; 3:1Riv. 10:2, 8-10; Ezec. 23:22, 25, 26Riv. 17:16; 18:8; Ezec. 27:30, 36Riv. 18:9, 17-19; Ezec. 37:27Riv. 21:3; Ezec. 48:30-34Riv. 21:12, 13; Ezec. 47:1, 7, 12Riv. 22:1, 2.

4. Quali drammatici adempimenti hanno avuto le profezie di Ezechiele?

4 Un’ulteriore prova di autenticità è costituita dal drammatico adempimento delle profezie di Ezechiele contro le nazioni vicine, come Tiro, Egitto ed Edom. Per esempio, Ezechiele profetizzò che Tiro sarebbe stata devastata, e ciò si adempì, in parte, quando Nabucodonosor prese la città dopo un assedio di 13 anni. (Ezec. 26:2-21) Questo conflitto non segnò la fine completa di Tiro. Eppure, secondo il giudizio di Geova, Tiro doveva essere distrutta completamente. Per mezzo di Ezechiele egli aveva predetto: “Certamente raschierò via da lei la sua polvere e ne farò una lucida e nuda superficie di rupe. . . . E porranno le tue pietre e il tuo legname e la tua polvere proprio in mezzo all’acqua”. (26:4, 12) Questo si adempì totalmente più di 250 anni dopo, quando Alessandro Magno mosse contro la città insulare di Tiro. I soldati di Alessandro raschiarono i detriti della città continentale in rovina e li gettarono in mare, costruendo una strada rialzata, lunga circa 800 metri, che arrivava fino alla città insulare. Quindi, con una complessa opera d’assedio, scalarono le mura alte 46 metri e, nel 332 a.E.V., conquistarono la città. Migliaia di persone furono uccise e molte altre furono vendute schiave. Come aveva inoltre predetto Ezechiele, Tiro divenne una ‘nuda superficie di rupe e un luogo per asciugare le reti a strascico’. (26:14) * Dall’altra parte della Terra Promessa, furono annientati anche i perfidi edomiti, in adempimento della profezia di Ezechiele. (25:12, 13; 35:2-9) * E, naturalmente, le profezie di Ezechiele circa la distruzione di Gerusalemme e la restaurazione d’Israele si dimostrarono altrettanto accurate. — 17:12-21; 36:7-14.

5. Come reagirono i giudei alle prime profezie di Ezechiele?

5 Nei primi anni della sua carriera profetica, Ezechiele proclamò i sicuri giudizi di Dio contro l’infedele Gerusalemme e mise in guardia gli esiliati contro l’idolatria. (14:1-8; 17:12-21) I giudei prigionieri non davano alcun vero segno di pentimento. I loro uomini responsabili avevano l’abitudine di consultare Ezechiele, ma non prestavano alcuna attenzione ai messaggi di Geova che Ezechiele trasmetteva loro. Persistevano nell’idolatria e nelle attività materialistiche. La perdita del tempio, della città santa e della dinastia reale fu per loro un colpo terribile, ma solo alcuni mostrarono umiltà e pentimento. — Sal. 137:1-9.

6. Cosa mettono in risalto le successive profezie di Ezechiele, e come viene evidenziata la santificazione del nome di Geova?

6 Negli anni successivi le profezie di Ezechiele misero in risalto la speranza della restaurazione. Condannarono inoltre le nazioni vicine a Giuda per aver esultato della sua caduta. La loro propria umiliazione, insieme alla restaurazione di Israele, avrebbe santificato Geova ai loro occhi. In breve, lo scopo della cattività e della restaurazione fu questo: ‘Voi, sia giudei che genti delle nazioni, dovrete conoscere che io sono Geova’. (Ezec. 39:7, 22) Questa santificazione del nome di Geova è evidenziata in tutto il libro, poiché oltre 60 volte vi ricorre l’espressione: “Dovrete [o dovranno] conoscere che io sono Geova”. — 6:7, nota in calce.

