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Liberi grazie all’immeritata benignità di Dio

Liberi grazie all’immeritata benignità di Dio

Il peccato non vi deve signoreggiare, visto che siete sotto l’immeritata benignità (ROMANI 6:14)

CANTICI: 2, 61

1, 2. In che modo Romani 5:12 ci è utile?

ROMANI 5:12 dice: “Per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato”. Questo è uno dei versetti che conosciamo bene e che usiamo spesso quando studiamo la Bibbia con le persone.

2 Ritroviamo questo versetto molte volte nei libri Cosa insegna realmente la Bibbia? e Cosa ci insegna la Bibbia? (non ancora disponibile in italiano), ad esempio nei capitoli 356. Quando studiamo questi capitoli con i nostri figli o con altre persone, è probabile che leggiamo Romani 5:12 per aiutarli a capire perché la terra non è un paradiso, perché abbiamo bisogno del riscatto e perché moriamo. Ma questo versetto può anche aiutare tutti noi ad apprezzare ancora di più l’amicizia con Geova e a essere sempre più decisi a renderlo felice. Inoltre può aiutarci a continuare ad aspettare con gioia quello che Geova ci ha promesso per il futuro.

3. Cosa dobbiamo ricordare della nostra condizione?

3 Purtroppo questa è la nostra condizione: tutti pecchiamo e facciamo errori ogni giorno. Ma Geova è misericordioso. Sa che siamo imperfetti e desidera perdonarci (Salmo 103:13, 14). E Gesù disse che dobbiamo chiedere perdono a Dio (Luca 11:2-4). Una volta che Geova perdona gli errori che abbiamo fatto in passato, non abbiamo bisogno di continuare a pensarci. Vediamo come fa Geova a perdonarci.

COME FA GEOVA A PERDONARCI

4, 5. (a) Come possiamo capire il significato di Romani 5:12? (b) Cosa significa l’espressione “immeritata benignità”?

4 In questo articolo analizzeremo alcuni aspetti del libro di Romani. Il capitolo 6 in particolare ci aiuta a capire come fa Geova a perdonare i nostri peccati. Il capitolo 3 ci ricorda che “tutti hanno peccato”. Paolo poi aggiunge: “È come gratuito dono che son dichiarati giusti per sua immeritata benignità tramite la liberazione mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù” (Romani 3:23, 24). La parola greca che qui è tradotta “immeritata benignità” dà l’idea di un’azione molto buona che qualcuno fa senza aspettarsi niente in cambio. Si tratta di qualcosa che non abbiamo guadagnato o meritato.

5 Uno studioso ha spiegato che in greco questa espressione spesso si riferisce a quello che Dio e Cristo hanno fatto per salvare gli uomini dal peccato e dalla morte. Perciò nella Traduzione del Nuovo Mondo in italiano questa parola greca è stata tradotta “immeritata benignità”. Vediamo quello che Dio ha fatto per noi, e come la sua immeritata benignità può aiutarci oggi e darci una speranza per il futuro.

Geova ha dimostrato grande immeritata benignità verso tutti gli esseri umani per mezzo di Gesù Cristo

6. Chi riceve benefìci grazie all’immeritata benignità di Dio, e in che modo?

6 Per colpa del peccato di Adamo, tutti gli esseri umani imperfetti che sono venuti dopo di lui peccano e muoiono. Ecco perché la Bibbia dice che, a causa del peccato di un solo uomo, “la morte ha regnato”. Ma Geova ha dimostrato grande immeritata benignità e ha stabilito il modo per liberare tutti gli esseri umani “per mezzo di uno solo, Gesù Cristo” (Romani 5:12, 15, 17). “Per mezzo dell’ubbidienza di uno solo molti saranno costituiti giusti”. E questi possono avere la speranza della “vita eterna per mezzo di Gesù Cristo” (Romani 5:19, 21).

7. Perché il riscatto è sia un dono immeritato che una dimostrazione della bontà di Dio?

7 Geova non era obbligato a dare suo Figlio come riscatto, ma ha dimostrato grande bontà stabilendo un mezzo per salvarci dal peccato e dalla morte. Nessuno di noi merita quello che Dio e Gesù hanno fatto per noi. Siamo davvero grati che ci abbiano dato la possibilità di essere perdonati e di vivere per sempre! Facciamo tutto il possibile per dimostrare a Dio, con il nostro modo di vivere, quanto gli siamo grati.

GRATI PER L’IMMERITATA BENIGNITÀ DI DIO

8. Quale modo di pensare dobbiamo evitare?

8 Sappiamo che Dio è pronto a perdonare i peccati, anche quelli gravi. Ma non dovremmo mai prendere l’immeritata benignità di Geova come una scusa per fare cose sbagliate, e pensare: “Tanto Geova mi perdonerà”. Nel primo secolo, quando alcuni apostoli erano ancora vivi, c’erano dei cristiani che pensavano questo. (Leggi Giuda 4.) Oggi noi dobbiamo stare attenti a non farci influenzare da altri e pian piano cominciare a pensare in questo modo.

