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Approfondimenti

Approfondimenti

 1 PRINCÌPI

Le leggi di Dio si basano sui suoi princìpi. Questi princìpi sono verità fondamentali contenute nella Bibbia. Ci permettono di capire cosa pensa e cosa prova Dio. Ci aiutano a prendere buone decisioni e a fare ciò che è giusto. Sono utili soprattutto quando in una certa situazione non ci sono specifiche leggi di Dio che ci dicono cosa fare.

Capitolo 1, paragrafo 8

 2 UBBIDIENZA

Ubbidire a Geova significa fare volontariamente quello che lui ci chiede. Geova vuole che gli ubbidiamo perché lo amiamo (1 Giovanni 5:3). Se amiamo Dio e ci fidiamo di lui, seguiremo i suoi consigli in qualsiasi situazione e gli ubbidiremo anche quando non è semplice. Ubbidire a Geova è per il nostro bene perché lui ci dice come migliorare la nostra vita ora e ci promette che avremo una vita meravigliosa in futuro (Isaia 48:17).

Capitolo 1, paragrafo 10

 3 LIBERTÀ DI SCELTA

Geova ha dato a ognuno di noi la libertà di scelta, o libero arbitrio, cioè la capacità di prendere decisioni. Non ci ha creato come dei robot (Deuteronomio 30:19; Giosuè 24:15). Grazie a questa libertà possiamo prendere buone decisioni, ma se non stiamo attenti potremmo anche prendere decisioni poco sagge. Visto che abbiamo libertà di scelta, dobbiamo decidere personalmente se vogliamo essere leali a Geova e dimostrare che lo amiamo veramente.

Capitolo 1, paragrafo 12

 4 NORME MORALI

Geova ha stabilito delle norme morali, cioè regole su come comportarsi. Studiando la Bibbia, possiamo conoscerle e capire in che modo ci aiutano a vivere bene (Proverbi 6:16-19; 1 Corinti 6:9-11). Queste norme ci permettono di sapere cosa Dio considera giusto o sbagliato. Ci fanno anche capire come mostrare amore agli altri, come essere gentili e come prendere buone decisioni. Anche se le norme morali del mondo continuano ad abbassarsi, quelle di Geova non cambiano (Deuteronomio 32:4-6; Malachia 3:6). Se le seguiamo, saremo protetti da tanti problemi fisici ed emotivi.

Capitolo 1, paragrafo 17

 5 COSCIENZA

È la capacità che abbiamo dentro di noi di distinguere il bene dal male. Geova ha dato una coscienza a ogni essere umano (Romani 2:14, 15). Per fare in modo che la nostra coscienza funzioni correttamente, dobbiamo educarla in base alle norme morali di Geova. Solo così ci aiuterà a prendere decisioni che piacciono a Dio (1 Pietro 3:16). La coscienza può avvisarci se stiamo per fare una scelta poco saggia o può farci sentire in colpa se abbiamo fatto qualcosa di sbagliato. La nostra coscienza potrebbe indebolirsi, ma con l’aiuto di Geova possiamo renderla di nuovo forte. Una coscienza pulita ci permette di avere pace interiore e rispetto di noi stessi.

Capitolo 2, paragrafo 3

 6 TIMORE DI DIO

Temere Dio significa amarlo e rispettarlo così tanto da non voler fare niente che lo rattristi. Il timore di Dio ci aiuta a fare ciò che è giusto e a evitare ciò che è sbagliato (Salmo 111:10). Ci spinge ad ascoltare con attenzione tutto quello che Geova dice. Il timore di Dio, il profondo rispetto che abbiamo per lui, ci aiuta anche a mantenere le promesse che gli facciamo. Influisce sul nostro modo di pensare e di trattare gli altri, e sulle scelte che facciamo ogni giorno.

