Vai direttamente al contenuto

Il fratello Stanislav Teliatnikov

15 GIUGNO 2022
LITUANIA

Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo, la Lituania ha negato al fratello Teliatnikov un’alternativa al servizio militare

Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo, la Lituania ha negato al fratello Teliatnikov un’alternativa al servizio militare

Il 7 giugno 2022 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso una sentenza unanime contro la Lituania nel caso riguardante il fratello Stanislav Teliatnikov, che per motivi di coscienza si era rifiutato di svolgere il servizio militare. La Corte sostiene che il diritto all’obiezione di coscienza sia tutelato dall’articolo 9 (libertà di pensiero, di coscienza e di religione) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Perciò la Corte ha concluso che la Lituania ha violato la Convenzione e le ha ordinato di versare a Stanislav 3.000 euro.

Quasi tutti gli stati membri del Consiglio d’Europa hanno introdotto il servizio civile alternativo. Quando ricevette la chiamata alla leva, Stanislav chiese di poter svolgere il servizio civile alternativo in linea con il modello europeo. La Lituania, però, non prevede questo tipo di servizio. Come già stabilito in sentenze simili contro Armenia, Azerbaigian e Turchia, la Corte ha ribadito che tutti gli stati membri del Consiglio d’Europa devono offrire un’alternativa al servizio militare che non abbia carattere discriminatorio o punitivo e che sia di natura prettamente civile.

L’Armenia ha già introdotto un adeguato programma di servizio civile alternativo. Coloro che fanno obiezione al servizio militare per motivi di coscienza possono essere incaricati di svolgere lavori di pubblica utilità.

Ci auguriamo che anche la Lituania si adegui alle direttive della Corte offrendo un servizio civile alternativo che rispetti la coscienza dei nostri fratelli e sia utile alla comunità. Nel frattempo siamo certi che Geova continuerà a dare guida e aiuto ai fratelli della Lituania (Lamentazioni 3:25).