Vai direttamente al contenuto

Vai direttamente all’indice

Libro biblico numero 5: Deuteronomio

Libro biblico numero 5: Deuteronomio

Libro biblico numero 5: Deuteronomio

Scrittore: Mosè

Dove fu scritto: Pianure di Moab

Quando fu completato: 1473 a.E.V.

Tempo a cui si riferisce: 2 mesi (1473 a.E.V.)

1. Quali domande si possono fare circa l’ingresso di Israele nella Terra Promessa?

IL LIBRO di Deuteronomio contiene un messaggio dinamico per il popolo di Geova. Dopo aver vagato nel deserto per 40 anni, i figli d’Israele si trovavano ora ai confini della Terra Promessa. Cosa li attendeva? Quali particolari problemi si sarebbero presentati loro dall’altra parte del Giordano? Cosa avrebbe detto infine Mosè alla nazione? Potremmo anche chiederci: Perché è utile per noi conoscere la risposta a queste domande?

2. Sotto quale particolare aspetto è importante Deuteronomio?

2 Le risposte si trovano nelle parole che Mosè pronunciò e che scrisse nel quinto libro della Bibbia, Deuteronomio. Benché ripeta molto di quanto detto nei libri precedenti, Deuteronomio ha la sua particolare importanza. Perché? Perché dà enfasi al messaggio divino, essendo stato provveduto in un periodo della storia del popolo di Geova in cui c’era realmente bisogno di una guida ferma e di una direttiva dinamica. Gli israeliti stavano per entrare nella Terra Promessa al comando di un nuovo condottiero. Avevano bisogno sia di incoraggiamento per andare avanti sia di un ammonimento divino che li esortasse a seguire la condotta giusta per ricevere la benedizione di Geova.

3. Che cosa mette in risalto Mosè in tutto il libro di Deuteronomio, e perché questo è importante per noi oggi?

3 Secondo queste necessità, Mosè fu potentemente spinto dallo spirito di Geova a rivolgere a Israele un esplicito appello all’ubbidienza e alla fedeltà. Nell’intero libro egli mette in risalto che Geova è l’Iddio Altissimo, che esige esclusiva devozione e desidera che il suo popolo ‘lo ami con tutto il cuore e con tutta l’anima e con tutta la forza vitale’. Egli è “l’Iddio degli dèi e il Signore dei signori, l’Iddio grande, potente e tremendo, che non tratta nessuno con parzialità né accetta regalo”. Egli non tollera nessuna rivalità. Ubbidirgli significa vita, disubbidirgli, morte. Le istruzioni di Geova, esposte in Deuteronomio, erano proprio ciò che occorreva a Israele in quanto a preparazione e consigli in vista degli importanti compiti che lo attendevano. Sono anche il tipo di ammonimenti che ci occorrono oggi affinché possiamo camminare nel timore di Geova, santificando il suo nome in mezzo a un mondo corrotto. — Deut. 5:9, 10; 6:4-6; 10:12-22.

4. Qual è il significato del nome Deuteronomio, e qual è lo scopo del libro?

4 Il nome Deuteronomio deriva dal titolo che il libro ha nella Settanta greca, Deuteronòmion, composto di dèuteros, “secondo”, e nòmos, “legge”. Significa perciò “seconda Legge; ripetizione della Legge”. Il nome è preso dalla traduzione greca di un’espressione ebraica che si trova in Deuteronomio 17:18, mishnèh hattohràh, resa correttamente ‘copia della legge’. Nonostante il significato del nome Deuteronomio, però, questo libro biblico non è una seconda legge né una semplice ripetizione della Legge, bensì una spiegazione della Legge, che aveva lo scopo di esortare gli israeliti ad amare Geova e a ubbidirgli nella Terra Promessa in cui stavano per entrare. — 1:5.

5. Cosa dimostra che lo scrittore di Deuteronomio fu Mosè?

5 Poiché questo era il quinto rotolo, o volume, del Pentateuco, lo scrittore dev’essere lo stesso dei precedenti quattro libri, cioè Mosè. La dichiarazione iniziale definisce Deuteronomio “le parole che Mosè pronunciò a tutto Israele”, ed espressioni successive, quali “Mosè scrisse questa legge” e ‘Mosè scrisse questo cantico’, dimostrano chiaramente che lo scrittore fu lui. Il suo nome compare quasi 40 volte nel libro, di solito come autorità a conferma delle dichiarazioni fatte. La prima persona singolare, che si riferisce a Mosè, è usata di frequente in tutto il libro. I versetti conclusivi furono aggiunti dopo la morte di Mosè, molto probabilmente da Giosuè o dal sommo sacerdote Eleazaro. — 1:1; 31:9, 22, 24-26.