Capitolo 2, paragrafo 9

 7 PENTIMENTO

Il pentimento include il profondo dispiacere che una persona prova quando ha fatto qualcosa di sbagliato. Chi ama Dio è molto dispiaciuto quando si rende conto di aver fatto qualcosa che va contro le Sue norme. Se facciamo uno sbaglio dobbiamo chiedere a Geova di perdonarci sulla base del sacrificio di riscatto di Gesù (Matteo 26:28; 1 Giovanni 2:1, 2). Se siamo sinceramente pentiti e smettiamo di fare ciò che è sbagliato, possiamo essere sicuri che Geova ci perdonerà. Non dobbiamo continuare a sentirci in colpa per quello che abbiamo fatto in passato (Salmo 103:10-14; 1 Giovanni 1:9; 3:19-22). Dobbiamo sforzarci di imparare dai nostri errori, correggere qualsiasi modo di pensare sbagliato e rispettare le norme di Geova nella nostra vita.

Capitolo 2, paragrafo 18

 8 DISASSOCIAZIONE

Chi commette un peccato grave e poi non si pente e non vuole seguire le norme di Geova non può più fare parte della congregazione. Deve essere disassociato. Quando qualcuno viene disassociato, non abbiamo più rapporti con lui e smettiamo di parlargli (1 Corinti 5:11; 2 Giovanni 9-11). Il provvedimento della disassociazione protegge il nome di Geova e la congregazione (1 Corinti 5:6). È anche una forma di disciplina che può aiutare chi ha sbagliato a pentirsi e a tornare da Geova (Luca 15:17).

Capitolo 3, paragrafo 19

 9 GUIDA, ISTRUZIONI E CONSIGLI

Geova ci ama e vuole aiutarci. Ecco perché ci guida e ci dà istruzioni e consigli attraverso la Bibbia e servendosi di persone che lo amano. Essendo imperfetti, abbiamo assolutamente bisogno di questo aiuto (Geremia 17:9). Quando mostriamo rispetto e ubbidiamo a quelli di cui Geova si serve per guidarci, rispettiamo lui e dimostriamo di volergli ubbidire (Ebrei 13:7).

Capitolo 4, paragrafo 2

 10 ORGOGLIO E UMILTÀ

Dato che siamo imperfetti, abbiamo la tendenza a essere egoisti e orgogliosi. Geova però vuole che siamo umili. Spesso impariamo a essere umili quando ci paragoniamo con Geova e ci rendiamo conto di quanto siamo piccoli (Giobbe 38:1-4). Per essere umili è anche importante imparare a pensare di più agli altri e a quello che è meglio per loro, invece di concentrarci su noi stessi. In genere chi è orgoglioso crede di essere migliore degli altri. Chi è umile invece è onesto con sé stesso; riesce a vedere sia i propri pregi che i propri difetti. Non ha paura di ammettere i propri sbagli, di chiedere scusa e di accettare suggerimenti e consigli. Fa affidamento su Geova e si lascia guidare da lui (1 Pietro 5:5).

Capitolo 4, paragrafo 4

 11 AUTORITÀ

Chi ha autorità ha il diritto di prendere decisioni e di dire agli altri cosa fare. In cielo e sulla terra non c’è nessuno con più autorità di Geova. E, dato che Geova ha creato tutte le cose, in tutto l’universo non c’è nessuno più potente di lui. Geova usa sempre la sua autorità per il bene degli altri. Ha affidato ad alcuni esseri umani la responsabilità di avere cura di noi. Ad esempio ha dato a genitori, anziani di congregazione e governi un certo grado di autorità, e vuole che collaboriamo con loro (Romani 13:1-5; 1 Timoteo 5:17). Quando però le leggi degli uomini sono in contrasto con le leggi di Dio, dobbiamo ubbidire a lui e non agli uomini (Atti 5:29). Quando riconosciamo l’autorità delle persone di cui Geova si serve, gli dimostriamo che rispettiamo le sue decisioni.

Capitolo 4, paragrafo 7

 12 ANZIANI DI CONGREGAZIONE

Per aver cura della congregazione Geova si serve di uomini esperti, gli anziani (Deuteronomio 1:13; Atti 20:28). Gli anziani ci aiutano a mantenere forte la nostra amicizia con Geova e ad adorarlo in modo organizzato e pacifico (1 Corinti 14:33, 40). Per essere nominati dallo spirito santo devono avere certe caratteristiche descritte nella Bibbia (1 Timoteo 3:1-7; Tito 1:5-9; 1 Pietro 5:2, 3). Dato che abbiamo fiducia nell’organizzazione di Dio e vogliamo sostenerla, collaboriamo volentieri con gli anziani (Salmo 138:6; Ebrei 13:17).

