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22 FEBBRAIO 2018
KAZAKISTAN

Appello alle autorità del Kazakistan per il rilascio di Tejmur Achmedov

Appello alle autorità del Kazakistan per il rilascio di Tejmur Achmedov

La famiglia e gli amici di Tejmur Achmedov sono sempre più preoccupati per il suo stato di salute. Achmedov è un testimone di Geova di 61 anni che anche prima di venire incarcerato, oltre un anno fa, aveva gravi problemi di salute. L’8 febbraio 2018 si è dovuto sottoporre a un intervento per eliminare due tumori, uno dei quali era maligno. Preoccupati che le sue condizioni possano peggiorare durante la detenzione nel penitenziario di Pavlodar, e consapevoli del fatto che avrebbe avuto bisogno di ulteriori terapie, la famiglia e i suoi legali si sono appellati alle autorità perché venisse rilasciato. Finora i loro appelli sono stati ignorati.

Nei confronti di Tejmur Achmedov, i tribunali del Kazakistan hanno emesso un duro verdetto, condannandolo a cinque anni di carcere che dovrebbero terminare nel 2022. Achmedov non ha fatto altro che esercitare il proprio diritto alla libertà religiosa, ma per questo motivo è stato arrestato e perseguito dalle autorità, che lo hanno persino incluso nell’elenco di coloro il cui conto corrente è stato bloccato per via di presunti legami con il terrorismo. I tribunali kazachi hanno respinto ogni appello.

Il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria ha inviato il proprio parere al governo kazaco, sollecitando le autorità a rilasciare Achmedov e a scagionarlo dalle false accuse. Oltre a ciò il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha inoltrato una richiesta urgente affinché il Kazakistan lo rilasci a motivo della sua salute cagionevole.

L’avvocato di Achmedov ha dichiarato: “L’ingiusta detenzione di Tejmur, unita al suo cattivo stato di salute e al suo bisogno di cure mediche, impone che venga fatta giustizia. Come hanno fatto gli organismi delle Nazioni Unite, anche noi ci appelliamo alle autorità del Kazakistan affinché abbiano compassione di Tejmur e lo liberino dal carcere senza indugio”.