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Libro biblico numero 44: Atti

Libro biblico numero 44: Atti

Libro biblico numero 44: Atti

Scrittore: Luca

Dove fu scritto: Roma

Quando fu completato: ca. 61 E.V.

Tempo a cui si riferisce: 33–ca. 61 E.V.

1, 2. (a) Quali avvenimenti storici e quali attività sono descritti in Atti? (b) Quale periodo di tempo abbraccia il libro?

NEL 42° libro delle Scritture ispirate Luca narra la vita, l’attività e il ministero di Gesù e dei suoi seguaci fino al tempo dell’ascensione di Gesù. Il racconto storico del 44° libro delle Scritture, Atti degli Apostoli, continua la storia del cristianesimo primitivo descrivendo l’istituzione della congregazione come risultato dell’operato dello spirito santo. Descrive anche l’espansione della testimonianza, prima fra i giudei e poi fra gli uomini di tutte le nazioni. La maggior parte del contenuto dei primi 12 capitoli riguarda le attività di Pietro, e i rimanenti 16 capitoli le attività di Paolo. Luca fu un intimo compagno di Paolo, e lo accompagnò in molti suoi viaggi.

2 Il libro è indirizzato a Teofilo. Poiché questi viene chiamato “eccellentissimo”, è possibile che ricoprisse qualche carica ufficiale; ma potrebbe anche trattarsi semplicemente di un’espressione di grande stima. (Luca 1:3) Il libro fornisce un accurato resoconto storico dell’istituzione e della crescita della congregazione cristiana. Comincia con le apparizioni di Gesù ai discepoli dopo la sua risurrezione e poi narra importanti avvenimenti del periodo che va dal 33 E.V. a verso il 61 E.V., per cui abbraccia all’incirca 28 anni in tutto.

3. Chi scrisse il libro di Atti, e quando fu completato?

3 Fin dai tempi antichi la compilazione di Atti è stata attribuita allo scrittore del Vangelo di Luca. Entrambi i libri sono indirizzati a Teofilo. Ripetendo gli avvenimenti finali del suo Vangelo nei versetti iniziali di Atti, Luca collega i due racconti come opera dello stesso autore. Pare che Luca abbia completato Atti verso il 61 E.V., probabilmente verso la fine di una permanenza di due anni a Roma in compagnia dell’apostolo Paolo. Dato che narra gli avvenimenti fino a quell’anno, il libro non può essere stato completato prima, e il fatto che lascia in sospeso l’appello di Paolo a Cesare indica che fu completato entro quell’anno.

4. Cosa dimostra che Atti è canonico e autentico?

4 Fin dai primi tempi Atti è stato accettato dagli studiosi biblici come libro canonico. Parti del libro si trovano in alcuni dei più antichi manoscritti papiracei esistenti delle Scritture Greche, in particolare i manoscritti Michigan 1571 (P38) del III o IV secolo e Chester Beatty I (P45) del III secolo. Entrambi indicano che Atti circolava insieme ad altri libri delle Scritture ispirate e che pertanto era incluso nel catalogo già in data assai antica. La maniera in cui Luca scrisse il libro di Atti rispecchia la stessa rimarchevole accuratezza che abbiamo già notato nel suo Vangelo. William M. Ramsay pone lo scrittore di Atti “fra gli storici di prim’ordine” e spiega cosa intende dire con ciò: “La prima ed essenziale qualità del grande storico è dire la verità. Ciò che dice deve essere degno di fede”. *

5. Illustrate l’accuratezza degli scritti di Luca.

5 Per illustrare l’accuratezza che caratterizza gli scritti di Luca, citiamo Edwin Smith, comandante di una flottiglia di navi da guerra britanniche nel Mediterraneo durante la prima guerra mondiale, che in una rivista scrisse: “Le navi antiche non erano governate come quelle di oggi da un solo timone incernierato al dritto di poppa, ma da due grandi remi o pale, uno da ciascun lato della poppa; per questo sono menzionati al plurale da S. Luca. [Atti 27:40] . . . Abbiamo visto nel nostro esame che ogni dichiarazione fatta da S. Luca circa i movimenti di questa nave, dal momento in cui partì da Bei Porti finché si arenò a Malta, è stata confermata da prove esterne e indipendenti fra le più esatte e soddisfacenti; e che le sue affermazioni in quanto al tempo che la nave rimase in mare corrispondono alla distanza percorsa; e infine che la sua descrizione del luogo in cui giunse è conforme al luogo così com’è. Tutto questo mostra che Luca in effetti fece il viaggio nel modo descritto; egli ha inoltre mostrato d’essere un uomo le cui osservazioni e dichiarazioni possono essere considerate attendibili e degne di fede al massimo grado”. *

