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Quando fu distrutta l’antica Gerusalemme? Parte II

Quando fu distrutta l’antica Gerusalemme? Parte II

Quando fu distrutta l’antica Gerusalemme? Parte II

Cosa indicano veramente le tavolette d’argilla

Questo è il secondo di due articoli pubblicati consecutivamente sulla Torre di Guardia che prendono in considerazione domande poste da alcuni lettori sull’esatta data della prima distruzione dell’antica Gerusalemme. Le risposte fornite si basano sulla Bibbia e sono frutto di attente ricerche.

Un riassunto della parte I

▪ Gli storici dicono che Gerusalemme fu distrutta nel 587 a.E.V. *

▪ La cronologia biblica indica che la distruzione avvenne nel 607 a.E.V.

▪ Gli storici basano le loro conclusioni sugli scritti di storici classici e sul canone di Tolomeo.

▪ Alcuni scritti di storici classici contengono errori significativi e non sempre concordano con le tavolette d’argilla. *

LA BIBBIA dice che, “affinché si adempisse la parola del Signore pronunziata per bocca di Geremia”, i prigionieri ebrei rimasero in esilio a Babilonia “finché furono compiuti i settant’anni”. Quando vennero liberati? “Nel primo anno [di regno] di Ciro, re di Persia”. (2 Cronache 36:21, 22, Nuova Riveduta) La storia biblica e quella secolare concordano nel dire che questo esilio a Babilonia terminò dopo che Ciro ebbe conquistato Babilonia e liberato gli ebrei, i quali tornarono a Gerusalemme nel 537 a.E.V. Dato che la Bibbia afferma esplicitamente che l’esilio durò 70 anni, quest’ultimo dev’essere iniziato nel 607 a.E.V.

Eppure la maggioranza degli studiosi colloca la distruzione di Gerusalemme nel 587 a.E.V., il che ridurrebbe a 50 gli anni dell’esilio. Come giungono a questa conclusione? Basano i loro calcoli su antichi documenti cuneiformi che riportano dettagli su Nabucodonosor II e i suoi successori.1 Molti di questi documenti furono scritti da uomini che erano in vita al tempo della distruzione di Gerusalemme o comunque in periodi non lontani. Ma quanto sono affidabili i calcoli che conducono al 587? Cosa indicano veramente questi documenti?

Per rispondere, prendiamo in considerazione tre tipi di documenti a cui spesso fanno riferimento gli studiosi: (1) le Cronache babilonesi, (2) tavolette commerciali e (3) tavolette astronomiche.

Le Cronache babilonesi

Cosa sono? Sono una serie di tavolette che documentano importanti avvenimenti della storia babilonese.2

Cosa hanno detto gli esperti? Ronald Sack, un’autorità nello studio dei documenti cuneiformi, afferma che la registrazione di importanti avvenimenti contenuta nelle Cronache è incompleta. * Secondo Sack, gli storici devono consultare “fonti secondarie . . . nella speranza di determinare ciò che accadde veramente”.

Cosa indicano i documenti? La storia riportata nelle Cronache babilonesi presenta delle lacune.3 (Vedi il  riquadro qui sotto). È quindi logico chiedersi: quanto sono attendibili le deduzioni basate su una simile documentazione?

Tavolette commerciali

Cosa sono? La maggior parte delle tavolette commerciali risalenti al periodo neobabilonese sono delle ricevute. Su di esse sono riportati giorno, mese e anno di regno del sovrano allora sul trono. Ad esempio, su una tavoletta si legge che una transazione ebbe luogo “il 27° giorno di nisan dell’11° anno di Nabucodorosor [noto anche come Nabucodonosor II], re di Babilonia”.4

Quando un re moriva o era deposto e uno nuovo saliva al potere, i restanti mesi di quell’anno di regno venivano considerati l’anno di ascesa al trono del nuovo sovrano. *5 Il passaggio da un re al successivo avveniva dunque nello stesso anno del calendario babilonese. Per logica, quindi, durante l’anno di ascesa del nuovo sovrano il mese riportato sulle tavolette doveva essere successivo all’ultimo mese di regno del precedente re.