6. (a) A quale periodo si riferisce Deuteronomio? (b) Per quale tempo il libro doveva essere stato praticamente completato?

6 Quando ebbero luogo gli avvenimenti di Deuteronomio? All’inizio il libro stesso afferma che “nel quarantesimo anno, nell’undicesimo mese, il primo del mese, Mosè parlò ai figli d’Israele”. Terminato il racconto di Deuteronomio, il libro di Giosuè riprende la narrazione tre giorni prima che gli israeliti attraversassero il Giordano, il che avvenne “il decimo giorno del primo mese”. (Deut. 1:3; Gios. 1:11; 4:19) Questo lascia un periodo di due mesi e una settimana per gli avvenimenti di Deuteronomio. Comunque, 30 giorni di questo periodo di nove settimane furono impiegati a fare lutto per la morte di Mosè. (Deut. 34:8) Ciò significa che in pratica tutti gli avvenimenti di Deuteronomio devono essersi verificati nell’11° mese del 40° anno. Per la fine di quel mese anche la stesura del libro doveva essere stata praticamente completata, giacché la morte di Mosè avvenne all’inizio del 12° mese del 40° anno, cioè all’inizio del 1473 a.E.V.

7. Che cosa si può dire dell’autenticità di Deuteronomio?

7 Le prove già fornite riguardo all’autenticità dei primi quattro libri del Pentateuco valgono anche per il quinto, Deuteronomio. Esso è anche uno dei quattro libri delle Scritture Ebraiche più spesso citati nelle Scritture Greche Cristiane: gli altri sono Genesi, Salmi e Isaia. Le citazioni sono 83, e 17 libri delle Scritture Greche Cristiane fanno riferimento a Deuteronomio. *

8. Quale decisiva testimonianza di Gesù conferma l’autenticità di Deuteronomio?

8 Gesù stesso dà la più vigorosa testimonianza a sostegno di Deuteronomio. All’inizio del suo ministero fu tentato tre volte dal Diavolo, e tre volte ribatté: “È scritto”. Scritto dove? Proprio nel libro di Deuteronomio (8:3; 6:16, 13), che Gesù citò come fonte ispirata: “L’uomo non deve vivere di solo pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova”. “Non devi mettere alla prova Geova il tuo Dio”. “Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio”. (Matt. 4:1-11) In seguito, quando i farisei lo misero alla prova riguardo ai comandamenti di Dio, come risposta Gesù citò “il più grande e il primo comandamento” da Deuteronomio 6:5. (Matt. 22:37, 38; Mar. 12:30; Luca 10:27) La testimonianza di Gesù conferma in modo inequivocabile l’autenticità di Deuteronomio.

9. Quali testimonianze esterne sostengono Deuteronomio?

9 Per giunta, gli avvenimenti e le dichiarazioni del libro corrispondono esattamente alla situazione storica e all’ambiente. I riferimenti a Egitto, Canaan, Amalec, Ammon, Moab ed Edom sono conformi all’epoca, e i nomi dei luoghi sono esatti. * L’archeologia continua a fornire prova su prova della veracità degli scritti di Mosè. Henry H. Halley scrive: “Di recente l’archeologia ha parlato in modo così eloquente da determinare una netta reazione in favore dell’opinione conservatrice [che il Pentateuco fu scritto da Mosè]. La teoria che la scrittura fosse sconosciuta ai giorni di Mosè è stata completamente screditata. E ogni anno gli scavi compiuti in Egitto, in Palestina e in Mesopotamia portano alla luce testimonianze, sia epigrafiche che stratigrafiche, indicanti che le narrazioni delle [Scritture Ebraiche] sono veri e propri racconti storici. E gli studiosi stanno decisamente imparando ad avere più rispetto per la tradizione secondo cui Mosè ne fu l’autore”. * Così anche testimonianze esterne comprovano che Deuteronomio e il resto del Pentateuco sono storia autentica scritta da Mosè, profeta di Dio.

CONTENUTO DI DEUTERONOMIO

10. Di che cosa è composto Deuteronomio?

10 Il libro si compone principalmente di una serie di discorsi che Mosè pronunciò ai figli d’Israele nelle pianure di Moab davanti a Gerico. Il primo termina al capitolo 4, il secondo si protrae sino alla fine del capitolo 26, il terzo continua per tutto il capitolo 28, e il quarto arriva sino alla fine del capitolo 30. Poi Mosè, dopo aver dato le ultime disposizioni in vista della sua morte imminente, compresa la nomina di Giosuè quale suo successore, scrive un bellissimo canto di lode a Geova, seguito da una benedizione sulle tribù d’Israele.

