Martedì 7 maggio 2019, al Tribunale regionale di Orël, è iniziata l’udienza per l’appello di Dennis Christensen contro la condanna a sei anni di detenzione subita per aver praticato la sua fede. Fino ad ora questa corte ha seguito il modello stabilito da altri tribunali russi, rifiutandosi di prendere dovutamente in esame quelle che gli avvocati della difesa considerano prove schiaccianti dell’innocenza di Dennis. Il collegio di tre giudici potrebbe pronunciarsi sul caso entro la fine di questa settimana.

Il primo giorno dell’udienza, molti fratelli e sorelle si sono presentati in tribunale per sostenere Dennis. Tra i presenti c’erano anche diplomatici di diversi paesi, giornalisti e difensori dei diritti umani. L’udienza era iniziata in una piccola aula che poteva contenere solo dalle 20 alle 25 persone, quindi circa 50 persone non erano potute entrare. La corte però ha accolto la richiesta degli avvocati di Dennis di spostare l’udienza in un’aula più grande, che poteva contenere quasi 80 persone. La corte ha rinviato l’udienza dopo sole tre ore.

Il secondo giorno, i giudici hanno respinto la richiesta della difesa di riesaminare una notevole quantità di prove dell’innocenza di Dennis. Questo è un peccato: secondo gli avvocati di Dennis, infatti, queste prove avrebbero dimostrato che la sua è una condanna ingiusta. Alla fine della giornata, la corte ha annunciato che l’udienza riprenderà giovedì 16 maggio, quando verranno presentate le argomentazioni conclusive.

Continuiamo a pregare perché i nostri fratelli in Russia mantengano la pace e una forte fede nella promessa che alla fine Geova li salverà “da chi [li] tratta con disprezzo” (Salmo 12:5).