17 GENNAIO 2018
KAZAKISTAN
Il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite sollecita il Kazakistan ad agire in favore di Tejmur Achmedov
Il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite si è espresso tempestivamente a seguito del ricorso presentato a nome di Tejmur Achmedov il 3 gennaio 2018. Achmedov, che ha 61 anni e non gode di buona salute, è detenuto ingiustamente da quasi un anno. Dal momento che i tribunali del Kazakistan hanno respinto gli appelli da lui presentati e hanno confermato la condanna emessa nei suoi confronti per presunte attività religiose illegali, Achmedov si è rivolto al Comitato.
In una comunicazione del 9 gennaio 2018 il Comitato ha sollecitato il Kazakistan a prendere provvedimenti provvisori a tutela dello stato di salute di Achmedov, anche prima che il Comitato stesso si pronunci sul ricorso presentato. Le autorità sono state esortate ad “assicurarsi quanto prima che [Achmedov] riceva adeguate cure mediche e che le sue condizioni di detenzione rispettino appieno [il Patto internazionale sui diritti civili e politici] e le norme internazionali”. Nella comunicazione è stato chiesto alle autorità anche di “valutare la possibilità di rilasciar[lo], a causa delle sue condizioni di salute, o di concedergli gli arresti domiciliari mentre il suo ricorso attende di essere esaminato dal Comitato”.
La richiesta di prendere provvedimenti provvisori ribadisce la preoccupazione per lo stato di salute di Achmedov espressa nell’opinione del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria. Nell’ottobre 2017 il Gruppo di lavoro, dopo aver esaminato un ricorso presentato da Achmedov, ha stabilito che la sua è una detenzione arbitraria e che le autorità dovrebbero rilasciarlo e risarcirlo per il trattamento ingiusto che gli è stato riservato. Nonostante il Gruppo di lavoro abbia condannato le azioni del governo kazako, finora quest’ultimo si è dimostrato indifferente. Achmedov ha quasi finito di scontare il primo dei cinque anni previsti dalla sua pena detentiva.