CONTENUTO DI EZECHIELE

7. In quali tre parti si divide naturalmente il libro di Ezechiele?

7 Il libro si divide naturalmente in tre parti. La prima, i capitoli da 1 a 24, contiene avvertimenti che riguardano la distruzione certa di Gerusalemme. La seconda, i capitoli da 25 a 32, contiene profezie di condanna contro varie nazioni pagane. L’ultima parte, i capitoli da 33 a 48, consiste di profezie sulla restaurazione, che culminano con la visione di un nuovo tempio e di una città santa. Per la maggior parte, le profezie sono disposte sia in ordine cronologico che per argomento.

8. Cosa vede Ezechiele nella visione iniziale?

8 Geova incarica Ezechiele di agire da sentinella (1:1–3:27). Nella visione iniziale, nel 613 a.E.V., Ezechiele vede un vento tempestoso che viene dal nord, insieme a una gran massa di nuvole e a fuoco guizzante. Ne escono quattro creature viventi alate, con quattro facce: una d’uomo, una di leone, una di toro e una d’aquila. Hanno l’aspetto di carboni ardenti, e ciascuna è accompagnata, per così dire, da una ruota in mezzo a una ruota, di altezza spaventosa, con cerchi pieni d’occhi. Esse avanzano in qualsiasi direzione, in perfetta sincronia. Al di sopra delle teste delle creature viventi c’è la somiglianza di una distesa, e al di sopra della distesa un trono sul quale c’è “l’aspetto della somiglianza della gloria di Geova”. — 1:28.

9. In che consiste l’incarico di Ezechiele?

9 Ezechiele si prostra, ma Geova gli dice: “Figlio dell’uomo, sta in piedi”. Gli dà quindi l’incarico di profeta per Israele e per le ribelli nazioni circonvicine. Che prestino ascolto o no, non ha importanza. Almeno sapranno che un profeta del Signore Geova è stato in mezzo a loro. Geova fa mangiare a Ezechiele il rotolo di un libro, che nella sua bocca diviene dolce come il miele. Gli dice: “Figlio dell’uomo, ti ho reso sentinella alla casa d’Israele”. (2:1; 3:17) Ezechiele deve dare fedelmente l’avvertimento, altrimenti morirà.

10. Cosa inscena Ezechiele come segno per Israele?

10 Raffigurato l’assedio di Gerusalemme (4:1–7:27). Geova dice a Ezechiele di scolpire su un mattone un abbozzo di Gerusalemme. Deve inscenare un finto assedio contro di essa come segno per Israele. Per far capire il punto, deve giacere davanti al mattone 390 giorni sul fianco sinistro e 40 giorni sul fianco destro, sostentandosi con una dieta molto scarsa. Che Ezechiele abbia effettivamente messo in atto la scena è indicato dal fatto che implora Geova di permettergli di cambiare combustibile per cucinare. — 4:9-15.

11. (a) In che modo Ezechiele raffigura la calamitosa fine dell’assedio? (b) Perché non ci sarà liberazione?

11 Geova ordina a Ezechiele di raffigurare la calamitosa fine dell’assedio rasandosi i capelli e la barba. Un terzo di questi peli lo deve bruciare, un terzo tagliuzzare con una spada e un terzo spargere al vento. Così, alla fine dell’assedio, alcuni degli abitanti di Gerusalemme moriranno di carestia, di pestilenza e di spada, mentre il resto sarà disperso fra le nazioni. Geova farà della città una devastazione. Perché? Perché la sua depravata e detestabile idolatria è offensiva. La ricchezza non servirà a comprare la liberazione. Nel giorno del furore di Geova gli abitanti di Gerusalemme getteranno il loro argento nelle strade, “e dovranno conoscere che io sono Geova”. — 7:27.

12. Quali cose detestabili vede Ezechiele nella visione dell’apostata Gerusalemme?

12 Ezechiele ha una visione dell’apostata Gerusalemme (8:1–11:25). Siamo nel 612 a.E.V. In visione Ezechiele viene trasportato fino alla lontana Gerusalemme, dove vede le cose detestabili che accadono nel tempio di Geova. Nel cortile c’è un disgustante simbolo che incita Geova a gelosia. Forato il muro, Ezechiele trova 70 anziani che adorano dinanzi a figure di bestie abominevoli e a idoli di letame intagliati sul muro. Essi si giustificano dicendo: “Geova non ci vede. Geova ha lasciato il paese”. (8:12) Alla porta nord le donne piangono sul dio pagano Tammuz. Ma non è tutto! Proprio all’ingresso del tempio ci sono 25 uomini che, dando le spalle al tempio, adorano il sole. Essi offendono Geova in faccia, ed egli agirà di sicuro nel suo furore!