Capitolo 4, paragrafo 8

 13 CAPOFAMIGLIA

Geova ha affidato ai genitori il compito di mandare avanti la casa e di crescere i figli. La Bibbia dice però che il capo della famiglia è il marito. Se in una famiglia non c’è il padre, il capofamiglia è la madre. Il capofamiglia ha diverse responsabilità, tra cui provvedere alla famiglia cibo, vestiti e un luogo in cui vivere. È anche molto importante che prenda seriamente il compito di aiutare tutti ad adorare Geova. Ad esempio, si preoccupa che tutta la famiglia assista alle adunanze, partecipi al ministero e studi insieme la Bibbia. È lui che ha la responsabilità di prendere decisioni in famiglia. Segue l’esempio di Gesù, quindi cerca di essere sempre gentile e ragionevole, mai duro o crudele. In questo modo in famiglia si crea un’atmosfera in cui tutti si sentono amati, al sicuro e più vicini a Geova.

Capitolo 4, paragrafo 12

 14 CORPO DIRETTIVO

Il Corpo Direttivo è il gruppo di uomini con la speranza di andare in cielo di cui Dio si serve per guidare le attività del suo popolo. Anche nel primo secolo Geova usò un corpo direttivo per dare alla congregazione cristiana istruzioni su come adorarlo e svolgere l’opera di predicazione (Atti 15:2). Oggi i fratelli che fanno parte del Corpo Direttivo guidano il popolo di Dio, dando istruzioni, organizzandolo e proteggendolo. Quando prendono decisioni, questi fratelli si fanno guidare dalla Parola di Dio e dallo spirito santo. Gesù descrisse questo gruppo di uomini unti come “lo schiavo fedele e saggio” (Matteo 24:45-47).

Capitolo 4, paragrafo 15

 15 COPRICAPO

A volte potrebbe succedere che a una sorella venga chiesto di svolgere un compito che in genere nella congregazione viene svolto da un fratello. In questi casi la sorella indosserà qualcosa per coprirsi la testa in segno di rispetto per l’ordine stabilito da Geova riguardo all’autorità. Questo però sarà necessario solo in alcune situazioni, ad esempio se conduce uno studio biblico quando è presente suo marito o un fratello battezzato (1 Corinti 11:11-15).

Capitolo 4, paragrafo 17

 16 NEUTRALITÀ

Chi è neutrale non prende posizione nelle questioni politiche (Giovanni 17:16). I servitori di Geova sostengono il suo Regno. Quindi si mantengono neutrali negli affari del mondo, proprio come fece Gesù.

Geova ci comanda di essere “ubbidienti ai governi e alle autorità” (Tito 3:1, 2; Romani 13:1-7). Ma la legge di Dio dice anche che non dobbiamo uccidere. Quindi la coscienza non permette a un cristiano di andare in guerra o di svolgere il servizio militare. Quando in alternativa al servizio militare c’è la possibilità di svolgere il servizio civile, il cristiano valuterà in coscienza se può accettare quel tipo di servizio.

Geova è il nostro Creatore, e per questo noi adoriamo solo lui. Anche se abbiamo rispetto per i simboli della patria, non facciamo il saluto alla bandiera e non cantiamo l’inno nazionale (Isaia 43:11; Daniele 3:1-30; 1 Corinti 10:14). Inoltre come servitori di Geova ci siamo già schierati a favore del suo governo, e per questo abbiamo preso a livello individuale la decisione di non votare per nessun partito o candidato politico (Matteo 22:21; Giovanni 15:19; 18:36).

Capitolo 5, paragrafo 2

 17 SPIRITO DEL MONDO

Il mondo spinge le persone a pensarla come Satana. Il modo di pensare di Satana è comune tra le persone che non amano e non imitano Geova e che non seguono le sue norme (1 Giovanni 5:19). Questo modo di pensare, con le azioni che produce, viene chiamato spirito del mondo (Efesini 2:2). I servitori di Geova stanno molto attenti a non lasciarsi influenzare da questo spirito (Efesini 6:10-18). Piuttosto amano le norme di Geova e sono determinati a pensarla come lui.

