3 DICEMBRE 2012
ARMENIA
L’Armenia è tenuta a risarcire 17 testimoni di Geova
STRASBURGO (Francia). Il 27 novembre 2012 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato il governo dell’Armenia per violazione dei diritti umani, ordinandogli di corrispondere a 17 obiettori di coscienza 112.000 euro a titolo di risarcimento dei danni morali e delle spese legali.
Nel 2005, 17 giovani testimoni di Geova stavano svolgendo il servizio civile alternativo. Quando si accorsero che era gestito dalle autorità militari, decisero che per motivi di coscienza non avrebbero più prestato tale servizio. Vennero arrestati e contro di loro fu avviato un procedimento penale. Alcuni furono incarcerati per diversi mesi prima del processo e 11 vennero infine condannati a pene che andavano dai due ai tre anni di reclusione.
La Corte europea ha dichiarato illegittimi i procedimenti penali a loro carico e la detenzione, perché nel 2005 non esisteva in Armenia una legge che classificasse come reato l’abbandono del servizio civile alternativo. La Corte ha ritenuto l’Armenia colpevole di aver violato il diritto dei Testimoni alla libertà e alla sicurezza, garantito dall’articolo 5 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Il governo armeno, pur avendo ritirato le accuse contro i 17 giovani, si era rifiutato di risarcirli per i procedimenti penali e la detenzione illegittimi. La Corte ha quindi ordinato all’Armenia di risarcire i danni morali e pagare le spese processuali.
Tale decisione segue a ruota altre tre sentenze emesse dalla Corte europea contro l’Armenia sulla questione della neutralità. In tutti e quattro i casi le autorità armene hanno leso i diritti degli obiettori di coscienza testimoni di Geova e li hanno ingiustamente trattati come delinquenti.
“La sentenza emessa dalla Corte europea contribuisce a correggere le ingiustizie subite dai testimoni di Geova”, afferma André Carbonneau, avvocato dei ricorrenti. “Questa serie di vittorie contro l’Armenia presso la Corte europea lancia un messaggio inequivocabile ad altri paesi membri del Consiglio d’Europa, oltre che a Eritrea, Corea del Sud e a paesi dell’Asia centrale, riguardo al diritto dei testimoni di Geova di rifiutare il servizio militare”.
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