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L’importanza di coltivare il potenziale del bambino

L’importanza di coltivare il potenziale del bambino

L’importanza di coltivare il potenziale del bambino

CIÒ che si impara o non si impara nell’infanzia può influire sulle capacità future. Cosa possono dunque fare i genitori perché i bambini diventino adulti equilibrati e realizzati? Esaminiamo alcune conclusioni basate sulle ricerche compiute negli ultimi decenni.

Il ruolo delle sinapsi

Oggi i progressi della tecnica di mappatura cerebrale permettono più che mai agli scienziati di studiare nei particolari lo sviluppo del cervello. Questi studi indicano che la prima infanzia è un momento delicato per lo sviluppo delle funzioni cerebrali necessarie per utilizzare le informazioni, esternare in modo normale le emozioni ed esprimersi bene. “Nei primi anni le connessioni cerebrali si sviluppano con straordinaria rapidità, in quanto la struttura del cervello è determinata dalle interazioni che avvengono in ogni istante tra informazioni genetiche e stimoli ambientali”, riferisce la rivista canadese Nation.

Gli scienziati ritengono che la maggioranza di queste connessioni, dette sinapsi, si formi nei primissimi anni di vita. Secondo il dott. Thomas B. Brazelton, noto docente di pediatria, è in quel periodo che “si pongono le fondamenta del potenziale del bambino in quanto a intelligenza, personalità, fiducia negli altri e desiderio di imparare”.

Nei primissimi anni le dimensioni, la struttura e le funzioni del cervello crescono enormemente. In un ambiente ricco di stimoli ed esperienze conoscitive le sinapsi si moltiplicano, creando nel cervello una fitta rete di sentieri neurali. Questi rendono possibile pensare, apprendere e ragionare.

Può darsi che più stimoli riceva il cervello di un neonato, più cellule nervose si attivino e più collegamenti si formino tra queste. La cosa interessante è che non basta una stimolazione puramente intellettiva, acquisita dall’esposizione a fatti, numeri o parole. Gli scienziati hanno riscontrato che è necessaria anche una stimolazione emotiva. Le ricerche indicano che meno coccole e attenzioni ricevono i neonati, meno sinapsi si formano.

Educazione e potenziale

Poi, mentre i bambini crescono, avviene una sorta di selezione. Sembra che le sinapsi non necessarie vengano eliminate. Questo potrebbe influire profondamente sul potenziale del bambino. “Se il bambino non riceve gli stimoli giusti all’età giusta”, dice il ricercatore Max Cynader, “i circuiti neurologici non si svilupperanno dovutamente”. Secondo il dott. Fraser Mustard, ne possono derivare un quoziente di intelligenza più basso, difficoltà a esprimersi e fare calcoli, problemi di salute da adulto e persino disturbi comportamentali.

Sembra dunque che le sensazioni che prova un neonato possano influire in modo decisivo sulla sua vita da adulto. Se sarà una persona forte o vulnerabile, se imparerà a pensare in termini astratti o no e se sarà capace di immedesimarsi o meno può dipendere dalle esperienze avute nella prima infanzia. Quindi il ruolo dei genitori è particolarmente importante. “Uno degli aspetti più delicati di questi primi anni”, osserva un pediatra, “è la figura di un genitore comprensivo”.

Potrebbe sembrare abbastanza semplice: prendetevi cura dei vostri bambini e cresceranno bene. Purtroppo i genitori sanno che non è sempre così semplice capire come prendersi dovuta cura dei figli. Essere buoni genitori non è sempre istintivo.

Secondo una ricerca, il 25 per cento dei genitori intervistati non sapevano che il modo in cui si comportavano con il loro bambino poteva migliorarne od ostacolarne l’intelligenza, la fiducia in se stesso e la sete di sapere. Questo pone delle domande: Qual è il modo migliore per sviluppare il potenziale del bambino? E come potete creare l’atmosfera giusta? Vediamo.

[Immagine a pagina 6]

I neonati che non ricevono stimoli potrebbero crescere meno bene degli altri