6. Quali esempi mostrano che le scoperte archeologiche confermano l’accuratezza di Atti?

6 Anche le scoperte archeologiche confermano l’accuratezza del racconto di Luca. Per esempio, scavi condotti a Efeso hanno portato alla luce il tempio di Artemide e l’antico teatro in cui gli efesini scatenarono un tumulto contro l’apostolo Paolo. (Atti 19:27-41) Sono state scoperte iscrizioni che confermano la correttezza del titolo “capi della città” usato da Luca quando parla delle autorità di Tessalonica. (17:6, 8) Due iscrizioni rinvenute a Malta mostrano che Luca fu preciso anche nel chiamare Publio “l’uomo principale” di Malta. — 28:7. *

7. In che modo i discorsi riportati in Atti mostrano che si tratta di un racconto dal vero?

7 Inoltre, i vari discorsi di Pietro, Stefano, Cornelio, Tertullo, Paolo e altri, riportati da Luca, sono tutti diversi per stile e composizione. Anche i discorsi di Paolo, pronunciati davanti a uditori diversi, variano di stile secondo l’occasione. Questo indica che Luca narrò solo ciò che egli stesso udì o ciò che altri testimoni oculari gli riferirono. Non era un romanziere.

8. Che cosa ci dicono le Scritture riguardo a Luca e ai suoi contatti con Paolo?

8 Si sa pochissimo della vita privata di Luca. Non era uno degli apostoli, ma fu in stretto contatto con loro. (Luca 1:1-4) In tre casi l’apostolo Paolo menziona Luca per nome. (Col. 4:10, 14; 2 Tim. 4:11; Filem. 24) Per alcuni anni egli fu di continuo in compagnia di Paolo, che lo chiamò “il diletto medico”. L’alternarsi fra la terza e la prima persona plurale nella narrazione indica che Luca era con Paolo a Troas durante il secondo viaggio missionario di Paolo, che potrebbe essersi trattenuto a Filippi finché Paolo non vi tornò alcuni anni dopo, e che quindi si unì di nuovo a Paolo e lo accompagnò nel suo viaggio a Roma per il processo. — Atti 16:8, 10; 17:1; 20:4-6; 28:16.

CONTENUTO DI ATTI

9. Quali cose vengono dette ai discepoli al tempo dell’ascensione di Gesù?

9 Avvenimenti fino alla Pentecoste (1:1-26). All’inizio di questo secondo racconto di Luca, troviamo il risuscitato Gesù che dice ai suoi discepoli in ansia che saranno battezzati nello spirito santo. Il Regno sarà ristabilito in questo tempo? No. Ma riceveranno potenza e diverranno testimoni “fino alla più distante parte della terra”. Mentre Gesù è innalzato e scompare alla loro vista, due uomini vestiti di bianco dicono loro: “Questo Gesù che di fra voi è stato assunto in cielo verrà nella stessa maniera”. — 1:8, 11.

10. (a) Quali cose memorabili accadono il giorno di Pentecoste? (b) Quale spiegazione dà Pietro, e con quale risultato?

10 Il memorabile giorno di Pentecoste (2:1-42). I discepoli sono tutti radunati a Gerusalemme. All’improvviso un rumore come di un vento che soffia riempie la casa. Lingue come di fuoco si posano sui presenti. Essi sono pieni di spirito santo e cominciano a parlare in diverse lingue delle “magnifiche cose di Dio”. (2:11) Gli astanti sono perplessi. Allora Pietro si alza in piedi e parla. Spiega che questo versamento dello spirito adempie la profezia di Gioele (2:28-32) e che Gesù Cristo, ora risuscitato ed esaltato alla destra di Dio, ‘ha versato questo che vedono e odono’. Compunti nel cuore, circa 3.000 abbracciano la parola e sono battezzati. — 2:33.

11. In che modo Geova fa prosperare l’opera di predicazione?

11 La testimonianza si espande (2:43–5:42). Ogni giorno Geova continua a unire loro quelli che vengono salvati. Fuori del tempio Pietro e Giovanni trovano uno storpio che non ha mai camminato in vita sua. “Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina!”, comanda Pietro. Immediatamente l’uomo ‘cammina e salta e loda Dio’. Pietro quindi esorta il popolo a pentirsi e a convertirsi, “affinché vengano dalla persona di Geova stagioni di ristoro”. I capi religiosi, infastiditi dal fatto che Pietro e Giovanni insegnano la risurrezione di Gesù, li arrestano, ma il numero dei credenti cresce a circa 5.000. — 3:6, 8, 19.

