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Dalla parte di chi siamo quando l’afflizione mondiale giunge al culmine?

Dalla parte di chi siamo quando l’afflizione mondiale giunge al culmine?

Capitolo XVIII

Dalla parte di chi siamo quando l’afflizione mondiale giunge al culmine?

1. (a) Solo da che cosa sarà recata l’assoluta distruzione dell’attuale malvagio sistema di cose terrestre? (b) Perché è importante che stiamo tutti in guardia?

L’AFFLIZIONE mondiale che dall’anno 1914 E.V. si è abbattuta sul sistema di cose istituito dall’uomo ha causato incalcolabili danni. Ma non ha recato la dissoluzione delle politiche “autorità superiori” e della società umana organizzata sotto tali autorità politiche. (Romani 13:1; Tito 3:1) Simbolicamente parlando, i vecchi “cieli” e gli “elementi” e la “terra e le opere che sono in essa” sono ancora con noi. La completa dissoluzione o distruzione di tali cose vecchie di secoli sarà recata solo dalla “presenza del giorno di Geova”. Benché tutte le indicazioni bibliche e storiche mostrino che è vicino, tuttavia “il giorno di Geova viene come un ladro”. — 2 Pietro 3:10-12; 1 Tessalonicesi 5:2.

2. Tenendo presente che quando sarebbe arrivato il giorno di Geova ci sarebbero stati ancora unti cristiani sulla terra, quale ammonimento scrisse l’apostolo Pietro?

2 La sicura evidenza della Bibbia indica che gli ultimi membri della congregazione dei coeredi del regno di Cristo sarebbero ancora qui sulla terra quando il giorno di Geova arriva su questo sistema di cose. L’apostolo Pietro tenne conto di questo fatto. Perciò, dopo aver descritto l’effetto di quel “giorno” sui simbolici vecchi “cieli”, sugli “elementi” e sulla “terra”, l’apostolo aggiunse questo ammonimento: “Quindi, diletti, giacché aspettate queste cose, fate tutto il possibile per essere infine trovati da lui immacolati e senza difetto e in pace. Inoltre, considerate la pazienza del nostro Signore come salvezza, come il nostro diletto fratello Paolo pure vi scrisse secondo la sapienza datagli, parlando di queste cose come fa anche in tutte le sue lettere. In esse, comunque, vi sono alcune cose difficili a capirsi, che i non istruiti e gli instabili torcono, come fanno pure del resto delle Scritture, alla propria distruzione”. — 2 Pietro 3:14-16.

3. In armonia con tale ammonimento, che cosa ha fatto il rimanente dell’Israele spirituale per mantenersi ‘immacolato e senza difetto e in pace’?

3 Poiché ancora attendono il giorno di Geova e la distruzione che esso porterà su questo empio sistema di cose, gli ultimi membri del rimanente dell’Israele spirituale fanno tutto il possibile per essere trovati immacolati, senza difetto e in pace dinanzi al Supremo Giudice, il Sovrano Signore Geova. Nonostante tutte le crescenti pressioni di questo mondo afflitto, si attengono alla “religione pura e senza macchia”; si attengono alla “forma di adorazione” pura, mantenendosi senza macchia dal mondo impuro. (Giacomo 1:27, Na; NM) Si rifiutano di adorare la politica “bestia selvaggia” e la sua “immagine” di istituzione umana, le Nazioni Unite. (Rivelazione 13:1-15; 15:2-4) Si astengono dal macchiarsi della colpa del sangue, poiché si mantengono strettamente neutrali e non partecipano alle sanguinarie guerre delle nazioni e dei partiti politici di questo mondo. Imitano Gesù Cristo loro Condottiero, non facendo parte di questo mondo. — Giovanni 15:19; 17:14, 16.

4. Come la “pazienza del nostro Signore” ha significato la “salvezza”?

4 Ubbidiscono all’esortazione dell’apostolo Pietro: “Considerate la pazienza del nostro Signore come salvezza”. (2 Pietro 3:15) Riconoscono che la pazienza del Sovrano Signore Geova, in quanto non ha recato il “giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi” prima d’ora, ha consentito di operare la loro propria salvezza. (2 Pietro 3:7) Ha pure consentito che il mezzo della salvezza fosse offerto ad altri.

5. A quale opera si sono applicati i membri del rimanente dell’Israele spirituale, in armonia con lo spirito dell’esortazione di Pietro?

5 Approfittando dovutamente di questo tempo concesso per la salvezza, hanno adempiuto il comando del risuscitato Gesù Cristo di andare e far discepoli di tutte le nazioni, battezzandoli in acqua e insegnando loro a osservare tutte le cose che egli comandò loro. (Matteo 28:18-20) Essi han mostrato che ciò che credono è la sola speranza e l’unico giusto governo per tutto il genere umano, agendo in adempimento della profezia di Gesù: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. (Matteo 24:14; Marco 13:10) Seguendo questa condotta, hanno continuato a cercare “prima il regno [del Padre celeste] e la sua giustizia”, invece di intromettersi nella politica mondana insieme agli ecclesiastici della cristianità e ai sacerdoti del paganesimo. (Matteo 6:33) Così hanno adempiuto il loro incarico d’essere “ambasciatori” in sostituzione di Cristo. — 2 Corinti 5:20.

6. Chi hanno aiutato a valersi della “pazienza del nostro Signore”, e quanti saranno ancora radunati?

6 Promuovendo incrollabilmente questa attività di far discepoli in tutto il mondo secondo la pazienza del Supremo Giudice Geova, l’unto rimanente di quei cercatori del Regno ha avuto il privilegio di fare più che radunare gli ultimi rimanenti degli eredi del Regno. Dall’anno 1935 E.V. sono stati guidati dalla parola di Geova a radunare nel Suo spirituale tempio di adorazione la “grande folla” delle persone simili a pecore predetta in Rivelazione 7:9-17. Questa profezia non pone nessun limite al numero di tali persone simili a pecore che devono formare la “grande folla”, e così continua l’opera di radunare quanti è possibile nel tempio spirituale durante il tempo concesso dalla pazienza di Dio, il quale “non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”. (2 Pietro 3:9) Esattamente quanti di questi siano radunati prima della “presenza del giorno di Geova” ora non può predirlo nessun uomo; ma dopo che questa “grande folla” sarà venuta dalla “grande tribolazione”, perché l’avrà superata restando in vita, si potrà sapere mediante un conto o censimento diretto quanti saranno infine esattamente inclusi nella “grande folla”.