13. Quali ordini eseguono l’uomo vestito di lino e i sei uomini armati?

13 Ora guardate! Compaiono sei uomini con armi per infrangere in mano. In mezzo a loro c’è un settimo uomo, vestito di lino, con un calamaio da segretario. A quest’uomo vestito di lino Geova dice di passare in mezzo alla città e di apporre un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per le cose detestabili che si fanno in mezzo ad essa. Dice quindi ai sei uomini di passare anch’essi e di uccidere “vecchio, giovane e vergine e fanciulletto e donne”, tutti quelli che non hanno il segno. Questo è ciò che fanno, cominciando dagli anziani che stanno dinanzi alla casa. L’uomo vestito di lino riferisce: “Ho fatto proprio come mi hai comandato”. — 9:6, 11.

14. Cosa mostra infine la visione in quanto alla gloria di Geova e ai suoi giudizi?

14 Ezechiele vede di nuovo la gloria di Geova, che si solleva sopra i cherubini. Un cherubino prende dei carboni ardenti fra le ruote, e l’uomo vestito di lino li afferra e li sparge sulla città. In quanto ai dispersi d’Israele, Geova promette di radunarli e di dar loro uno spirito nuovo. Ma che ne sarà di questi malvagi e falsi adoratori a Gerusalemme? “Sulla loro testa certamente recherò la loro propria via”, dice Geova. (11:21) La gloria di Geova viene vista ascendere sopra la città, ed Ezechiele narra la visione al popolo esiliato.

15. In quale altro modo Ezechiele illustra che gli abitanti di Gerusalemme andranno di sicuro in cattività?

15 Altre profezie in Babilonia che riguardano Gerusalemme (12:1–19:14). Ezechiele fa da attore in un’altra scena simbolica. Di giorno porta fuori di casa il suo bagaglio per l’esilio, e di notte passa attraverso un foro nel muro (probabilmente della propria abitazione) con la faccia coperta. Egli spiega che questo è un portento, un segno: “Andranno in esilio, in schiavitù”. (12:11) Quegli stupidi profeti che camminano dietro al loro proprio spirito! Gridano: “C’è pace!”, quando non c’è nessuna pace. (13:10) Anche se Noè, Daniele e Giobbe fossero a Gerusalemme, non potrebbero liberare nessun’anima all’infuori di se stessi.

16. Come viene raffigurata l’inutilità di Gerusalemme, ma perché sarà ristabilita?

16 La città è come un’inutile vite. Il legno della vite non è buono per farci dei pali, e nemmeno dei pioli! Il fuoco lo brucia alle estremità e nel mezzo: non serve a nulla. Com’è divenuta infedele e inutile Gerusalemme! Nata dal paese dei cananei, fu raccolta da Geova come una fanciulla abbandonata. Egli la allevò e fece con lei un patto matrimoniale. La rese bella, “atta alla posizione regale”. (16:13) Ma essa è divenuta una prostituta, volgendosi alle nazioni che le passano accanto. Ha adorato le loro immagini e ha bruciato i propri figli nel fuoco. La sua fine sarà la distruzione per mano di queste stesse nazioni, i suoi amanti. Essa è peggiore delle sue sorelle Sodoma e Samaria. Ciò nondimeno, Geova, l’Iddio misericordioso, farà espiazione per lei e la ristabilirà secondo il suo patto.

17. Cosa vuole illustrare Geova con l’enigma dell’aquila e della vite?

17 Geova dà al profeta un enigma e gliene rivela l’interpretazione. Esso illustra quanto sia inutile che Gerusalemme si rivolga all’Egitto per avere aiuto. Una grande aquila (Nabucodonosor) viene e svelle la cima (Ioiachin) di un alto cedro, lo porta a Babilonia e pianta al suo posto una vite (Sedechia). La vite volge i suoi tralci verso un’altra aquila (l’Egitto), ma riuscirà nel suo intento? Viene sradicata! Geova stesso svellerà un ramoscello dall’alta vetta del cedro e lo trapianterà su un monte alto ed elevato. Lì crescerà, diventando un cedro maestoso, sotto cui risiederanno “tutti gli uccelli di ogni ala”. Tutti dovranno conoscere che Geova ha fatto questo. — 17:23, 24.

