28 DICEMBRE 2020
UCRAINA
La Corte europea si pronuncia a favore del fratello Oleksandr Tretjak, che era stato picchiato a motivo della sua fede
Giovedì 17 dicembre 2020 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso una sentenza a favore del fratello Oleksandr Tretjak nel caso Tretjak contro Ucraina. Il 26 novembre 2013 il fratello Tretjak era stato picchiato brutalmente da tre aggressori mentre ritornava a casa dopo aver partecipato alla predicazione. La Corte europea ha stabilito che le autorità ucraine non hanno svolto accuratamente le indagini e ha disposto un risarcimento di 7.500 euro.
Il fratello Tretjak era stato picchiato così duramente che era dovuto rimanere quasi un mese in ospedale. La polizia aveva ispezionato la scena del crimine solo tre mesi dopo l’aggressione. Si era anche rifiutata di riconoscere il movente religioso dietro questa aggressione e la gravità delle lesioni inflitte al fratello Tretjak. Successivamente la polizia aveva classificato l’aggressione come reato di minore gravità. Inoltre aveva incriminato solo uno dei tre aggressori, e per di più dopo che era fuggito dal paese. Gli altri due aggressori, tra cui un agente di polizia, erano stati considerati semplici testimoni del reato. Nessuno di loro è mai stato punito. Queste e altre palesi ingiustizie hanno spinto il fratello Tretjak a presentare il suo caso alla Corte europea nel 2015.
La Corte europea ha stabilito che “le autorità [ucraine] non hanno svolto accuratamente le indagini in relazione ai maltrattamenti subiti dal ricorrente”, il che costituisce una violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Ci auguriamo che questa sentenza contribuisca a proteggere i diritti religiosi dei nostri fratelli e delle nostre sorelle in Ucraina e in altri paesi. E soprattutto ringraziamo Geova, che ci rende giustizia (Lamentazioni 3:59).