Cosa hanno detto gli esperti? Ronald Sack ha esaminato numerose tavolette commerciali del periodo neobabilonese. Nel 1972 scrisse che erano state messe a sua disposizione tavolette del British Museum, mai rese pubbliche fino ad allora, che avevano “completamente ribaltato” le precedenti conclusioni sulla successione tra Nabucodonosor II e suo figlio Amel-Marduk (noto anche come Evil-Merodac).6 Perché? Sack sapeva che tavolette già note indicavano che Nabucodonosor II era ancora re nel sesto mese del suo ultimo anno di regno, il 43°. Ma le nuove tavolette che risalivano all’anno di ascesa al trono del successivo re, Amel-Marduk, riportavano nella data il quarto e il quinto mese di quello che si presumeva fosse lo stesso anno.7 C’era chiaramente una discrepanza.

Cosa indicano i documenti? Ci sono ulteriori discrepanze nella successione tra i vari re. Per esempio, un documento indica che Nabucodonosor II era ancora sul trono nel decimo mese, sei mesi dopo il presunto inizio di regno del suo successore.8 Esiste una simile discrepanza anche nella successione tra Amel-Marduk e Neriglissar.9

Perché queste discrepanze sono significative? Come detto, le lacune nella storia presentata dalle Cronache babilonesi inducono a pensare che queste non siano un resoconto cronologico completo.10 È possibile che siano stati omessi alcuni re nella successione dei sovrani? In tal caso bisognerebbe aggiungere alcuni anni al periodo neobabilonese. Quindi né le Cronache babilonesi né le tavolette commerciali consentono di stabilire con certezza che Gerusalemme fu distrutta nel 587. *

Tavolette astronomiche

Cosa sono? Si tratta di tavolette cuneiformi che riportano le posizioni di sole, luna, pianeti e stelle insieme a informazioni storiche come l’anno di regno di un determinato sovrano. Per esempio, il diario astronomico qui sotto registra un’eclissi lunare avvenuta il primo mese del primo anno del regno di Mukin-zeri.11

Cosa hanno detto gli esperti? Gli esperti sono concordi nel dire che i babilonesi avevano elaborato tabelle e modelli astronomici dettagliati per prevedere le eclissi con una certa precisione.12

Ma i babilonesi potevano risalire con esattezza alla data di eclissi verificatesi nel passato? Il prof. John Steele dice: “È possibile che alcune delle prime previsioni siano state fatte al momento della stesura del testo applicando il modello astronomico al passato”. (Il corsivo è nostro).13 Il prof. David Brown, il quale crede che le tabelle astronomiche includano previsioni fatte poco prima dei fenomeni narrati, riconosce la possibilità che alcune di queste fossero “calcoli che scribi effettuarono a posteriori nel IV secolo a.C. o in seguito”.14 Se furono calcoli a posteriori, si possono davvero ritenere assolutamente attendibili senza il sostegno di ulteriori prove?

Anche se in una certa data ci fu effettivamente un’eclissi, non si può dire con certezza che pure le informazioni storiche che lo scrittore della tavoletta mise in relazione con quella data siano accurate. Lo studioso Robartus van der Spek spiega: “A scrivere erano astrologi, non storici”. E aggiunge che alcune sezioni delle tavolette contengono informazioni storiche che sono “abbastanza superficiali” e che pertanto devono “essere usate con cautela”.15

Cosa indicano i documenti? Prendiamo il caso della tavoletta VAT 4956. Nella prima riga si legge: “Anno 37 di Nabucodonosor, re di Babilonia”.16 Seguono descrizioni dettagliate della posizione della luna e dei pianeti rispetto a varie stelle e costellazioni, e la menzione di un’eclissi lunare. Gli studiosi dicono che tali corpi celesti si trovarono in quelle posizioni nel 568/567. Questo porterebbe a concludere che il 18° anno di Nabucodonosor II, anno in cui egli distrusse Gerusalemme, fosse il 587. Ma quei riferimenti astronomici portano in modo inconfutabile solo al 568/567?

La tavoletta menziona un’eclissi lunare che venne fatta risalire al 15° giorno di simanu, terzo mese babilonese. È un dato di fatto che in quel mese babilonese si verificò un’eclissi lunare, e precisamente nel giorno che corrisponderebbe al 4 luglio del 568 (secondo il calendario giuliano). Comunque, ce ne era stata una anche 20 anni prima, il 15 luglio del 588.17

Se il 37° anno di Nabucodonosor II fu il 588, allora il 18° sarebbe il 607, proprio l’anno della distruzione di Gerusalemme secondo la cronologia biblica! (Vedi la  linea del tempo qui sotto). VAT 4956 fornisce altre prove a sostegno del 607?