11. Come inizia Mosè il suo primo discorso?

11 Primo discorso di Mosè (1:1–4:49). Questo discorso fa da introduzione storica a ciò che segue. Mosè comincia col rievocare le fedeli opere di Geova verso il Suo popolo. Dice agli israeliti di entrare e prendere possesso del paese promesso ai loro antenati Abraamo, Isacco e Giacobbe. Ricorda come Geova coordinò l’attività di questa comunità teocratica all’inizio del viaggio nel deserto facendo scegliere a lui, Mosè, uomini saggi, discreti ed esperti che agissero quali capi di migliaia, di centinaia, di cinquantine e di decine. C’era una splendida organizzazione, sotto lo sguardo vigile di Geova, mentre Israele ‘marciava per tutto quel grande e tremendo deserto’. — 1:19.

12. Quali avvenimenti relativi all’iniziale esplorazione di Canaan ricorda Mosè?

12 Mosè ricorda ora il peccato di ribellione che gli israeliti commisero quando udirono il rapporto degli esploratori tornati da Canaan e si lamentarono che Geova li odiava perché, dissero, li aveva tratti fuori d’Egitto solo per abbandonarli in mano agli amorrei. Per la loro mancanza di fede, Geova annunciò a quell’empia generazione che nessuno di loro, eccetto Caleb e Giosuè, avrebbe visto il buon paese. Allora si comportarono di nuovo in modo ribelle, accendendosi tutti d’ira e attaccando il nemico di loro propria iniziativa, solo per essere inseguiti e dispersi dagli amorrei come da uno sciame di api.

13. In base a che cosa Mosè rassicurò Giosuè che avrebbe ottenuto la vittoria?

13 Viaggiarono nel deserto verso il Mar Rosso, e in 38 anni tutta la generazione degli uomini di guerra morì. Geova comandò quindi loro di attraversare l’Arnon e prendere possesso del paese a nord d‘esso, dicendo: “Quest’oggi comincerò a porre il terrore di te e il timore di te davanti ai popoli sotto tutti i cieli, che udranno notizia di te; e davvero si agiteranno e avranno dolori come quelli del parto a causa di te”. (2:25) Sihon e il suo paese caddero in mano agli israeliti, che poi occuparono il regno di Og. Mosè assicurò a Giosuè che Geova avrebbe combattuto per Israele allo stesso modo sconfiggendo tutti i regni. Mosè chiese quindi a Dio se egli stesso poteva in qualche modo entrare nel buon paese al di là del Giordano, ma Geova continuò a dirgli di no, invitandolo a incaricare, incoraggiare e rafforzare Giosuè.

14. Quale importanza attribuisce Mosè alla Legge di Dio e all’esclusiva devozione?

14 Mosè dà ora grande enfasi alla Legge di Dio, avvertendo di non aggiungere né togliere nulla ai Suoi comandamenti. La disubbidienza porterà al disastro: “Solo guardati, e bada bene all’anima tua, affinché tu non dimentichi le cose che i tuoi occhi hanno visto e affinché non si allontanino dal tuo cuore per tutti i giorni della tua vita; e le devi far conoscere ai tuoi figli e ai tuoi nipoti”. (4:9) Essi non videro nessuna forma quando Geova dichiarò loro le Dieci Parole in Horeb in circostanze terrificanti. Sarà la loro rovina se ora si volgeranno all’idolatria e all’adorazione delle immagini, poiché, come dice Mosè, “Geova tuo Dio è un fuoco consumante, un Dio che esige esclusiva devozione”. (4:24) Fu lui ad amare i loro antenati e a sceglierli. Non c’è nessun altro Dio nei cieli di sopra né sulla terra di sotto. UbbiditeGli, esorta Mosè, ‘affinché prolunghiate i vostri giorni sul suolo che Geova vostro Dio vi dà, sempre’. — 4:40.

