26 MARZO 2021
RUSSIA
A 78 anni il fratello Vasilij Rezničenko è accusato di “estremismo” nonostante pratichi pacificamente la sua religione
AGGIORNAMENTO | Respinto l’appello presentato dal fratello Vasilij Rezničenko
Il 30 luglio 2021 il Tribunale regionale dell’Amur ha respinto l’appello presentato dal fratello Vasilij Rezničenko. La condanna a due anni di reclusione con sospensione condizionale della pena è ora esecutiva. In quel momento Vasilij non è dovuto andare in prigione.
Il 2 giugno 2021 il Tribunale distrettuale Zejskij, nella regione dell’Amur, ha condannato il fratello Vasilij Rezničenko a due anni di reclusione con sospensione condizionale della pena.
Profilo
Vasilij Rezničenko
Anno di nascita. 1942 (Murovka, territorio di Primorje)
Cenni biografici. È l’ultimo di cinque fratelli. Ha imparato a guidare il trattore e poi ha studiato nel settore navale. Ha servito nell’esercito. Dopo aver svolto il servizio militare, ha lavorato a bordo di una nave e in seguito è diventato comandante. Gli è stato conferito il titolo onorifico di “Maestro del lavoro dell’Unione Sovietica”.
Ha sposato Valentina nel 1969 e hanno cresciuto tre figli. Valentina gli ha parlato delle verità bibliche negli anni ’90. Dopo aver scoperto qual è il proposito di Dio per la terra, Vasilij è diventato un appassionato studioso della Bibbia. Si è battezzato nel 1996. Sua moglie è morta nel 2016.
Il caso in breve
Il 21 marzo 2019, a Zeja, degli agenti hanno perquisito la casa del fratello Vasilij Rezničenko. Gli hanno sequestrato il computer portatile, il cellulare e dei documenti personali. A quel punto le autorità russe lo hanno inserito nell’elenco di “individui estremisti” e gli hanno bloccato l’accesso al conto corrente. Oltre a questo, Vasilij è sottoposto a restrizioni negli spostamenti.
Vasilij continua ad affidarsi a Geova per avere aiuto. Riesce a mantenere la calma essendo regolare nelle attività spirituali, che includono la lettura quotidiana della Bibbia e della scrittura del giorno. Inoltre apprezza l’amore e la premura che i fratelli e le sorelle gli stanno mostrando.
“Il giorno dopo la perquisizione e l’interrogatorio”, racconta Vasilij, “i fratelli e le sorelle della congregazione sono venuti a trovarmi. Anche alcuni di loro avevano subìto delle perquisizioni. Due giorni dopo sono venuti a trovarmi diversi fratelli di città vicine. Questo mi ha fatto riflettere perché stavano mettendo a rischio la loro libertà. È stata una visita estremamente incoraggiante. Se ci ripenso mi vengono le lacrime agli occhi!” Vasilij aggiunge: “Tutto questo ha reso la mia amicizia con Geova più forte. Ora Geova è ancora più vicino a me”.
Le parole riportate in Ebrei 13:5 sono di grande conforto e incoraggiamento per Vasilij. Dice: “Voglio continuare a confidare nella promessa di Geova: ‘Non ti lascerò né ti abbandonerò mai’”. Siamo certi che Geova continuerà a sostenere i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono perseguitati a motivo della loro fede.