7. (a) Tutti questi, insieme all’unto rimanente, hanno accettato quale nome? (b) Come cercano di vivere in modo degno di tale nome, e in quanti paesi svolgono la loro attività?

7 Tutti i dedicati e battezzati simili a pecore già radunati e anche l’unto rimanente dei 144.000 Israeliti spirituali han dichiarato dinanzi al mondo intero d’essere cristiani testimoni di Geova. (Isaia 43:10-12; 44:8) Sia oralmente che con la distribuzione di pubblicazioni bibliche stampate cercano con sincerità d’esser degni di tale nome, tenendosi all’altezza della responsabilità che tale nome comporta. Le congregazioni organizzate di questi cristiani testimoni del Sovrano Signore Geova ammontano a decine di migliaia intorno al globo, e l’Annuario del 1975 riferì che il 31 agosto 1974 c’erano 34.576 congregazioni. Fino a 207 paesi e gruppi di isole facevano rapporto delle attività di predicazione e proselitismo degli zelanti testimoni.

8. (a) Essi riconoscono tutti d’essere la proprietà di chi, e come ciò serve da protezione? (b) Ubbidientemente, quale anniversario osservano in ricordo di lui, e per quanto tempo continueranno a far questo?

8 Essi ascoltano l’avvertimento dell’apostolo Pietro, che predisse la venuta di insegnanti falsi, i quali professano d’esser cristiani ma ‘rinnegano anche il proprietario che li ha comprati, recando su se stessi subitanea distruzione’. (2 Pietro 2:1) L’unto rimanente dei coeredi del regno di Cristo e quelli della “grande folla” che han “lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello” riconoscono lealmente di appartenere ‘al proprietario che li ha comprati’, cioè all’Agnello Gesù Cristo. Ubbidendo al suo comando di agire in ricordo di lui, si radunarono il giovedì 27 marzo 1975, nell’anniversario della sua morte il giorno di Pasqua del 33 E.V., e osservarono la Cena del Signore ch’egli istituì come commemorazione della sua morte di sacrificio. (Matteo 26:20-30; Luca 22:14-20; 1 Corinti 11:20-26) Essi sono decisi a continuare a “proclamare la morte del Signore” in questa maniera prescritta “finché egli arrivi” per portare presso di sé nella superna dimora del suo Padre celeste il rimanente della classe della sua “sposa”. — Efesini 5:23-27.

9. Come i cristiani testimoni di Geova mostrano di prendere a cuore l’importanza d’esser trovati “in pace” fra loro?

9 In armonia con l’esortazione dell’apostolo Pietro, tutti questi cristiani testimoni di Geova fanno tutto il possibile per essere infine trovati “in pace” fra loro. Pertanto, non seguono falsi insegnanti che ‘introducono quietamente distruttive sette’. (2 Pietro 3:14; 2:1, 2) Così evitano di venire a trovarsi nella condizione religiosa della cristianità, che è divisa in mille o più sette. È vero che l’unto rimanente degli Israeliti spirituali ha la speranza del regno celeste e che l’innumerevole “grande folla” ha la speranza della vita eterna sulla terra paradisiaca, ma tutti, gli appartenenti a entrambe le classi, adorano pacificamente insieme nel tempio spirituale di Geova, come “un solo gregge” sotto il “solo pastore”, Gesù Cristo. — Giovanni 10:11, 16; Rivelazione 7:17; Michea 2:12.

10, 11. (a) Cos’è l’“amministrazione” a cui si riferisce l’apostolo Paolo e a cui si sottomettono sia l’unto rimanente che le “altre pecore”? (b) Come mostra Efesini 1:9-14, qual è l’obiettivo di tale “amministrazione”?

10 A favore della vera pace cristiana, l’unto rimanente che ha l’eredità celeste e le “altre pecore” della “grande folla” che ha la speranza terrestre si sottomettono all’“amministrazione” di Dio, che egli ha diretta dal giorno di Pentecoste del 33 E.V. Questa “amministrazione” o gestione che Dio ha diretta secondo il suo proposito ci è spiegata in Efesini 1:9-14. Notiamo l’obiettivo di questa “amministrazione” o gestione, mentre leggiamo queste parole riguardo a Geova Dio:

11 “Ci fece conoscere il sacro segreto della sua volontà. Esso è secondo il suo beneplacito, che egli propose in se stesso per l’amministrazione al pieno limite dei tempi fissati [o dalla Pentecoste del 33 E.V. in poi], cioè per radunare di nuovo tutte le cose nel Cristo, le cose che sono nei cieli e le cose che sono sulla terra. Sì, in lui [Cristo], uniti al quale fummo anche assegnati come eredi [di Dio], in quanto fummo preordinati secondo il proposito di colui che opera tutte le cose secondo il modo che la sua volontà consiglia, affinché servissimo alla lode della sua gloria, noi che siamo stati i primi a sperare nel Cristo. Ma anche voi avete sperato in lui dopo aver udito la parola della verità, la buona notizia della vostra salvezza. E per mezzo di lui, dopo aver creduto, siete stati suggellati col promesso spirito santo, che è una caparra della nostra eredità, allo scopo di liberare mediante riscatto il possedimento di Dio, alla sua gloriosa lode”.

12. (a) Che cos’è il “possedimento di Dio”, a cui si fa riferimento nell’ultima parte di quella scrittura? (b) Quali sono “le cose che sono nei cieli”, a cui si riferisce Efesini 1:10, e cosa significa che siano radunate nel Cristo?

12 Che cos’è il “possedimento di Dio” liberato “mediante riscatto”? È la congregazione degli eredi del Regno, e questi hanno un’eredità celeste, essendo il dono dello spirito santo di Dio su loro una caparra anticipata di questa eredità celeste. Essi sono “le cose che sono nei cieli” che si devono radunare di nuovo nel Cristo, schierati al comando di Gesù Cristo quale Capo spirituale. Essi furono assegnati come “eredi” di Dio e coeredi di Gesù Cristo. Che questi siano radunati al comando di Gesù Cristo quale Capo è la prima fase dell’“amministrazione” di Dio secondo cui gli recherà l’unità in tutto l’universo. — Romani 8:16, 17.

13. (a) Quale ulteriore passo si deve fare verso l’unificazione dell’universo di Dio? (b) Contribuiscono le Nazioni Unite ad adempiere tale proposito?