Capitolo 5, paragrafo 7

 18 APOSTASIA

L’apostasia è l’andare contro la verità contenuta nella Bibbia. Gli apostati si ribellano a Geova e al Re da lui nominato, Gesù, e cercano di convincere altri a fare lo stesso (Romani 1:25). Vogliono far venire dubbi a chi adora Geova. Alcuni fra i primi cristiani diventarono apostati, e lo stesso è successo nei nostri giorni (2 Tessalonicesi 2:3). Chi è leale a Geova non vuole avere niente a che fare con gli apostati. Quindi non lasceremo che la nostra curiosità o l’insistenza di altri ci spinga a leggere o ascoltare ragionamenti apostati. Vogliamo essere leali a Geova e adorare solo lui.

Capitolo 5, paragrafo 9

 19 ESPIAZIONE DEI PECCATI

La Legge mosaica prevedeva che, per espiare i loro peccati e ottenere il perdono di Geova, gli israeliti gli offrissero in sacrificio grano, olio e animali. In questo modo veniva ricordato loro che Geova era disposto a perdonare i peccati sia dell’intera nazione, sia dei singoli individui. In seguito Gesù diede la sua vita per rendere possibile il perdono dei peccati, eliminando così il bisogno di sacrifici di espiazione. Offrì un sacrificio perfetto “una volta per sempre” (Ebrei 10:1, 4, 10).

Capitolo 7, paragrafo 6

 20 RISPETTO PER GLI ANIMALI

La Legge mosaica permetteva alle persone di mangiare carne animale. Comandava anche di offrire animali in sacrificio (Levitico 1:5, 6). Geova però non ha mai autorizzato il suo popolo a maltrattare gli animali (Proverbi 12:10). Infatti la Legge conteneva delle norme che li tutelavano. Gli israeliti dovevano prendersi cura dei loro animali (Deuteronomio 22:6, 7).

Capitolo 7, paragrafo 6

 21 FRAZIONI DEL SANGUE E PROCEDURE MEDICHE

Frazioni del sangue. Il sangue è formato da quattro componenti principali: globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e plasma. Questi, a loro volta, possono essere suddivisi in frazioni, cioè in parti più piccole. *

I cristiani rifiutano trasfusioni di sangue intero o dei suoi quattro componenti principali. Ma che dire delle frazioni più piccole? La Bibbia non scende nei dettagli. Quindi ogni cristiano deve decidere personalmente in base alla sua coscienza educata secondo la Bibbia.

Alcuni cristiani scelgono di rifiutare tutte le frazioni del sangue. La loro scelta si basa sul fatto che secondo la Legge che Dio diede a Israele il sangue tolto da un animale doveva essere ‘versato per terra’ (Deuteronomio 12:22-24).

Altri fanno una scelta diversa. In coscienza si sentono liberi di accettare alcune frazioni del sangue. Forse ritengono che queste piccole frazioni non rappresentino più la vita dell’essere vivente da cui è stato tolto il sangue.

Prima di prendere una decisione riguardo alle frazioni del sangue, chiediti:

  • Mi rendo conto che rifiutare tutte le frazioni del sangue significa rifiutare trattamenti che potrebbero combattere malattie o fermare un’emorragia?

  • Come spiegherei a un medico perché accetto o rifiuto l’impiego di una o più frazioni del sangue?

Procedure mediche. Noi cristiani non doniamo il sangue, né andiamo a depositare il nostro sangue nel periodo che precede un intervento. Ci sono però altre procedure mediche che prevedono l’uso del sangue del paziente. Ognuno deve decidere da sé quale uso dovrà essere fatto del proprio sangue quando è in corso un intervento chirurgico o un esame oppure nel momento in cui si effettua un trattamento terapeutico. Durante queste procedure, il sangue potrebbe essere completamente separato dal paziente per un certo intervallo di tempo. (Per ulteriori informazioni, vedi La Torre di Guardia del 15 ottobre 2000, pagine 30-31.)

