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Come faccio a conoscere meglio i miei?

Come faccio a conoscere meglio i miei?

I giovani chiedono

Come faccio a conoscere meglio i miei?

Jessica e i suoi genitori sono a cena con alcuni amici. Uno di loro a un certo punto dice alla madre di Jessica: “Pensa, l’altro giorno ho visto Christian, il ragazzo con cui uscivi alle superiori!”

A Jessica cade la forchetta di mano. Non ha mai sentito parlare di questo Christian!

“Dai, mamma! Hai avuto un’altra storia prima di papà? Non ne sapevo niente!”

TI È mai capitato, come nel caso di Jessica, di venire a sapere qualcosa sui tuoi genitori che ti ha lasciato di stucco? Forse hai pensato: ‘Chissà quante altre cose non so di loro!’

Come mai ci sono tanti particolari della vita dei tuoi che non conosci? Quali vantaggi potrebbero esserci nel sapere qualcosa in più su di loro? E come puoi riuscirci?

Genitori da scoprire

Perché potrebbero esserci cose che non sai dei tuoi? A volte il problema è la lontananza. “I miei hanno divorziato quando io avevo otto anni”, dice Jacob, * che oggi ha 22 anni. “Da allora ho visto mio padre solo un paio di volte all’anno. Ci sono un sacco di cose che vorrei sapere di lui”.

Anche se vivete insieme da anni, probabilmente i tuoi non ti hanno detto proprio tutto di loro. Perché? Come tutti noi, anche i genitori trovano imbarazzanti alcuni errori commessi in passato. (Romani 3:23) Inoltre forse temono che scoprendo le loro mancanze tu possa stimarli di meno oppure sentirti autorizzato a prenderti più libertà.

Spesso, però, ci sono cose che i tuoi non ti hanno detto solo perché non è mai capitato di parlarne. Un ragazzo che si chiama Cameron dice: “È incredibile: puoi vivere per anni con i tuoi genitori e avere ancora tanto da scoprire su di loro!” Perché non prendi l’iniziativa per conoscerli meglio? Nel farlo, scoprirai che ci sono almeno quattro vantaggi.

1° vantaggio: probabilmente i tuoi apprezzeranno il tuo interessamento. Senz’altro saranno contenti di vedere che ti interessi abbastanza da chiedere alcune cose sul loro passato. E chissà, magari di riflesso mostreranno ancora più considerazione per te e per i tuoi sentimenti. — Matteo 7:12.

2° vantaggio: capirai meglio il loro punto di vista. Per esempio, un tempo i tuoi se la passavano peggio in senso economico? Magari è per questo che ora sono così attenti alle spese, anche se tu non ne vedi la necessità.

Può essere utile capire il modo di pensare dei tuoi. Un ragazzo di nome Cody osserva: “Sapendo come ragionano i miei genitori, ancora prima di parlare posso valutare l’effetto che le mie parole avranno su di loro”. — Proverbi 15:23.

3° vantaggio: ti sarà più facile parlare di te. “Mi sentivo a disagio a parlare con papà di un ragazzo che mi piaceva”, dice Bridgette, che ha 18 anni. “Ma quando mi sono confidata, papà mi ha raccontato del suo primo amore e di come fosse intenso il sentimento che provava. Mi ha parlato addirittura del giorno in cui si è lasciato con la sua ragazza e di quanto è stato male. Questo mi ha incoraggiato a raccontargli qualcosa in più”.

4° vantaggio: potrai imparare qualcosa. L’esperienza dei tuoi genitori può aiutarti ad affrontare le tue delusioni e i tuoi problemi. “Voglio sapere come fanno i miei a occuparsi di una famiglia composta da tante persone, ognuna con i propri bisogni fisici, emotivi e spirituali”, dice Joshua, che ha 16 anni. “Senz’altro c’è tanto da imparare”. La Bibbia pone questa domanda: “Non c’è sapienza fra gli anziani e intendimento nella lunghezza di giorni?” — Giobbe 12:12.

Rompi il ghiaccio

Cosa puoi fare se vuoi conoscere meglio i tuoi genitori? Ecco alcuni suggerimenti.

