Vai direttamente al contenuto

Vai direttamente all’indice

Genitori, aiutate i vostri figli a diventare ‘saggi per la salvezza’

Genitori, aiutate i vostri figli a diventare ‘saggi per la salvezza’

“Dall’infanzia hai conosciuto gli scritti sacri, che possono renderti saggio per la salvezza” (2 TIM. 3:15)

CANTICI: 141, 134

1, 2. Perché alcuni genitori potrebbero preoccuparsi quando i loro figli esprimono il desiderio di dedicarsi e battezzarsi?

OGNI anno migliaia di persone che studiano la Bibbia si dedicano a Geova e si battezzano. Tra loro ci sono molti ragazzi a cui è stata insegnata la verità fin da piccoli e che hanno scelto il miglior modo di vivere (Sal. 1:1-3). Se siete genitori cristiani, sicuramente non vedete l’ora che anche vostro figlio o vostra figlia si battezzi. (Confronta 3 Giovanni 4.)

2 Forse però siete un po’ preoccupati perché conoscete dei ragazzi che dopo il battesimo hanno messo in dubbio il fatto che seguire le norme di Dio sia la cosa migliore. Molti di loro hanno perfino lasciato la verità. Quindi forse avete paura che, dopo aver cominciato a servire Geova, vostro figlio cambi idea e perda l’amore che aveva all’inizio per la verità. Oppure temete che possa diventare come quei membri della congregazione di Efeso del I secolo che, come disse Gesù, ‘avevano lasciato l’amore che avevano in principio’ (Riv. 2:4). In che modo potete cercare di evitare che questo succeda a vostro figlio? Come potete aiutarlo a ‘crescere verso la salvezza’? (1 Piet. 2:2). Per rispondere a queste domande esaminiamo l’esempio di Timoteo.

“HAI CONOSCIUTO GLI SCRITTI SACRI”

3. (a) Quando fu che Timoteo venne in contatto con gli insegnamenti cristiani, e come li mise in pratica? (b) Quali tre cose fondamentali mise in risalto Paolo scrivendo a Timoteo?

3 Fu probabilmente durante la prima visita dell’apostolo Paolo alla congregazione di Listra, nel 47 E.V., che Timoteo venne in contatto con il cristianesimo. Anche se forse a quel tempo era adolescente, evidentemente Timoteo si impegnò molto per mettere in pratica quello che aveva imparato. Due anni dopo, infatti, diventò compagno di viaggio di Paolo. E circa 16 anni più tardi Paolo gli scrisse: “Rimani nelle cose che hai imparato e sei stato persuaso a credere, sapendo da quali persone le hai imparate e che dall’infanzia hai conosciuto gli scritti sacri [le Scritture Ebraiche], che possono renderti saggio per la salvezza per mezzo della fede riguardo a Cristo Gesù” (2 Tim. 3:14, 15). Nella sua lettera Paolo parla di (1) conoscere “gli scritti sacri”, (2) essere “persuaso a credere” nelle cose imparate e (3) diventare “saggio per la salvezza” attraverso la fede in Cristo Gesù.

4. Quali strumenti trovate utili per insegnare ai vostri bambini? (Vedi l’immagine iniziale.)

4 Tutti i genitori cristiani desiderano che i propri figli conoscano “gli scritti sacri”, che oggi includono non solo le Scritture Ebraiche ma anche le Scritture Greche Cristiane. In base alle loro capacità, anche i bambini più piccoli possono iniziare a conoscere i personaggi e gli avvenimenti di cui parla la Bibbia. L’organizzazione di Geova ha messo a disposizione dei genitori una grande varietà di strumenti per aiutare i figli. Ve ne viene in mente qualcuno disponibile nella vostra lingua? Ricordate: per stringere una forte amicizia con Geova, vostro figlio ha bisogno di conoscere le Scritture.

“PERSUASO A CREDERE”

5. (a) Cosa significa essere “persuaso a credere”? (b) Cosa dimostra che Timoteo aveva sviluppato la convinzione che Gesù era il Messia?

5 Conoscere “gli scritti sacri” è importante. Dare istruzione spirituale ai figli, però, non significa solo insegnare loro quali sono i personaggi e gli avvenimenti biblici. Timoteo infatti fu anche “persuaso a credere”. Nella lingua originale questa espressione significa “essere reso certo” o “essere convinto e sicuro della verità di qualcosa”. Timoteo conosceva le Scritture Ebraiche fin da piccolo, ma a un certo punto, grazie a prove incontestabili, si convinse che Gesù era il Messia. In altre parole, oltre alla conoscenza, sviluppò una profonda convinzione. E questa lo spinse a battezzarsi e a svolgere l’opera missionaria insieme a Paolo.

6. In che modo i genitori possono aiutare i figli a essere ‘persuasi a credere’ che la Bibbia contiene la verità?

6 Come potete aiutare i vostri figli ad avere la stessa profonda convinzione che aveva Timoteo, così che siano ‘persuasi a credere’? Innanzitutto siate pazienti: non ci si convince di qualcosa da un giorno all’altro. Inoltre, il fatto che voi crediate in qualcosa non significa automaticamente che anche i vostri figli ci crederanno. Per essere veramente convinto che la Bibbia contiene la verità, ciascun figlio deve usare la propria “facoltà di ragionare”. (Leggi Romani 12:1.) Voi genitori potete fare molto per aiutare i vostri figli a raggiungere questo obiettivo, specialmente quando vi rivolgono delle domande. Consideriamo l’esempio di un padre.