Per esempio l’emodiluizione è una procedura in cui subito prima dell’intervento una parte del sangue del paziente viene prelevata e sostituita con un espansore del volume del sangue. Poi, durante l’intervento o poco dopo, il sangue viene reinfuso nel paziente.

Un’altra procedura consiste nel recupero intraoperatorio del sangue. Il sangue che il paziente perde durante un intervento chirurgico viene raccolto, lavato e poi reinfuso durante o poco dopo l’intervento.

Ogni medico potrebbe attuare queste procedure in modi leggermente diversi. Quindi, prima di sottoporsi a una tecnica chirurgica, un esame o un trattamento, un cristiano deve informarsi bene per sapere quale uso verrà fatto del suo sangue.

Prima di prendere una decisione riguardo a una procedura medica che prevede l’uso del tuo sangue, chiediti:

  • Se parte del mio sangue verrà deviato all’esterno del mio corpo, con la possibilità che per qualche tempo la circolazione subisca un’interruzione, la coscienza mi permetterà di considerare quel sangue ancora mio, così che non sarà necessario “versarlo per terra”? (Deuteronomio 12:23, 24).

  • La mia coscienza educata secondo la Bibbia sarebbe turbata se nel corso di una procedura medica una parte del mio sangue venisse prelevata, modificata e reintrodotta nel mio corpo o applicata su una ferita chirurgica?

  • Mi rendo conto che rifiutare tutte le procedure mediche riguardanti l’utilizzo del mio sangue significa rifiutare le analisi del sangue, l’emodialisi o l’uso della macchina cuore-polmone?

Prima di decidere se accettare o no frazioni del sangue o una procedura medica che implica l’uso del nostro sangue, dobbiamo pregare Geova per avere la sua guida e informarci bene (Giacomo 1:5, 6). Poi dobbiamo prendere una decisione in base alla nostra coscienza educata secondo i princìpi biblici. Non dovremmo chiedere ad altri cosa farebbero al posto nostro, né loro dovrebbero cercare di influenzare la nostra decisione (Romani 14:12; Galati 6:5).

Capitolo 7, paragrafo 11

 22 PUREZZA MORALE

Essere moralmente puri significa pensare, dire e fare cose che sono pure dal punto di vista di Dio. Lui ci comanda di evitare qualsiasi tipo di impurità e immoralità sessuale (Proverbi 1:10; 3:1). Dobbiamo essere decisi a seguire le sue norme di purezza ancora prima di trovarci davanti alla tentazione di fare qualcosa di sbagliato. Dobbiamo chiedere di continuo a Geova di aiutarci a mantenere puri i nostri pensieri e dobbiamo essere determinati a respingere la tentazione di fare qualcosa di immorale (1 Corinti 6:9, 10, 18; Efesini 5:5).

Capitolo 8, paragrafo 11

 23 COMPORTAMENTO SFRONTATO E IMPURITÀ

Il comportamento sfrontato include parlare o agire in un modo che è gravemente contrario alle norme di Dio e rivela un atteggiamento sfacciato. Una persona che si comporta così dimostra di non avere nessun rispetto per le leggi di Dio. Quando qualcuno è colpevole di comportamento sfrontato, viene formato un comitato giudiziario che si occuperà della questione.

L’impurità include vari tipi di trasgressione. A seconda della gravità della situazione, alcuni casi di impurità potrebbero richiedere l’intervento di un comitato giudiziario della congregazione (Galati 5:19-21; Efesini 4:19; per ulteriori informazioni, vedi “Domande dai lettori” nella Torre di Guardia del 15 luglio 2006).

Capitolo 9, paragrafo 7; capitolo 12, paragrafo 10

 24 MASTURBAZIONE

Geova ha concepito il sesso come un modo puro in cui marito e moglie possono esprimere il loro amore. Quando però una persona si masturba, o stimola i propri genitali in modo da provare piacere sessuale, sta usando il sesso in modo impuro. È un’abitudine che può danneggiare la sua amicizia con Geova e che può far nascere desideri pervertiti e portare ad avere un concetto distorto del sesso (Colossesi 3:5). Chi ha quest’abitudine impura e ha difficoltà a liberarsene non deve arrendersi (Salmo 86:5; 1 Giovanni 3:20). Se questo è il tuo caso, prega intensamente Geova e chiedigli di aiutarti. Evita cose come la pornografia, che potrebbero farti venire pensieri impuri. Parlane con qualcuno che rispetta le leggi di Geova, come uno dei tuoi genitori o un amico maturo (Proverbi 1:8, 9; 1 Tessalonicesi 5:14; Tito 2:3-5). Puoi stare certo che Geova nota e apprezza molto gli sforzi che fai per mantenerti moralmente puro (Salmo 51:17; Isaia 1:18).

