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Cosa può aiutarci a maneggiare rettamente la parola della verità?

Cosa può aiutarci a maneggiare rettamente la parola della verità?

Cosa può aiutarci a maneggiare rettamente la parola della verità?

IL CRITICO teatrale di un giornale era andato a vedere una certa commedia. Non gli era piaciuta molto e in seguito scrisse: “Se per caso vi piace la banalità, non perdetevi questa commedia”. In seguito gli sponsor della commedia pubblicarono un annuncio contenente una frase tratta dalla recensione di quel critico. La citazione diceva: “Non perdetevi questa commedia”! L’annuncio citava correttamente le parole del critico, ma poiché erano state estrapolate dal contesto il suo pensiero veniva completamente travisato.

Questo esempio illustra quanto sia importante il contesto di una dichiarazione. Estrapolando le parole dal contesto se ne può distorcere il significato, proprio come Satana distorse il significato della Scrittura quando cercò di ingannare Gesù. (Matteo 4:1-11) D’altra parte, se teniamo conto del contesto di una dichiarazione siamo aiutati a capirne più accuratamente il significato. Perciò quando studiamo un versetto della Bibbia è sempre saggio esaminare il contesto per comprendere meglio di cosa stava parlando lo scrittore.

Maneggiate rettamente la Parola di Dio

Secondo un dizionario, per contesto si intende “il complesso delle idee e dei fatti contenuti in un testo o in un discorso, che consente di determinare il senso di un brano, una frase, una parola e [simili], che in tale testo o discorso compaiono”. (Zingarelli, 2002) Lo stesso dizionario definisce il termine contesto anche “il complesso delle circostanze in cui nasce e si sviluppa un determinato fatto”. In quest’ultimo senso un sinonimo di “contesto” sarebbe “ambiente”. È particolarmente importante considerare il contesto di una scrittura a motivo di ciò che l’apostolo Paolo scrisse a Timoteo: “Fa tutto il possibile per presentarti approvato a Dio, operaio che non abbia nulla di cui vergognarsi, maneggiando rettamente la parola della verità”. (2 Timoteo 2:15) Per maneggiare rettamente la Parola di Dio dobbiamo capirla bene e quindi spiegarla onestamente e accuratamente ad altri. Se abbiamo rispetto per Geova, l’Autore della Bibbia, ci sforzeremo di farlo, e considerare il contesto ci sarà di grande aiuto.

L’ambiente in cui fu scritto Secondo Timoteo

Esaminiamo, ad esempio, il libro biblico di Secondo Timoteo. * Potremmo cominciare cercando qualsiasi informazione su di esso. Chi lo scrisse? Quando? In quali circostanze? Quindi potremmo chiederci: Qual era la situazione di questo “Timoteo”? Perché aveva bisogno delle informazioni contenute nel libro? Le risposte a queste domande ci faranno apprezzare molto di più questo libro e ci aiuteranno a trarne beneficio.

Dai versetti iniziali comprendiamo che Secondo Timoteo è una lettera scritta dall’apostolo Paolo a Timoteo. Altri versetti mostrano che quando Paolo la scrisse, era in catene a causa della buona notizia. Abbandonato da molti, Paolo sentiva che la sua fine era vicina. (2 Timoteo 1:15, 16; 2:8-10; 4:6-8) Quindi deve avere scritto il libro durante la sua seconda detenzione a Roma, probabilmente verso il 65 E.V. A quanto sembra, poco dopo Nerone lo condannò a morte.

Questo è l’ambiente in cui fu scritto Secondo Timoteo. Tuttavia è degno di nota che Paolo non scrisse al suo amico Timoteo per lamentarsi dei propri problemi. Lo avvertì invece dei tempi difficili che lo attendevano e lo incoraggiò a evitare le distrazioni, a continuare “ad acquistar potenza” e a trasmettere ad altri le istruzioni di Paolo. Questi a loro volta sarebbero stati adeguatamente qualificati per aiutare altri ancora. (2 Timoteo 2:1-7) Che eccellente esempio di sincero interesse per gli altri anche in tempi difficili! E che ottimi consigli per noi oggi!