7, 8. (a) In che modo un padre cristiano mostra pazienza quando insegna la verità a sua figlia? (b) In quali situazioni avete dovuto essere pazienti con i vostri figli?

7 Thomas, che ha una figlia di 11 anni, racconta che a volte lei gli fa domande come: Geova potrebbe essersi servito dell’evoluzione per creare le varie forme di vita sulla terra? Perché non ci impegniamo per migliorare la società, per esempio andando a votare? Thomas ammette che a volte deve trattenersi per non dirle semplicemente in cosa credere. Sa che una persona non si convince sulla base di una singola prova, ma di tante piccole prove.

8 Come Thomas sa bene, per insegnare ci vuole pazienza. In effetti la pazienza è importante per tutti i cristiani (Col. 3:12). Thomas si rende conto che forse c’è bisogno di parlare più volte di un certo argomento. Deve ragionare sulle Scritture così che gradualmente sua figlia possa convincersi di quello che impara. “Soprattutto quando si tratta di questioni importanti”, dice Thomas, “io e mia moglie vogliamo capire se nostra figlia crede veramente in quello che impara e se le sembra logico. Il fatto che faccia domande è positivo. Sinceramente mi preoccuperei se accettasse qualcosa senza fare domande”.

9. In che modo i genitori possono aiutare i figli a credere nella Parola di Dio?

9 Se i genitori insegneranno con pazienza la verità ai loro figli, col tempo questi saranno in grado di comprendere “l’ampiezza e la lunghezza e l’altezza e la profondità” della fede (Efes. 3:18). I genitori devono anche tener conto dell’età e delle capacità dei figli. Man mano che rafforzeranno la loro fede, i figli riusciranno sempre meglio a difendere quello in cui credono quando parlano con altri, ad esempio con i loro compagni di scuola (1 Piet. 3:15). Chiedetevi: “I miei figli sono in grado di spiegare usando la Bibbia cosa succede quando si muore? Trovano logico quello che dice la Bibbia al riguardo?” * Aiutare i figli a credere nella Parola di Dio richiede pazienza, ma ne vale la pena (Deut. 6:6, 7).

10. Cos’altro è importante quando si insegna la verità ai figli?

10 Non c’è dubbio che per rafforzare la fede dei vostri figli anche il vostro esempio è importante. Prendiamo il caso di Stephanie, che ha tre figlie. “Fin da quando le mie figlie erano molto piccole”, racconta, “mi sono sempre chiesta: ‘Spiego loro cosa mi convince che Geova esiste davvero, che ci ama e che le sue norme sono giuste? Le mie figlie si rendono conto che il mio amore per Geova è autentico?’ Non posso pretendere che le mie figlie siano convinte se io non lo sono”.

“SAGGIO PER LA SALVEZZA”

11, 12. Cos’è la saggezza, e perché possiamo dire che non dipende solo dall’età di una persona?

11 Come abbiamo visto, Timoteo (1) conosceva le Scritture e (2) era convinto che quella che aveva imparato era la verità. Ma cosa intendeva Paolo quando disse che “gli scritti sacri” avrebbero potuto rendere Timoteo “saggio per la salvezza”?

12 Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2, spiega che la saggezza di cui parla la Bibbia include “la capacità di usare con successo la conoscenza e l’intendimento per risolvere problemi, evitare o prevenire pericoli, raggiungere certi obiettivi o dare consigli ad altri su come farlo. È il contrario [della] stoltezza”. La Bibbia dice che “la stoltezza è legata al cuore del ragazzo” (Prov. 22:15). Dato che è il contrario della stoltezza, la saggezza è indice di maturità. Comunque, non è solo l’età a rendere una persona matura dal punto di vista spirituale, ma è soprattutto il fatto che teme Geova ed è pronta a ubbidirgli. (Leggi Salmo 111:10.)

13. In che modo un ragazzo può dimostrare di essere “saggio per la salvezza”?

13 I ragazzi che sono ragionevolmente maturi dal punto di vista spirituale non sono “agitati come da onde e portati qua e là” dai loro desideri o dalle pressioni che ricevono dagli altri ragazzi (Efes. 4:14). Al contrario, stanno imparando a usare le proprie “facoltà di percezione [...] per distinguere il bene e il male” (Ebr. 5:14). Danno prova di maturità prendendo sagge decisioni anche quando non vengono visti dai loro genitori o da altri adulti (Filip. 2:12). Comportandosi in questo modo i ragazzi dimostrano di avere la saggezza che è necessaria per essere salvati. (Leggi Proverbi 24:14.) Cosa potete fare per aiutare i vostri figli a svilupparla? Innanzitutto, dovete trasmettere loro con chiarezza i princìpi della Parola di Dio. Inoltre, assicuratevi di dare il buon esempio con quello che dite e fate, in modo che i vostri figli capiscano che vi state sforzando di mettere in pratica questi princìpi nella vostra vita (Rom. 2:21-23).