13 Comunque, l’“amministrazione” o il modo di operare di Dio non raggiunge il suo pieno scopo radunando di nuovo nel Cristo “le cose che sono nei cieli”. In tutto l’universo di Dio l’unità non è pienamente conseguita con quel primo passo. Ci sono “le cose che sono sulla terra” che hanno pure bisogno d’essere di nuovo radunate nel Cristo. Questo radunamento terrestre è il secondo e ultimo passo verso l’unificazione dell’universo di Dio. Satana il Diavolo e i suoi angeli demonici sono contrari a questa unificazione dell’universo sotto la direttiva di colui che Dio nominò, Gesù Cristo. Similmente, i governi politici di questo mondo sono opposti a questa unificazione. La loro più alta concezione dell’unificazione delle “cose che sono sulla terra” sono le Nazioni Unite d’istituzione umana, che presero il posto della Lega delle Nazioni. Ciò nondimeno, nulla può ostacolare l’adempimento del proposito di Dio Onnipotente, “colui che opera tutte le cose secondo il modo che la sua volontà consiglia”. Il suo modo di operare o la sua “amministrazione” avrà successo.

14. Da quando è stato evidente il radunamento di nuovo delle “cose che sono sulla terra” sotto Cristo, e fino a quale punto è stato compiuto?

14 Ora è evidente che Geova Dio passa alla seconda fase della sua “amministrazione” per unificare l’universo. L’istituzione nei cieli del regno messianico alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V. giunse in un tempo fissato, dopo di che si poté progredire nel radunare di nuovo “le cose che sono sulla terra”. Dopo la fine della prima guerra mondiale, il radunamento dell’unto rimanente dei coeredi di Cristo avanzò e fece progresso verso il completamento della prima fase dell’“amministrazione” per conseguire l’unità. Comunque, in maniera piuttosto sorprendente, e con grande gioia dell’unto rimanente, nell’anno 1935 E.V. cominciarono ad essere radunate di nuovo sotto Cristo il Capo le “cose che sono sulla terra”. Conforme al proposito e al tempo di Dio, nella primavera di quell’anno avvenne l’identificazione della “grande folla” di Rivelazione 7:9-17 di cui per lungo tempo si era avuto un intendimento errato. Neanche il turbamento internazionale causato dalla seconda guerra mondiale arrestò il radunamento della “grande folla” che nutriva la speranza del paradiso terrestre. Oggi, più di quarant’anni dopo, oltre due milioni di persone si identificano con quella “grande folla” presso il tempio spirituale di Geova.

15, 16. Che cos’è dunque il ‘sacro segreto della volontà di Dio’, a cui si riferisce Efesini 1:9, 10?

15 Noi tutti possiamo oggi esser grati che Geova Dio ci abbia fatto conoscere il “sacro segreto della sua volontà”, o “il suo celato proposito”, per l’unificazione di tutto l’universo che ha creato. Possiamo essere specialmente grati che ora i nostri propri occhi vedono come il modo in cui egli si propose di dirigere le cose a favore dell’unificazione sia pervenuto al suo secondo stadio con il radunamento della “grande folla” di creature terrene che sperano in un paradiso terrestre. Insieme all’apostolo Paolo, possiamo dire con gratitudine riguardo alla grazia o immeritata benignità di Dio:

16 “Egli ci ha fatto conoscere il suo celato proposito, come la sua volontà e il suo beneplacito determinarono anticipatamente in Cristo, perché fosse attuato [o per l’amministrazione] quando il tempo sarebbe stato maturo: cioè, affinché l’universo, tutti quelli che sono in cielo e sulla terra, fossero portati in una unità nel Cristo”. — Efesini 1:9, 10, The New English Bible; NM.

17. Cosa significherà realmente tale unificazione?

17 Un universo unificato sotto Gesù Cristo come Capo significherà l’unità del cielo e della terra. Questo significherà un universo pacifico sotto Geova Dio, il Sovrano Universale. Significherà perciò “sulla terra pace fra gli uomini di buona volontà”, fra gli uomini verso cui Dio ha buona volontà. — Luca 2:14.

AFFRONTIAMO UNITAMENTE GLI IMMINENTI ATTACCHI

18. (a) In contrasto con il mondo che li circonda, qual è la condizione esistente fra l’unto rimanente e quelli delle “altre pecore”, e perché? (b) Come si sentono dunque riguardo alla vicinanza della “presenza del giorno di Geova” e a ciò che esso significherà?

18 In netto contrasto con l’agitazione che c’è sulla terra, quelli dell’unto rimanente degli Israeliti spirituali e quelli della “grande folla” delle “altre pecore” si trovano “in pace” fra loro in tutti i paesi. Godono un paradiso spirituale sotto il favore e la benedizione di Dio benché l’ambiente naturale dell’uomo sia sempre più inquinato. Godono la sicurezza spirituale che è vividamente descritta nel Salmo 91 della Bibbia. Insieme, sia l’unto rimanente che la “grande folla” dimorano “nel luogo segreto dell’Altissimo” e si son procurati “albergo sotto la medesima ombra dell’Onnipotente”. (Salmo 91:1) Confidano nella protezione e nel soccorso di Geova loro Dio. Attendono senza timore la “presenza del giorno di Geova” in cui si eseguiranno i giudizi divini e la “distruzione degli uomini empi”. Quindi si dissolverà il vecchio sistema mondano, ma la loro unità cristiana non sarà dissolta giacché resteranno radunati sotto Cristo il Capo.

19. Perché gli avvenimenti che hanno relazione con la “presenza del giorno di Geova” non verranno come una sorpresa per l’unto rimanente e per la “grande folla”?

19 Se le persone, anche quelle della cristianità, non credono a ciò che sulla questione è già stato detto in proporzioni mondiali, viene chiaramente dato loro l’avvertimento da leggere nelle pagine della Sacra Bibbia. L’avvertimento di che cosa? Di questo: Che durante la “presenza del giorno di Geova” ci sarà la più grande sorpresa: per prima, la sconcertante sorpresa per la sensibilità religiosa di centinaia di milioni di persone in ogni parte del globo! Fra quelle persone sconcertate saranno forse l’unto rimanente e la “grande folla” dei conservi di adorazione nel loro paradiso spirituale? No, davvero! Infatti, essi hanno atteso l’avvenimento religiosamente sconcertante! Sono in armonia con tale avvenimento, poiché sarà il giudizio di Geova Dio. Ne hanno dato avvertimento al popolo per decenni. Non sono venuti meno al loro compito di preavvertire le persone direttamente coinvolte nella distruzione, sorprendentemente improvvisa, di quella meretrice religiosa nota internazionalmente, Babilonia la Grande.

