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Il maestoso Rio delle Amazzoni: via d’acqua vitale per milioni di persone

Il maestoso Rio delle Amazzoni: via d’acqua vitale per milioni di persone

Il maestoso Rio delle Amazzoni: via d’acqua vitale per milioni di persone

DAL BRASILE

IN CONFRONTO agli altri fiumi, è un gigante. Attraversa la più estesa foresta pluviale tropicale della terra. A detta dei ricercatori è indispensabile al nostro pianeta. È un paradiso per esploratori e naturalisti. Ma per milioni di brasiliani è anche un’importantissima via di comunicazione. Stiamo parlando del Rio delle Amazzoni, il cui bacino costituisce l’Amazzonia.

Guardiamo da vicino il “mare d’acqua dolce”

Da un punto sulle Ande peruviane, dove ha un inizio modesto a meno di 160 chilometri dall’Oceano Pacifico, il Rio delle Amazzoni scende superando circa 5.000 metri di altezza e, ingrossato lungo il percorso dalle acque di altri fiumi, sbocca infine nell’Oceano Atlantico. Cambia nome più volte prima di entrare nel territorio brasiliano, dove è inizialmente chiamato Solimões. Dopo la congiunzione col suo maggior tributario, il Rio Negro, presso Manaus, diventa il maestoso Rio delle Amazzoni.

In questo punto si verifica uno spettacolo straordinariamente bello detto incontro delle acque. Le acque color marrone scuro del Rio Negro e quelle limacciose del Solimões si incontrano e scorrono fianco a fianco senza mischiarsi per una decina di chilometri. Questo fenomeno è dovuto a vari fattori, uno dei quali è la differenza di composizione, densità e temperatura tra i due fiumi.

Le polemiche intorno ai suoi rami sorgentiferi, come pure la complessa struttura del delta, rendono difficile dire esattamente dove inizia e dove finisce il Rio delle Amazzoni. Se si considera lo sbocco più distante, cioè l’estuario del Pará, che serve da punto d’ingresso del traffico fluviale, la lunghezza è di circa 6.750 chilometri. * Stabilire però la sua lunghezza totale è difficile “per problemi non tanto di misurazione, quanto di definizione”, afferma il Guinness dei primati 1998. *

Non ci sono dubbi invece sulla grandiosità del Rio delle Amazzoni per quanto riguarda il volume delle acque, che supera quello del Mississippi, del Nilo e dello Yangtze Kiang messi insieme. * Con una portata media di 200.000 metri cubi d’acqua al secondo, questo fiume imponente riversa nell’Oceano Atlantico dal 15 al 20 per cento del volume d’acqua dolce immesso negli oceani da tutti i fiumi del mondo. In soli 30 secondi potrebbe dissetare tutta l’umanità per un giorno fornendo un litro d’acqua a ciascuno dei sei miliardi di abitanti della terra.

Questo flusso eccezionale “spinge” il mare formando uno strato d’acqua dolce che si estende per un raggio di 200 chilometri nell’Oceano Atlantico. Non è strano che Vicente Yáñez Pinzón, navigatore spagnolo che entrò nel Rio delle Amazzoni nel giugno 1500, giunto in vista dell’estuario gli abbia dato il nome di Mar Dulce (“mare d’acqua dolce”).

Agli occhi di chi lo percorre, questo fiume immenso appare proprio come un mare, un mare che inonda un manto di foreste. In alcuni punti è così largo che chi sta su una riva non riesce a vedere la riva opposta. Nei periodi di piena certi tratti del fiume possono raggiungere i 50 chilometri di larghezza! La profondità, che in certi punti è in media di 50-80 metri, varia secondo l’ampiezza. Nel punto più stretto, a Óbidos nello stato di Pará, il fiume è profondo oltre 130 metri.

Per la maggior parte il Rio delle Amazzoni scorre con una pendenza debolissima, in media appena 2 centimetri per chilometro. La lieve pendenza dell’estuario permette al flusso di marea di penetrare profondamente nell’entroterra. Se ne sentono gli effetti fino a Óbidos, a 800 chilometri dalla foce.