18. (a) Quali princìpi dichiara Geova riprendendo i giudei esiliati? (b) Quale giudizio attende i re di Giuda?

18 Geova riprende i giudei esiliati perché usano questo detto proverbiale: “I padri mangiano l’uva immatura, ma ai figli si allegano i denti”. No, “l’anima che pecca, essa stessa morirà”. (18:2, 4) Il giusto continuerà a vivere. Geova non prova diletto nella morte del malvagio. Il suo diletto è vedere il malvagio ritrarsi dalle sue cattive vie e vivere. In quanto ai re di Giuda, come giovani leoni sono stati presi al laccio dall’Egitto e da Babilonia. La loro voce ‘non si udrà più sui monti d’Israele’. — 19:9.

19. (a) Mentre la rovina si fa imminente, quale speranza fa conoscere Ezechiele? (b) In che modo egli illustra l’infedeltà di Israele e di Giuda e le sue conseguenze?

19 Denunce contro Gerusalemme (20:1–23:49). Siamo giunti al 611 a.E.V. Di nuovo gli anziani che sono fra gli esiliati vanno da Ezechiele per interrogare Geova. Ciò che odono è una ripetizione della lunga storia di ribellione e depravata idolatria di Israele e l’avvertimento che Geova ha chiamato una spada per eseguire il giudizio contro di lei. Egli farà di Gerusalemme “una rovina, una rovina, una rovina”. Ma c’è una gloriosa speranza! Geova terrà in serbo il regno (“la corona”) per colui che verrà con “il diritto legale” e a lui lo darà. (21:26, 27) Ezechiele passa in rassegna le cose detestabili compiute a Gerusalemme, “la città colpevole di sangue”. La casa d’Israele è divenuta simile a “scorie schiumose” e dev’essere radunata dentro Gerusalemme e liquefarvisi come in una fornace. (22:2, 18) L’infedeltà di Samaria (Israele) e di Giuda è illustrata con l’esempio di due sorelle. Samaria (Oola) si prostituisce agli assiri ed è distrutta dai propri amanti. Giuda (Ooliba) non impara la lezione, ma fa anche peggio, prostituendosi prima all’Assiria e poi a Babilonia. Essa sarà completamente distrutta, “e dovrete conoscere che io sono il Sovrano Signore Geova”. — 23:49.

20. A che cosa è paragonata la Gerusalemme assediata, e quale segno vigoroso dà Geova in relazione al giudizio che ha emanato contro di essa?

20 Comincia l’assedio finale di Gerusalemme (24:1-27). È il 609 a.E.V. Geova annuncia a Ezechiele che quel giorno, il decimo del decimo mese, il re di Babilonia ha assediato Gerusalemme. Egli paragona la città cinta da mura a una caldaia e i suoi abitanti migliori alla carne in essa contenuta. Accendete il fuoco! Bollite tutta l’impurità dell’abominevole idolatria di Gerusalemme finché non sia eliminata! Quello stesso giorno la moglie di Ezechiele muore, ma, ubbidendo a Geova, il profeta non fa lutto. Questo è un segno per indicare che il popolo non deve fare lutto per la distruzione di Gerusalemme, poiché è un giudizio di Geova, affinché conoscano chi egli è. Geova manderà uno scampato ad annunciare la distruzione del “bell’oggetto della loro esultanza”, e finché questi non arriverà Ezechiele non deve più parlare agli esiliati. — 24:25.

21. In che modo le nazioni dovranno conoscere Geova e la sua vendetta?

21 Profezie contro le nazioni (25:1–32:32). Geova prevede che le nazioni circostanti si rallegreranno della caduta di Gerusalemme e ne approfitteranno per vituperare il Dio di Giuda. Esse non rimarranno impunite! Ammon sarà data agli orientali, e Moab pure. Edom sarà reso un luogo devastato, e grandi atti di vendetta saranno eseguiti contro i filistei. Tutti, dice Geova, “dovranno conoscere che io sono Geova quando recherò su di loro la mia vendetta”. — 25:17.

