20 OTTOBRE 2022
AZERBAIGIAN
L’Azerbaigian viola le decisioni della Corte europea: incarcerato Seymur Məmmədov per essersi rifiutato di prestare servizio militare
Il 22 settembre 2022 il Tribunale distrettuale Goranboy, in Azerbaigian, ha condannato il fratello Seymur Məmmədov, di 22 anni, a nove mesi di carcere per la sua obiezione di coscienza al servizio militare. È stato arrestato in tribunale subito dopo la lettura della sentenza. Questa sentenza costituisce una chiara violazione di due decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo riguardanti l’Azerbaigian.
Dal 2019 la Corte europea ha emesso due sentenze contro l’Azerbaigian: Məmmədov e altri contro Azerbaigian e Mehdiyev e Əbilov contro Azerbaigian. In entrambe queste sentenze veniva confermato il diritto dei Testimoni di Geova di rifiutare il servizio militare per motivi religiosi, come garantito dall’articolo 9 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
In entrambi i casi l’Azerbaigian ha riconosciuto davanti alla Corte europea di aver violato i diritti dei nostri fratelli e si è dichiarato pronto a risarcirli per i danni materiali e morali. Di fatto, però, l’aperta violazione dei diritti del fratello Məmmədov dimostra che l’Azerbaigian non sta tenendo conto di queste sentenze.
Il 4 maggio 2022 Seymur Məmmədov era stato convocato dal Dipartimento del servizio statale per la mobilitazione e il reclutamento del distretto di Goranboy. Il fratello aveva spiegato le sue convinzioni basate sulla Bibbia e aveva chiesto di poter svolgere il servizio civile alternativo, ma la sua legittima richiesta era stata respinta. Nonostante le pressioni, il fratello Seymur è stato coraggioso e irremovibile.
Al momento Seymur si trova in carcere nella città di Gäncä. Anche se la situazione non è facile, riesce a mantenere un atteggiamento positivo. Ha detto che è riuscito a parlare della sua fede a una trentina di detenuti. Ha riferito inoltre che alcuni di loro hanno mostrato interesse per il messaggio della Bibbia.
L’avvocato di Seymur ha presentato ricorso. Ci auguriamo che la Corte d’appello di Gäncä pronunci un giudizio equo e si esprima a favore del rilascio del fratello.
Siamo certi che Geova continuerà a sostenere Seymur in questi momenti difficili (Isaia 43:2).