Recuperato un tesoro biblico
Recuperato un tesoro biblico
SECOLI fa il materiale scrittorio non era facilmente reperibile come lo è oggi. Fogli di pergamena e di altri materiali venivano riciclati raschiando o lavando l’inchiostro dei testi che non servivano più. Si otteneva così un palinsesto, termine che deriva dal greco e che significa “raschiato di nuovo”. Perfino testi biblici furono cancellati per poter riutilizzare le pagine di pergamena e scrivervi qualcos’altro.
Un importante palinsesto biblico è il Codex Ephraemi Syri rescriptus (lett. “riscritto”). Questo codice è di valore inestimabile perché è una delle più antiche copie disponibili di porzioni delle Scritture Greche Cristiane. È quindi una fonte preziosissima per stabilire l’accuratezza di questa parte della Parola di Dio.
Il testo biblico che compariva in origine su questo codice del V secolo era stato cancellato nel XII secolo e sostituito con una traduzione greca di 38 sermoni dello studioso siro Efrem. Solo alla fine del XVII secolo alcuni esperti si accorsero del testo biblico sottostante. Per qualche anno si tentò di portare alla luce il testo originario del manoscritto, e fu fatto qualche passo avanti. Decifrare l’intero testo comunque era molto difficile, dal momento che le tracce dell’inchiostro erano sbiadite e indistinte, molti fogli erano logori e i due scritti si sovrapponevano. Per mettere in evidenza il testo biblico e poterlo leggere furono impiegati reagenti chimici, ma con scarsi risultati. La maggioranza degli studiosi giunse quindi alla conclusione che sarebbe stato impossibile recuperare tutto il testo.
Poco dopo il 1840 Konstantin von Tischendorf, un linguista tedesco di grande valore, si dedicò allo studio del codice. Lavorò due anni alla decifrazione del manoscritto. Cosa gli permise di riuscire dove altri avevano fallito?
Tischendorf aveva una conoscenza profonda della scrittura onciale greca, che consisteva di caratteri maiuscoli grossi e separati. * Dotato di una buona vista, scoprì che si poteva distinguere il testo sottostante semplicemente osservando la pergamena controluce. Per scopi simili oggi gli studiosi si servono dei raggi infrarossi o ultravioletti, della luce polarizzata o di altri sistemi.
Tischendorf pubblicò nel 1843 e nel 1845 ciò che era riuscito a decifrare del Codex Ephraemi. Divenne così una figura di spicco della paleografia greca.
Il Codex Ephraemi misura circa 30 centimetri per 25 ed è l’esemplare più antico di manoscritto con una sola colonna per pagina. Dei 209 fogli che rimangono, 145 contengono parti di tutti i libri delle Scritture Greche Cristiane eccetto 2 Tessalonicesi e 2 Giovanni. Gli altri fogli contengono una traduzione greca di parti delle Scritture Ebraiche.
Oggi il codice è conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi. Non si conosce la provenienza di questo manoscritto, anche se Tischendorf riteneva che venisse dall’Egitto. Gli studiosi includono il Codex Ephraemi in un gruppo di quattro importanti manoscritti onciali della Bibbia greca risalenti tutti al IV e V secolo; gli altri tre sono il Sinaitico, l’Alessandrino e il Vaticano 1209.
Il contenuto delle Sacre Scritture è stato preservato in modo straordinario sotto varie forme, tra cui i palinsesti. Nonostante in questo caso qualcuno che sottovalutava il valore del testo biblico avesse tentato di cancellarlo, il suo messaggio è giunto fino a noi. Si tratta di un’ulteriore conferma di ciò che scrisse l’apostolo Pietro: “La parola di Geova dura per sempre”. — 1 Pietro 1:25.
[Nota in calce]
^ par. 6 Tischendorf divenne famoso soprattutto per aver rinvenuto nel monastero di Santa Caterina, ai piedi del Sinai, una traduzione greca delle Scritture Ebraiche, tra le più antiche mai scoperte. Questo manoscritto è noto come codice Sinaitico.
[Diagramma/Immagine a pagina 16]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Il Codex Ephraemi Syri rescriptus, importante palinsesto decifrato da Tischendorf (1815-1874)
TESTO BIBLICO ORIGINARIO
TESTO GRECO DEL SERMONE SCRITTO SOPRA
[Fonte]
© Bibliothèque nationale de France
[Immagine a pagina 17]
Il codice Sinaitico, scoperto nel monastero di Santa Caterina
[Immagine a pagina 17]
Tischendorf