20. Quale urgente consiglio di Rivelazione 18:2-4 i cristiani testimoni di Geova han divulgato al mondo?

20 I cristiani testimoni di Geova sono quelli che hanno identificato chi è Babilonia la Grande, cosa simboleggia. E così hanno fatto capire esattamente alle persone chi saranno quelli che verranno immediatamente colpiti. Non hanno semplicemente cercato di annunciare molte “terribili sventure”. Non si è trattato solo di creare spavento religioso, divulgando al mondo l’urgente consiglio dell’Apocalisse: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe”. — Rivelazione (Apocalisse) 18:2-4, NM; Diodati; Versione Riveduta; Nardoni; Garofalo.

21. (a) I cristiani testimoni di Geova chi hanno identificato che sia Babilonia la Grande? (b) Contro quale parte di Babilonia la Grande verrà per prima l’esecuzione del giudizio divino, e perché?

21 Sulla terra vi è implicato l’intero reame religioso, poiché, dopo molto studio della situazione, i cristiani testimoni di Geova hanno identificato Babilonia la Grande mostrando che non è la Chiesa Cattolica Romana, no, né l’organizzata cristianità, ma l’impero mondiale della falsa religione. La principale componente e portavoce di quell’impero mondiale di religione è la cristianità! Essa ne è la componente più riprensibile perché pretende d’esser “cristiana”. Le sue bestemmie superano quelle del “paganesimo”! La sua persecuzione di minoranze religiose (inclusi i veri cristiani) supera quella del “paganesimo”! La sua colpa per lo spargimento di sangue supera quella di tutto il reame religioso non cristiano! Non in contrasto con ciò, alla cristianità si presterà attenzione per prima all’esecuzione del giudizio divino su Babilonia la Grande, secondo ciò che risulta dalle ispirate Scritture. — Geremia 25:13-29.

LA STRANA E INSOLITA OPERA DI DIO

22. (a) Dove troviamo un parallelo storico della moderna cristianità? (b) Come il linguaggio di Isaia 28:15 ben descrive la condotta dei governanti dell’antica Gerusalemme?

22 La cristianità d’oggi trova un antico parallelo nelle infedeli Giuda e Gerusalemme degli ultimi anni prima della completa distruzione di quel centro religioso giudeo e del suo territorio da parte degli eserciti pagani di Babilonia nell’anno 607 a.E.V. Quantunque gli ispirati avvertimenti dei profeti di Geova continuassero a moltiplicarsi contro l’infedele Gerusalemme, essa tentò di seguire metodi mondani per preservarsi e per mostrare che le profezie divine fossero una menzogna. Ritenne d’aver fatto un patto con la Morte secondo i termini del quale la Morte non l’avrebbe abbattuta. Continuò a persuadersi d’essere pervenuta a una comune “visione” con lo Sceol, conforme alla quale lo Sceol (comune tomba del genere umano) non l’avrebbe guardata o vista scendere nella tomba come un corpo privo di vita. Si rifugiò in un’ingannevole disposizione mondana che si sarebbe mostrata una “menzogna”. Si nascose dalla predetta distruzione in un progetto le cui pretese e attese non si sarebbero mostrate veraci, nascondendosi così in una “falsità”. Essa non si rifugiò in Geova come Dio e non si nascose in Lui. — Isaia 28:14-16.

23, 24. (a) In che modo la cristianità moderna ha seguìto una condotta simile? (b) Che cosa si abbatterà dunque sulla cristianità, come predisse il profeta Isaia?

23 La cristianità moderna ha agito in modo simile. Ha preso disposizioni adultere e amichevoli con le politiche potenze secolari allo scopo di perpetuarsi. Non ha riposto fede e fiducia nel celeste regno messianico di Dio che i cristiani testimoni di Geova han proclamato in tutto il mondo in particolar modo dall’anno postbellico del 1919 E.V. Perciò quanto si avverò sulle antiche Gerusalemme e Giuda nell’adempimento in piccole proporzioni della profezia biblica si avvererà ora in un adempimento maggiore e completo della stessa profezia biblica. La storia antica mostra quanto fosse verace la profezia di Geova, in cui egli disse dell’incredula Gerusalemme:

24 “E di sicuro farò del diritto la corda per misurare e della giustizia la livella [disponendo le cose secondo il suo proposito]; e la grandine deve spazzar via il rifugio di menzogna, e le acque stesse inonderanno il medesimo nascondiglio. E il vostro patto con la Morte per certo sarà dissolto, e quella vostra visione con lo Sceol non reggerà. La repentina inondazione che straripa, quando passa: dovete anche divenire per essa un luogo da calpestare. Ogni volta che passerà, vi porterà via, perché di mattina in mattina passerà, durante il giorno e durante la notte; e non dev’esser che ragione di scossa per far comprendere ad altri ciò che è stato udito”. — Isaia 28:17-19, 2, 3.

25. (a) Perché, come dice il profeta, l’udire la notizia di ciò che sarà avvenuto sarà “ragione di scossa”? (b) In quel tempo l’azione di Geova sarà come ciò che fece in quali precedenti occasioni?

25 Perché solo a udirne la notizia non dev’esser che ragione di scossa? Perché la notizia dichiarerà che tutti i progetti di saggezza mondana fatti dagli infedeli sedicenti adoratori di Dio son risultati inadeguati per coprire e dare conforto come su un letto con un lenzuolo sopra. “Poiché”, continua a spiegare la profezia di Isaia, “il divano è stato troppo corto per stirarsi, e le stesse lenzuola tessute sono troppo strette quando ci si raccoglie. Poiché Geova si leverà proprio come al monte Perazim [dove, dopo aver fatto un attacco frontale ai nemici filistei, il re Davide disse: ‘Il vero Dio ha fatto una rottura fra i miei nemici per mia mano come una breccia fatta dalle acque’], si agiterà proprio come nel bassopiano vicino a Gabaon [dove, prima di dare al re Davide una seconda vittoria sui Filistei, Geova gli disse: ‘Il vero Dio sarà uscito dinanzi a te per abbattere il campo dei Filistei’, questa volta dal di dietro], per fare la sua opera — la sua opera è strana — e per compiere il suo lavoro, il suo lavoro è insolito. E ora non vi mostrate schernitori, onde i vostri legami non divengano forti, poiché c’è uno sterminio, pure qualche cosa di deciso, che [io, Isaia,] ho udito dal Sovrano Signore, Geova degli eserciti, per tutto il paese”. — Isaia 28:20-22; 1 Cronache 14:8-16; 2 Samuele 5:17-25; anche Giosuè 10:1-14.

26. Qual è l’‘opera strana’, il ‘lavoro insolito’ che Geova compirà presto, e perché è appropriatamente descritto in questo modo?

