I veri cristiani sono tutti evangelizzatori
I veri cristiani sono tutti evangelizzatori
“Cantate a Geova, benedite il suo nome. Di giorno in giorno annunciate la buona notizia della sua salvezza”. — SALMO 96:2.
1. Quale buona notizia hanno bisogno di udire le persone, e perché possiamo dire che i testimoni di Geova sono stati esemplari nel diffonderla?
IN UN mondo in cui i disastri sono all’ordine del giorno, è davvero confortante sapere che, come predice la Bibbia, guerre, criminalità, fame e oppressione presto finiranno. (Salmo 46:9; 72:3, 7, 8, 12, 16) Non è una buona notizia che tutti hanno bisogno di udire? I testimoni di Geova pensano di sì. Sono noti ovunque come quelli che predicano ‘la buona notizia di qualcosa di migliore’. (Isaia 52:7) È vero che molti Testimoni sono stati perseguitati per la loro determinazione di annunciare la buona notizia. Ma hanno a cuore i migliori interessi delle persone. E che reputazione di zelo e perseveranza si sono fatti!
2. Qual è una ragione dello zelo dei testimoni di Geova?
2 Lo zelo dei testimoni di Geova odierni assomiglia a quello dei cristiani del I secolo. Di questi il giornale cattolico L’Osservatore Romano, nel numero del 1° dicembre 1991, diceva correttamente: “I primi cristiani, non appena ricevevano il battesimo sentivano come un dovere la diffusione del vangelo. Di bocca in bocca gli schiavi trasmettevano il vangelo”. Perché i testimoni di Geova, come quei primi cristiani, sono così zelanti? Innanzi tutto perché la buona notizia che proclamano viene da Geova Dio stesso. Potrebbe esserci una ragione migliore? Essi predicano in risposta alle parole del salmista: “Cantate a Geova, benedite il suo nome. Di giorno in giorno annunciate la buona notizia della sua salvezza”. — Salmo 96:2.
3. (a) Qual è una seconda ragione dello zelo dei testimoni di Geova? (b) Cosa implica la ‘salvezza di Dio’?
3 Le parole del salmista ci ricordano una seconda ragione per cui i testimoni di Geova sono zelanti. Il loro è un messaggio di salvezza. Ci sono persone che operano in campo medico, sociale, economico o in altri settori per migliorare le condizioni di vita del prossimo, e i loro sforzi sono lodevoli. Ma qualunque cosa un essere umano possa fare per gli altri è ben poco in confronto alla ‘salvezza di Dio’. Tramite Gesù Cristo, Geova salverà i miti dal peccato, dalle malattie e dalla morte. Quelli che ne traggono beneficio vivranno per sempre! (Giovanni 3:16, 36; Rivelazione [Apocalisse] 21:3, 4) Oggi la salvezza è inclusa fra le “meravigliose opere” che i cristiani ricordano quando seguono l’esortazione: ‘Dichiarate fra le nazioni la gloria di Dio, fra tutti i popoli le sue meravigliose opere. Poiché Geova è grande e da lodare assai. Egli è tremendo su tutti gli altri dèi’. — Salmo 96:3, 4.
L’esempio del Maestro
4-6. (a) Per quale terza ragione i testimoni di Geova sono zelanti? (b) In che modo Gesù mostrò zelo per la predicazione della buona notizia?
4 I testimoni di Geova sono zelanti anche per una terza ragione. Seguono l’esempio di Gesù Cristo. (1 Pietro 2:21) Come uomo perfetto egli accettò di tutto cuore l’incarico di “annunciare la buona notizia ai mansueti”. (Isaia 61:1; Luca 4:17-21) Divenne così un evangelizzatore, uno che dichiara la buona notizia. Viaggiò in lungo e in largo per la Galilea e la Giudea, “predicando la buona notizia del regno”. (Matteo 4:23) E poiché sapeva che molti avrebbero accettato quella buona notizia, disse ai discepoli: “La messe è grande, ma gli operai sono pochi. Implorate perciò il Signore della messe che mandi operai nella sua messe”. — Matteo 9:37, 38.
5 In armonia con la sua preghiera, Gesù addestrò altri come evangelizzatori. Col tempo mandò gli apostoli per conto loro e comandò: “Mentre andate, predicate, dicendo: ‘Il regno dei cieli si è avvicinato’”. Sarebbe stato forse più pratico se si fossero impegnati in progetti volti ad alleviare i mali sociali del loro tempo? O magari avrebbero dovuto impegnarsi politicamente per combattere la diffusa corruzione dell’epoca? No. Gesù stabilì la norma per tutti gli evangelizzatori cristiani quando disse ai suoi seguaci: “Mentre andate, predicate”. — Matteo 10:5-7.