12. (a) Cosa rispondono i discepoli quando viene ordinato loro di smettere di predicare? (b) Per quale ragione vengono puniti Anania e Saffira?

12 Il giorno dopo, Pietro e Giovanni vengono condotti davanti ai governanti giudei per essere interrogati. Con franchezza Pietro attesta che la salvezza viene solo per mezzo di Gesù Cristo, e quando viene ordinato loro di smettere di predicare, sia Pietro che Giovanni rispondono: “Se è giusto dinanzi a Dio ascoltare voi anziché Dio, giudicatelo voi stessi. Ma in quanto a noi, non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo visto e udito”. (4:19, 20) I due vengono liberati, e tutti i discepoli continuano ad annunciare la parola di Dio intrepidamente. A causa delle circostanze, mettono insieme i loro possedimenti materiali e li distribuiscono a ciascuno secondo il bisogno. Comunque, un certo Anania e sua moglie Saffira vendono una proprietà e segretamente trattengono parte del prezzo, pur dando l’impressione di aver donato l’intera somma. Pietro li smaschera, ed essi cadono stecchiti per aver mentito a Dio e allo spirito santo.

13. Di che cosa sono accusati gli apostoli, come rispondono, e cosa continuano a fare?

13 I capi religiosi infuriati gettano nuovamente gli apostoli in carcere, ma questa volta l’angelo di Geova li libera. Il giorno dopo vengono di nuovo portati davanti al Sinedrio e accusati di ‘avere riempito Gerusalemme del loro insegnamento’. Essi rispondono: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini”. Benché fustigati e minacciati, si rifiutano di smettere, e ‘ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù’. — 5:28, 29, 42.

14. Cosa porta al martirio di Stefano?

14 Il martirio di Stefano (6:1–8:1a). Stefano è uno dei sette uomini nominati dallo spirito santo per distribuire cibo alle tavole. Egli pure testimonia in maniera potente intorno alla verità, e sostiene la fede con tanto zelo che i suoi oppositori infuriati lo fanno portare davanti al Sinedrio con l’accusa di bestemmia. Nella sua difesa, Stefano parla prima della longanimità di Geova verso Israele. Quindi, con intrepida eloquenza, giunge al punto: ‘Uomini ostinati, voi resistete sempre allo spirito santo, voi che riceveste la Legge come trasmessa da angeli, ma non l’avete osservata’. (7:51-53) Questo è troppo per loro. Si scagliano contro di lui, lo cacciano fuori della città e lo lapidano. Saulo osserva con approvazione.

15. Qual è il risultato della persecuzione, e quali esperienze ha Filippo nella predicazione?

15 Persecuzioni; conversione di Saulo (8:1b–9:30). La persecuzione iniziata quel giorno contro la congregazione di Gerusalemme disperde tutti, eccetto gli apostoli, in ogni parte del paese. Filippo va a Samaria, dove molti accettano la parola di Dio. Pietro e Giovanni vengono mandati là da Gerusalemme affinché questi credenti possano ricevere lo spirito santo “mediante l’imposizione delle mani degli apostoli”. (8:18) Un angelo indirizza quindi Filippo verso sud, sulla strada che va da Gerusalemme a Gaza, dove egli trova un eunuco della corte reale d’Etiopia che viaggia sul suo carro leggendo il libro di Isaia. Filippo lo illumina in quanto al significato della profezia e lo battezza.

16. Come avviene la conversione di Saulo?

16 Frattanto Saulo, “spirando ancora minaccia e assassinio contro i discepoli del Signore”, si appresta ad arrestare gli “appartenenti alla Via” che si trovano a Damasco. All’improvviso una luce dal cielo gli sfolgora intorno, ed egli cade a terra accecato. Una voce dal cielo gli dice: “Sono Gesù, che tu perseguiti”. Dopo tre giorni, a Damasco, egli riceve la visita di un discepolo di nome Anania. Saulo ricupera la vista, si battezza ed è pieno di spirito santo, così che diviene uno zelante e capace predicatore della buona notizia. (9:1, 2, 5) In questo sorprendente volgere degli avvenimenti il persecutore diviene perseguitato e deve fuggire per mettersi in salvo, prima da Damasco e poi da Gerusalemme.

