31 DICEMBRE 2019
CILE
Sentenza decisiva della Corte suprema del Cile a favore dei diritti di una paziente
Il 13 dicembre 2019, con tre giudici favorevoli e due contrari, la Corte suprema del Cile ha ribaltato una sentenza emessa precedentemente da una corte di grado inferiore, sostenendo così il diritto di una testimone di Geova di rifiutare una trasfusione di sangue sulla base delle sue convinzioni religiose.
A motivo del suo rifiuto di accettare trasfusioni di sangue, a una nostra sorella, Polonia Ríos, era stato ripetutamente negato un intervento chirurgico necessario. Alla fine Polonia Ríos aveva presentato un’ingiunzione contro l’ospedale pubblico che si era rifiutato di operarla. Il 6 agosto 2019 la Corte d’appello di San Miguel si è pronunciata contro Polonia e a favore dell’ospedale pubblico.
La sorella Ríos, però, si è appellata alla Corte suprema del Cile, la quale ha sentenziato in suo favore. Questa è la prima volta che la Corte suprema emette una sentenza volta a proteggere i diritti di un paziente adulto consapevole che rifiuta un determinato trattamento medico a motivo delle sue convinzioni religiose. Per oltre 25 anni, la Corte aveva sostenuto che un paziente non può rifiutare trattamenti che, a detta dei medici, salverebbero la vita del paziente.
La sentenza della Corte in parte afferma: “La parte interessata [...] è una paziente che desidera vivere e che vuole godere di buona salute grazie a un intervento chirurgico che aspetta da tre anni. [Il suo rifiuto a una trasfusione di sangue] non è una scelta ingiustificata né una presa di posizione volta a impedire ai medici di adempiere al loro dovere professionale. È piuttosto un riflesso delle convinzioni della paziente, che vanno rispettate tenendo conto del suo diritto alla libertà di coscienza e della sua dignità. Oltretutto è stato dimostrato che questo intervento chirurgico può essere effettuato senza trasfondere il paziente”.
Ci rallegriamo con i nostri fratelli del Cile per questa importante vittoria legale (1 Corinti 12:26).