6 In seguito Gesù mandò un altro gruppo di discepoli ad annunciare: “Il regno di Dio si è avvicinato”. Quando questi tornarono e narrarono il successo che avevano avuto nel loro giro di evangelizzazione, Gesù fu molto felice e in preghiera disse: “Ti lodo pubblicamente, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai attentamente nascosto queste cose ai saggi e agli intellettuali, e le hai rivelate ai bambini”. (Luca 10:1, 8, 9, 21) I discepoli di Gesù, un tempo laboriosi pescatori, contadini, e via dicendo, erano come bambini in paragone con i dotti capi religiosi della nazione. Ma i discepoli erano stati addestrati a proclamare la migliore di tutte le notizie.
7. Dopo l’ascensione di Gesù al cielo, a chi predicarono innanzi tutto i suoi seguaci?
7 Dopo l’ascensione di Gesù al cielo, i suoi seguaci continuarono a diffondere la buona notizia della salvezza. (Atti 2:21, 38-40) A chi predicarono innanzi tutto? Forse alle nazioni che non conoscevano Dio? No, il campo in cui predicarono inizialmente fu Israele, un popolo che conosceva Geova da oltre 1.500 anni. Avevano il diritto di predicare in un paese in cui già si adorava Geova? Sì. Gesù aveva detto loro: “Mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8) Israele aveva bisogno di udire la buona notizia tanto quanto le altre nazioni.
8. In che modo i testimoni di Geova odierni imitano i seguaci di Gesù del I secolo?
Rivelazione 14:6) Nel 2001 erano attivi in 235 paesi e territori, alcuni dei quali sono generalmente considerati cristiani. È sbagliato che i testimoni di Geova predichino in luoghi in cui la cristianità ha già le sue chiese? Alcuni dicono di sì, e addirittura considerano questo tipo di evangelizzazione un “rubare le pecore” altrui. Tuttavia i testimoni di Geova ricordano i sentimenti che Gesù provava per gli umili ebrei dei suoi giorni. Benché avessero già un sacerdozio, Gesù non esitò a dichiarare loro la buona notizia. Provava pietà per loro, “perché erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. (Matteo 9:36) Quando trovano persone umili che non conoscono Geova e il suo Regno, i testimoni di Geova dovrebbero forse astenersi dal dichiarare loro la buona notizia solo perché qualche religione pretende di avere l’esclusiva su di loro? Seguendo l’esempio degli apostoli di Gesù rispondiamo di no. La buona notizia dev’essere predicata “in tutte le nazioni”, senza eccezioni. — Marco 13:10.
8 In maniera analoga oggi i testimoni di Geova predicano in tutta la terra. Collaborano con l’angelo visto da Giovanni, il quale “aveva un’eterna buona notizia da dichiarare come lieta novella a quelli che dimorano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo”. (Tutti i primi cristiani evangelizzavano
9. Nella congregazione cristiana del I secolo, chi prendeva parte all’opera di predicazione?
9 Nel I secolo chi prendeva parte all’opera di predicazione? I fatti mostrano che tutti i cristiani erano evangelizzatori. Lo scrittore William S. Williams osserva: “Le testimonianze sono concordi nell’indicare che nella Chiesa primitiva tutti i cristiani . . . predicavano il vangelo”. Riguardo agli avvenimenti del giorno di Pentecoste del 33 E.V. la Bibbia dice che ‘tutti [uomini e donne] furono pieni di spirito santo e cominciarono a parlare diverse lingue, come lo spirito concedeva loro di esprimersi’. Col tempo fra gli evangelizzatori ci furono uomini e donne, giovani e vecchi, schiavi e liberi. (Atti 1:14; 2:1, 4, 17, 18; Gioele 2:28, 29; Galati 3:28) Quando la persecuzione costrinse molti cristiani a fuggire da Gerusalemme, “quelli che erano stati dispersi andarono per il paese dichiarando la buona notizia della parola”. (Atti 8:4) Non solo pochi incaricati, ma tutti “quelli che erano stati dispersi” evangelizzavano.
10. Quale duplice incarico fu assolto prima della distruzione del sistema giudaico?
10 Fu così in tutti quei primi anni. Gesù aveva profetizzato: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matteo 24:14) Nell’adempimento che queste parole ebbero nel I secolo, la buona notizia fu estesamente predicata prima che l’esercito romano distruggesse il sistema politico-religioso dei giudei. (Colossesi 1:23) Inoltre tutti i seguaci di Gesù ubbidirono al suo comando: “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato”. (Matteo 28:19, 20) I primi cristiani non esortavano le persone d’indole mite a credere in Gesù per poi abbandonarle a se stesse, come fanno alcuni predicatori moderni. Insegnavano loro a divenire discepoli di Gesù, li organizzavano in congregazioni e li addestravano affinché a loro volta potessero predicare la buona notizia e fare discepoli. (Atti 14:21-23) Oggi i testimoni di Geova seguono lo stesso modello.