22. Quale speciale menzione si fa di Tiro, e come si santificherà Geova riguardo a Sidone?

22 Di Tiro si fa speciale menzione. Orgogliosa del suo florido commercio, è come una bella nave in mezzo ai mari, ma presto giacerà a pezzi nelle profondità delle acque. “Io sono dio”, si vanta il suo condottiero. (28:9) Geova fa pronunciare dal suo profeta un canto funebre sul re di Tiro: Come un bel cherubino unto, egli era in Eden, il giardino di Dio; ma Geova lo caccerà dal Suo monte come profano, ed egli sarà divorato da un fuoco che uscirà di mezzo a lui. Geova dice che sarà santificato anche quando porterà la distruzione sulla sprezzante Sidone.

23. Cosa dovrà conoscere l’Egitto, e come avverrà questo?

23 Geova dice ora a Ezechiele di volgere la faccia contro l’Egitto e il suo faraone e di profetizzare contro di loro. “Il mio fiume Nilo mi appartiene, e io, io l’ho fatto per me”, si vanta il faraone. (29:3) Anche il faraone e gli egiziani che credono in lui dovranno conoscere che Geova è Dio, e la lezione sarà impartita mediante 40 anni di desolazione. Ezechiele inserisce qui alcune informazioni rivelategli in effetti più tardi, nel 591 a.E.V. Geova darà l’Egitto a Nabucodonosor come compenso per il servizio reso fiaccando Tiro. (A Tiro Nabucodonosor prese pochissime spoglie, giacché i tiri si rifugiarono con la maggior parte delle loro ricchezze nella città insulare). In un canto funebre Ezechiele fa sapere che Nabucodonosor spoglierà l’orgoglio dell’Egitto, e “allora dovranno conoscere che io sono Geova”. — 32:15.

24. (a) Quale responsabilità ha Ezechiele come sentinella? (b) Alla notizia della caduta di Gerusalemme, quale messaggio proclama Ezechiele agli esiliati? (c) Quale promessa di benedizione è messa in rilievo nel capitolo 34?

24 Sentinella per gli esiliati; predetta la restaurazione (33:1–37:28). Geova riesamina con Ezechiele la sua responsabilità di sentinella. Gli israeliti dicono: “La via di Geova non è propriamente giusta”. Ezechiele deve dunque far capire chiaramente loro che si sbagliano. (33:17) Siamo ora nel 607 a.E.V., nel quinto giorno del decimo mese. * Uno scampato arriva da Gerusalemme per annunciare al profeta: “La città è stata abbattuta!” (33:21) Ezechiele, ora di nuovo libero di parlare agli esiliati, dice loro che qualsiasi idea abbiano di liberare Giuda non serve a nulla. Quantunque vadano da Ezechiele per udire la parola di Geova, egli è per loro semplicemente come un cantante di canzoni d’amore, come uno con una bella voce che suona bene uno strumento a corda. Non prestano nessuna attenzione. Comunque, quando si avvererà, sapranno che un profeta è stato in mezzo a loro. Ezechiele rimprovera i falsi pastori che hanno abbandonato il gregge per pascere se stessi. Geova, il perfetto Pastore, radunerà le pecore disperse e le condurrà in un grasso pascolo sui monti d’Israele. Lì susciterà su di loro un solo pastore, ‘sì, il suo servitore Davide’. (34:23) Geova stesso diverrà il loro Dio. Egli farà un patto di pace e verserà su di loro piogge di benedizioni.

25. (a) Perché e in che modo Geova renderà il paese come l’Eden? (b) Cosa è illustrato dalla visione delle ossa secche, e da quella delle due bacchette?

25 Ezechiele profetizza di nuovo desolazione per il monte Seir (Edom). I luoghi devastati di Israele invece saranno riedificati, poiché Geova avrà compassione del suo santo nome, per santificarlo davanti alle nazioni. Darà al suo popolo un cuore nuovo e uno spirito nuovo, e il paese tornerà ad essere “simile al giardino di Eden”. (36:35) Ezechiele vede ora una visione in cui Israele è rappresentato come una valle di ossa secche. Ezechiele profetizza sulle ossa. Miracolosamente esse riprendono carne, alito e vita. Nello stesso modo Geova aprirà i luoghi di sepoltura della cattività in Babilonia e ristabilirà Israele nel suo paese. Ezechiele prende due bacchette che rappresentano le due case di Israele, Giuda ed Efraim. Nella sua mano diventano una sola bacchetta. Così, quando Geova ristabilirà Israele, saranno uniti in un patto di pace sotto il suo servitore “Davide”. — 37:24.