Oltre all’eclissi summenzionata, la tavoletta riporta 13 osservazioni lunari e 15 osservazioni planetarie che indicano la posizione della luna e dei pianeti in relazione a certe stelle o costellazioni.18 Per 8 volte vengono inoltre riportati gli intervalli di tempo tra il sorgere e il tramontare del sole e della luna.18a

Vista la maggiore attendibilità delle posizioni della luna, gli studiosi hanno analizzato attentamente le 13 posizioni lunari a cui VAT 4956 fa riferimento. Hanno analizzato i dati con l’ausilio di un software in grado di mostrare la disposizione dei corpi celesti in una particolare data nel passato.19 Cos’ha rivelato questa ricerca? Mentre non tutte le posizioni lunari trovano corrispondenza nell’anno 568/567, tutte e 13 trovano corrispondenza 20 anni prima, nell’anno 588/587.

Uno dei punti in cui le osservazioni della luna riportate in VAT 4956 trovano una migliore corrispondenza con il 588 invece che con il 568 viene mostrato nella pagina a fianco. La riga 3 della tavoletta indica la posizione della luna la “notte del 9 [nisanu]”. Ma gli studiosi che per primi datarono l’evento al 568 (anno astronomico -567) riconobbero che in quell’anno la luna si era trovata in quella posizione “l’8 nisanu e non il 9”. A sostegno del 568 postularono che lo scriba avesse commesso un errore scrivendo “9” invece che “8”.20 Ma la posizione della luna descritta nella riga 3 trova una corrispondenza esatta con quella in cui si trovava il pianeta il 9 nisanu del 588.21

È chiaro quindi che molti dei dati astronomici riportati in VAT 4956 indicano l’anno 588 come il 37° anno di Nabucodonosor II, il che dimostrerebbe che Gerusalemme fu distrutta nel 607, proprio come si desume dalla Bibbia.

Perché aver fiducia nella Bibbia?

Attualmente la maggioranza degli storici crede che Gerusalemme venne distrutta nel 587. Tuttavia gli scrittori biblici Geremia e Daniele affermano chiaramente che gli ebrei rimasero in esilio per 70 anni, non 50. (Geremia 25:1, 2, 11; 29:10; Daniele 9:2) Tali affermazioni additano chiaramente il 607 quale anno della distruzione di Gerusalemme. Come mostrano le prove summenzionate, questa conclusione è suffragata da alcune fonti extrabibliche.

Gli esperti hanno più volte messo in dubbio l’accuratezza biblica. Ma spesso la scoperta di nuovi elementi non ha fatto altro che confermare ciò che dice la Bibbia. * Coloro che la ritengono degna di fiducia hanno buoni motivi per farlo; ci sono infatti valide prove che dimostrano la sua accuratezza storica, scientifica e profetica. Questo li porta a concludere che è davvero ciò che dice di essere: l’ispirata Parola di Dio. (2 Timoteo 3:16) Perché non considerate anche voi queste prove? Probabilmente giungerete alla stessa conclusione.

[Note in calce]

^ par. 5 Esistono vari sistemi di datazione. In questo articolo l’abbreviazione a.E.V. sta per “avanti l’era volgare”.

^ par. 14 Si noti che nessuno degli esperti citati in questo articolo sostiene che Gerusalemme sia stata distrutta nel 607.

^ par. 18 Gli anni di regno dei sovrani babilonesi andavano da nisan a nisan. Quando un re moriva prima di aver completato il suo ultimo anno di regno, il suo successore saliva al trono per portarlo a termine in vece sua. Quell’anno veniva detto “anno di ascesa” del successore. Quindi, il primo anno di regno del nuovo re iniziava dal successivo mese di nisan.

^ par. 21 Esistono tavolette commerciali per tutti gli anni tradizionalmente attribuiti ai re neobabilonesi. Sommando tutti gli anni dei loro regni e contando a ritroso a partire dall’ultimo, Nabonedo, l’anno in cui Gerusalemme fu distrutta sarebbe il 587. Ma questa conclusione sarebbe valida solo se ogni re fosse succeduto al precedente nello stesso anno, senza alcun tipo di interruzione.