26 Quale opera potrebbe essere più “strana”, quale lavoro potrebbe essere più “insolito”, da parte di Geova Dio, se non che Egli rechi la distruzione sulla cristianità? Non potrebbe esserlo nient’altro, poiché qualcuno potrebbe chiedere: Non ha asserito la cristianità di regnare “per grazia di Dio” sul suo reame religioso, e non asserisce di rappresentare il Cristo di Dio sulla terra? Sì! E perciò, non si dovrebbe forse attendere che Geova preservi la cristianità, che, con le sue società bibliche, ha divulgato la Sacra Bibbia in tutta la terra in centinaia di lingue e in più di mille milioni di copie? Di fronte a queste cose, il fatto che Dio Onnipotente non preservi la cristianità durante la “presenza del giorno di Geova” sembrerà ‘strano’ ai milioni di frequentatori di chiesa della cristianità! Il fatto che Egli rechi la violenta distruzione sulla cristianità all’inizio della prossima “grande tribolazione” sembrerà davvero “insolito”.

BABILONIA LA GRANDE GETTATA GIÙ COME CON RAPIDO LANCIO!

27. (a) Per quale ragione Geova annienta prima la cristianità? (b) Perché la sua distruzione verrà “come un ladro”?

27 La giusta ragione per cui la cristianità sarà la prima ad essere annientata nell’elenco delle false organizzazioni religiose è che non è ‘trovata da Geova immacolata e senza difetto e in pace’. (2 Pietro 3:14) Questo avviene nonostante tutte le sue pretese d’essere la vera e sola Chiesa di Dio! Si scopre che essa è ipocrita, che si nasconde dietro il nome del cristianesimo, mentre nello stesso tempo è babilonica nell’insegnamento e nella pratica. Poiché nel giorno di Geova il giudizio divino eseguito su di lei con l’ardente distruzione sarà un’opera “strana” e un lavoro “insolito”, verrà su di lei “come un ladro”. — 2 Pietro 3:10.

28. Perché la distruzione della cristianità è necessaria onde Geova sia rivendicato?

28 Distruggendo la cristianità, il Sovrano Signore Geova dovrà esimersi da ogni responsabilità per la vergognosa condotta che essa ha tenuto in tutti i secoli della sua esistenza. Egli dovrà rivendicarsi in quanto non ha mai avuto nessuna relazione con lei e non l’ha mai unita in un matrimonio spirituale con il suo diletto Figlio quale ‘sposa di Cristo’. È stata una meretrice religiosa; e Geova Dio dovrà mostrare d’averla riconosciuta come “nemica di Dio” perché era ‘amica del mondo’. — Giacomo 4:4.

29. (a) Il giudizio divino sulla falsa religione termina con l’eliminazione della cristianità, o con che cosa? (b) Con quale mezzo sarà distrutta Babilonia la Grande, e perché?

29 Il giudizio divino sulla falsa religione non terminerà con l’eliminazione della cristianità. Se la principale componente di tale impero mondiale di falsa religione, Babilonia la Grande, deve scomparire, deve scomparire anche tutto il resto delle parti che la compongono. Deve scomparire completamente, senza che ne rimanga alcuna traccia. Tutte le carni di questa meretrice internazionale devono esser divorate come da una bestia selvaggia. Dev’esser devastata, denudata! Dev’essere consumata completamente come col fuoco, poiché l’ha decretato l’infallibile Parola di Dio: “E le dieci corna che hai viste, e la bestia selvaggia [l’Ottava Potenza Mondiale politica d’oggi], queste odieranno la meretrice e la renderanno devastata e nuda, e mangeranno le sue carni e la bruceranno completamente col fuoco”. (Rivelazione 17:16) Ironicamente, i suoi ex amici mondani saranno gli stessi che la distruggeranno, non per amore verso Dio e Cristo, ma per disgusto e disprezzo verso di lei.

30. Quando le potenze politiche delle Nazioni Unite spoglieranno e distruggeranno Babilonia la Grande, potranno fino a un certo punto risentirne gli effetti anche i testimoni di Geova?

30 L’Ottava Potenza Mondiale, essendo oggi un’organizzazione politica che abbraccia il globo con 138 nazioni membri, agirà in tutta la terra contro ogni cosa che mostri d’esser religiosa e spirituale. Neanche i cristiani testimoni di Geova potranno evitar di risentirne. È vero che i 138 membri dell’organizzazione delle Nazioni Unite sanno che i cristiani testimoni di Geova non fanno parte della cristianità, no, non fanno parte della meretrice Babilonia la Grande nel suo insieme. Sanno che i testimoni di Geova non si sono immischiati nella sordida politica di questo mondo e non hanno cercato di cavalcare la simbolica “bestia selvaggia” di colore scarlatto che ha sette teste e dieci corna. Quindi, allorché si scrollerà di dosso Babilonia la Grande e la spoglierà e la brucerà, questa “bestia selvaggia” politica non si rivolgerà direttamente ai testimoni di Geova quando farà i conti con l’odiata “madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra”. (Rivelazione 17:5) Tuttavia, difficilmente può avvenire che, quando le potenze politiche rappresentate nelle odierne Nazioni Unite prenderanno quelle che riterranno misure necessarie contro tutte le religioni, i testimoni di Geova non ne risentano in qualche misura. Per esempio, a causa della tassazione di ogni proprietà religiosa. Oppure, per l’esproprio di tutti i beni e le proprietà religiosi. O per il ritiro del riconoscimento statale agli enti religiosi, per attuarne la distruzione.

31. Come fu illustrato nel caso dell’apostolo Giovanni, quale posizione occuperanno gli unti testimoni di Geova mentre Babilonia la Grande sarà distrutta?

31 Comunque, le profetiche Scritture raffigurano i testimoni cristiani del Sovrano Signore Geova come spettatori del terrificante annientamento della millenaria Babilonia la Grande. È evidente che l’anziano apostolo Giovanni nell’isola penale di Patmos rappresentò l’odierno unto rimanente dell’Israele spirituale. Uno dei sette angeli incaricati di versare sull’organizzazione visibile del Diavolo le “sette ultime piaghe” disse all’apostolo Giovanni: “Vieni, io ti mostrerò il giudizio della grande meretrice che siede su molte acque [popoli, folle, nazioni], con la quale han commesso fornicazione i re della terra, mentre quelli che abitano la terra si sono ubriacati col vino della sua fornicazione”. — Rivelazione 17:1, 2; 21:9.

