17 DICEMBRE 2018
AZERBAIGIAN
In Azerbaigian un obiettore di coscienza si appella alla Corte suprema
Il 31 ottobre 2018, in Azerbaigian, la Corte d’appello di Gäncä ha confermato una sentenza di un tribunale di grado inferiore per la condanna del fratello Vahid Abilov, 19 anni, a motivo della sua obiezione di coscienza. Anche se Vahid non è stato incarcerato, la sua condanna di un anno di condizionale gli impone molte restrizioni. Ogni settimana, per esempio, deve presentarsi a un ufficiale giudiziario, e non gli è permesso di lasciare l’Azerbaigian. Vahid si appellerà alla Corte suprema, la sua ultima opportunità di ottenere giustizia all’interno del sistema giudiziario del paese.
La battaglia per la neutralità del nostro fratello iniziò nel maggio del 2017. Aveva da poco compiuto 18 anni ed era stato convocato presso il Dipartimento del servizio statale per la mobilitazione e il reclutamento del distretto di Ağdam. Lì presentò una dichiarazione scritta nella quale diceva di non poter svolgere il servizio militare. Il fratello scrisse: “La mia coscienza addestrata secondo i princìpi biblici non mi consente di prestare servizio militare. Non sto cercando, e neanche pensando, di sottrarmi a un mio dovere civico. Vi prego semplicemente di offrirmi la possibilità di svolgere un servizio civile alternativo invece del servizio militare”. Le autorità respinsero le sue richieste e, il 9 luglio 2018, Vahid è stato incriminato con l’accusa di essersi rifiutato di prestare servizio militare.
Durante l’udienza presso la Corte d’appello di Gäncä, il fratello Abilov ha fornito ulteriori motivazioni in merito al suo rifiuto di prestare servizio militare. Ha letto Isaia 2:4 alla corte e ha spiegato che, attraverso uno studio approfondito della Bibbia, ha capito di non dover imparare a combattere. La corte ha comunque confermato la condanna emessa nei suoi confronti. Bisognerà attendere per vedere se la Corte suprema accoglierà le sue richieste.
Quando, nel 2001, divenne membro del Consiglio d’Europa, l’Azerbaigian si impegnò ad adottare una legge per il servizio civile alternativo. Ad oggi, questo non è ancora stato fatto. Di conseguenza i nostri fratelli devono regolarmente difendere il loro diritto di rifiutare il servizio militare per motivi di coscienza. Quest’anno un tribunale distrettuale dell’Azerbaigian aveva già accusato un altro fratello, Emil Mehdiyev, di essersi rifiutato di prestare servizio militare; Emil è stato condannato a un anno di libertà vigilata e anche lui si è appellato alla Corte suprema. Contro l’Azerbaigian ci sono altri quattro casi in attesa di giudizio presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, tutti riguardanti fratelli che sono obiettori di coscienza. Nonostante queste difficoltà i fratelli continuano a confidare in Geova per poter mantenere la neutralità (Giovanni 15:19).