17. In che modo la buona notizia raggiunge gli incirconcisi gentili?

17 La buona notizia raggiunge gli incirconcisi gentili (9:31–12:25). La congregazione ora ‘entra in un periodo di pace, essendo edificata; e mentre cammina nel timore di Geova e nel conforto dello spirito santo, si moltiplica’. (9:31) A Ioppe, Pietro risuscita la diletta Tabita (Gazzella), e qui riceve l’invito ad andare a Cesarea, dove lo attende un ufficiale dell’esercito di nome Cornelio. Predica a Cornelio e alla sua casa ed essi credono, e lo spirito santo è versato su di loro. Avendo compreso “che Dio non è parziale, ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accetto”, Pietro li battezza: sono i primi incirconcisi gentili convertiti. Pietro in seguito spiega questi nuovi sviluppi ai fratelli a Gerusalemme, al che essi glorificano Dio. — 10:34, 35.

18. (a) Cosa avviene quindi ad Antiochia? (b) Quale persecuzione scoppia, ma consegue il suo obiettivo?

18 Mentre la buona notizia continua a diffondersi rapidamente, Barnaba e Saulo insegnano a una folla numerosa ad Antiochia, ‘ed è ad Antiochia che per la prima volta i discepoli sono per divina provvidenza chiamati cristiani’. (11:26) Di nuovo scoppia la persecuzione. Erode Agrippa I fa uccidere con la spada Giacomo fratello di Giovanni. Inoltre getta Pietro in prigione, ma ancora una volta l’angelo di Geova lo rimette in libertà. Si profilano guai per il malvagio Erode. Poiché non dà gloria a Dio, viene roso dai vermi e muore. In quanto alla ‘parola di Geova, essa cresce e si diffonde’. — 12:24.

19. Quali luoghi tocca il primo viaggio missionario di Paolo, e quali sono i risultati?

19 Primo viaggio missionario di Paolo, con Barnaba (13:1–14:28). * Barnaba e “Saulo, che è anche Paolo”, vengono appartati e inviati da Antiochia per opera dello spirito santo. (13:9) Nell’isola di Cipro molti divengono credenti, fra cui il proconsole Sergio Paolo. In Asia Minore fanno un giro di sei o più città, e dappertutto avviene la stessa cosa: si delinea una netta divisione fra quelli che lietamente accettano la buona notizia e gli ostinati oppositori che incitano le folle a prendere a sassate i messaggeri di Geova. Dopo aver fatto nomine di anziani nelle congregazioni appena formate, Paolo e Barnaba tornano ad Antiochia di Siria.

20. Con quale decisione viene risolta la questione della circoncisione?

20 Risolta la questione della circoncisione (15:1-35). Con la grande affluenza di non ebrei, sorge la domanda se questi debbano essere circoncisi. Paolo e Barnaba presentano il problema agli apostoli e agli anziani a Gerusalemme, dove il discepolo Giacomo, che presiede, dispone di trasmettere l’unanime decisione con una lettera ufficiale in cui si dice: “Allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione”. (15:28, 29) Questa lettera incoraggia i fratelli di Antiochia e li fa rallegrare.

21. (a) Chi accompagna Paolo nel suo secondo viaggio missionario? (b) Quali avvenimenti contrassegnano la visita in Macedonia?

21 Il ministero si espande col secondo viaggio di Paolo (15:36–18:22). * “Dopo alcuni giorni” Barnaba e Marco salpano per Cipro, mentre Paolo e Sila si recano in Siria e in Asia Minore. (15:36) Il giovane Timoteo si unisce a Paolo a Listra, e i due continuano il viaggio fino a Troas, sulla costa dell’Egeo. Qui in una visione Paolo vede un uomo che lo supplica: “Passa in Macedonia e aiutaci”. (16:9) Luca si unisce a Paolo, e insieme si imbarcano per Filippi, la principale città della Macedonia, dove Paolo e Sila vengono gettati in prigione. In seguito a ciò il carceriere diviene credente e si battezza. Rimessi in libertà, proseguono per Tessalonica, dove i giudei gelosi incitano una folla contro di loro. Allora i fratelli inviano di notte Paolo e Sila a Berea. Qui i giudei mostrano d’essere di mente nobile poiché ricevono la parola “con la massima premura di mente, esaminando attentamente le Scritture ogni giorno” per avere conferma delle cose imparate. (17:11) Lasciati Sila e Timoteo in questa nuova congregazione, come aveva lasciato Luca a Filippi, Paolo prosegue verso sud per Atene.

22. Che effetto ha l’abile discorso di Paolo sull’Areopago?

22 In questa città piena di idoli gli altezzosi filosofi epicurei e stoici deridono Paolo definendolo un “chiacchierone” e “un proclamatore di divinità straniere”, e lo conducono sull’Areopago, o Colle di Marte. Con abile oratoria Paolo svolge il suo argomento a favore della ricerca del vero Dio, “Signore del cielo e della terra”, il quale garantisce un giusto giudizio mediante colui che ha risuscitato dai morti. La menzione della risurrezione divide il suo uditorio, ma alcuni divengono credenti. — 17:18, 24.