32, 33. (a) Di che cosa Giovanni divenne quindi spettatore? (b) Giovanni chi non vide distruggere con Babilonia la Grande, ma, invece, chi è rivendicato da tale atto della giustizia divina?

32 Di che cosa Giovanni divenne quindi spettatore? Giovanni risponde: “Ed egli mi portò nella potenza dello spirito in un deserto. E scorsi una donna seduta su una bestia selvaggia di colore scarlatto ch’era piena di nomi blasfemi [accumulati durante l’esistenza delle Sette Potenze Mondiali] e che aveva sette teste e dieci corna. E la donna era vestita di porpora e scarlatto, ed era adorna di oro e pietra preziosa e perle e aveva in mano un calice d’oro pieno di cose disgustanti e delle cose impure della sua fornicazione. E sulla sua fronte era scritto un nome, un mistero: ‘Babilonia la Grande, la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra’. E vidi che la donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei testimoni di Gesù. . . . ‘E la donna che hai vista significa la gran città [Babilonia] che ha il regno sopra i re della terra’”. — Rivelazione 17:3-6, 18.

33 Nel suo posto di osservazione lì nel “deserto” l’apostolo Giovanni divenne spettatore del “giudizio della grande meretrice”, della distruzione di Babilonia la Grande per opera della bestia selvaggia di colore scarlatto con sette teste e dieci corna. Giovanni non vide distruggere i “testimoni di Gesù” insieme a Babilonia la Grande, ubriaca di sangue. (Rivelazione 17:15, 16) Dopo che l’apostolo Giovanni ebbe visto Babilonia la Grande raffigurata come una grande città commerciale ridotta in rovina, udì rivolgere dal cielo un grido agli osservatori: “Rallegrati su di lei, o cielo, e voi santi e apostoli e profeti, perché per voi Dio ha giudiziariamente richiesto la punizione da lei!” (Rivelazione 18:20) Così l’Iddio di giustizia vendica i suoi fedeli adoratori che han sofferto per mano di Babilonia la Grande. Giusto motivo di letizia!

34, 35. Come la visione profetica vista dall’apostolo Giovanni indica che la distruzione di Babilonia la Grande non sarà portata per le lunghe?

34 Infine l’apostolo Giovanni vede nella visione profetica ciò che sarà osservato dagli spettatori moderni, da quelli che hanno prestato ascolto al comando divino di “uscire” da Babilonia la Grande e divenire il popolo di Geova Dio Onnipotente. La scena drammatica che Giovanni vede indica che non ci vorrà molto tempo per ridurre in rovina Babilonia la Grande. Giovanni descrive questo quadro profetico, dicendo:

35 “E un forte angelo alzò una pietra simile a una grande macina da mulino e la scagliò nel mare, dicendo: ‘Così, con rapido lancio, Babilonia la gran città sarà scagliata giù, e non sarà più trovata. E il suono dei cantori che si accompagnano con l’arpa e dei musicisti e dei flautisti e dei trombettieri non sarà più udito in te, e non si troverà più in te nessun artefice di nessun’arte, e non s’udrà più in te suono di macina da mulino, e non risplenderà più in te luce di lampada, e non si udrà più in te voce di sposo e di sposa; perché i tuoi commercianti viaggiatori erano gli uomini preminenti della terra, poiché mediante la tua pratica spiritica furono sviate tutte le nazioni. Sì, in lei fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati scannati sulla terra’”. — Rivelazione 18:21-24.

36. Perché i cristiani testimoni di Geova stessi non prenderanno parte alla distruzione violenta di Babilonia la Grande?

36 All’avvicinarsi dell’adempimento di quella visione profetica, i cristiani testimoni di Geova non prenderanno parte all’azione violenta di scagliare Babilonia la Grande nelle profondità della distruzione. Essi stessi non saranno iconoclasti che entreranno con la forza negli edifici religiosi per frantumare immagini e figure religiose. Terranno presente che Geova Dio reclama l’esecuzione della vendetta come una sua prerogativa. Lasceranno che egli si vendichi e così non cercheranno di rivalersi vendicativamente. Impieghi il Supremo Giudice e Dio di giustizia qualsiasi altro strumento desideri, in cielo o sulla terra, come la simbolica “bestia selvaggia” di colore scarlatto con sette teste e dieci corna, ma i cristiani testimoni di Geova non trovano nella scritta Parola di Dio nessuna autorizzazione che consenta loro di agire con violenza contro Babilonia la Grande. Attribuendone il merito e la lode a Geova, si dica: “Egli ha eseguito il giudizio contro la grande meretrice che corrompeva la terra con la sua fornicazione, e ha vendicato il sangue dei suoi schiavi dalla mano di lei”. — Rivelazione 19:2.

DISSOLUZIONE IN HAR-MAGHEDON DEI SUOI ALLONTANATI AMANTI

37. (a) Solo con quale mezzo i cristiani testimoni di Geova potranno sopravvivere alla distruzione di Babilonia la Grande? (b) In quel tempo ci sarà per loro ancora altro lavoro da fare nella predicazione di “questa buona notizia del regno” in testimonianza? (c) Invece, quale situazione si presenterà loro?

37 Solo sotto la protezione dell’Iddio Onnipotente, i cristiani testimoni di Geova potranno sopravvivere alla violenta rimozione di Babilonia la Grande dalla superficie della terra. In qualità di preservati spettatori di questo avvenimento che scuoterà il mondo saranno testimoni di tale “strana” azione dell’Iddio di pura adorazione, e a suo tempo questo li obbligherà a parlarne ad altri. In quel tempo sarà terminata la loro predicazione di “questa buona notizia del regno . . . in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. La loro opera di casa in casa, di porta in porta, di negozio in negozio e nelle vie quali annunciatori, come comandò il Figlio di Dio, sarà finita. (Matteo 24:14; Marco 13:10) Ora dovranno mantenersi fermi per quel messianico regno di Dio che nei decenni di questo “termine del sistema di cose” avranno predicato con costanza. Perché? Perché ora si troveranno a faccia a faccia con le irreligiose potenze politiche che rappresenteranno “tutti i regni del mondo”.

38. A quali errate conclusioni perverranno ora le potenze politiche mondane?

38 La situazione presenterà davvero una sfida! Le potenze politiche mondane, ora separate da tutta la religione babilonica, contesteranno quindi come non mai il diritto che una tal cosa come “il regno di Dio” assuma il dominio della terra. Esse non credono in tale invisibile governo celeste. Il fatto che sia stato permesso loro di distruggere l’impero mondiale di falsa religione babilonica le indurrà a conclusioni errate, che non ci sia nessun vivente e vero Dio e che esse siano più potenti di qualunque cosa pretenda di rappresentarlo sulla terra e che possano assalire anche i proclamatori di “questa buona notizia del regno” senza timore di subire la punizione divina.