Capitolo 9, paragrafo 9

 25 POLIGAMIA

La poligamia è l’usanza di avere più mariti o più mogli. Geova istituì il matrimonio perché fosse l’unione tra un solo uomo e una sola donna. Nell’antico Israele Dio permise agli uomini di avere più di una moglie, ma questo non era ciò che si era proposto all’inizio. Oggi Geova non permette la poligamia tra i suoi servitori. Un uomo può avere una sola moglie e una donna può avere un solo marito (Matteo 19:9; 1 Timoteo 3:2).

Capitolo 10, paragrafo 12

 26 DIVORZIO E SEPARAZIONE

Geova voleva che marito e moglie rimanessero insieme per tutta la vita (Genesi 2:24; Malachia 2:15, 16; Matteo 19:3-6; 1 Corinti 7:39). L’unico motivo per cui permette il divorzio è quando uno dei coniugi ha commesso adulterio. In un caso del genere, Geova dà al coniuge innocente il diritto di decidere se divorziare o no (Matteo 19:9).

In certi casi alcuni cristiani hanno deciso di separarsi dal coniuge anche se non era stata commessa immoralità sessuale (1 Corinti 7:11). Un cristiano potrebbe prendere in considerazione la separazione se si presentasse una delle seguenti situazioni:

  • Deliberato rifiuto di provvedere alla famiglia. Un marito si rifiuta di provvedere economicamente alla famiglia, fino a lasciarla senza soldi o cibo (1 Timoteo 5:8).

  • Gravi maltrattamenti fisici. Un cristiano viene maltrattato dal coniuge al punto di temere per la propria salute o per la propria vita (Galati 5:19-21).

  • Grave pericolo per la propria relazione con Geova. Uno dei coniugi rende impossibile all’altro servire Geova (Atti 5:29).

Capitolo 11, paragrafo 19

 27 LODE E INCORAGGIAMENTO

Tutti abbiamo bisogno di essere lodati e incoraggiati (Proverbi 12:25; 16:24). Possiamo rafforzarci e incoraggiarci a vicenda con parole affettuose e gentili. Quello che diciamo può aiutare i nostri fratelli a perseverare e a continuare a servire Geova nonostante grandi difficoltà (Proverbi 12:18; Filippesi 2:1-4). Se qualcuno è molto scoraggiato, dovremmo ascoltarlo con rispetto e cercare di capire come si sente. Così sapremo cosa possiamo dire o fare per aiutarlo (Giacomo 1:19). Quindi cerca di conoscere meglio i fratelli e le sorelle per capire di cosa hanno veramente bisogno. Potrai così aiutarli a rivolgersi alla Fonte di ogni conforto e incoraggiamento in modo che trovino sollievo (2 Corinti 1:3, 4; 1 Tessalonicesi 5:11).

