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19 FEBBRAIO 2019
RUSSIA

Tribunale russo condanna ingiustamente Dennis Christensen a sei anni di prigione

Tribunale russo condanna ingiustamente Dennis Christensen a sei anni di prigione

Come annunciato il 6 febbraio 2019, il Tribunale distrettuale Železnodorožnyj di Orël ha condannato Dennis Christensen a sei anni di prigione per le sue pacifiche attività religiose. Contro questa sentenza verrà fatto ricorso in appello.

La notizia della condanna a sei anni di Christensen ha provocato una reazione immediata da parte della comunità internazionale. Alcuni organi del Consiglio d’Europa, dell’Unione Europea, della Commissione statunitense sulla libertà religiosa internazionale, dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e altre organizzazioni hanno condannato il processo ingiusto e immeritato della Russia a Dennis Christensen.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, ha rilasciato una dichiarazione che in parte diceva: “La dura pena imposta a Christensen pone un pericoloso precedente e di fatto criminalizza il diritto alla libertà di religione e di credo dei Testimoni di Geova in Russia”. Michelle Bachelet ha inoltre sollecitato il governo russo a “rivedere la legge federale contro le attività estremiste per chiarire la vaga e indeterminata definizione di ‘attività estremista’ e per assicurarsi che tale definizione faccia riferimento a elementi di odio o violenza”. Ha poi concluso rivolgendo alle autorità la richiesta di “scagionare e liberare tutti quelli che sono detenuti per aver esercitato il diritto di religione e di credo, di opinione e di espressione, nonché il diritto alla libertà di associazione e di riunirsi pacificamente”.

Due giorni dopo la condanna di Christensen, quattro rinomati esperti russi di diritti umani hanno indetto una conferenza stampa a Mosca. La sala era gremita, e oltre 6.000 persone hanno seguito in streaming il programma durato un’ora. Tutti gli esperti hanno difeso i Testimoni di Geova definendoli persone pacifiche che non costituiscono alcuna minaccia per la società.

Conferenza stampa tenuta a Mosca l’8 febbraio 2019

Hanno partecipato alla conferenza stampa anche la moglie di Christensen, Irina, un rappresentante dell’Associazione europea dei Testimoni di Geova, Jaroslav Sivul’skij, e l’avvocato di Christensen, Anton Bogdanov. Ognuno di loro ha rilasciato dichiarazioni riguardo alla condanna ingiusta e ha risposto alle domande dei giornalisti.

Anche se si trova in prigione da quasi due anni, Christensen continua a mantenere la gioia e la sua completa fiducia in Geova. Pochi giorni prima della sentenza, nella sua ultima dichiarazione rivolta alla corte, Christensen ha detto: “Prima o poi la verità viene a galla, e sarà così anche in questo caso”. Dopo aver letto Rivelazione 21:3-5 ha concluso con piena convinzione affermando: “Queste parole [...] descrivono il tempo in cui Dio garantirà giustizia e vera libertà a tutte le persone. Libertà e giustizia sono strettamente collegate tra loro. Dio farà in modo che tutto questo si adempia”.

Christensen dovrà aspettare la sentenza di appello rimanendo nel penitenziario n. 1 della regione di Orël, dove è già imprigionato da 20 mesi.

Preghiamo che Geova continui a dare il suo leale sostegno al fratello Dennis Christensen, a sua moglie e a tutti i nostri compagni di fede in Russia (1 Pietro 3:12).

Il video Russian Trial Called ‘A Litmus Test For Religious Freedom’ (“Russia: un processo che rivela se esiste davvero la libertà religiosa”, non disponibile in italiano) è stato prodotto dall’organo di stampa internazionale RFE/RL pochi giorni prima che venisse annunciata la sentenza.