Poiché scorre quasi parallelo all’equatore, il Rio delle Amazzoni beneficia delle estati di entrambi gli emisferi. I periodi di piena degli affluenti di sinistra e di destra si alternano. Man mano che il livello dei fiumi sale e scende, prima sul lato settentrionale poi su quello meridionale, l’intero Rio delle Amazzoni pulsa come un gigantesco cuore. Durante l’anno la differenza tra il livello più alto e quello più basso dell’acqua oscilla tra i 9 e i 12 metri. Le piene sono importanti per l’agricoltura della regione. Poiché trasporta una notevole quantità di sostanze minerali e di residui organici e li deposita lungo le rive, il fiume fertilizza i vasti bassopiani.

Chi lo scoprì, e come fu colonizzata la regione?

Il primo europeo che discese il Rio delle Amazzoni fu l’esploratore spagnolo Francisco de Orellana, che gli diede il nome nel 1542. * Ma perché lo chiamò così? Perché, com’egli asserisce, aveva assistito a battaglie di tribù di donne guerriere che gli ricordavano le amazzoni della mitologia greca! Seguirono altre spedizioni e viaggi di esplorazione compiuti da spagnoli, inglesi, olandesi e portoghesi. Secondo l’Enciclopédia Mirador Internacional, i portoghesi effettuarono “innumerevoli ardite incursioni di conquista lungo il Rio Negro, il Solimões e il Rio Branco, impossessandosi formalmente della regione in nome della corona”.

Per consolidare la sua presenza nella regione, il Portogallo vi aprì l’attività missionaria. La stessa enciclopedia dice che, nel tentativo di diffondere la fede cattolica e di incrementare il commercio dei “coloniali” (legno, resine, erbe medicinali e spezie), “membri di ordini religiosi trasferivano frequentemente le loro missioni da un punto all’altro, seguendo sempre la riva dei fiumi. Con il moltiplicarsi di questi insediamenti sorsero decine di piccoli villaggi”.

Questa attività iniziale nei secoli XVII e XVIII e il successivo sviluppo delle piantagioni di alberi della gomma verso la fine del XIX secolo portarono alla creazione di specifici tipi di insediamento nella regione. Dal momento che i fiumi erano il mezzo naturale per penetrare nella foresta, i colonizzatori si stanziarono lungo le rive formando piccoli centri abitati. Le comunità attuali nel cuore dell’Amazzonia sono vecchie cittadine risalenti a quell’epoca.

Come avvengono i collegamenti?

Quello del Rio delle Amazzoni è il più vasto bacino idrografico del mondo e copre una superficie di oltre sei milioni di chilometri quadrati. È più esteso dell’Europa, Russia esclusa. Con i suoi 1.100 affluenti e altri corsi d’acqua minori, il Rio delle Amazzoni forma una complessa rete di comunicazioni paragonabile al sistema circolatorio del corpo umano, nella quale il Rio delle Amazzoni equivarrebbe all’aorta, l’arteria più grossa. Questo sistema fluviale contiene i due terzi di tutta l’acqua dolce del globo. Tale ampia rete idrografica, con oltre 25.000 chilometri di corsi d’acqua navigabili, ha un ruolo fondamentale nei trasporti e nella vita della popolazione locale.

Milioni di abitanti della regione amazzonica si servono di questa “superstrada” navigabile. Vi passano imbarcazioni di tutte le dimensioni, compresi grandi transatlantici che risalgono il fiume per 1.500 chilometri fino a Manaus. Le navi passeggeri e da carico più piccole arrivano fino a Iquitos, nel Perú, a 3.700 chilometri dalla foce. Gran parte dei prodotti che costituiscono la ricchezza della regione amazzonica viene esportata attraverso il Rio delle Amazzoni, e prodotti provenienti da altre parti del mondo vi giungono nella stessa maniera. Anche il Madeira, il suo affluente più lungo con un corso di 3.000 chilometri, ferve di attività commerciali. Questo intenso traffico nel bacino amazzonico genera un movimento annuo di circa due milioni di tonnellate di merci. Il tratto più trafficato del fiume è quello tra Manaus e Belém, situata sull’estuario.