Capitolo 12, paragrafo 16

 28 GIORNO DEL MATRIMONIO

La Bibbia non stabilisce regole specifiche sulla celebrazione e i festeggiamenti legati al matrimonio. In ogni posto ci sono leggi e usanze diverse (Genesi 24:67; Matteo 1:24; 25:10; Luca 14:8). Il momento più importante del giorno del matrimonio è quello in cui la coppia pronuncia il proprio voto davanti a Geova. Per quell’occasione molte coppie chiedono a un anziano di pronunciare un discorso basato sulla Bibbia e invitano parenti e amici. La coppia è libera di decidere che tipo di ricevimento organizzare dopo la cerimonia (Luca 14:28; Giovanni 2:1-11). In ogni caso, deve assicurarsi che tutto quello che viene organizzato onori Geova (Genesi 2:18-24; Matteo 19:5, 6). I princìpi della Bibbia possono aiutare i futuri sposi a prendere decisioni sagge (1 Giovanni 2:16, 17). Se decidono di far servire alcolici durante il ricevimento, i due faranno in modo che qualcuno tenga sotto controllo la situazione (Proverbi 20:1; Efesini 5:18). Se ci saranno musica o intrattenimenti vari, la coppia si assicurerà che anche queste cose onorino Geova. Due cristiani che stanno per sposarsi dovrebbero concentrarsi più sulla loro amicizia con Geova e su come consolidare il loro rapporto che sul giorno del matrimonio (Proverbi 18:22; per ulteriori suggerimenti, vedi La Torre di Guardia del 15 ottobre 2006, pagine 18-31).

Capitolo 13, paragrafo 18

 29 DECISIONI SAGGE RIGUARDO ALLE FESTE

Vogliamo prendere decisioni sagge che siano basate sui princìpi della Parola di Dio. Immagina questa situazione: il tuo coniuge non Testimone ti invita ad andare a mangiare da parenti in occasione di una festività. Cosa dovresti fare? Se la tua coscienza ti permette di andarci, potresti spiegare al tuo coniuge che non seguirai insieme a loro eventuali usanze pagane. Allo stesso tempo però devi valutare l’effetto che potrebbe avere sulla coscienza degli altri il fatto che tu accetti quell’invito (1 Corinti 8:9; 10:23, 24).

Facciamo un altro esempio. Il tuo datore di lavoro vuole darti un premio in occasione di una festività. Dovresti rifiutarlo? Non necessariamente. La tua decisione potrebbe dipendere in una certa misura da come il tuo datore di lavoro considera quel premio. Se tu lo accettassi, penserebbe che festeggi quella festa? O il suo è semplicemente un gesto di gratitudine per il lavoro svolto? Queste e altre valutazioni possono aiutarti a decidere se accettare quel premio o no.

Oppure qualcuno potrebbe farti un regalo durante una festività e dirti: “So che tu non festeggi, ma voglio lo stesso farti questo regalo”. Forse quella persona vuole solo fare un gesto carino. O forse hai motivo di pensare che stia cercando di metterti alla prova o di coinvolgerti nei festeggiamenti. Valuta quindi con attenzione se accettare quel regalo o no. Accertati sempre che le tue decisioni ti permettano di avere una coscienza pulita davanti a Geova e dimostrino che gli sei leale (Atti 23:1).

Capitolo 13, paragrafo 22

 30 QUESTIONI LEGALI E D’AFFARI

La maggior parte delle volte si può evitare che un disaccordo si trasformi in un grosso problema se lo si chiarisce subito e con un atteggiamento pacifico (Matteo 5:23-26). Per ogni cristiano la cosa più importante in assoluto è dare gloria a Geova e mantenere unita la congregazione (Giovanni 13:34, 35; 1 Corinti 13:4, 5).

Se dei cristiani sono in disaccordo su una questione d’affari, dovrebbero cercare di risolverla senza ricorrere al tribunale. In 1 Corinti 6:1-8 sono riportati i consigli dell’apostolo Paolo ai fratelli che avevano portato in tribunale i loro compagni di fede. Fare causa a un fratello può influire negativamente sulla reputazione di Geova e della congregazione. In Matteo 18:15-17 sono elencati tre passi che i cristiani devono fare quando ci sono di mezzo accuse gravi, come quella di calunnia o di frode. (1) Devono cercare di risolvere la questione tra di loro. (2) Se questo non basta, possono chiedere aiuto a uno o due fratelli o sorelle maturi della congregazione. (3) Se necessario, possono rivolgersi poi al corpo degli anziani perché si occupi della questione. Se si arriva a questo punto, gli anziani useranno i princìpi biblici per cercare di aiutare tutti i fratelli coinvolti a giungere a un accordo. Se alcuni di loro si rifiutano di seguire i princìpi della Bibbia, potrebbe essere necessario che gli anziani intraprendano un’azione giudiziaria.