15. Quali città di rifugio vengono scelte ad est del Giordano?

15 Terminato questo vigoroso discorso, Mosè sceglie Bezer, Ramot e Golan come città di rifugio a est del Giordano.

16. Che cosa mette in risalto il secondo discorso di Mosè?

16 Secondo discorso di Mosè (5:1–26:19). Questo discorso invita gli israeliti ad ascoltare Geova, che parlò loro sul Sinai a faccia a faccia. Notate come Mosè ripete la Legge, con alcune modifiche necessarie per adeguarla alla loro nuova vita al di là del Giordano. Non è un semplice elenco di regole e ordinamenti. Ogni parola mostra che il cuore di Mosè è pieno di zelo e devozione verso il suo Dio. Egli parla per il bene della nazione. È messa in risalto l’ubbidienza alla Legge, l’ubbidienza che scaturisce da un cuore amorevole, non forzata.

17. In che modo gli israeliti devono ricambiare l’amore che Geova ha mostrato loro?

17 Prima Mosè ripete le Dieci Parole, i Dieci Comandamenti, e dice agli israeliti di osservarli, non deviando né a destra né a sinistra, affinché prolunghino i loro giorni nel paese e divengano moltissimi. “Ascolta, o Israele: Geova nostro Dio è un solo Geova”. (6:4) Il cuore, l’anima e la forza vitale devono essere dedicati ad amare Geova, e gli israeliti devono ammaestrare i figli narrando loro i grandi segni e miracoli che Geova compì in Egitto. Non devono stringere alleanze matrimoniali con gli idolatri cananei. Geova ha scelto gli israeliti come sua speciale proprietà non perché fossero numerosi, ma perché li ama e osserverà la sua dichiarazione giurata fatta ai loro antenati. Israele deve evitare il laccio della religione demonica, distruggere le immagini nel paese e attenersi a Geova, che è invero “un Dio grande e tremendo”. — 7:21.

18. Da che cosa Mosè esorta gli israeliti a guardarsi?

18 Geova li umiliò per 40 anni nel deserto, insegnando loro che l’uomo non vive di manna o pane, ma di ogni espressione della bocca di Geova. In tutti quegli anni di correzione le loro vesti non si consumarono, né i loro piedi si gonfiarono. Ora stanno per entrare in un paese di ricchezza e abbondanza! Comunque, devono guardarsi dai lacci del materialismo e del ritenersi giusti, ricordando che Geova è “il datore di potenza per procurare ricchezza” e colui che spodesta le nazioni malvage. (8:18) Mosè rievoca quindi alcune occasioni in cui gli israeliti provocarono Dio. Devono rammentare come l’ira di Geova divampò contro di loro nel deserto, con piaghe e fuoco e massacro! Devono ricordare la loro disastrosa adorazione del vitello d’oro, che suscitò l’ardente ira di Geova e portò a rifare le tavole della Legge! (Eso. 32:1-10, 35; 17:2-7; Num. 11:1-3, 31-35; 14:2-38) Ora devono assolutamente servire Geova e tenersi stretti a lui, che li ha amati per amore dei loro antenati e li ha costituiti “come le stelle dei cieli per moltitudine”. — Deut. 10:22.

19. Quale scelta viene chiaramente indicata, e quali leggi vengono esposte alla nazione?

19 Israele deve osservare “l’intero comandamento” e deve ubbidire immancabilmente a Geova, amandolo come suo Dio e servendolo con tutto il cuore e con tutta l’anima. (11:8, 13) Geova li sosterrà e li ricompenserà se gli ubbidiranno. Comunque, si devono applicare e devono essere diligenti nell’ammaestrare i figli. Viene indicata chiaramente la scelta che si presenta a Israele: l’ubbidienza conduce alla benedizione, la disubbidienza alla maledizione. Non devono “camminare dietro ad altri dèi”. (11:26-28) Mosè espone quindi specifiche leggi che gli israeliti dovranno osservare quando avranno preso possesso della Terra Promessa. Ci sono (1) leggi inerenti alla religione e all’adorazione; (2) leggi relative all’amministrazione della giustizia, al governo e alla guerra; e (3) leggi che regolano la vita privata e sociale del popolo.