23. Quali avvenimenti hanno luogo a Corinto?

23 In seguito, a Corinto, Paolo vive con Aquila e Priscilla, ed esercita insieme a loro il mestiere di fabbricante di tende. L’opposizione alla sua predicazione lo costringe a lasciare la sinagoga e a tenere le adunanze nella casa accanto, da Tizio Giusto. Crispo, presidente della sinagoga, diviene credente. Dopo una permanenza di 18 mesi a Corinto, Paolo parte con Aquila e Priscilla per Efeso, dove li lascia, e prosegue per Antiochia di Siria, completando così il suo secondo viaggio missionario.

24, 25. (a) Al tempo in cui Paolo inizia il suo terzo viaggio, che accade a Efeso? (b) Quale tumulto pone fine alla permanenza triennale di Paolo?

24 Paolo rivisita le congregazioni: terzo viaggio (18:23–21:26). * Un giudeo di nome Apollo arriva a Efeso da Alessandria d’Egitto, e comincia a parlare intrepidamente nella sinagoga intorno a Gesù, ma Aquila e Priscilla ritengono necessario correggere il suo insegnamento prima che egli vada a Corinto. Paolo sta ora facendo il suo terzo viaggio e a tempo debito giunge a Efeso. Avendo appreso che qui i credenti sono stati battezzati col battesimo di Giovanni, Paolo spiega il battesimo nel nome di Gesù. Quindi battezza circa 12 uomini, e quando impone loro le mani essi ricevono lo spirito santo.

25 Durante i tre anni di permanenza di Paolo a Efeso, ‘la parola di Geova cresce e prevale in modo potente’, e molti rinunciano all’adorazione della dea patrona della città, Artemide. (19:20) Adirati alla prospettiva che gli affari vadano male, i fabbricanti di tempietti d’argento provocano in città un tale tumulto che ci vogliono ore per disperdere la folla. Subito dopo Paolo parte per la Macedonia e la Grecia, e lungo il percorso visita i credenti.

26. (a) Quale miracolo compie Paolo a Troas? (b) Quali consigli dà egli ai sorveglianti di Efeso?

26 Paolo rimane tre mesi in Grecia prima di tornare passando per la Macedonia, dove Luca si ricongiunge con lui. Salpano quindi per Troas, e qui, mentre Paolo tiene un discorso fino a notte inoltrata, un giovane si addormenta e precipita da una finestra del terzo piano. È raccolto morto, ma Paolo lo riporta in vita. Il giorno dopo Paolo e i suoi compagni partono per Mileto, dove Paolo, diretto a Gerusalemme, fa sosta per tenere un’adunanza con gli anziani di Efeso. Egli li informa che non vedranno più la sua faccia. Com’è urgente, quindi, che prendano la direttiva nel pascere il gregge di Dio, ‘fra il quale lo spirito santo li ha costituiti sorveglianti’! Rammenta l’esempio che ha dato loro, e raccomanda loro di mantenersi desti, non risparmiandosi nel prodigarsi per i fratelli. (20:28) Benché avvertito di non mettere piede a Gerusalemme, Paolo non torna sui propri passi. I suoi compagni si rassegnano, dicendo: “Si compia la volontà di Geova”. (21:14) C’è grande allegrezza quando Paolo riferisce a Giacomo e agli anziani come Dio ha benedetto il suo ministero fra le nazioni.

27. Che accoglienza riceve Paolo nel tempio?

27 Paolo viene arrestato e processato (21:27–26:32). Quando fa la sua comparsa nel tempio, Paolo è accolto con ostilità. I giudei dell’Asia sollevano l’intera città contro di lui, e i soldati romani riescono a malapena a metterlo in salvo.

28. (a) Quale questione suscita Paolo davanti al Sinedrio, e con quale risultato? (b) Dove viene quindi mandato?

28 Cosa ha provocato il tumulto? Chi è questo Paolo? Di che cosa si è reso colpevole? Il comandante militare, sconcertato, vuole saperlo. Grazie alla sua cittadinanza romana Paolo sfugge alla fustigazione e viene portato davanti al Sinedrio. Questa corte è divisa tra farisei e sadducei. Paolo suscita perciò la questione della risurrezione, ponendoli gli uni contro gli altri. Poiché il dissenso si fa violento, i soldati romani devono portare via Paolo di mezzo al Sinedrio prima che venga fatto a pezzi. Di notte egli viene mandato segretamente a Cesarea dal governatore Felice, sotto forte scorta militare.