39. Quale pensiero è ragionevole credere che nutriranno in quel tempo i governanti politici mondani?

39 La loro veduta sarà interamente materialistica, non tenendo affatto conto di alcuna cosa che non sia materiale: Da ora in poi il dominio della terra dovrebbe essere interamente esercitato da governanti umani visibili. La terra appartiene all’uomo che la occupa. L’insegnamento che esse siano state sotto l’invisibile controllo di Satana il Diavolo e dei suoi demoni è incredibile. Non devono il loro potere politico al Diavolo come governante invisibile, e non hanno governato la terra in tutti questi secoli semplicemente col permesso del Sovrano Signore Geova. Quindi non riconosceranno nessuna fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V. come fatto significativo, e non cederanno il loro potere politico e la loro sovranità nazionale a un Dio in cui non credono. Tutti i viventi sulla terra devono conformarsi a questo loro modo di pensare. Tutti i non conformisti, tutti i dissidenti, dovranno essere eliminati, cancellati dalla terra. Per tali non conformisti i distruttori politici di Babilonia la Grande intendono i sopravvissuti testimoni di Geova.

40. Perché in quel tempo i testimoni di Geova non comprometteranno la loro posizione conformandosi al mondo?

40 Ciò che in tale tempo cruciale non farà conformare i cristiani testimoni di Geova è il fatto che riconoscono l’Altissimo Dio Geova come il Sovrano Universale. A Lui come Creatore appartengono sia la terra che i cieli. Quale giusto costitutore di re, egli ha nominato il suo risuscitato Figlio Gesù Cristo perché regni sulla terra mille anni a favore del genere umano per cui morì come sacrificio di riscatto. Il tempo di tale regno millenario di Cristo si è avvicinato, e i testimoni di Geova lo attendono con piena fede nelle Sacre Scritture. Non rinunceranno in nessuna circostanza a tale governo teocratico di cui sono stati sulla terra gli ambasciatori e gli inviati durante il “tempo della fine”. Come tali essi non hanno fatto “parte del mondo”, e ora si rifiutano di farsi costringere a divenir parte di un mondo che si trova in Har-Maghedon, dove si deciderà con un combattimento ad oltranza la contesa della Sovranità Universale!

41. (a) In vista della posizione assunta dai cristiani testimoni di Geova, quale atteggiamento avranno verso di loro le potenze politiche materialistiche in quel tempo? (b) Come ciò che si predice riguardo a Gog del paese di Magog dà un’indicazione del loro modo di considerare le cose?

41 Le potenze politiche materialistiche reagiranno a tale ostacolo contro un’indiscussa pretesa di dominio mondiale dell’uomo. Il loro modo di pensare sarà quello di toglierlo di mezzo. Inoltre, che cos’ha quel piccolo gruppo di cristiani testimoni di Geova per sostenere la propria posizione eccetto la Sacra Bibbia, un semplice libro scritto dalla mano di uomini? Dov’è il loro sostegno militare, dove sono le loro armi carnali per combattere a favore del loro Dio e del loro Re messianico? Ragionando come il Gog del paese di Magog della profezia di Ezechiele, concluderanno che i disarmati testimoni di Geova, politicamente impotenti, siano indifesi e privi di aiuto. (Ezechiele 38:10-12) Apparentemente, da un punto di vista materialistico, sarà facile distruggerli, spazzare via il loro paradiso spirituale, spogliarli della loro pretesa di rappresentare il “regno dei cieli”!

42. Quando i membri delle Nazioni Unite andranno all’attacco dei testimoni di Geova, contro chi esprimeranno in realtà la loro sfida?

42 Avanti, dunque, coalizzati membri nazionali dell’organizzazione mondiale per la pace e la sicurezza internazionale, all’attacco! Avanti, sì, ma veramente non contro i sopravvissuti testimoni del Sovrano Signore Geova; piuttosto, contro il loro Condottiero celeste, Gesù Cristo, l’“Agnello di Dio” un tempo sacrificato! Infatti, rispetto alle potenze politiche che diedero “la loro potenza e la loro autorità” terrene all’organizzazione mondiale per il dominio del genere umano, è scritto: “Questi combatteranno con l’Agnello, ma, siccome egli è Signore dei signori e Re dei re, l’Agnello li vincerà. E vinceranno quelli con lui chiamati ed eletti e fedeli”. — Rivelazione 17:13, 14NW.

43, 44. (a) Dinanzi a tale attacco, quali racconti avran bisogno di ricordare qui sulla terra i servitori di Geova? (b) Come li potrebbe incoraggiare il ventisettesimo Salmo?

43 Con tali parole profetiche Geova Dio rivela la sua fiducia nella fedeltà dei suoi testimoni cristiani che preserva per questo momento supremo della loro esperienza terrestre. Qualunque forma l’attacco mondiale assuma, in qualunque modo venga, metterà alla prova la fede e la devozione del suo unto rimanente e della “grande folla” dei leali associati. Essi dovranno ricordare altre occasioni riferite nella Sacra Bibbia in cui l’Iddio Onnipotente lasciò che i nemici attaccassero in massa il suo popolo apparentemente impotente, ma egli arrestò l’avanzata dei nemici con la morte. Sarà appropriato che ricordino le parole del re Davide:

44 “Geova è la mia luce e la mia salvezza. Di chi avrò timore? Geova è la fortezza della mia vita. Di chi avrò terrore? Quando i malfattori s’avvicinarono contro di me per divorare la mia carne, essendo miei avversari e miei nemici personali, essi stessi inciamparono e caddero. Benché un accampamento ponga le tende contro di me, il mio cuore non temerà. Benché dovesse levarsi contro di me la guerra, pure allora confiderò. Una cosa ho chiesta a Geova, è ciò che cercherò: che io possa dimorare nella casa di Geova per tutti i giorni della mia vita, per guardare la piacevolezza di Geova e per mirare con apprezzamento il suo tempio. Poiché egli mi celerà nel suo padiglione nel giorno della calamità; mi nasconderà nel luogo segreto della sua tenda; mi metterà in alto sulla roccia. E ora la mia testa sarà alta sopra i miei nemici tutto intorno a me; e di sicuro sacrificherò nella sua tenda sacrifici di urla di gioia; di sicuro canterò e innalzerò melodie a Geova”. — Salmo 27:1-6.