26. Perché Gog di Magog lancia il suo attacco, e con quale risultato?

26 L’attacco di Gog di Magog contro il ristabilito Israele (38:1–39:29). Ci sarà poi un’invasione da un’altra direzione! Indotto ad attaccare dall’allettante pace e prosperità del ristabilito popolo di Geova, Gog di Magog lancerà il suo furioso attacco. Egli si getterà con impeto sul popolo di Dio per divorarlo. Allora Geova si leverà nel fuoco del suo furore. Volgerà la spada di ciascuno contro il suo fratello e recherà su di loro pestilenza e sangue e rovescio di pioggia inondatrice e grandine, fuoco e zolfo. Essi cadranno conoscendo che Geova è “il Santo in Israele”. (39:7) Il suo popolo accenderà quindi fuochi con le armi da guerra del nemico fatte a pezzi e brucerà le ossa nella “Valle della folla di Gog”. (39:11) Uccelli e animali necrofagi mangeranno la carne degli uccisi e berranno il loro sangue. Da allora in poi Israele dimorerà al sicuro, e nessuno li farà tremare, e Geova verserà su di loro il suo spirito.

27. Cosa vede Ezechiele visitando in visione il paese di Israele, e come appare la gloria di Dio?

27 La visione del tempio di Ezechiele (40:1–48:35). Giungiamo al 593 a.E.V. È il 14° anno dalla distruzione del tempio di Salomone, e quelli fra gli esiliati che si sono pentiti hanno bisogno di incoraggiamento e speranza. In una visione Geova trasporta Ezechiele nel paese di Israele e lo pone su un monte altissimo. Qui, in visione, egli vede un tempio e “la struttura di una città verso il sud”. Un angelo gli comanda: “Riferisci tutto ciò che vedi alla casa d’Israele”. (40:2, 4) Egli mostra quindi a Ezechiele tutti i particolari del tempio e i suoi cortili, misurando le mura, le porte, le camere della guardia, le stanze da pranzo e il tempio stesso, compresi il Santo e il Santissimo. Conduce quindi Ezechiele alla porta orientale. “Ed ecco, la gloria dell’Iddio d’Israele veniva dalla direzione dell’oriente, e la sua voce era simile alla voce di vaste acque; e la terra stessa splendé della sua gloria”. (43:2) L’angelo dà a Ezechiele istruzioni precise riguardo alla Casa (o tempio), all’altare e ai sacrifici, ai diritti e doveri dei sacerdoti, dei leviti e del capo principale e alla ripartizione del paese.

28. Che cosa mostra la visione di Ezechiele circa il corso d’acqua che esce dalla Casa, e cosa viene rivelato riguardo alla città e al suo nome?

28 L’angelo riporta Ezechiele all’ingresso della Casa, dove il profeta vede uscire acqua dalla soglia della Casa verso oriente, a sud dell’altare. All’inizio è un rivolo, ma si ingrossa sempre più finché diventa un torrente. Quindi si getta nel Mar Morto, dove il pesce riceve vita e la pesca prospera. Su entrambe le sponde del torrente, ci sono alberi che provvedono cibo e guarigione al popolo. La visione mostra quindi l’eredità delle 12 tribù, senza trascurare il residente forestiero e il capo principale, e descrive la città santa a sud, con le sue 12 porte chiamate con i nomi delle tribù. La città sarà chiamata con il più glorioso dei nomi: “Geova stesso è lì”. — 48:35.