11. Oggi chi prende parte all’opera di annunciare la migliore delle notizie all’umanità?
11 Alcuni testimoni di Geova, seguendo l’esempio di cristiani del I secolo come Paolo, Barnaba e altri, prestano servizio missionario all’estero. La loro opera è veramente benefica, perché non si immischiano nella politica né si lasciano in alcun modo distogliere dall’incarico di predicare la buona notizia. Ubbidiscono semplicemente al comando di Gesù: “Mentre andate, predicate”. Comunque, la maggioranza dei testimoni di Geova non presta servizio missionario all’estero. Molti hanno un lavoro secolare e altri vanno ancora a scuola. Alcuni hanno figli. Ma tutti i Testimoni parlano ad altri della buona notizia che hanno appreso. Giovani e vecchi, uomini e donne, accolgono con gioia l’esortazione biblica: “Predica la parola, datti ad essa con urgenza in tempo favorevole, in tempo difficoltoso”. (2 Timoteo 4:2) Come i loro predecessori del I secolo, continuano “senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. (Atti 5:42) Annunciano all’umanità la migliore delle notizie.
Proselitismo o evangelizzazione?
12. Cosa significa “proselitismo” e come ha finito per essere considerato?
12 La parola greca prosèlytos indica un “convertito”. Da essa viene l’italiano “proselitismo”, che basilarmente indica “il fare convertiti”. Oggi c’è chi sostiene che il proselitismo sia dannoso. Un documento pubblicato dal Consiglio Ecumenico delle Chiese parla addirittura del “peccato di proselitismo”. Perché? Un periodico cattolico afferma: “A seguito delle martellanti lamentele degli ortodossi, ‘proselitismo’ ha assunto il significato di conversione forzata”. — Catholic World Report.
13. Quali sono alcuni esempi di proselitismo dannoso?
13 Il proselitismo è dannoso? Può esserlo. Gesù disse che il proselitismo degli scribi e dei farisei recava danno ai loro convertiti. (Matteo 23:15) Di sicuro la “conversione forzata” è sbagliata. Secondo lo storico Giuseppe Flavio, ad esempio, quando il maccabeo Giovanni Ircano ebbe soggiogato gli idumei, “permise loro di rimanere nella loro regione fino a quando si sottoponevano alla circoncisione e a vivere conforme alle leggi dei Giudei”. (Antichità giudaiche, XIII, 257) Se volevano vivere sotto la dominazione giudaica, gli idumei dovevano abbracciare la religione ebraica. Secondo gli storici, nell’VIII secolo E.V. Carlo Magno sconfisse i sassoni dell’Europa settentrionale, che erano pagani, e li costrinse con la forza a convertirsi. * Ma quanto erano sincere le conversioni dei sassoni o degli idumei? Per esempio, quanto era genuino l’attaccamento all’ispirata Legge mosaica del re idumeo Erode, che cercò di far uccidere il bambino Gesù? — Matteo 2:1-18.
14. In che modo alcuni missionari della cristianità fanno pressione sulle persone affinché si convertano?
14 Oggi esistono casi di conversione forzata? In un certo senso sì. Sembra che certi missionari della cristianità offrano borse di studio all’estero a potenziali convertiti. Oppure costringono un rifugiato affamato ad ascoltare una predica prima di dargli una razione di cibo. Secondo una dichiarazione fatta nel 1992 a un raduno di vescovi ortodossi, “il proselitismo si manifesta a volte con allettamenti materiali e a volte con varie forme di violenza”.
15. I testimoni di Geova fanno proselitismo nel senso in cui viene intesa oggi la parola? Spiegate.
15 Costringere qualcuno a cambiare religione è sbagliato. Di sicuro i testimoni di Geova non agiscono in questo modo. * Perciò non fanno proselitismo nel senso in cui viene intesa oggi la parola. Piuttosto, come i cristiani del I secolo, predicano la buona notizia a tutti. Chiunque, di sua spontanea volontà, sia disposto ad ascoltare è invitato ad approfondire l’argomento mediante uno studio biblico. Questi interessati imparano a riporre fede in Dio e nei suoi propositi, una fede basata sull’accurata conoscenza della Bibbia. Come risultato invocano il nome di Dio, Geova, per essere salvati. (Romani 10:13, 14, 17) Che accettino la buona notizia o no, è una loro decisione personale. Non c’è alcuna coercizione. Se ci fosse, la conversione non avrebbe alcun valore. Per essere gradita a Dio l’adorazione deve venire dal cuore. — Deuteronomio 6:4, 5; 10:12.
