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In Eritrea il fratello Tesfazion Gebremichael è in prigione da 11 anni

26 OTTOBRE 2022
ERITREA

La Commissione statunitense sulla libertà religiosa internazionale chiede il rilascio di un Testimone eritreo di 80 anni

La Commissione statunitense sulla libertà religiosa internazionale chiede il rilascio di un Testimone eritreo di 80 anni

La Commissione statunitense sulla libertà religiosa internazionale (USCIRF) si è detta preoccupata per il fratello Tesfazion Gebremichael, che si trova in carcere in Eritrea da oltre 11 anni. Il sito dell’USCIRF riporta che “l’età avanzata di Gebremichael, ormai ottantenne, desta preoccupazioni per quanto riguarda la sua salute e il suo benessere in prigione”. Il 7 ottobre 2022 Frederick Davie, rappresentante dell’USCIRF, ha chiesto pubblicamente il rilascio del fratello Gebremichael.

Le autorità hanno arrestato il fratello Gebremichael il 20 luglio 2011 mentre stava parlando della sua fede ad altri. Pur essendo nato in Eritrea, non è più considerato cittadino di quel paese, perché nel 1994 lo Stato aveva privato tutti i testimoni di Geova della cittadinanza.

Il fratello Gebremichael è diventato testimone di Geova nel gennaio del 1971. È conosciuto come un pacifico padre di famiglia, affettuoso e gentile, che aiuta altri nella comunità. Nel 1974 ha sposato Lemlem, anche lei testimone di Geova. Hanno quattro figli e cinque nipoti.

La sorella Gebremichael dice: “Anche se la salute di mio marito, che è in prigione, mi preoccupa, e nonostante mi manchi il suo amore e il suo sostegno, so che Geova continuerà a prendersi cura di lui. Ammiro la lealtà di mio marito, che è deciso a mantenersi integro. Meditare su Ecclesiaste 10:4 mi incoraggia a non perdere la calma nonostante le difficoltà che la mia famiglia sta affrontando”.

L’Eritrea perseguita con accanimento i Testimoni di Geova dal 1991. Sebbene tra il dicembre 2020 e il febbraio 2021 siano stati rilasciati con la condizionale 32 Testimoni, 20 fratelli e sorelle si trovano ancora in carcere. Non è stato stabilito un termine preciso alla loro pena. Dato che nel paese non esistono vie legali percorribili né rimedi impugnatori a loro favore, questi fratelli sono a tutti gli effetti detenuti a vita.

Importanti organismi internazionali che si occupano di diritti umani hanno condannato ripetutamente le violazioni dei diritti fondamentali da parte dell’Eritrea e hanno sollecitato il paese a correggere la situazione. Nel 2016 la Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sui diritti umani in Eritrea aveva anche affermato che con la persecuzione dei Testimoni di Geova e di altri le autorità eritree avevano commesso “un crimine contro l’umanità”.

La prolungata incarcerazione del fratello Gebremichael è un triste esempio del trattamento crudele riservato dallo Stato ai Testimoni, perfino quelli più anziani. Dal 2011, quattro Testimoni sono morti in prigione e tre Testimoni anziani sono morti dopo il rilascio a motivo delle condizioni dure a cui sono stati sottoposti durante la detenzione.

Le autorità eritree hanno rifiutato le richieste da parte dei Testimoni di Geova di poter trattare la questione.

Preghiamo per i nostri fratelli e le nostre sorelle che continuano a essere in prigione senza un giusto motivo. Abbiamo fiducia che Geova continuerà a sostenerli (Ebrei 13:3).