^ par. 36 Per esempi specifici, vedi i capitoli 4 e 5 del libro La Bibbia: Parola di Dio o dell’uomo?, edito dai Testimoni di Geova.

[Riquadro/Prospetto a pagina 23]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

 LE CRONACHE BABILONESI: UNA STORIA LACUNOSA

Le Cronache babilonesi coprono solo 35 anni del periodo neobabilonese, che secondo la tradizione abbracciò circa 88 anni.

ANNO NON CITATO NELLE CRONACHE

ANNO CITATO NELLE CRONACHE

BM 21901

BM 21946

BM 35382

PERIODO NEOBABILONESE

PERSIANI

Nabopolassar

Nabucodonosor II

Amel-Marduk

Nabonedo

Neriglissar

Labashi-Marduk

BM 25127

BM 22047

BM 25124

[Fonti]

BM 21901 e BM 35382: foto scattata per gentile concessione del British Museum; BM 21946: Copyright British Museum; BM 22047, 25124, 25127: © The Trustees of the British Museum

[Riquadro/Immagine a pagina 24]

IL DIARIO ASTRONOMICO BM 32238

Questa tavoletta menziona una serie di eclissi lunari, ma il testo fu redatto solo dopo l’ultima eclissi, verificatasi circa 400 anni dopo la prima. Lo scriba potrebbe essere ricorso a calcoli matematici per determinare quando ebbero luogo i fenomeni che non aveva osservato di persona. In assenza di ulteriori prove a sostegno delle sue conclusioni, simili calcoli potrebbero non essere una fonte attendibile di informazioni cronologiche.

[Fonte]

© The Trustees of the British Museum

[Riquadro/Immagini alle pagine 26 e 27]

COSA DICE VERAMENTE VAT 4956?

Il problema: La terza riga di questa tavoletta dice che la “notte del 9” del primo mese (nisanu/nisan), la “luna si trovava 1 cubito di fronte a ß Virginis”. Ma nel 1915 Neugebauer e Weidner scrissero che nel 568 (anno che collocherebbe la distruzione di Gerusalemme nel 587) “la luna si trovava 1 cubito prima di questa stella l’8 nisan, non il 9 nisan”. (Il corsivo è nostro). Ma la luna si trovava esattamente in questa posizione il 9 nisan del 588, il che ricondurrebbe al 607.

Era il 9 o l’8 nisan?

(1) Come mostra la fotografia, sulla tavoletta è chiaramente visibile il simbolo accadico per “9”.

(2) Nella loro traslitterazione di questo testo cuneiforme, Neugebauer e Weidner cambiarono il “9” con un “8”.

(3) Solo nella nota in calce indicarono che nell’originale c’era un “9”.

(4) Anche nella loro traduzione in tedesco misero “8”.

(5) Nel 1988 Sachs e Hunger pubblicarono il testo così com’è, con un “9”.

(6) Eppure conservarono l’alterazione nella loro traduzione in inglese, dicendo che “9” è un “errore e sta per 8”.

[Fonte]

bpk / Vorderasiatisches Museum, SMB / Olaf M. Teßmer

[Riquadro a pagina 28]

Riferimenti bibliografici e note di “Quando fu distrutta l’antica Gerusalemme — Parte II”

1. Quella cuneiforme era una forma di scrittura costituita da segni incisi sulla superficie di una tavoletta di argilla morbida con uno stilo dalla punta a forma di cuneo.

2. A. K. Grayson, Assyrian and Babylonian Chronicles, 1975, ristampa del 2000, p. 8.

3. Il periodo neobabilonese iniziò nel VII secolo a.E.V., allorché la dinastia caldea cominciò a regnare sull’impero babilonese. Il primo re fu Nabopolassar, padre di Nabucodonosor II. Il periodo terminò quando l’ultimo sovrano, Nabonedo, fu deposto dal re persiano Ciro nel 539 a.E.V.

4. Ellen Whitley Moore, Neo-Babylonian Business and Administrative Documents, 1935, p. 33.

5. Archimedes, Volume 4, New Studies in the History and Philosophy of Science and Technology, “Observations and Predictions of Eclipse Times by Early Astronomers”, di John M. Steele, 2000, p. 36.