20. Quali sono alcuni aspetti salienti delle leggi relative all’adorazione?

20 (1) Religione e adorazione (12:1–16:17). Quando saranno entrati nel paese, gli israeliti dovranno assolutamente distruggere ogni traccia della falsa religione: i suoi alti luoghi, altari, colonne, pali sacri e immagini. Dovranno adorare solo nel luogo che Geova loro Dio sceglierà per porvi il suo nome, e lì dovranno rallegrarsi in lui, tutti quanti. I regolamenti relativi al mangiare carne e ai sacrifici ricordano ripetutamente il divieto di mangiare sangue. “Soltanto sii fermamente risoluto a non mangiare il sangue . . . Non lo devi mangiare, affinché vada bene a te e ai tuoi figli dopo di te, perché farai ciò che è retto agli occhi di Geova”. (12:16, 23-25, 27; 15:23) Mosè proferisce ora un’aperta condanna dell’idolatria. Israele non deve nemmeno provare curiosità in merito alle pratiche della falsa religione. Se un profeta si rivela falso, dev’essere messo a morte, e gli apostati — anche un caro parente o amico, sì, perfino intere città — devono similmente essere votati alla distruzione. Ci sono poi i regolamenti sui cibi puri e impuri, sul pagamento delle decime e sul sostentamento dei leviti. Gli interessi dei debitori, dei poveri e degli schiavi devono essere amorevolmente tutelati. Infine Mosè passa in rassegna le feste annuali come occasioni per ringraziare Geova della sua benedizione: “Tre volte l’anno ogni tuo maschio deve presentarsi dinanzi a Geova tuo Dio nel luogo che sceglierà: nella festa dei pani non fermentati e nella festa delle settimane e nella festa delle capanne, e nessuno deve presentarsi dinanzi a Geova a mani vuote”. — 16:16.

21. Quali leggi vengono date circa la giustizia, e quale importante profezia pronuncia Mosè?

21 (2) Giustizia, governo e guerra (16:18–20:20). Prima di tutto, Mosè dà le leggi riguardanti i giudici e gli ufficiali. La cosa importante è la giustizia, poiché Geova odia i regali intesi a corrompere e il pervertimento del giudizio. È indicata la procedura per stabilire le prove e per risolvere le cause. “Per bocca di due testimoni o di tre testimoni il morituro dev’essere messo a morte”. (17:6) Vengono dichiarate le leggi relative ai re. Sono presi provvedimenti per i sacerdoti e i leviti. Lo spiritismo è proibito in quanto è “detestabile a Geova”. (18:12) Rivolgendo lo sguardo al lontano futuro, Mosè dichiara: “Dal tuo proprio mezzo, dai tuoi fratelli, Geova tuo Dio susciterà per te un profeta come me — lui dovrete ascoltare”. (18:15-19) Il falso profeta invece deve morire. Questa parte termina con leggi inerenti alle città di rifugio e al vendicare il sangue, requisiti per l’esenzione dal servizio militare e norme di guerra.

22. Quali questioni private e sociali vengono regolate da leggi?

22 (3) Vita privata e sociale (21:1–26:19). Vengono emanate leggi per regolare la vita quotidiana degli israeliti in questioni quali il caso di una persona trovata uccisa, il matrimonio con donne prigioniere, la primogenitura, figli ribelli, l’appendere al palo i criminali, la prova di verginità, reati sessuali, castrazione, figli illegittimi, comportamento verso gli stranieri, igiene, pagamento dell’interesse, voti, divorzio, sequestro di persona, prestiti, salario e spigolatura. Un uomo non può essere fustigato con più di 40 colpi. Il toro non deve portare la museruola mentre trebbia. È indicata la disposizione del matrimonio del cognato. Si devono usare pesi accurati, poiché l’ingiustizia è detestabile a Geova.

23. Come indica Mosè, quale sarà il risultato se i servitori di Dio ubbidiranno ai Suoi comandamenti?

23 Prima di terminare questo accorato discorso, Mosè ricorda come Amalec attaccò la retroguardia degli israeliti mentre stanchi fuggivano dall’Egitto, e comanda a Israele di “cancellare la menzione di Amalec di sotto i cieli”. (25:19) Quando saranno entrati nel paese, dovranno offrire i primi frutti del suolo con allegrezza, e anche la decima con preghiera di gratitudine a Geova: “Dalla tua santa dimora, dai cieli, sì, guarda e benedici il tuo popolo Israele e il suolo che ci hai dato, proprio come giurasti ai nostri antenati, il paese dove scorre latte e miele”. (26:15) Se osserveranno questi comandamenti con tutto il cuore e con tutta l’anima, Geova, da parte sua, ‘li metterà in alto al di sopra di tutte le altre nazioni che ha fatto, dando luogo a lode e reputazione e bellezza, mentre si mostrano un popolo santo a Geova loro Dio, proprio come egli ha promesso’. — 26:19.