29. Accusato di sedizione, a quale serie di processi o udienze viene sottoposto Paolo, e a chi si appella?

29 Accusato di sedizione dai suoi oppositori, Paolo si difende abilmente davanti a Felice. Felice però temporeggia nella speranza che Paolo gli dia del denaro in cambio della liberazione. Passano due anni. Porcio Festo succede a Felice come governatore e si dispone un nuovo processo. Di nuovo vengono presentate gravi accuse, e di nuovo Paolo dichiara la propria innocenza. Allora Festo, per guadagnare il favore dei giudei, propone che si tenga un’ulteriore udienza dinanzi a lui a Gerusalemme. Paolo perciò dichiara: “Mi appello a Cesare!” (25:11) Passa altro tempo. Alla fine, il re Erode Agrippa II fa una visita di cortesia a Festo, e Paolo viene di nuovo portato nella sala delle udienze. La sua testimonianza è così vigorosa e convincente che Agrippa è spinto a dirgli: “In breve tempo mi persuaderesti a divenire cristiano”. (26:28) Anche Agrippa riconosce l’innocenza di Paolo e che potrebbe essere liberato se non si fosse appellato a Cesare.

30. Quali eventi caratterizzano il viaggio di Paolo fino a Malta?

30 Paolo va a Roma (27:1–28:31). * Paolo e altri detenuti vengono fatti salire su una nave per il primo tratto del viaggio che li porterà a Roma. Essendo i venti contrari, la nave procede lentamente. Nel porto di Mira cambiano nave. Giunti a Bei Porti, nell’isola di Creta, Paolo raccomanda di svernarvi, ma la maggioranza consiglia di salpare. Hanno appena preso il largo che un vento tempestoso li afferra e li sospinge implacabilmente. Dopo due settimane la nave finisce in pezzi su un banco di sabbia al largo della costa di Malta. Come Paolo aveva assicurato, nessuno dei 276 passeggeri perde la vita! Gli abitanti di Malta mostrano straordinaria benignità umana, e durante quell’inverno Paolo guarisce molti di loro mediante il miracoloso potere dello spirito di Dio.

31. Com’è accolto Paolo al suo arrivo a Roma, e lì a quale attività si dedica?

31 La primavera seguente Paolo giunge a Roma, e i fratelli gli vanno incontro lungo la strada. Vedendoli, Paolo è spinto a ‘ringraziare Dio e farsi coraggio’. Quantunque Paolo sia ancora prigioniero, gli è permesso di stare in una casa da lui presa in affitto, con un soldato di guardia. Luca termina il suo racconto dicendo che Paolo riceveva benignamente tutti quelli che venivano da lui, e che ‘predicava loro il regno di Dio e insegnava le cose inerenti al Signore Gesù Cristo con la più grande libertà di parola, senza impedimento’. — 28:15, 31.

PERCHÉ È UTILE

32. Prima della Pentecoste e alla Pentecoste, come attestò Pietro l’autenticità delle Scritture Ebraiche?

32 Il libro di Atti aggiunge la sua testimonianza a quella dei Vangeli nel confermare l’autenticità e l’ispirazione delle Scritture Ebraiche. All’appressarsi della Pentecoste Pietro indicò l’adempimento di due profezie che ‘lo spirito santo aveva dichiarato in anticipo per bocca di Davide intorno a Giuda’. (Atti 1:16, 20; Sal. 69:25; 109:8) Alla Pentecoste, Pietro disse inoltre alla folla stupita che essa era in effetti testimone dell’adempimento di una profezia: “Questo è ciò che fu detto per mezzo del profeta Gioele”. — Atti 2:16-21; Gioe. 2:28-32; confronta anche Atti 2:25-28, 34, 35 con Salmo 16:8-11 e 110:1.