6. Ronald H. Sack, Amel-Marduk 562-560 B.C.—A Study Based on Cuneiform, Old Testament, Greek, Latin and Rabbinical Sources. With Plates, 1972, p. 3.

7. Le tavolette BM 80920 e BM 58872 sono del quarto e quinto mese dell’anno in cui Evil-Merodac ascese al trono. Sono state pubblicate da Sack in Amel-Marduk 562-560 B.C.—A Study Based on Cuneiform, Old Testament, Greek, Latin and Rabbinical Sources. With Plates, pp. 3, 90, 106.

8. La tavoletta conservata al British Museum (BM 55806) è del decimo mese del 43° anno.

9. Le tavolette BM 75106 e BM 61325 sono del settimo e del decimo mese di quello che si ritiene l’ultimo (il secondo) anno di regno di Evil-Merodac. Ma la tavoletta BM 75489 è del secondo mese dell’anno di ascesa al trono del suo successore, Neriglissar. — Erle Leichty, J. J. Finkelstein e C.B.F. Walker, Catalogue of the Babylonian Tablets in the British Museum, vol. VIII, (Tablets From Sippar 3), 1988, pp. 25, 35.

Erle Leichty e A. K. Grayson, Catalogue of the Babylonian Tablets in the British Museum, vol. VII, (Tablets From Sippar 2), 1987, p. 36.

Ronald H. Sack, Neriglissar—King of Babylon, 1994, p. 232. Il mese riportato sulla tavoletta è ayaru (secondo mese).

10. Prendiamo il caso di Neriglissar. Un’iscrizione reale sul suo conto dice che era “figlio di Bêl-shum-ishkun”, il “re di Babilonia”. (Il corsivo è nostro). Un’altra iscrizione definisce Bêl-shum-ishkun il “saggio principe”. La parola originale tradotta “principe”, rubû, è un titolo che significa anche “re, governante”. L’ovvia discrepanza tra il regno di Neriglissar e quello del suo presunto predecessore, Amel-Marduk, porta a chiedersi se sia plausibile che questo “re di Babilonia”, Bêl-shum-ishkun, abbia governato fra i due per un certo periodo di tempo. Il professor Dougherty ha riconosciuto che “l’evidenza della nobile ascendenza di Neriglissar non può essere trascurata”. — Raymond P. Dougherty, Nabonidus and Belshazzar—A Study of the Closing Events of the Neo-Babylonian Empire, 1929, p. 61.

11. Astronomical Diaries and Related Texts From Babylonia, vol. V, a cura di Hermann Hunger, 2001, pp. 2-3.

12. Journal of Cuneiform Studies, vol. 2, n. 4, 1948, “A Classification of the Babylonian Astronomical Tablets of the Seleucid Period”, di A. Sachs, pp. 282-283.

13. Astronomical Diaries and Related Texts From Babylonia, vol. V, p. 391.

14. David Brown, Mesopotamian Planetary Astronomy-Astrology, 2000, pp. 164, 201-202.

15. Bibliotheca Orientalis, L N° 1/2, Januari-Maart, 1993, “The Astronomical Diaries as a Source for Achaemenid and Seleucid History”, di R. J. van der Spek, pp. 94, 102.

16. Abraham J. Sachs, Astronomical Diaries and Related Texts From Babylonia, vol. I, completato e a cura di Hermann Hunger, 1988, p. 47.

17. Peter J. Huber e Salvo De Meis, Babylonian Eclipse Observations From 750 BC to 1 BC, 2004, p. 186. In base a VAT 4956, questa eclissi avvenne il 15° giorno del terzo mese babilonese, il che suggerisce che il mese di simanu fosse iniziato 15 giorni prima. Se l’eclissi si verificò il 15 luglio del 588 del calendario giuliano, allora il 1° simanu sarebbe stato il 30 giugno/1° luglio 588. Ne consegue che il primo mese (nisanu) dell’anno babilonese sarebbe iniziato due mesi prima, il 2/3 maggio. Anche se di norma l’anno di questa eclissi sarebbe dovuto iniziare il 3/4 aprile, alla riga 6 VAT 4956 afferma che fu aggiunto un mese extra (intercalare) dopo il dodicesimo mese (addaru) dell’anno precedente. (Nella tavoletta si legge: “8° giorno del mese XII2 [tredicesimo mese]”). Quindi il nuovo anno non iniziò se non il 2/3 maggio. La data del 588 per questa eclissi è perciò in armonia con le informazioni della tavoletta.