24. Quali benedizioni e quali maledizioni il terzo discorso pone dinanzi a Israele?

24 Terzo discorso di Mosè (27:1–28:68). Gli anziani di Israele e i sacerdoti si uniscono a Mosè mentre recita per esteso le maledizioni di Geova per la disubbidienza e le benedizioni per la fedeltà. Viene dato un minaccioso avvertimento circa le terribili conseguenze dell’infedeltà. Se come suo popolo santo continueranno ad osservare la voce di Geova loro Dio, gli israeliti avranno meravigliose benedizioni, e tutti i popoli della terra vedranno che il nome di Geova è invocato su di loro. Se invece non lo faranno, Geova manderà su di loro “la maledizione, la confusione e il rimprovero”. (28:20) Saranno colpiti da ripugnanti malattie, dalla siccità e dalla carestia; i loro nemici li inseguiranno e li renderanno schiavi, ed essi saranno dispersi e annientati dal paese. Queste maledizioni, e altre, si adempiranno su di loro se ‘non avranno cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge che sono scritte in questo libro in modo da temere questo nome glorioso e tremendo, sì, Geova, il loro Dio’. — 28:58.

25. (a) Quale patto conclude ora Geova con Israele? (b) Quale scelta Mosè pone dinanzi al popolo?

25 Quarto discorso di Mosè (29:1–30:20). Geova ora conclude in Moab un patto con Israele. Vi è incorporata la Legge, ripetuta e spiegata da Mosè, la quale guiderà Israele mentre entrerà nella Terra Promessa. Il solenne giuramento che accompagna il patto fa capire alla nazione quali sono le sue responsabilità. Alla fine, Mosè chiama a testimoni i cieli e la terra, mentre pone dinanzi al popolo la vita e la morte, la benedizione e la maledizione, esortando: “Devi scegliere la vita per continuare a vivere, tu e la tua progenie, amando Geova tuo Dio, ascoltando la sua voce e tenendoti stretto a lui; poiché egli è la tua vita e la lunghezza dei tuoi giorni, affinché tu dimori sul suolo che Geova giurò ai tuoi antenati Abraamo, Isacco e Giacobbe di dar loro”. — 30:19, 20.

26. Quali disposizioni finali prende Mosè prima di morire?

26 Incaricato Giosuè; cantico di Mosè (31:1–32:47). Il capitolo 31 narra come, dopo aver scritto la Legge e aver dato istruzioni sulla regolare lettura pubblica d’essa, Mosè incarica Giosuè, dicendogli di essere coraggioso e forte. Narra inoltre come Mosè prepara un cantico celebrativo e termina di scrivere le parole della Legge, disponendo poi che sia messa accanto all’arca del patto di Geova. Dopo ciò Mosè pronuncia le parole del cantico davanti a tutta la congregazione come esortazione finale.

27. Quale potente messaggio è contenuto nel cantico di Mosè?

27 Con quali parole di apprezzamento comincia il cantico di Mosè, identificando la ristoratrice Fonte della sua istruzione! “La mia istruzione gocciolerà come la pioggia, il mio detto stillerà come la rugiada, come piogge leggere sull’erba e come acquazzoni copiosi sulla vegetazione. Poiché dichiarerò il nome di Geova”. Sì, attribuite grandezza al “nostro Dio”, “la Roccia”. (32:2-4) Fate conoscere la sua perfetta attività, le sue giuste vie e la sua fedeltà, giustizia e rettitudine. Fu una vergogna che gli israeliti agissero rovinosamente, nonostante Geova li avesse circondati in un vuoto e ululante deserto, salvaguardandoli come la pupilla del suo occhio e volteggiando su di loro come un’aquila sui propri piccoli. Geova rese il suo popolo grasso, chiamandolo Iesurun, “Retto”, ma essi lo incitarono a gelosia con dèi stranieri e divennero “figli nei quali non c’è fedeltà”. (32:20) La vendetta e la retribuzione appartengono a Geova. Egli mette a morte e fa vivere. Quando affila la sua scintillante spada e la sua mano afferra il giudizio, egli fa davvero vendetta dei suoi avversari. Quale fiducia questo dovrebbe infondere nel suo popolo! Come dice infine il cantico, è tempo di ‘rallegrarsi, nazioni, col suo popolo’. (32:43) Quale poeta mondano avrebbe mai potuto concepire l’insuperabile bellezza, potenza e profondità di questo cantico a Geova?