L’evangelizzazione nei tempi moderni
16. Quale crescita c’è stata nell’opera di evangelizzazione svolta dai testimoni di Geova nei tempi moderni?
16 Nei tempi moderni i testimoni di Geova predicano la buona notizia del Regno nell’adempimento maggiore di Matteo 24:14. Un importante strumento di cui si servono nell’opera di evangelizzazione è la rivista La Torre di Guardia. * Nel 1879, quando vennero pubblicati i primi numeri di questa rivista, la tiratura era di circa 6.000 copie in una sola lingua. Nel 2001, più di 122 anni dopo, la tiratura ha raggiunto 23.042.000 copie in 141 lingue. Questo aumento è andato di pari passo con la crescita dell’opera di evangelizzazione svolta dai testimoni di Geova. Paragonate le poche migliaia di ore dedicate ogni anno all’opera di evangelizzazione nel XIX secolo con le ore dedicate all’opera di predicazione nel 2001, che sono state 1.169.082.225. Considerate i 4.921.702 studi biblici gratuiti che sono stati tenuti in media ogni mese. Che enorme quantità di opere eccellenti è stata svolta da 6.117.666 proclamatori del Regno attivi!
17. (a) Che genere di falsi dèi vengono adorati oggi? (b) A prescindere da lingua, nazionalità o condizione sociale, cos’hanno bisogno di conoscere tutti?
17 Il salmista scrive: “Tutti gli dèi dei popoli sono dèi senza valore; ma in quanto a Geova, ha fatto i medesimi cieli”. (Salmo 96:5) Nell’odierno mondo secolarizzato, vengono idoleggiati nazionalismo, emblemi nazionali, personaggi in vista, beni materiali e perfino la ricchezza. (Matteo 6:24; Efesini 5:5; Colossesi 3:5) Mohandas K. Gandhi una volta disse: “È mia ferma opinione che . . . l’Europa oggi è cristiana solo di nome. In realtà essa adora Mammona [la ricchezza]”. * Il fatto è che la buona notizia deve essere predicata in ogni luogo. Tutti, a prescindere da lingua, nazionalità o condizione sociale, hanno bisogno di conoscere Geova e i suoi propositi. Saremmo ben lieti se tutti accogliessero l’esortazione del salmista: “Ascrivete a Geova gloria e forza. Ascrivete a Geova la gloria che appartiene al suo nome”! (Salmo 96:7, 8) I testimoni di Geova aiutano le persone a conoscere Geova affinché possano dovutamente ascrivergli gloria. E coloro che accolgono l’invito ne traggono grandi benefìci. Quali? Lo vedremo nel prossimo articolo.
[Note in calce]
^ par. 13 Durante la Riforma, l’imposizione coatta di una religione a un’intera popolazione era espressa dalla norma cujus regio, illius et religio (che in sostanza significa: “chi governa un paese ne decide anche la religione”). — The Catholic Encyclopedia.
^ par. 15 A un convegno tenuto il 16 novembre 2000 dalla Commissione statunitense sulla Libertà Religiosa Internazionale, uno dei partecipanti ha fatto una distinzione fra chi cerca di costringere la gente a convertirsi e l’attività dei testimoni di Geova. È stato messo in evidenza che la predicazione dei testimoni di Geova si svolge in modo tale che la persona contattata è libera di dire semplicemente: “Non mi interessa” e di chiudere la porta.
^ par. 16 Il titolo della rivista per esteso è La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova.
^ par. 17 Gandhi ci parla di Gesù, trad. di G. Gualanduzzi, E.M.I., Bologna, 1980, pp. 46-7.
Sapreste spiegare?
• Perché i testimoni di Geova sono evangelizzatori zelanti?
• Perché i testimoni di Geova predicano anche nei luoghi in cui la cristianità ha le sue chiese?
• Perché i testimoni di Geova non fanno proselitismo nel senso in cui viene intesa oggi la parola?
• Quale crescita c’è stata nell’opera di evangelizzazione svolta dai testimoni di Geova nei tempi moderni?
[Domande per lo studio]
[Immagine a pagina 9]
Gesù fu un evangelizzatore zelante e addestrò altri a compiere la stessa opera
[Immagine a pagina 10]
Nella congregazione del I secolo tutti prendevano parte all’evangelizzazione
[Immagine a pagina 11]
Costringere la gente a cambiare religione è sbagliato