18. Secondo l’articolo “Ein astronomischer Beobachtungstext aus dem 37. Jahre Nebukadnezars II”, di Paul V. Neugebauer e Ernst F. Weidner, comparso in Berichte über die Verhandlungen der Königl. Sächsischen Gesellschaft der Wissenschaften zu Leipzig, vol. 67, 1° maggio 1915, pp. 67-76, nella tavoletta sono riportate 13 osservazioni della luna in rapporto a una certa stella o costellazione. Sono elencate anche 15 osservazioni planetarie. (Ibid., pp. 72-76) Il segno cuneiforme per luna è chiaro e inconfondibile, mentre alcuni dei segni per i nomi dei pianeti e per le loro posizioni sono poco chiari. (David Brown, Mesopotamian Planetary Astronomy—Astrology, 2000, pp. 53-57) Per questo le osservazioni planetarie si prestano a speculazioni e varie interpretazioni. Dato che il percorso della luna può essere facilmente ricostruito, è possibile identificare e datare con un buon grado di approssimazione le posizioni degli altri corpi celesti che VAT 4956 menziona in rapporto alla luna.

18a. Questi intervalli di tempo sono quelli intercorrenti, per esempio, tra il tramonto del sole e il tramonto della luna nel primo giorno del mese e in altri due periodi del mese. Gli studiosi hanno collegato questi intervalli a date specifiche. (Under One Sky—Astronomy and Mathematics in the Ancient Near East, a cura di John M. Steele e Annette Imhausen, “The Earliest Datable Observation of the Aurora Borealis”, di F. R. Stephenson e David M. Willis, 2002, pp. 420-428) Per calcolare questi periodi gli antichi osservatori avevano bisogno di qualche tipo di orologio. I loro calcoli però non erano affidabili. (Archimedes, Volume 4, New Studies in the History and Philosophy of Science and Technology, “Observations and Predictions of Eclipse Times by Early Astronomers”, di John M. Steele, 2000, pp. 65-66) Il calcolo della posizione della luna in rapporto ad altri corpi celesti era invece effettuato con maggiore precisione.

19. L’analisi è stata fatta con il software astronomico TheSky6™ ed è stata integrata dal dettagliato programma freeware Cartes du Ciel/Sky Charts e da un convertitore di date fornito dal U.S. Naval Observatory. Dato che i segni cuneiformi per molte delle posizioni planetarie si prestano a speculazioni e varie interpretazioni, per individuare l’anno a cui il diario astronomico fa riferimento queste posizioni non sono state prese in considerazione.

20. Berichte über die Verhandlungen der Königl. Sächsischen Gesellschaft der Wissenschaften zu Leipzig, vol. 67, 1° maggio 1915, “Ein astronomischer Beobachtungstext aus dem 37. Jahre Nebukadnezars II (-567/66)”, di Paul V. Neugebauer e Ernst F. Weidner, p. 41.

21. Nella riga 3 di VAT 4956 si legge: “La luna si trovava 1 cubito [o 2 gradi] di fronte a ß Virginis”. L’analisi summenzionata ha concluso che il 9 nisanu la luna era 2°04ʹ di fronte a ß Virginis e 0° al di sotto di essa. Questa è stata ritenuta una corrispondenza esatta.

[Prospetto a pagina 25]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

 IN BASE A VAT 4956, IN QUALE ANNO FU DISTRUTTA GERUSALEMME? NEL 587 O NEL 607?

▪ La tavoletta descrive fenomeni astronomici avvenuti durante il 37° anno del regno di Nabucodonosor II.

▪ Nabucodonosor II distrusse Gerusalemme nel suo 18° anno di regno. — Geremia 32:1.

Se il 37° anno di Nabucodonosor II fu il 568 allora Gerusalemme fu distrutta nel 587.

610 a.E.V.

600

590

580

570

560

Se il 37° anno di Nabucodonosor II fu il 588, allora Gerusalemme fu distrutta nel 607, anno indicato dalla cronologia biblica.

▪ VAT 4956 presenta prove più convincenti a favore del 607.

[Fonte dell’immagine a pagina 22]

Foto scattata per gentile concessione del British Museum