28. Com’è esaltato Geova nella benedizione finale di Mosè?

28 Benedizione finale di Mosè (32:48–34:12). A Mosè vengono ora date le istruzioni finali in vista della sua morte, ma egli non ha ancora terminato il suo servizio teocratico. Prima deve benedire Israele, e nel far questo esalta nuovamente Geova, il Re in Iesurun, che risplende con le sue sante miriadi. Le tribù ricevono a una a una specifiche benedizioni, e Mosè loda quindi Geova come l’Eccelso: “L’Iddio dei tempi antichi è un rifugio, e di sotto sono le braccia di durata indefinita”. (33:27) Col cuore traboccante di gratitudine, rivolge quindi alla nazione le sue ultime parole: “Felice sei tu, o Israele! Chi è simile a te, un popolo che gode la salvezza in Geova?” — 33:29.

29. Sotto quali aspetti si distinse Mosè?

29 Dopo aver visto la Terra Promessa dal monte Nebo, Mosè muore, e Geova lo seppellisce in Moab; la sua tomba resta sconosciuta e senza onori fino a questo giorno. Mosè raggiunse l’età di 120 anni, ma “il suo occhio non si era indebolito, e la sua forza vitale non l’aveva abbandonato”. Geova l’aveva impiegato per compiere grandi segni e miracoli e, come riferisce l’ultimo capitolo, non era più “sorto in Israele un profeta come Mosè, che Geova conobbe faccia a faccia”. — 34:7, 10.

PERCHÉ È UTILE

30. Perché Deuteronomio costituisce un’appropriata conclusione del Pentateuco?

30 Come ultimo libro del Pentateuco, Deuteronomio riunisce in sé tutto ciò che precede in quanto a dichiarare e a santificare il grande nome di Geova Dio. Egli solo è Dio, che esige esclusiva devozione e non tollera nessuna rivalità da parte degli dèi demonici della falsa religione. Oggi tutti i cristiani devono prestare viva attenzione agli importanti princìpi che sono alla base della legge di Dio e devono ubbidirgli, così da non incorrere nella sua maledizione mentre egli affila la sua scintillante spada per far vendetta dei suoi avversari. Il suo più grande e primo comandamento deve divenire il cardine della loro vita: “Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza vitale”. — 6:5.

31. Quali altri scritti ispirati fanno riferimento a Deuteronomio per approfondire la comprensione dei propositi di Dio?

31 Nel resto delle Scritture si fa spesso riferimento a Deuteronomio per approfondire la comprensione dei propositi divini. Oltre ad averlo citato quando rispose al Tentatore, Gesù si riferì a Deuteronomio in molte altre occasioni. (Deut. 5:16Matt. 15:4; Deut. 17:6Matt. 18:16 e Giov. 8:17) I riferimenti continuano fino a Rivelazione, dove il glorificato Gesù avverte infine di non aggiungere né togliere alcunché dal rotolo della profezia di Geova. (Deut. 4:2Riv. 22:18) Pietro cita Deuteronomio nella sua vigorosa argomentazione per dimostrare che Gesù è il Cristo e il Profeta più grande di Mosè che Geova aveva promesso di suscitare in Israele. (Deut. 18:15-19Atti 3:22, 23) Paolo lo cita in relazione al salario degli operai, alla completa investigazione per bocca di testimoni e all’istruzione dei figli. — Deut. 25:41 Cor. 9:8-10 e 1 Tim. 5:17, 18; Deut. 13:14 e 19:151 Tim. 5:19 e 2 Cor. 13:1; Deut. 5:16Efes. 6:2, 3.

32. Sotto quale aspetto Giosuè, Gedeone e i profeti sono per noi un eccellente esempio?

32 Non solo gli scrittori delle Scritture Cristiane, ma anche i servitori di Dio d’epoca precristiana trassero istruzione e incoraggiamento da Deuteronomio. Facciamo bene a seguire il loro esempio. Pensate all’assoluta ubbidienza che dimostrò Giosuè, successore di Mosè, quando durante l’invasione di Canaan votò alla distruzione le città conquistate, senza prenderne le spoglie come aveva fatto Acan. (Deut. 20:15-18 e 21:23Gios. 8:24-27, 29) Gedeone ubbidì alla Legge eliminando dal suo esercito quelli che ‘avevano timore e tremavano’. (Deut. 20:1-9Giud. 7:1-11) Per fedeltà alla legge di Geova i profeti di Israele e di Giuda parlarono con baldanza e coraggio condannando le nazioni che ricadevano nel peccato. Amos ce ne dà un eccellente esempio. (Deut. 24:12-15Amos 2:6-8) Ci sono letteralmente centinaia di esempi che collegano Deuteronomio col resto della Parola di Dio, mostrando così che esso è parte integrante e utile di un tutto armonico.