33. In che modo Pietro, Filippo, Giacomo e Paolo mostrano tutti che le Scritture Ebraiche sono ispirate?

33 In un’altra occasione, per convincere una folla fuori del tempio, Pietro si riferì di nuovo alle Scritture Ebraiche, citando prima Mosè e poi dicendo: “E tutti i profeti, infatti, da Samuele in poi e quelli in successione, quanti hanno parlato, hanno anche annunciato chiaramente questi giorni”. In seguito, davanti al Sinedrio, Pietro citò Salmo 118:22 per dimostrare che Cristo, la pietra che essi avevano rigettato, era divenuto “la testa dell’angolo”. (Atti 3:22-24; 4:11) Filippo spiegò all’eunuco etiope come si era adempiuta la profezia di Isaia 53:7, 8, e questi, essendo stato illuminato, chiese umilmente di essere battezzato. (Atti 8:28-35) In modo simile, parlando a Cornelio riguardo a Gesù, Pietro affermò: “A lui tutti i profeti rendono testimonianza”. (10:43) Quando si dibatteva la questione della circoncisione, Giacomo sostenne la propria decisione dicendo: “Con questo sono concordi le parole dei Profeti, come è scritto”. (15:15-18) L’apostolo Paolo fece affidamento sulle stesse fonti autorevoli. (26:22; 28:23, 25-27) Il fatto che i discepoli e i loro uditori accettarono con evidente prontezza le Scritture Ebraiche come parte della Parola di Dio conferisce a quegli scritti il suggello dell’approvazione ispirata.

34. Cosa rivela Atti circa la congregazione cristiana, e c’è qualche differenza oggi?

34 Atti è della massima utilità in quanto mostra come fu istituita la congregazione cristiana e come essa crebbe sotto la potenza dello spirito santo. In tutto questo straordinario racconto notiamo l’espansione dovuta alla benedizione di Dio, il coraggio e la gioia dei primi cristiani, la loro incrollabile determinazione di fronte alla persecuzione e la loro disponibilità a servire, come fu esemplificata dalla risposta di Paolo agli inviti a intraprendere il servizio all’estero e ad andare in Macedonia. (4:13, 31; 15:3; 5:28, 29; 8:4; 13:2-4; 16:9, 10) La congregazione cristiana odierna non è diversa, poiché anch’essa è saldamente unita dall’amore e dal comune interesse mentre dichiara le “magnifiche cose di Dio” sotto la guida dello spirito santo. — 2:11, 17, 45; 4:34, 35; 11:27-30; 12:25.

35. In che modo Atti mostra come si doveva dare testimonianza, e che qualità è messa in risalto per quanto riguarda il ministero?

35 Il libro di Atti mostra come dev’essere compiuta l’attività cristiana di proclamare il Regno di Dio. Paolo stesso fu un esempio, in quanto disse: “Non mi sono trattenuto dal dirvi nessuna delle cose che erano profittevoli né dall’insegnarvi pubblicamente e di casa in casa”. E aggiunse: “Ho completamente reso testimonianza”. Questo tema del ‘rendere completa testimonianza’ colpisce la nostra attenzione in tutto il libro, e acquista notevole risalto nei paragrafi conclusivi, dove la piena dedizione di Paolo alla predicazione e all’insegnamento, perfino nei legami della prigionia, è espressa con queste parole: “Ed egli spiegò loro la cosa, rendendo completa testimonianza riguardo al regno di Dio e usando con loro persuasione riguardo a Gesù mediante la legge di Mosè e i Profeti, dalla mattina fino alla sera”. Ci sia concesso di essere sempre altrettanto risoluti e decisi nella nostra attività del Regno! — 20:20, 21; 28:23; 2:40; 5:42; 26:22.

36. Quali pratici consigli di Paolo sono della massima importanza per i sorveglianti di oggi?

36 Il discorso che Paolo fece ai sorveglianti di Efeso contiene molti consigli pratici per i sorveglianti di oggi. Dato che sono stati nominati dallo spirito santo, è della massima importanza che ‘prestino attenzione a se stessi e a tutto il gregge’, pascendolo teneramente e proteggendolo dagli oppressivi lupi che vorrebbero distruggerlo. Questa non è una responsabilità da poco! I sorveglianti hanno bisogno di mantenersi desti e di edificarsi con la parola dell’immeritata benignità di Dio. Mentre faticano per assistere quelli che sono deboli, devono “tenere presenti le parole del Signore Gesù, che egli stesso disse: ‘C’è più felicità nel dare che nel ricevere’”. — 20:17-35.

37. Sull’Areopago, con quale argomentazione Paolo fece capire con tatto il suo pensiero?

37 Anche gli altri discorsi di Paolo brillano per la chiara esposizione di princìpi biblici. Per esempio, c’è la classica argomentazione che egli svolse nel discorso agli stoici e agli epicurei sull’Areopago. Prima egli cita l’iscrizione dell’altare: “A un Dio sconosciuto”, e parte da lì per spiegare che il solo vero Dio, il Signore del cielo e della terra, colui che ha fatto da un uomo ogni nazione degli uomini, ‘non è lontano da ciascuno di noi’. Poi cita le parole dei loro poeti: “Poiché siamo pure sua progenie”, per mostrare come sia ridicolo supporre che essi discendano da idoli inanimati, d’oro, d’argento o di pietra. Così Paolo spiega con tatto la sovranità dell’Iddio vivente. Solo nelle sue parole conclusive tira fuori la questione della risurrezione, e anche allora non menziona Cristo per nome. Egli riuscì a far capire il concetto della sovranità suprema del solo vero Dio, e di conseguenza alcuni divennero credenti. — 17:22-34.