Paolo chiama Timoteo “diletto figlio”. (2 Timoteo 1:2) Nelle Scritture Greche Cristiane questo giovane è menzionato spesso come fedele compagno di Paolo. (Atti 16:1-5; Romani 16:21; 1 Corinti 4:17) Sembra che quando Paolo gli scrisse questa lettera, Timoteo non avesse ancora 40 anni, per cui era considerato giovane. (1 Timoteo 4:12) Tuttavia aveva già un’ottima reputazione per la sua fedeltà, avendo fatto ‘lo schiavo con Paolo’ forse per 14 anni. (Filippesi 2:19-22) Malgrado Timoteo fosse relativamente giovane, Paolo gli affidò il compito di consigliare ad altri anziani “di non contendere per delle parole” ma di concentrarsi sulle cose importanti, come la fede e la perseveranza. (2 Timoteo 2:14) Timoteo era autorizzato anche a occuparsi della nomina di sorveglianti e di servitori di ministero nella congregazione. (1 Timoteo 5:22) Ma forse esitava un po’ a esercitare la sua autorità. — 2 Timoteo 1:6, 7.

Il giovane anziano affrontò alcuni gravi problemi. Ad esempio due uomini, Imeneo e Fileto, ‘sovvertivano la fede di alcuni’, insegnando che ‘la risurrezione fosse già avvenuta’. (2 Timoteo 2:17, 18) A quanto pare sostenevano che ci fosse un’unica risurrezione, quella spirituale, e che per i cristiani fosse già avvenuta. Forse estrapolavano dal contesto la dichiarazione di Paolo secondo cui un tempo i cristiani erano morti nei loro peccati ma erano stati resi viventi mediante lo spirito di Dio. (Efesini 2:1-6) Paolo avvertì che l’influenza degli apostati sarebbe aumentata. Infatti scrisse: “Ci sarà un periodo di tempo in cui non sopporteranno il sano insegnamento, . . . e distoglieranno i loro orecchi dalla verità, mentre si volgeranno a false storie”. (2 Timoteo 4:3, 4) Questo avvertimento mostrò che era urgente che Timoteo desse ascolto al consiglio dell’apostolo.

Il valore di Secondo Timoteo oggi

Da quanto detto sopra si comprende che Paolo scrisse Secondo Timoteo almeno per le seguenti ragioni: (1) Sapeva che la sua fine era imminente e cercava di preparare Timoteo per quando non sarebbe più stato lì a sostenerlo. (2) Desiderava che Timoteo fosse in grado di proteggere dall’apostasia e da altre influenze deleterie le congregazioni che erano sotto la sua sorveglianza. (3) Voleva incoraggiare Timoteo a tenersi occupato nel servizio di Geova e a basarsi sull’accurata conoscenza delle Scritture ispirate per opporsi ai falsi insegnamenti.

Se conosciamo questi fatti Secondo Timoteo diventa molto più significativo per noi. Anche oggi ci sono apostati come Imeneo e Fileto che promuovono le loro idee e vorrebbero sovvertire la nostra fede. Inoltre viviamo nei “tempi difficili” predetti da Paolo. Molti hanno riscontrato di persona la veracità dell’avvertimento di Paolo: “Tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione unitamente a Cristo Gesù saranno anche perseguitati”. (2 Timoteo 3:1, 12) Come possiamo rimanere fermi? Come Timoteo, abbiamo bisogno dei consigli di coloro che servono Geova da molti anni. E mediante lo studio personale, la preghiera e le compagnie cristiane possiamo ‘continuare ad acquistar potenza’ per immeritata benignità di Geova. Inoltre, avendo fiducia nella potenza dell’accurata conoscenza possiamo dare ascolto all’esortazione di Paolo: “Continua a tenere il modello di sane parole”. — 2 Timoteo 1:13.

“Il modello di sane parole”

Cosa sono le “sane parole” a cui si riferiva Paolo? Egli usa questa espressione riferendosi alla vera dottrina cristiana. Nella sua prima lettera a Timoteo, Paolo spiega che le “sane parole” sono basilarmente “quelle del nostro Signore Gesù Cristo”. (1 Timoteo 6:3) Se imitiamo il modello di sane parole avremo una mente sana, una buona disposizione d’animo e considerazione per gli altri. Poiché il ministero e gli insegnamenti di Gesù sono in armonia con tutti gli altri insegnamenti contenuti nella Bibbia, l’espressione “sane parole” può riferirsi per estensione a tutti gli insegnamenti biblici.

