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I miracoli sono compatibili con le leggi della natura?

I miracoli sono compatibili con le leggi della natura?

I miracoli sono compatibili con le leggi della natura?

ATTRAVERSO lo studio e l’osservazione i ricercatori hanno identificato varie cose che operano in modo uniforme nell’universo e hanno riconosciuto l’esistenza di leggi che regolano l’uniformità dei fenomeni naturali. Gli scienziati ammettono la complessità e nello stesso tempo l’affidabilità di queste leggi, e chiamandole “leggi” sottintendono l’esistenza di un Legislatore. Gli scettici considerano i miracoli una violazione delle leggi che accettano come naturali, immutabili, inesorabili; quindi, dicono, non esistono miracoli. A loro avviso ciò che non è comprensibile e spiegabile secondo queste leggi non può accadere.

Tuttavia alcuni scienziati sono sempre più cauti in quanto a dire che una determinata cosa sia impossibile. Il prof. John Brobeck, dell’Università della Pennsylvania, affermò: “Uno scienziato non è più in grado di dire onestamente che qualcosa sia impossibile. Può solo dire che è improbabile. Ma potrebbe dire che qualcosa è impossibile da spiegare in base alla nostra conoscenza attuale. La scienza non può affermare che attualmente siano note tutte le proprietà della materia e tutte le forme di energia. . . . [Perché avvenga un miracolo,] una cosa da aggiungere è una fonte di energia a noi sconosciuta nelle nostre scienze biologiche e fisiologiche. Nelle nostre Scritture questa fonte di energia è identificata con la potenza di Dio”. (Time, 4 luglio 1955) L’ulteriore progresso scientifico non ha fatto che rendere ancora più incisiva questa affermazione.

Gli scettici mettono in dubbio i miracoli della Bibbia, incluso il “miracolo” della creazione. Costoro in effetti asseriscono di essere a conoscenza di tutte le condizioni e i processi che si siano mai verificati. Insistono che le attività del Creatore debbano rimanere entro gli stretti confini di quello che è il loro intendimento delle leggi che governano l’universo fisico.

Questo errore da parte degli scienziati è ammesso da un professore svedese di fisica del plasma, il quale osserva: “Nessuno mette in dubbio l’ubbidienza dell’atmosfera terrestre alle leggi della meccanica e della fisica atomica. Nondimeno può essere estremamente difficile determinare come queste leggi operino in determinate circostanze relative ai fenomeni atmosferici”. (H. Alfvén, Worlds-Antiworlds) Egli applica questo concetto all’origine dell’universo. Se Dio stabilì le leggi fisiche che governano la terra, il sole e la luna, nell’ambito delle quali gli uomini possono fare cose meravigliose, certo poté applicare tali leggi per produrre risultati del tutto inaspettati per l’uomo. Per lui, ad esempio, non fu un problema dividere il Mar Rosso in modo che ‘le acque fossero un muro’ da entrambe le parti. (Esodo 14:22) Non dimentichiamo che egli è “Colui che distende i cieli proprio come un fine velo, che li spiega come una tenda in cui dimorare”! Inoltre è Colui che ha creato e controlla tutte le cose nei cieli e, “a motivo dell’abbondanza di energia dinamica, essendo egli anche vigoroso in potenza, non ne manca nessuna”. — Isaia 40:21, 22, 25, 26.

Dato che riconoscendo l’esistenza di leggi naturali si presuppone che ci sia un Legislatore di impareggiabile, sovrumana intelligenza e potenza, perché mettere in dubbio la sua capacità di compiere prodigi? Perché cercare di limitarne l’operato al campo d’azione infinitamente angusto della conoscenza ed esperienza umana? Nella Bibbia, coloro che contrappongono la loro sapienza a quella di Dio sono paragonati a stolti che vagano nelle tenebre. — Giobbe 12:16-25; Romani 1:18-23.