38. Quali benedizioni deriveranno dal tipo di studio incoraggiato in Atti?

38 Il libro di Atti incoraggia il continuo e diligente studio di “tutta la Scrittura”. Quando Paolo predicò per la prima volta a Berea, i giudei locali, siccome “ricevettero la parola con la massima premura di mente, esaminando attentamente le Scritture ogni giorno per vedere se queste cose stavano così”, furono lodati come persone ‘di mente nobile’. (17:11) Oggi, come allora, questo premuroso esame delle Scritture compiuto insieme alla congregazione di Geova, che è piena del suo spirito, darà luogo a benedizioni sotto forma di convinzione e forte fede. Mediante tale studio si può acquistare un chiaro intendimento dei princìpi divini. Alcuni di questi princìpi sono ben esposti in Atti 15:29. Qui il corpo direttivo formato dagli apostoli e dai fratelli anziani di Gerusalemme rese noto che, mentre la circoncisione non era un requisito per l’Israele spirituale, c’erano precise proibizioni circa idolatria, sangue e fornicazione.

39. (a) Come furono rafforzati i discepoli per poter affrontare le persecuzioni? (b) Quale intrepida testimonianza diedero? Fu efficace?

39 Quei primi discepoli studiavano sul serio le Scritture ispirate ed erano in grado di citarle e applicarle secondo il bisogno. L’accurata conoscenza e lo spirito di Dio li rafforzarono permettendo loro di far fronte a crudeli persecuzioni. Pietro e Giovanni diedero l’esempio a tutti i cristiani fedeli quando intrepidamente dissero ai governanti che si opponevano loro: “Se è giusto dinanzi a Dio ascoltare voi anziché Dio, giudicatelo voi stessi. Ma in quanto a noi, non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo visto e udito”. E quando furono di nuovo portati davanti al Sinedrio, che aveva “positivamente ordinato” loro di non continuare a insegnare in base al nome di Gesù, inequivocabilmente dissero: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini”. Questa intrepida dichiarazione costituì un’eccellente testimonianza per i governanti, e indusse Gamaliele, famoso maestro della Legge, a fare la sua ben nota affermazione in favore della libertà di adorazione, cosa che portò al rilascio degli apostoli. — 4:19, 20; 5:28, 29, 34, 35, 38, 39.

40. Quale incentivo ci dà Atti a rendere completa testimonianza riguardo al Regno?

40 Il glorioso proposito di Geova circa il suo Regno, aureo filo conduttore dell’intera Bibbia, risalta in modo assai notevole nel libro di Atti. All’inizio viene detto come Gesù, nei 40 giorni precedenti la sua ascensione, parlò delle “cose concernenti il regno di Dio”. Rispondendo alla domanda dei discepoli sulla restaurazione del Regno, Gesù disse che dovevano prima essergli testimoni fino alla più distante parte della terra. (1:3, 6, 8) A cominciare da Gerusalemme, i discepoli predicarono il Regno con coraggio e risolutezza. Le persecuzioni sfociarono nella lapidazione di Stefano e nella dispersione di molti discepoli in nuovi territori. (7:59, 60) Si narra che Filippo dichiarò con ottimi risultati “la buona notizia del regno di Dio” in Samaria e che Paolo e i suoi compagni proclamarono “il regno” in Asia, a Corinto, Efeso e Roma. Tutti questi primi cristiani diedero uno splendido esempio di incrollabile fiducia in Geova e nel sostegno del suo spirito. (8:5, 12; 14:5-7, 21, 22; 18:1, 4; 19:1, 8; 20:25; 28:30, 31) Il loro indomito zelo e coraggio e la maniera in cui Geova benedisse i loro sforzi sono per noi un meraviglioso incentivo a essere fedeli “rendendo completa testimonianza riguardo al regno di Dio”. — 28:23.

[Note in calce]

^ par. 4 St. Paul the Traveller, 1895, p. 4.

^ par. 5 The Rudder, marzo 1947, citata in Svegliatevi! (ed. inglese) del 22 luglio 1947, pp. 22-3; vedi anche Svegliatevi! (ed. italiana) del 22 settembre 1971, pp. 28-30.

[Domande per lo studio]