Per Timoteo, come per tutti gli anziani cristiani, “il modello di sane parole” era un “eccellente deposito” che andava custodito. (2 Timoteo 1:13, 14) Timoteo doveva ‘predicare la parola, darsi ad essa con urgenza in tempo favorevole, in tempo difficoltoso, riprendere, rimproverare, esortare, con ogni longanimità e arte di insegnare’. (2 Timoteo 4:2) Quando pensiamo che ai giorni di Timoteo si stavano diffondendo insegnamenti apostati capiamo perché Paolo mise in risalto l’urgenza di insegnare parole sane. Comprendiamo pure che Timoteo avrebbe dovuto proteggere il gregge ‘riprendendo, rimproverando ed esortando’ con longanimità, essendo un ottimo insegnante.

Timoteo a chi doveva predicare la parola? Il contesto fa pensare che, essendo un anziano, avrebbe dovuto predicare la parola nella congregazione cristiana. A motivo delle pressioni esercitate dagli oppositori, doveva mantenere l’equilibrio spirituale e dichiarare con baldanza la parola di Dio, non filosofie umane, idee personali o inutili congetture. Certo, questo poteva suscitare opposizione da parte di alcuni che forse avevano inclinazioni errate. (2 Timoteo 1:6-8; 2:1-3, 23-26; 3:14, 15) Comunque Timoteo, seguendo il consiglio di Paolo, avrebbe continuato a essere una barriera contro l’apostasia, come lo era stato lo stesso Paolo. — Atti 20:25-32.

Le parole di Paolo circa il predicare la parola valgono anche per la predicazione fuori della congregazione? Sì, come mostra il contesto. Paolo prosegue dicendo: “Tu, comunque, sii sobrio in ogni cosa, soffri il male, fa l’opera di evangelizzatore, compi pienamente il tuo ministero”. (2 Timoteo 4:5) L’evangelizzazione — la predicazione della buona notizia della salvezza ai non credenti — è il fulcro del ministero cristiano. (Matteo 24:14; 28:19, 20) E come la parola di Dio viene predicata nella congregazione anche “in tempo difficoltoso”, così continuiamo a predicare la parola a quelli fuori della congregazione anche in circostanze difficili. — 1 Tessalonicesi 1:6.

L’opera di predicazione e di insegnamento che compiamo si basa sull’ispirata Parola di Dio. Abbiamo la massima fiducia nella Bibbia. Paolo disse a Timoteo: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia”. (2 Timoteo 3:16) Queste parole sono citate spesso correttamente per dimostrare che la Bibbia è l’ispirata Parola di Dio. Ma a quale scopo le scrisse Paolo?

Paolo parlava a un anziano che aveva la responsabilità di ‘riprendere, correggere e disciplinare nella giustizia’ all’interno della congregazione. Quindi gli ricordava di avere fiducia nella sapienza della Parola ispirata, in cui era stato ammaestrato dall’infanzia. Gli anziani, come Timoteo, devono a volte riprendere i trasgressori. Nel farlo devono sempre avere fiducia nella Bibbia. Inoltre, poiché le Scritture sono ispirate da Dio, ogni riprensione basata su di esse è in effetti una riprensione che viene da Lui. Chiunque respinga le riprensioni basate sulla Bibbia respinge non qualche idea umana ma i consigli ispirati che vengono da Geova stesso.

Il libro di Secondo Timoteo è davvero pieno di santa sapienza. E quando consideriamo i suoi consigli nel loro contesto diventa molto più significativo! In questo articolo abbiamo solo sfiorato le meravigliose informazioni ispirate di questo libro, ma è stato sufficiente per dimostrare quanto è utile considerare il contesto di ciò che leggiamo nella Bibbia. Così facendo saremo sicuri di ‘maneggiare rettamente la parola della verità’.

[Nota in calce]

[Immagine a pagina 27]

Paolo desiderava che Timoteo fosse in grado di proteggere le congregazioni

[Immagine a pagina 30]

Paolo ricordò a Timoteo di avere fiducia nella sapienza della Parola ispirata