33. (a) Perché si può dire che Deuteronomio effonde lode a Geova? (b) Cosa mostra l’accluso prospetto circa il riconoscimento dei princìpi della legge di Dio da parte di nazioni mondane?

33 L’essenza stessa di Deuteronomio effonde lode al Sovrano Dio, Geova. In tutto il libro è messo in risalto il concetto: ‘Adorate Geova; rendetegli esclusiva devozione’. Benché la Legge non sia più in vigore per i cristiani, i suoi princìpi basilari non sono stati abrogati. (Gal. 3:19) I veri cristiani possono imparare molto da questo dinamico libro della legge di Dio, col suo insegnamento progressivo, la sua onestà e la semplicità con cui è redatto. Persino le nazioni del mondo hanno riconosciuto l’eccellenza della suprema legge di Geova, includendo molte norme di Deuteronomio nei loro codici giuridici. L’accluso prospetto mostra alcuni interessanti esempi di leggi da cui le nazioni hanno tratto spunto o di cui hanno copiato i princìpi.

34. Che relazione c’è fra questa “ripetizione della Legge” e il Regno di Dio?

34 Per giunta, questa spiegazione della Legge addita e permette di comprendere meglio il Regno di Dio. In che modo? Quando era sulla terra, il Re designato, Gesù Cristo, dimostrò di conoscere a fondo questo libro e di saperlo applicare, come si nota dagli appropriati riferimenti che fece ad esso. Estendendo il dominio del suo Regno a tutta la terra, egli governerà secondo i giusti princìpi di questa stessa “legge”, e tutti quelli che si benediranno in lui quale “seme” del Regno dovranno ubbidire a questi princìpi. (Gen. 22:18; Deut. 7:12-14) È utile e vantaggioso cominciare a ubbidire ad essi fin d’ora. Lungi dall’essere antiquata, questa “legge” di 3.500 anni fa ci parla oggi in termini dinamici, e continuerà a parlare fin nel nuovo mondo sotto il Regno di Dio. Il nome di Geova continui a essere santificato fra il suo popolo con l’osservanza di tutte le utili istruzioni del Pentateuco, così degnamente coronato da Deuteronomio quale parte senz’altro ispirata e ispiratrice di “tutta la Scrittura”!

[Note in calce]

^ par. 7 B. F. Westcott e F. J. A. Hort, The New Testament in Original Greek, “Citazioni dell’Antico Testamento”, 1956, pp. 601-18.

^ par. 9 Deuteronomio 3:9, nota in calce.

^ par. 9 Halley’s Bible Handbook, 1988, p. 56.

[Domande per lo studio]

[Prospetto a pagina 41]

ALCUNI PRECEDENTI LEGALI IN DEUTERONOMIO *

I. Diritto di famiglia e delle persone Capitoli e versetti

A. Rapporti fra individui

1. Genitori e figli 5:16

2. Rapporti coniugali 22:30; 27:20, 22, 23

3. Norme sul divorzio 22:13-19, 28, 29

B. Diritti di proprietà 22:1-4

II. Leggi costituzionali

A. Requisiti e doveri del re 17:14-20

B. Regolamenti militari

1. Esenzione dal servizio 20:1, 5-7; 24:5

militare

2. Ufficiali inferiori 20:9

III. Ordinamento giudiziario

A. Doveri dei giudici 16:18, 20

B. Suprema corte d’appello 17:8-11

IV. Diritto penale

A. Delitti contro lo stato

1. Corruzione e parzialità 16:19, 20

nel giudizio

2. Falsa testimonianza 5:20

B. Reati contro la moralità

1. Adulterio 5:18; 22:22-24

2. Matrimoni illeciti 22:30; 27:20, 22, 23

C. Reati contro la persona

1. Assassinio e aggressione 5:17; 27:24

2. Violenza carnale, seduzione 22:25-29

V. Leggi umanitarie

A. Compassione per gli animali 25:4; 22:6, 7

B. Considerazione per i 24:6, 10-18

meno abbienti

C. Prevenzione infortuni 22:8

D. Trattamento dei 15:12-15; 21:10-14;

dipendenti, compresi gli 27:18, 19

schiavi e i prigionieri

E. Provvedimenti a favore 14:28, 29; 15:1-11;

dei bisognosi 16:11, 12; 24:19-22

[Nota in calce]

^ par. 82 C. F. Kent, Israel’s Laws and Legal Precedents, 1907, pp. vii-xviii; vedi anche Perspicacia nello studio delle Scritture, vol. 2, pp. 111-16.