In alcune situazioni può essere necessario procedere per vie legali, ad esempio in casi riguardanti divorzio, affidamento dei figli, alimenti, risarcimenti assicurativi, procedure fallimentari o testamenti. Se un cristiano percorre le vie legali per risolvere la questione nel modo più pacifico possibile, non va contro quanto consigliato da Paolo.

Se è stato commesso un reato grave — come stupro, abuso su minori, aggressione, furto di una certa entità o omicidio — il cristiano che decide di sporgere denuncia non va contro quanto consigliato da Paolo.

Capitolo 14, paragrafo 14

 31 GLI INGANNI DI SATANA

Fin dall’inizio della storia umana Satana ha cercato di ingannare le persone (Genesi 3:1-6; Rivelazione [Apocalisse] 12:9). Sa che se riesce a manipolare la nostra mente può spingerci a fare il male (2 Corinti 4:4; Giacomo 1:14, 15). Per promuovere il suo modo di pensare e farlo sembrare accettabile, usa la politica, la religione, il sistema commerciale, i divertimenti, l’istruzione e molte altre cose (Giovanni 14:30; 1 Giovanni 5:19).

Satana sa bene che non gli rimane molto tempo per ingannare la gente. Quindi ci mette il massimo impegno per riuscirci con più persone possibile. Gli interessa soprattutto sviare chi serve Geova (Rivelazione 12:12). Se non stiamo attenti, il Diavolo potrebbe piano piano corrompere il nostro modo di pensare (1 Corinti 10:12). Ad esempio, Geova vuole che il matrimonio sia un legame che duri nel tempo (Matteo 19:5, 6, 9). Oggi però molti lo considerano un’unione temporanea a cui si può facilmente mettere fine. Questa mentalità è promossa anche da molti film e programmi televisivi. Non facciamoci influenzare in nessun modo dall’idea che il mondo ha del matrimonio.

Un altro modo in cui Satana cerca di ingannarci è promuovendo uno spirito indipendente (2 Timoteo 3:4). Un cristiano deve stare attento, altrimenti potrebbe lasciarsi influenzare da questo spirito e non avere rispetto per le persone a cui Geova ha dato una certa autorità. Ad esempio, un fratello potrebbe iniziare a ribellarsi alla guida degli anziani della congregazione (Ebrei 12:5). Una sorella potrebbe invece mettere in discussione il ruolo che Geova ha affidato al capofamiglia (1 Corinti 11:3).

Non dobbiamo permettere al Diavolo di influenzare la nostra mente. Vogliamo invece imitare il modo di pensare di Geova e tenere “la mente rivolta alle cose di sopra” (Colossesi 3:2; 2 Corinti 2:11).

Capitolo 16, paragrafo 9

 32 CURE MEDICHE

Ognuno di noi tiene alla propria salute e, in caso di malattia, vuole ricevere le migliori cure possibili (Isaia 38:21; Marco 5:25, 26; Luca 10:34). Oggi esistono cure di diverso tipo proposte sia da medici che da altri. Quando dobbiamo decidere come curarci, è importante che teniamo conto dei princìpi della Bibbia. Dobbiamo ricordare che solo il Regno di Dio potrà guarirci in modo definitivo. Non vogliamo essere così presi dalla nostra salute da trascurare l’adorazione di Geova (Isaia 33:24; 1 Timoteo 4:16).

Dobbiamo evitare con attenzione qualsiasi cura che sembri sfruttare il potere dei demòni (Deuteronomio 18:10-12; Isaia 1:13). Quindi prima di accettare una terapia o un medicinale, dobbiamo informarci molto bene per capire che origine ha e su quali filosofie si basa (Proverbi 14:15). Non dimentichiamo mai che Satana vuole farci cadere nella trappola dello spiritismo. Se abbiamo anche solo il sospetto che una cura sia legata allo spiritismo, è meglio che la evitiamo (1 Pietro 5:8).

Capitolo 16, paragrafo 18

^ par. 98 Alcuni medici intendono per frazioni del sangue i suoi quattro componenti principali. Quindi può darsi che, quando comunichi le tue decisioni in merito al sangue, dovrai specificare che rifiuti la trasfusione di sangue intero e dei suoi quattro componenti principali, cioè globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e plasma.