9, 10. In che modo Paolo e altri furono liberati dal peccato e dalla morte?

9 Paolo disse ai cristiani che era sbagliato pensare che Dio li avrebbe perdonati anche se continuavano a peccare. Spiegò che dovevano evitare questo modo di pensare perché ‘erano morti riguardo al peccato’. (Leggi Romani 6:1, 2.) Cosa voleva dire?

Possiamo cedere ai nostri pensieri sbagliati oppure possiamo controllarli

10 Grazie al riscatto, Dio perdonò i peccati di Paolo e di altri cristiani del primo secolo. Geova li unse con lo spirito santo, e così loro diventarono suoi figli. Dovevano rimanere fedeli, in questo modo sarebbero vissuti in cielo e avrebbero regnato con Cristo. Ma in che senso ‘erano morti riguardo al peccato’ se quando Paolo scrisse erano ancora vivi sulla terra? Vediamo quale esempio fece Paolo per spiegare che il loro modo di vivere era completamente cambiato. Disse che, dopo la morte, Gesù fu risuscitato come spirito immortale. Per questo motivo ‘la morte non lo signoreggiava più’, cioè non aveva più potere su di lui. In maniera simile, anche i cristiani, dopo essere stati unti, in un certo senso erano morti. Infatti la loro vita era completamente cambiata, perché non si lasciavano più controllare dai desideri sbagliati. Facevano del loro meglio per vivere come piace a Dio. Perciò ‘erano morti riguardo al peccato, ma viventi riguardo a Dio mediante Cristo Gesù’ (Romani 6:9, 11).

11. In che modo i cristiani oggi ‘sono morti riguardo al peccato’?

11 E in che modo noi oggi ‘siamo morti riguardo al peccato’? In passato forse abbiamo fatto molte cose sbagliate senza accorgerci di quello che Geova pensava delle nostre azioni. Eravamo come schiavi dell’“impurità” e dell’“illegalità”, cioè “schiavi del peccato” (Romani 6:19, 20). Ma quando abbiamo imparato dalla Bibbia il modo in cui Dio vuole che viviamo, abbiamo fatto dei cambiamenti nella nostra vita, ci siamo dedicati a lui e ci siamo battezzati. Desideriamo con tutto il cuore ubbidire a Geova e vivere nel modo che piace a lui. Siamo stati resi “liberi dal peccato”, e siamo diventati “schiavi della giustizia” (Romani 6:17, 18).

12. Quale scelta deve fare ognuno di noi?

12 Ognuno di noi deve comunque fare una scelta. Paolo disse: “Non lasciate che il peccato continui a regnare nel vostro corpo mortale per ubbidire ai suoi desideri” (Romani 6:12). Possiamo cedere ai nostri pensieri e desideri sbagliati oppure possiamo controllarli. Chiediamoci: “Permetto ai miei desideri sbagliati di diventare così forti da spingermi a fare cose sbagliate? o li scaccio immediatamente?” Se siamo profondamente grati per l’immeritata benignità di Dio, faremo del nostro meglio per rallegrarlo.

POSSIAMO COMBATTERE IL PECCATO

13. Perché siamo sicuri di poter fare quello che è giusto?

13 Nel primo secolo alcuni che vivevano a Corinto erano ladri, omosessuali, adulteri, idolatri e ubriaconi. Ma, quando cominciarono a conoscere e ad amare Geova, cambiarono modo di vivere. Si vergognarono di quello che avevano fatto (Romani 6:21; 1 Corinti 6:9-11). Anche i cristiani di Roma dovevano fare cambiamenti simili. Paolo disse loro: “Né continuate a presentare le vostre membra al peccato come armi d’ingiustizia, ma presentate voi stessi a Dio come viventi dai morti, e le vostre membra a Dio come armi di giustizia” (Romani 6:13). Paolo era sicuro che potevano fare quello che era giusto e continuare così a ricevere i benefìci dell’immeritata benignità di Dio.

14, 15. Cosa dovremmo chiederci?

14 Succede la stessa cosa oggi. Alcuni dei nostri fratelli e delle nostre sorelle forse hanno vissuto come quelli di Corinto. Man mano che hanno conosciuto Geova, però, sono cambiati e sono stati, per così dire, lavati. Per piacere a Geova, tutti noi abbiamo fatto dei cambiamenti. E vogliamo continuare a dimostrare che siamo grati per l’immeritata benignità di Dio. Perciò siamo decisi a combattere contro i nostri desideri sbagliati e a usare la nostra vita per servire Geova.

