Cosa potrebbe significare una umanità unita
Cosa potrebbe significare una umanità unita
“SIA che siamo indù o cattolici, ebrei o luterani, quaccheri o musulmani, buddisti, mennoniti o mormoni, pensate in quale mondo immacolato, incontaminato e bello vivremmo se mettessimo tanta devozione e tanto zelo nel farci un cielo qui sulla Terra quanti ne mettiamo nello sforzo di prepararci per l’aldilà”.
Con queste parole il giornalista americano Mel Ellis espresse il desiderio di molti: quello di vivere in un mondo migliore. Eppure perpetuano le loro divisioni religiose, politiche, economiche e sociali: proprio quelle cose che hanno causato tanti odii, lotte e spargimenti di sangue nella storia.
Tuttavia la terra potrebbe essere notevolmente trasformata se solo gli abitanti fossero uniti negli intenti. Un risultato immediato sarebbe che le guerre cesserebbero. Non si udrebbero più frasi come “corsa agli armamenti” e “arsenali di armi nucleari”. Non ci sarebbero più corpi mutilati e menti danneggiate dalla guerra. Nessuno proverebbe più l’angoscia di perdere una persona cara in un conflitto armato.
Il denaro speso ora negli armamenti e nei preparativi militari ammonta a circa 800 miliardi di dollari all’anno. Se tutto questo denaro fosse impiegato in attività pacifiche, quale trasformazione potrebbe aver luogo anche nelle attuali condizioni imperfette! Pensate quanti alloggi, ospedali, scuole, essenziali impianti igienici, acqua pulita e altre cose necessarie si potrebbero provvedere. E tutto questo potrebbe facilmente dare sufficiente lavoro a coloro che produrrebbero cose per il bene dell’umanità. E se l’intera famiglia umana cooperasse per il bene comune, ci sarebbe cibo in abbondanza per tutti. Il giornalista francese André Fontaine ha detto: “Ci sarebbe ricchezza sufficiente per tutti se solo la usassimo per il bene dell’umanità”.
Quindi pensate cosa potrebbe significare una famiglia umana unita. Potrebbe significare amorevole cooperazione invece di spietata competizione; comprensione invece di cieco odio; pace costruttiva invece di insensata violenza; unificante rispetto reciproco invece di divisivo nazionalismo.
Ma come potranno mai avvenire cambiamenti
del genere? Non c’è dubbio che devono cominciare dalla mente. E per cambiare la mente occorre un’istruzione morale e spirituale completamente diversa che liberi gli uomini da tutte le influenze divisive. Ma dove potremmo trovare questo genere di istruzione unificatrice? Nei sistemi politici, economici, religiosi o educativi di questo mondo?La Bibbia ci dà una chiara risposta con queste parole del profeta Geremia: “So bene, o Geova, che non appartiene all’uomo terreno la sua via. Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. — Geremia 10:23.
Questa è una conclusione sostenuta dalle parole di Mark Thee, direttore dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace della Norvegia. Infatti ha detto: “L’odierna situazione internazionale è caratterizzata da una profonda crisi che pervade quasi ogni sfera dell’attività umana: economica e sociale, politica e militare, spirituale e morale. Le situazioni conflittuali si accumulano, la violenza è in aumento e c’è un esteso ricorso alla forza come strumento politico e diplomatico. . . . L’equilibrio fra la pace e la guerra si fa sempre più precario”.
Non è pertanto evidente che gli uomini, da soli, non possono risolvere i problemi perché manca loro la saggezza necessaria per dirigere i loro stessi passi verso l’unità mondiale? Alcuni penseranno che questa sia un’esagerazione e che un giorno gli uomini riusciranno in qualche modo a portare l’unità. Ma cosa mostra la storia? Ci fornisce qualche motivo per sperare che uno o più elementi di questo mondo potrebbero essere una forza unificatrice per il mondo? Se no, cosa potrebbe esserlo?
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Pensate cosa si potrebbe fare anche ora se tutto il denaro speso negli armamenti venisse impiegato per costruire un mondo pacifico!