Scegli il contesto giusto. Il contesto non deve essere necessariamente formale. Cerca le occasioni per poter fare una chiacchierata, magari mentre giocate a pallone o fate un lavoretto insieme, oppure mentre siete in auto o fate una passeggiata. “Ho fatto delle meravigliose conversazioni viaggiando in macchina con i miei”, dice Cody, menzionato in precedenza. “Ovviamente è più facile mettersi le cuffie nelle orecchie o farsi una dormita, ma ho riscontrato che sforzarsi di intavolare la conversazione vale sempre la pena”.

Fai delle domande. Ammettiamolo, anche nel contesto giusto, con tutta probabilità tua madre non ti racconterà di punto in bianco la sua prima cotta, e tuo padre non ti parlerà della volta in cui ha distrutto l’auto dei suoi. Ma se provi a chiedere, probabilmente lo faranno. — Per avere qualche idea su cosa chiedere, vedi il riquadro a  pagina 12.

Sii flessibile. Spesso rispondendo a una domanda si può scivolare su un altro argomento. Potresti essere tentato di riprendere la conversazione iniziale, ma non farlo. Ricorda che l’obiettivo non è semplicemente quello di raccogliere informazioni ma di stringere un legame più forte con i tuoi genitori, e uno dei modi migliori è parlare delle cose che a loro interessano. — Filippesi 2:4.

Usa discernimento. “I pensieri umani sono come acqua profonda; chi è intelligente sa attingerla”. (Proverbi 20:5, Parola del Signore) È particolarmente importante che ti mostri “intelligente”, ovvero che usi discernimento, quando con i tuoi tocchi un argomento delicato. Per esempio, forse sei curioso di sapere quali errori imbarazzanti ha fatto tuo padre alla tua età e come si comporterebbe ora se potesse tornare indietro. Ma prima di partire in quarta, potresti dire: “Ti scoccia se ti chiedo una cosa?”

Mostra tatto. Quando i tuoi genitori ti parlano di loro, cerca di essere “pronto a udire, lento a parlare”. (Giacomo 1:19) In ogni caso, non prenderli in giro e non mancare loro di rispetto per quello che ti raccontano. Frasi del tipo “Wow! Non posso credere che tu abbia fatto una cosa del genere!” oppure “È per questo quindi che ora sei così severo con me!” non indurranno certo i tuoi ad aprirsi di più. E non sarebbe nemmeno il caso che tu rivelassi ad altri ciò che i tuoi ti confidano.

Non è mai troppo tardi

I suggerimenti appena menzionati possono aiutarti a conoscere meglio i tuoi genitori mentre vivi con loro. E se non vivete più sotto lo stesso tetto? Applicando gli stessi princìpi puoi rispolverare il rapporto con i tuoi, o addirittura stabilire un legame con un genitore che non hai mai conosciuto veramente. È quello che ha fatto Jacob, citato all’inizio. Anche se ora vive per conto suo, dice: “Ultimamente sto conoscendo meglio mio padre, e la cosa mi piace”.

Pertanto, che tu viva ancora in famiglia o per conto tuo non è mai troppo tardi per iniziare a conoscere i tuoi genitori. Perché non provi a usare i suggerimenti di questo articolo?

Altri articoli della rubrica “I giovani chiedono” si possono trovare sul sito www.watchtower.org/ypi

[Nota in calce]

^ par. 9 In questo articolo alcuni nomi sono stati cambiati.

RIFLETTI

▪ Fra gli argomenti menzionati in questo articolo, quale ti piacerebbe affrontare con i tuoi genitori?

▪ In che modo conoscere meglio i tuoi può aiutarti a capire meglio te stesso?

[Riquadro/Immagine a pagina 12]

  Prova a fare ai tuoi genitori domande di questo tipo:

MATRIMONIO: Come vi siete conosciuti? Che cosa vi ha colpito l’uno dell’altra? Appena sposati dove abitavate?

INFANZIA: Dove sei nato/a? Andavi d’accordo con i tuoi fratelli? I tuoi genitori erano severi o permissivi?

ISTRUZIONE: In quale materia riuscivi meglio? E quale ti piaceva meno? Chi era il tuo insegnante preferito? Perché era così speciale?

LAVORO: Qual è stato il tuo primo lavoro? Ti piaceva? Se avessi potuto scegliere qualunque lavoro, quale avresti voluto fare?

INTERESSI: Se ne avessi la possibilità, quale posto del mondo vorresti visitare? Quale hobby o interesse ti piacerebbe coltivare?