15 Naturalmente dobbiamo evitare peccati gravi come quelli che avevano commesso alcuni a Corinto. Non possiamo continuare a fare cose del genere e allo stesso tempo aspettarci che Dio ci dimostri la sua immeritata benignità e ci perdoni. Ma che dire dei peccati che alcuni potrebbero considerare meno gravi? Siamo decisi a fare del nostro meglio per ubbidire a Geova in ogni cosa? (Romani 6:14, 17).

16. Come facciamo a sapere che dobbiamo evitare anche i peccati che non sono riportati in 1 Corinti 6:9-11?

16 L’apostolo Paolo scrisse: “Io sono carnale, venduto sotto il peccato. Poiché ciò che opero non lo conosco. Poiché ciò che desidero, questo non pratico; ma ciò che odio è quel che faccio” (Romani 7:14, 15). Anche se Paolo non stava facendo le cose sbagliate riportate in 1 Corinti 6:9-11, ammise di essere comunque un peccatore. Voleva piacere a Geova e per questo combatteva contro cose sbagliate. (Leggi Romani 7:21-23.) Cerchiamo di imitare il suo esempio e facciamo del nostro meglio per ubbidire a Geova.

17. Perché vogliamo essere onesti?

17 Sappiamo ad esempio che dobbiamo essere onesti se vogliamo servire Geova. (Leggi Proverbi 14:5; Efesini 4:25.) Non vogliamo essere come Satana, che è “il padre della menzogna”. E ricordiamo che Anania e sua moglie morirono perché avevano mentito. Perciò non diciamo bugie (Giovanni 8:44; Atti 5:1-11). Ma essere onesti significa molto di più che non dire bugie. Se siamo davvero grati per l’immeritata benignità di Dio, dimostreremo di essere onesti anche in altri modi.

18, 19. Oltre a non dire bugie, cosa significa essere onesti? Spiegate.

18 Una persona può essere disonesta anche se non dice una bugia. Ad esempio, agli israeliti Geova disse: “Non dovete rubare e non dovete ingannare, e non dovete agire falsamente ciascuno col suo compagno”. Perché non dovevano fare queste cose? Geova spiegò: “Voi vi dovete mostrare santi, perché io, Geova vostro Dio, sono santo” (Levitico 19:2, 11). Forse non stiamo dicendo una bugia, ma se facciamo credere agli altri qualcosa che non è vero ci stiamo comportando in maniera disonesta.

Siamo decisi a non dire bugie e a non ingannare nessuno? (Vedi il paragrafo 19)

19 Facciamo un esempio: un uomo dice al suo capo o ai colleghi che deve uscire prima dal lavoro. Spiega che deve fare una visita medica. Ma questo non è il vero motivo: vuole partire un po’ prima per le vacanze. Non deve fare una visita medica vera e propria, ma deve solo passare in farmacia o a ritirare una ricetta dal dottore. Quest’uomo è onesto o sta ingannando altre persone? In effetti, vuole far credere una cosa che non è vera. Ma perché a volte le persone si comportano così? Forse per ottenere qualcosa o per evitare una punizione. Noi però ubbidiamo a Geova, che ha detto: “Non dovete ingannare”. Siamo decisi a fare quello che per Geova è giusto e santo (Romani 6:19).

20, 21. Se siamo grati per l’immeritata benignità di Dio, cos’altro eviteremo?

20 Senz’altro evitiamo adulterio, ubriachezza e altri peccati gravi. Ma vogliamo anche evitare tutto quello che non piace a Geova. Per esempio, non solo evitiamo l’immoralità sessuale, ma evitiamo anche i divertimenti che hanno a che fare con cose immorali. Non solo non ci ubriachiamo, ma non beviamo neanche al punto di essere quasi ubriachi. Forse dobbiamo sforzarci molto per resistere a tentazioni come queste, ma possiamo farcela.

21 Il nostro obiettivo è fare quello che disse Paolo: “Non lasciate che il peccato continui a regnare nel vostro corpo mortale per ubbidire ai suoi desideri” (Romani 6:12; 7:18-20). È vero che non possiamo smettere completamente di peccare. Ma quando combattiamo contro ogni genere di peccato, dimostriamo che siamo davvero grati per l’immeritata benignità di Dio e di Cristo nei nostri confronti.

22. Quale ricompensa avremo se siamo davvero grati per l’immeritata benignità di Geova?

22 Geova ha perdonato i nostri peccati e può continuare a perdonarci. Quanto siamo grati per la sua immeritata benignità! Perciò facciamo il possibile per evitare tutte le cose che per lui sono sbagliate, anche se per altri forse non sono così gravi. Quale ricompensa avremo se lo facciamo? Paolo disse: “Ora, siccome siete stati resi liberi dal peccato, ma siete divenuti schiavi di Dio, avete il vostro frutto nella via della santità, e il fine la vita eterna” (Romani 6:22).