Come si vive lungo il fiume?

La distribuzione della popolazione che vive lungo il fiume è un indice di quanto gli abitanti della regione dipendano dai trasporti fluviali e prediligano il suolo fertile dei bassopiani. Secondo Altomir, un residente locale, “in queste zone la popolazione rivierasca lavora piccoli appezzamenti di terra e coltiva soprattutto manioca, da cui si estrae la tapioca, che insieme al pesce è un ingrediente base della dieta alimentare. Coltiva anche cocomeri, banane e granturco, e alleva bestiame”. Quando però arrivano le piene, il bestiame dev’essere portato in fretta in altre zone, talvolta su zattere.

Per fronteggiare il mutevole regime del fiume, le case lungo le rive sono costruite su palafitte, mentre case galleggianti vengono costruite su zattere ormeggiate nei pressi delle città. La gente “è molto ospitale e accoglie gli stranieri con un sorriso”, dice Belarmino, che viaggia spesso sul fiume.

È comune vedere piccole canoe che si avvicinano a imbarcazioni più grandi per vendere e scambiare mercanzie o per farsi rimorchiare controcorrente. In questo caso viene lanciata una corda al rematore, che la lega alla propria imbarcazione. Prodotti locali come cavolo palmizio, maurizia (da cui si ottiene il vino di palma), tapioca, noci di vario genere e pesce (tra cui gamberi d’acqua dolce) vengono venduti o barattati con cereali e prodotti industriali.

Il fiume è una fonte di reddito per migliaia di brasiliani che si guadagnano da vivere traghettando mercanzie e passeggeri. È anche un mezzo di trasporto naturale per il legname che viene tagliato nelle segherie all’interno della foresta.

Il fiume contribuisce a soddisfare gran parte del fabbisogno proteico degli abitanti della regione. “Si è calcolato che nel Rio delle Amazzoni vivano circa 2.000 specie di pesci, molte più che in qualsiasi altro sistema fluviale del mondo”, afferma un’opera specializzata. (Vida Selvagem nos Rios) Dopo la sua spedizione nella regione amazzonica, il famoso oceanografo Jacques-Yves Cousteau disse persino che ‘ci sono più specie di pesci nel Rio delle Amazzoni che nell’Oceano Atlantico’.

Tra gli animali che vivono nel fiume c’è il manato senza unghie, un erbivoro minacciato di estinzione. È una preda molto ambita perché da un esemplare di discrete dimensioni si possono ricavare oltre 100 litri d’olio. Questo mammifero è lungo in media due metri e mezzo e pesa sui 350 chili. C’è poi l’arapaima, uno dei più grandi pesci d’acqua dolce, che gli indigeni del Brasile chiamano pirarucu. In media è lungo più di due metri e pesa circa 70 chili. Il bufeo, o delfino del Rio delle Amazzoni, e la sotalia, o delfino dei fiumi, deliziano la gente con le loro apparizioni fugaci.

Singolari viaggi in barca

Da tempo le imbarcazioni svolgono una parte essenziale nella vita degli abitanti della regione amazzonica. Sono un fondamentale mezzo di sussistenza per le migliaia di venditori che qui smerciano i loro prodotti e portano così un pizzico di civiltà alle comunità rivierasche altrimenti isolate. Sono inoltre un mezzo di trasporto a buon mercato per recarsi in città e villaggi dell’interno che non si possono raggiungere via terra. Quasi tutti i passeggeri viaggiano in amache costrette in poco spazio. Questo spiega la loro corsa precipitosa non appena un’imbarcazione attracca: ognuno vuol trovare un buon posto per appendere l’amaca. Quelli che viaggiano sottocoperta devono dividere lo spazio con svariate merci. Poiché ai viaggiatori piace chiacchierare, è facile fare amicizia. E certo il tempo non manca, visto che di solito i viaggi durano diversi giorni.

