21 DICEMBRE 2022
RUSSIA
Il Consiglio d’Europa esorta la Russia a revocare la proscrizione delle attività dei Testimoni di Geova
In una lettera al ministro degli Affari Esteri russo datata 9 dicembre 2022, la segretaria generale del Consiglio d’Europa ha esortato la Russia a conformarsi alle recenti sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. Una di queste è la storica sentenza del giugno 2022, che dichiarava illegale il divieto imposto dalla Russia alle attività dei Testimoni di Geova. a
La lettera ha ricordato alla Russia che, anche se dal marzo 2022 non è più uno stato membro del Consiglio d’Europa, ha comunque l’obbligo di attuare le sentenze della Corte europea emesse fino al 16 settembre 2022. Inoltre il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa continuerà a verificare che queste sentenze vengano rispettate.
A partire dalla sentenza del giugno 2022, il Comitato ha fortemente esortato la Russia a revocare la decisione presa nel 2017 dalla Corte suprema di vietare le attività religiose dei Testimoni di Geova. Il Comitato ha anche invitato la Russia “a rivedere la legge contro l’estremismo, in base alla quale le organizzazioni dei Testimoni di Geova sono dichiarate estremiste [...]; a interrompere tutti i procedimenti penali contro i testimoni di Geova e a rilasciare chi è in carcere; a riparare completamente ai danni causati dalle sentenze di condanna, così come a restituire le proprietà confiscate o a corrispondere un risarcimento”. b
Ad oggi il divieto ha causato problemi legali a più di 660 fratelli e sorelle, la cui unica colpa è aver praticato pacificamente la loro fede. Più di 360 di loro hanno trascorso un periodo in carcere. Di questi, 114 sono attualmente in prigione o in custodia cautelare.
Oltre 450 fratelli e sorelle sono stati inclusi nell’elenco federale di estremisti e terroristi stilato dalle autorità russe. E questo crea serie difficoltà sia a loro sia alle loro famiglie. La reputazione dei fratelli inseriti in questo elenco, che è accessibile a chiunque, è rovinata. Per questo molti di loro non riescono a trovare lavoro. Devono fare i conti anche con altre gravose conseguenze, per esempio i loro conti bancari sono bloccati, e questi fratelli hanno difficoltà a stipulare o rinnovare polizze assicurative, a vendere proprietà, a gestire investimenti, a ricevere eredità e perfino a comprare una carta SIM per il cellulare.
Ci fa piacere sapere che il Consiglio d’Europa continua a impegnarsi affinché i nostri fratelli e le nostre sorelle in Russia ottengano giustizia. Nel frattempo i fratelli di tutto il mondo sono sempre più incoraggiati dalle notizie pubblicate regolarmente su jw.org riguardo alla fede, al coraggio e alla gioia che i nostri fratelli in Russia dimostrano di avere grazie all’aiuto di Geova (Filippesi 1:12-14).
a Vedi i paragrafi tre e cinque dell’atto H46-33 Testimoni di Geova di Mosca e altri (ricorso n. 302/02) e Krupko e altri (ricorso n. 26587/07) contro Federazione Russa.
b Vedi il paragrafo quattro dell’atto H46-33 Testimoni di Geova di Mosca e altri (ricorso n. 302/02) e Krupko e altri (ricorso n. 26587/07) contro Federazione Russa.