Perché l’impegno di un genitore deve essere costante? (Vedi i paragrafi da 14 a 18)

14, 15. (a) Quali importanti domande dovrebbe farsi un ragazzo che sta pensando di battezzarsi? (b) Come potete aiutare vostro figlio a riflettere sui benefìci che si hanno ubbidendo alle leggi di Dio?

14 Comunque, non basta semplicemente dire ai figli cosa è giusto e cosa è sbagliato. È importante anche aiutarli a riflettere su domande come: “Perché la Bibbia proibisce cose che potrebbero piacermi? Perché posso essere sicuro che seguire le norme della Bibbia è sempre per il mio bene?” (Isa. 48:17, 18).

15 Se vostro figlio esprime il desiderio di battezzarsi, dovreste incoraggiarlo a riflettere sulle responsabilità che comporta essere cristiani. Quali sono i benefìci? E i costi? Perché i benefìci superano di gran lunga i costi? (Mar. 10:29, 30). Dato che dopo il battesimo probabilmente si presenteranno delle situazioni in cui dovrà porsi queste domande, un ragazzo dovrebbe considerare attentamente le risposte prima di compiere questo passo. Se i figli verranno aiutati a meditare seriamente sui benefìci dell’ubbidienza e sulle conseguenze della disubbidienza, sarà più probabile che sviluppino la convinzione che le norme della Bibbia sono sempre per il loro bene (Deut. 30:19, 20).

QUANDO SORGONO DUBBI DOPO IL BATTESIMO

16. Se un figlio battezzato cominciasse ad avere dubbi, cosa dovrebbero fare i genitori?

16 E se qualche tempo dopo il battesimo vostro figlio cominciasse a esprimere dei dubbi? Per esempio, un adolescente battezzato potrebbe essere attratto da quello che offre il mondo. Oppure potrebbe iniziare a chiedersi se seguire i princìpi biblici sia davvero la cosa più saggia da fare (Sal. 73:1-3, 12, 13). Il modo in cui affrontate la situazione potrebbe spingere vostro figlio a decidere di continuare a servire Geova oppure no. Indipendentemente dalla sua età, siate decisi a non scatenare una guerra. Cercate invece di fargli capire che gli volete bene e che desiderate aiutarlo.

17, 18. Se un ragazzo ha dei dubbi, come possono aiutarlo i genitori?

17 Un ragazzo che si è battezzato ha fatto una dedicazione solenne a Geova promettendogli di amarlo e di considerare la sua volontà più importante di qualsiasi altra cosa. (Leggi Marco 12:30.) Per Geova si tratta di una promessa molto seria, e dovrebbe esserlo anche per noi (Eccl. 5:4, 5). Scegliete il modo e il momento adatti per aiutare vostro figlio a riflettere su questo. Prima di farlo, però, utilizzate i vari strumenti che l’organizzazione di Geova ha provveduto ai genitori. Questo vi permetterà di ricordare a vostro figlio che essere cristiani dedicati e battezzati significa sia assumersi una seria responsabilità che ottenere molti benefìci.

18 Si possono trovare utili consigli nell’appendice intitolata “I genitori chiedono...”, nel libro I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande, volume 1. A proposito di un figlio che non ha più interesse per le cose spirituali, leggiamo: “Evitate di saltare subito alla conclusione che non voglia più saperne della vostra fede. In molti casi il problema di fondo è un altro”. Forse un ragazzo subisce pressioni da parte dei coetanei, si sente solo o magari non si sente all’altezza dal punto di vista spirituale in paragone ad altri ragazzi cristiani. L’appendice citata prima prosegue dicendo: “Questioni del genere hanno ben poco a che fare con la religione in sé. Sono più legate alle circostanze che rendono difficile praticare la fede, almeno per il momento”. Poi l’appendice offre ai genitori cristiani vari suggerimenti su come aiutare un figlio che ha espresso dei dubbi a proposito della verità.

19. In che modo i genitori possono aiutare i propri figli a diventare ‘saggi per la salvezza’?

19 Come genitori avete sia una seria responsabilità che un privilegio: crescere i vostri figli “nella disciplina e nella norma mentale di Geova” (Efes. 6:4). Come abbiamo visto, questo significa non solo insegnare loro quello che dice la Bibbia, ma anche aiutarli a essere fermamente convinti che quella che imparano è la verità. Infatti, solo se svilupperanno un’incrollabile convinzione saranno spinti a dedicarsi a Geova e a servirlo con tutto il cuore. La Parola di Geova, il suo spirito e gli sforzi che farete come genitori potranno aiutare i vostri figli a diventare ‘saggi per la salvezza’.

^ par. 9 Le schede per lo studio della serie “Cosa insegna realmente la Bibbia?” sono degli ottimi strumenti per aiutare sia i ragazzi che gli adulti a capire e spiegare le verità bibliche. Sono disponibili in molte lingue e si trovano su jw.org nella sezione COSA DICE LA BIBBIA > STRUMENTI PER LO STUDIO.