45. Quali motivi le nazioni empie avranno dato al Sovrano Universale perché le distrugga?

45 Tutti i santi cieli e tutti i santi sulla terra osservano ciò che ora ha luogo! Ora finalmente è stato raggiunto il punto culminante nella provocante sfida che le nazioni han mosso sulla terra alla sovranità universale dell’Iddio Altissimo che fece il cielo e la terra! Ora colui che ha diritto alla Sovranità Universale deve decidere la posizione di quali persone sia giusta, quella dei suoi testimoni cristiani sulla terra o quella degli uomini morituri delle nazioni che attribuiscono la gloria a se stesse. Le nazioni non solo han ‘rovinato la terra’ con il loro inquinamento e con la loro violazione delle leggi del Creatore ma ora si accingono anche a distruggerGli il “popolo di speciale possesso”, l’unto rimanente dell’Israele spirituale, insieme alla “grande folla” dei timorati di Dio che fanno del bene a quel “popolo di speciale possesso”. (Rivelazione 11:18; 1 Pietro 2:9) Non ha forse il Sovrano Universale un motivo sufficiente per distruggere le nazioni empie? Senz’altro!

46. (a) Come le nazioni han mostrato d’essersi rifiutate di ascoltare l’ispirato consiglio riportato in Salmo 2:10-12? (b) Quindi, in armonia con Salmo 2:5-9, arriva il tempo per quale azione?

46 Durante tutta la predicazione mondiale della “buona notizia del regno” in testimonianza sin dal 1914 E.V., le nazioni si sono ostinatamente rifiutate di ascoltare l’ispirato consiglio: “E ora, o re, esercitate perspicacia; lasciatevi correggere, o giudici della terra. Servite Geova con timore e gioite con tremore. Baciate il Figlio [il Messia], affinché Egli [Geova] non si adiri e voi non periate dalla via, poiché la sua ira divampa facilmente”. (Salmo 2:7, 10-12, NW) Le nazioni si sono persistentemente astenute dal baciare il Re che, come Geova ha universalmente dichiarato, è il suo unigenito Figlio, poiché le nazioni non hanno fatto nulla per placarne il viso e riconciliarsi con lui. Si son rifiutate di cedergli le sovranità che si attribuiscono sui loro propri territori. L’orologio del tempo di Dio segna l’ora che Egli ‘parli alle nazioni nella sua ira e le turbi nella sua accesa collera’. Ora, entri dunque in azione il dominio dello “scettro di ferro”. L’insediato Figlio regale di Geova frantumi le nazioni, facendole a pezzi come un vaso di terracotta di vasaio. (Salmo 2:5-9) Quindi, il Figlio di Dio con lo scettro di ferro impegni subito in battaglia le forze nemiche!

47. (a) Chi dà il segnale perché gli eserciti celesti entrino in azione in Har-Maghedon? (b) Il racconto di Rivelazione a cosa descrive che somigli il campo di battaglia in quel giorno del massacro?

47 Proprio come nel bassopiano di Gabaon il re Davide attese da Geova il segnale della battaglia, così il Re guerriero di Geova, che deve “pascere tutte le nazioni con una verga di ferro”, ha atteso il segnale dal suo celeste Comandante in Capo. (Rivelazione 12:5) Ecco, il segnale! Istantaneamente il regale Maresciallo di Campo lancia il suo bianco cavallo da guerra nell’azione, conducendo i suoi eserciti celesti su bianchi cavalli da guerra, in una carica vittoriosa contro tutti i nemici coalizzati schierati sulla terra nel campo di battaglia di Har-Maghedon. Tratta quei re nemici e i loro eserciti e seguaci come uve vendemmiate per la pigiatura! Fa di quel campo di battaglia di Har-Maghedon uno strettoio del vino! Lì il Re dei re calchi lo “strettoio del vino del furore dell’ira di Dio Onnipotente”. Il sangue vitale di quelle “uve” salga nello strettoio del vino sempre più in alto, sì, “fino ai freni dei cavalli”. (Rivelazione 19:11-16; 14:18-20) Il furore dell’ira di Dio Onnipotente a lungo trattenuta ora alla fine si manifesti pienamente. Non resti alcuna necessità di recare una seconda volta tale afflizione delle nazioni. — Naum 1:6-9.

48. In che modo Isaia 34:1-6 descrive ciò che allora avrà luogo?

48 Ora è sicuramente tempo che tutto il cielo e tutta la terra ne prendano nota! “Poiché Geova ha indignazione contro tutte le nazioni, e furore contro tutto il loro esercito. Egli li deve votare alla distruzione; li deve dare al massacro. E i loro uccisi saranno gettati via; e in quanto ai loro cadaveri, il loro puzzo ascenderà; e i monti devono struggersi a causa del loro sangue. E tutti quelli dell’esercito dei cieli devono marcire. E i cieli devono arrotolarsi, proprio come il rotolo di un libro; e il loro esercito si raggrinzerà tutto, proprio come si raggrinza il fogliame dalla vite e come il fico si raggrinza dalla pianta del fico. ‘Poiché nei cieli la mia spada per certo s’inebrierà. Ecco, scenderà su Edom, e sul popolo da me votato alla distruzione nel diritto. Geova ha una spada; deve empirsi di sangue’”. (Isaia 34:1-6) Non per inutile beffa Geova ispirò la scrittura di queste parole profetiche. Si avvicina il tempo in cui si adempiranno. Il vecchio sistema di cose deve morire!

49. Quale urgente decisione si presenta ora a ciascuno di noi?

49 Morremo noi con il vecchio sistema di cose? Preferiamo essere giustiziati insieme ai governanti politici, ai loro eserciti e seguaci in quel “giorno” in cui Geova Dio per mezzo del suo Figlio guerriero, Gesù Cristo, brandirà la propria spada giudiziaria per giustiziare sulla terra tutti i suoi nemici? Dev’essere molto breve il tempo che rimane, in cui ci sarà consentito di prendere la decisione personale che significherà la vita o la morte, quando il Sovrano Signore Geova farà i conti con questo vecchio sistema di cose. Se saremo risparmiati e resteremo viventi o se saremo giustiziati con i mondani condannati dipenderà da quale parte ora scegliamo di schierarci. Ora non è troppo presto per decidere la questione: Da quale parte mi troverò quando l’afflizione mondiale perverrà al suo spaventoso culmine? Con saggezza e buon senso sia consentito a tutti noi di fare la scelta di vivere nel nuovo sistema di cose di Dio!

[Domande per lo studio]