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Domande dai lettori

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Cosa possiamo imparare dalla proibizione che troviamo in Esodo 23:19: “Non devi cuocere il capretto nel latte di sua madre”?

Questo comando della Legge mosaica, che ricorre tre volte nella Bibbia, ci aiuta a capire ciò che Geova considera appropriato, oltre che la sua compassione e la sua tenerezza. Mette anche in risalto l’odio che Geova nutre per la falsa adorazione. — Esodo 34:26; Deuteronomio 14:21.

Cuocere un capretto o il piccolo di un altro animale nel latte di sua madre sarebbe contrario all’ordine naturale delle cose stabilito da Geova, che ha provveduto il latte materno per nutrire il capretto e aiutarlo a crescere. Secondo uno studioso, cuocere un capretto nel latte della madre sarebbe un segno di “disprezzo per la relazione fra genitore e figlio che Dio ha stabilito e santificato”.

Inoltre, alcuni ipotizzano che cuocere un capretto nel latte della madre fosse un rito pagano per far piovere. Se così fosse, il divieto avrebbe protetto gli israeliti dalle pratiche religiose assurde e crudeli delle nazioni che li circondavano. La Legge mosaica vietava espressamente agli israeliti di “camminare negli statuti” di quelle nazioni. — Levitico 20:23.

Infine, in questa particolare legge vediamo la tenera compassione di Geova. In effetti la Legge comandava in diversi punti di non essere crudeli con gli animali; conteneva inoltre disposizioni volte a impedire che si andasse contro l’ordine naturale delle cose. Per esempio la Legge proibiva di sacrificare un animale se non era stato con la madre almeno sette giorni, di uccidere un animale e i suoi piccoli lo stesso giorno e di prendere dal nido sia la madre che le uova o i piccoli. — Levitico 22:27, 28; Deuteronomio 22:6, 7.

È chiaro che la Legge non era solo una complicata raccolta di comandi e divieti. Fra l’altro, i suoi princìpi possono inculcare in noi un elevato senso morale che rispecchia veramente le meravigliose qualità di Geova. — Salmo 19:7-11.

[Fonte dell’immagine a pagina 31]

© Timothy O’Keefe/Index Stock Imagery