PERCHÉ È UTILE

29. In che modo i giudei esiliati trassero beneficio dalla profezia di Ezechiele?

29 Le dichiarazioni, le visioni e le promesse che Geova diede a Ezechiele furono tutte fedelmente riferite ai giudei in esilio. Anche se molti schernirono e derisero il profeta, alcuni credettero. Questi ne trassero grande beneficio. Furono rafforzati dalle promesse di restaurazione. A differenza di altre nazioni portate in cattività, conservarono la loro identità nazionale, e, nel 537 a.E.V., Geova ristabilì un rimanente, come aveva predetto. (Ezec. 28:25, 26; 39:21-28; Esd. 2:1; 3:1) Questi ricostruirono la casa di Geova e vi ripristinarono la vera adorazione.

30. Quali princìpi esposti in Ezechiele sono di inestimabile valore per noi?

30 I princìpi esposti in Ezechiele sono di valore inestimabile anche per noi. L’apostasia e l’idolatria, insieme alla ribellione, possono solo condurre al disfavore di Geova. (Ezec. 6:1-7; 12:2-4, 11-16) Ciascuno risponderà dei propri peccati, ma Geova perdonerà chi si ritrae dall’errore. Questi otterrà misericordia e continuerà a vivere. (18:20-22) I servitori di Dio devono essere sentinelle fedeli come Ezechiele, anche davanti a difficoltà, derisione e biasimo. Non dobbiamo lasciar morire i malvagi senza averli avvertiti, perché il loro sangue ricadrebbe sulla nostra testa. (3:17; 33:1-9) I pastori del popolo di Dio hanno la seria responsabilità di aver cura del gregge. — 34:2-10.

31. Quali profezie di Ezechiele predicono la venuta del Messia?

31 Notevoli nel libro di Ezechiele sono le profezie riguardanti il Messia. Si parla di lui come di “colui che ha il diritto legale” al trono di Davide e al quale questo dev’essere dato. In due occasioni viene definito “il mio servitore Davide”, ed è anche chiamato “pastore”, “re” e “capo principale”. (21:27; 34:23, 24; 37:24, 25) Poiché Davide era morto da molto tempo, Ezechiele si riferiva a Colui che sarebbe stato sia Figlio che Signore di Davide. (Sal. 110:1; Matt. 22:42-45) Ezechiele, come Isaia, parla di un ramoscello tenero che sarà piantato e posto in alto da Geova. — Ezec. 17:22-24; Isa. 11:1-3.

32. Cosa si nota paragonando la visione del tempio di Ezechiele con la visione di Rivelazione circa “la città santa”?

32 È interessante paragonare la visione del tempio di Ezechiele con la visione di Rivelazione circa “la città santa, Gerusalemme”. (Riv. 21:10) Ci sono delle differenze: per esempio, il tempio di Ezechiele è separato dalla città e a nord d’essa, mentre Geova stesso è il tempio della città di Rivelazione. In ciascun caso però ci sono il fiume di vita che scorre, gli alberi che portano frutto ogni mese e le foglie per la guarigione, nonché la presenza della gloria di Geova. Entrambe le visioni contribuiscono a far apprezzare la regalità di Geova e il suo provvedimento per la salvezza di quelli che gli rendono sacro servizio. — Ezec. 43:4, 5Riv. 21:11; Ezec. 47:1, 8, 9, 12Riv. 22:1-3.

33. Che cosa mette in risalto Ezechiele, e che futuro attende quelli che ora santificano Geova nella loro vita?

33 Il libro di Ezechiele mette in risalto che Geova è santo. Fa conoscere che la santificazione del nome di Geova è più importante di qualsiasi altra cosa. “‘Certamente santificherò il mio grande nome, . . . e le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova”. Come mostra la profezia, egli santificherà il suo nome distruggendo tutti coloro che lo profanano, incluso Gog di Magog. Saggi sono tutti quelli che ora santificano Geova nella loro vita, osservando le sue norme relative all’adorazione. Questi troveranno guarigione e vita eterna presso il fiume che esce dal suo tempio. Eccelsa in gloria e di squisita bellezza è la città che si chiama “Geova stesso è lì”! — Ezec. 36:23; 38:16; 48:35.

[Note in calce]

^ par. 24 Mentre il testo masoretico dice che lo scampato arrivò da Gerusalemme nel 12° anno, altri manoscritti leggono “undicesimo anno”, e così è reso il versetto da Lamsa, Moffatt, La Bibbia Concordata e Nuovissima Versione della Bibbia.

[Domande per lo studio]