VERSETTI BIBLICI SPIEGATI
Isaia 40:31 | “Quelli che sperano in Geova riacquisteranno le forze”
“Quelli che sperano in Geova riacquisteranno le forze. Voleranno in alto come con le ali dell’aquila; correranno e non si affaticheranno; cammineranno e non si stancheranno” (Isaia 40:31, Traduzione del Nuovo Mondo).
“Quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano” (Isaia 40:31, Nuova Riveduta).
Significato di Isaia 40:31
Geova a Dio garantisce ai suoi servitori che darà loro la forza di cui hanno bisogno per superare o affrontare qualsiasi problema possano incontrare.
“Quelli che sperano in Geova riacquisteranno le forze”. Quelli che sperano in Dio confidano nel fatto che lui può e vuole aiutare il suo popolo. Sanno di poter contare sul suo sostegno (Proverbi 3:5, 6). Un modo in cui Dio fa riacquistare le forze a chi lo adora è attraverso il suo spirito santo, o forza attiva (Luca 11:13).
“Voleranno in alto come con le ali dell’aquila”. L’immagine evocata da queste parole aiuta a capire l’effetto che la forza di Dio può avere su una persona. Per volare in alto e planare, un’aquila si affida alle correnti ascensionali di aria calda. Quando ne individua una, spiega le ali e vola in cerchio all’interno della colonna d’aria, salendo sempre più su. Spostandosi da una corrente ascensionale all’altra, le aquile riescono a volare verso una determinata destinazione rimanendo in aria per ore e riducendo al minimo il dispendio di energie.
“Correranno e non si affaticheranno”. I problemi della vita possono fiaccarci fisicamente ed emotivamente, ma grazie alla forza che viene da Dio riusciamo ad andare avanti. Questa forza ci permette di fare quello che è più opportuno anche in situazioni particolarmente difficili. L’apostolo Paolo, che affrontò prove davvero dure, scrisse: “Per ogni cosa ho forza grazie a colui che mi dà potenza” (Filippesi 4:13).
Contesto di Isaia 40:31
Dio ispirò il profeta Isaia a scrivere queste parole nell’VIII secolo a.E.V. (ovvero a.C.). Anche se si applicano a tutti i suoi servitori fedeli, Geova potrebbe averle fatte scrivere per incoraggiare gli ebrei che sarebbero stati in esilio a Babilonia per 70 anni. Durante il viaggio di ritorno in patria, gli ebrei videro adempiersi quelle parole (Isaia 40:1-3). Dio infatti diede loro la forza di portare a termine il lungo e difficile viaggio b che nel 537 a.E.V. li portò da Babilonia a Gerusalemme (Isaia 40:29).
a Geova è il nome proprio di Dio (Salmo 83:18).
b L’itinerario che percorsero fu molto probabilmente di circa 1.600 chilometri.