Vicino a Manaus il traffico fluviale è molto intenso, essendo questo il porto più importante dell’Amazzonia. Manaus è il luogo di raccolta dei prodotti di una vasta area che include parte del Perú, della Bolivia e della Colombia. Anche l’ecoturismo è fiorente e attrae visitatori del Sudamerica e del resto del mondo.

Una visita indimenticabile

Forse un giorno avrete la possibilità di venire a vedere di persona questa regione stupenda che ha affascinato gli esploratori, ma che cela ancora molti segreti. Oltre a dar modo di ammirare la bellezza naturale della foresta pluviale, un viaggio nella regione amazzonica suscita sentimenti di riverenza nei confronti del Creatore di tutte le cose, compreso questo immenso sistema fluviale. — Salmo 24:1, 2.

[Note in calce]

^ par. 7 Misurato in questo modo il Rio delle Amazzoni sarebbe di 80 chilometri più lungo del Nilo prima della costruzione della diga di Assuan, e così gli spetterebbe il titolo di fiume più lungo del mondo. Secondo altri studi la sua lunghezza totale sarebbe di 7.100 chilometri.

^ par. 7 Mondadori, Milano, 1997, p. 23.

^ par. 8 Al secondo posto per volume d’acqua c’è il fiume Congo, nell’Africa equatoriale. Nondimeno due dei principali affluenti del Rio delle Amazzoni, il Rio Negro e il Madeira, scaricano ciascuno tanta acqua quanto il Congo.

^ par. 14 Vedi Svegliatevi! del 22 marzo 1997, p. 3.

[Riquadro/Immagine a pagina 17]

IL FENOMENO DEL POROROCA

Nell’estuario del Rio delle Amazzoni l’incontro fra la corrente del fiume e le acque del mare che penetrano nell’entroterra dà origine a un fenomeno rumoroso ed estremamente distruttivo. Le acque di marea sono frenate dal rapido deflusso del fiume. Oltre la foce del fiume il livello del mare sale finché il fiume non riesce più a trattenerlo. Allora, con un altissimo e impetuoso cavallone, le acque dell’oceano rimontano il fiume invertendone il corso, spezzando gli argini, sradicando alberi e lasciando dietro di sé una scia di devastazione. La gigantesca ondata prodotta dall’urto di queste due correnti opposte può raggiungere i 4 metri di altezza, e crea un frastuono assordante che può essere udito a grandi distanze. È il fragore del pororoca, l’onda di marea.

[Cartine a pagina 13]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

ANDE

Sorgente del Rio delle Amazzoni

Machu Picchu (Perú)

BACINO AMAZZONICO

Iquitos (Perú)

Rio delle Amazzoni (Solimões)

MANAUS

Rio Negro

Madeira

Óbidos

Rio delle Amazzoni

Pará

BELÉM

[Fonte]

Mappamondo: Mountain High Maps® Copyright © 1997 Digital Wisdom, Inc.

[Immagini a pagina 15]

1. Ragazza indigena

2. Case su palafitte lungo la riva del fiume

3. Le acque scure del Rio Negro incontrano il limaccioso Solimões presso Manaus

4. Il Rio Negro alimenta il Rio delle Amazzoni

[Fonti]

Foto 1 e 2: Ricardo Beliel / SocialPhotos; foto 3 e 4: Lidio Parente / SocialPhotos

[Immagini alle pagine 16 e 17]

1. Il porto di Manaus

2. Viaggiatori su amache

3. Pesca in canoa

[Fonti]

Foto 1: Lidio Parente / SocialPhotos; foto 2 e 3: Ricardo Beliel / SocialPhotos

[Fonti delle immagini a pagina 17]

Tramonto: Ricardo Beliel / SocialPhotos; surfista: AP Photo/Paulo Santos