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‘Sarete odiati a causa del mio nome’

‘Sarete odiati a causa del mio nome’

‘Sarete odiati a causa del mio nome’

NEL Vangelo di Matteo troviamo questo avvertimento che Gesù diede ai suoi seguaci: “Vi daranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio nome”. (Matteo 24:9) Cos’è il “nome” di Gesù a causa del quale i cristiani sono odiati da tutte le nazioni?

L’avvertimento profetico secondo cui i seguaci di Gesù sarebbero stati odiati a causa del suo nome è ripetuto anche in altri versetti. (Matteo 10:22; Giovanni 15:20, 21; Atti 9:15, 16) Essi non sarebbero certo stati odiati perché il suo nome era il nome di un Riscattatore o Redentore, ma perché era il nome del Sovrano nominato da Dio, il Re dei re, a cui tutte le nazioni avrebbero dovuto inchinarsi in sottomissione per non essere distrutte. — Rivelazione (Apocalisse) 19:11-16; confronta Salmo 2:7-12.

È pure certo che quando i demoni ubbidirono al comando di Gesù di uscire da alcuni indemoniati, lo fecero non perché Gesù era l’Agnello di Dio destinato al sacrificio, ma per l’autorità simboleggiata dal suo nome quale unto rappresentante del Regno, in grado di convocare non una, ma più di dodici legioni di angeli, e di espellere qualsiasi demonio potesse ostinatamente resistere all’ordine di andarsene. (Marco 5:1-13; 9:25-29; Matteo 12:28, 29; 26:53; confronta Daniele 10:5, 6, 12, 13). Sia prima che dopo la sua morte, i fedeli apostoli di Gesù furono autorizzati a usare il suo nome per espellere demoni. (Luca 9:1; 10:17; Atti 16:16-18) Ma quando i figli del sacerdote ebreo Sceva cercarono di usare in tal modo il nome di Gesù, lo spirito malvagio mise in dubbio che avessero diritto di invocare l’autorità che quel nome rappresentava e li fece aggredire e malmenare dall’indemoniato. — Atti 19:13-17.

Quando menzionavano il suo “nome” i seguaci di Gesù spesso usavano l’espressione “Signore Gesù” o “nostro Signore Gesù Cristo”. (Atti 8:16; 15:26; 19:5, 13, 17; 1 Corinti 1:2, 10; Efesini 5:20; Colossesi 3:17) Lo riconoscevano quale loro Signore non solo perché, in virtù del suo sacrificio di riscatto, era il loro Ricompratore o Proprietario designato da Dio (1 Corinti 6:20; 7:22, 23; 1 Pietro 1:18, 19; Giuda 4), ma anche per la sua autorità e posizione regale. Nel nome di Gesù, che rappresentava la sua piena autorità di Re e Sacerdote, i suoi seguaci predicarono (Atti 5:29-32, 40-42), battezzarono discepoli (Matteo 28:18-20; Atti 2:38; confronta 1 Corinti 1:13-15), disassociarono persone immorali (1 Corinti 5:4, 5), ed esortarono e istruirono le congregazioni cristiane di cui erano pastori. — 1 Corinti 1:10; 2 Tessalonicesi 3:6.

Ne consegue che quelli approvati da Gesù per la vita non avrebbero mai potuto essere devoti a qualche altro “nome” o riporre fede in esso come se avesse rappresentato l’autorità di Dio di governare, ma avrebbero dovuto mostrare incrollabile lealtà al “nome” del Re divinamente costituito, il Signore Gesù Cristo. — Matteo 12:18, 21; Rivelazione 2:13; 3:8.