STORIA SPIRITUALE: Sei cresciuto/a in una famiglia cristiana? Se non è così, cosa ha suscitato il tuo interesse per la Bibbia? Quali difficoltà hai dovuto affrontare per applicare nella tua vita i princìpi biblici?

VALORI: Secondo te, cosa conta di più in un’amicizia? nella vita? nel matrimonio? Qual è il consiglio più prezioso che ti abbiano mai dato?

Un test: Scegli alcune domande fra quelle indicate e cerca di indovinare le risposte dei tuoi genitori. Poi fai loro queste domande e confronta le loro risposte con quelle che hai dato tu.

[Riquadro a pagina 13]

PER I GENITORI

Stai cenando con tuo marito, tua figlia e alcuni amici. Nel corso della conversazione uno di loro tira fuori il nome di un ragazzo con cui uscivi prima di incontrare tuo marito. Non ne avevi mai parlato con tua figlia, e ora lei vuole saperne di più. Cosa farai?

Di solito è meglio lasciare spazio alle domande dei figli. In fondo, porre delle domande e ascoltare le risposte equivale a comunicare, cosa che tutti i genitori vorrebbero fare con i propri figli.

Ma fino a che punto dovreste parlare a un figlio del vostro passato? Naturalmente preferirete sorvolare su dettagli imbarazzanti. Tuttavia, laddove è appropriato, parlare a un figlio di alcuni errori che avete commesso o di un problema che avete dovuto affrontare può essergli d’aiuto. Perché?

Facciamo un esempio. In un’occasione l’apostolo Paolo ammise: “Quando desidero fare ciò che è giusto, ciò che è male è presente in me. . . . Misero uomo che sono!” (Romani 7:21-24) Fu Geova Dio a ispirare questo pensiero facendolo scrivere e preservare nella Bibbia per nostro beneficio. (2 Timoteo 3:16) E in effetti ci è utile, perché tutti noi possiamo ritrovarci nelle parole di Paolo espresse con tanta sincerità.

In modo simile, sapere che avete preso decisioni sagge ma che avete anche commesso degli errori può aiutare i vostri figli a condividere più cose con voi. Certo, siete cresciuti in epoche diverse. Ma anche se i tempi sono cambiati la natura umana è sempre la stessa; e lo sono anche i princìpi biblici. (Salmo 119:144) Parlare dei problemi che avevate, e di come li avete superati, può aiutare vostro figlio adolescente ad affrontare i suoi problemi. “Quando scopri che i tuoi hanno affrontato i tuoi stessi problemi, ti sembrano persone molto più vere”, dice un ragazzo che si chiama Cameron. E aggiunge: “La prossima volta che hai un problema, ti chiederai se anche i tuoi genitori ci sono passati”.

Un’avvertenza: non tutte le storie che raccontate si devono necessariamente concludere con una morale. È vero, non volete che i vostri figli traggano conclusioni sbagliate o addirittura si sentano giustificati a commettere gli stessi errori. D’altra parte, anziché sintetizzare la lezione che secondo voi i vostri figli dovrebbero imparare (“Ecco perché non dovresti mai...”), dite con poche parole come la pensate voi (“Col senno di poi, mi pento di aver fatto una cosa del genere, perché...”). In questo modo potranno imparare dalla vostra esperienza senza sentirsi fare la predica. — Efesini 6:4.

[Riquadro a pagina 13]

“Una volta confidai a mia madre che stavo meglio con i miei compagni di scuola che con i fratelli della congregazione. Il giorno dopo trovai sulla mia scrivania una sua lettera. Mi diceva che anche a lei era capitato di non trovare degli amici in mezzo ai compagni di fede. Mi rammentò l’esempio di alcuni personaggi biblici che servirono Dio pur non avendo nessuno al loro fianco a incoraggiarli. Inoltre mi lodò per gli sforzi che facevo per coltivare amicizie sane. Mi sorprese scoprire che non ero la sola ad avere questo problema: c’era passata anche mia madre. Saperlo mi fece sentire così sollevata che mi misi a piangere. Fui molto incoraggiata dalle sue parole e ancora più determinata a fare la cosa giusta”. — Junko, 17 anni, Giappone.

[Immagine a pagina 11]

Chiedi ai tuoi di farti vedere foto o altro del loro passato. Da questo nascono spesso vivaci conversazioni