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Venerdì 4 agosto 2017, delle unità speciali antiterrorismo, insieme a soldati e poliziotti, hanno interrotto le funzioni religiose dei Testimoni di Geova ad Alchevs’k e a Luhans’k, sostenendo che ci fosse un allarme bomba

13 DICEMBRE 2017
UCRAINA

Minacciata la libertà religiosa nelle regioni dell’Ucraina orientale

Minacciata la libertà religiosa nelle regioni dell’Ucraina orientale

In alcune zone delle regioni di Luhans’k e Donets’k, nell’Ucraina orientale, prosegue da circa quattro anni il conflitto che sta rendendo sempre più difficili le condizioni di vita per la maggior parte degli abitanti. Per i Testimoni di Geova che vivono in queste zone la situazione è ancora più dura a motivo della crescente intolleranza religiosa. Le autorità locali a quanto pare sono influenzate dalle recenti sentenze che in Russia hanno vietato il culto dei Testimoni di Geova. Alcune autorità locali stanno seguendo l’esempio della Russia e stanno utilizzando metodi illegali per incriminare i Testimoni che vivono nelle zone sotto il loro controllo, mettendo così a rischio la loro libertà religiosa.

Costruite prove ad arte

Seguendo le tattiche dei procuratori russi, in queste regioni le autorità sono ricorse a prove costruite per presentare delle accuse contro i Testimoni di Geova.

  • Nel luglio 2017 la Corte Suprema della Repubblica popolare di Donets’k ha messo nella sua lista di materiale estremista due articoli di numeri passati delle riviste religiose dei Testimoni. I Testimoni non sono stati informati di questa azione legale e non sono riusciti ad ottenere una copia dell’ordinanza immediatamente esecutiva così da poterla impugnare.

  • Nell’agosto 2017 il pubblico ministero di Novoazovs’k e quello di Debal’tseve hanno inviato delle lettere di diffida ai Testimoni locali, ordinando loro di non distribuire le riviste religiose La Torre di Guardia e Svegliatevi! senza aver prima ottenuto un permesso. In questo modo le autorità ostacolano anche la distribuzione di materiale religioso non dichiarato estremista, e minacciano di far ricadere la responsabilità della distribuzione di pubblicazioni dei Testimoni sugli anziani di congregazione. Una diffida simile è stata in seguito mandata anche ai Testimoni della città di Makiivka.

  • Il 4 agosto 2017 delle unità speciali antiterrorismo, insieme a soldati e poliziotti, hanno interrotto le funzioni religiose dei Testimoni di Geova ad Alchevs’k e a Luhans’k, sostenendo che ci fosse un allarme bomba. Dopo aver fatto evacuare i fedeli dagli edifici, gli ufficiali hanno controllato i documenti di tutti i presenti. *

Incursione durante le funzioni religiose ad Alchevs’k

Ad Alchevs’k gli ufficiali hanno fatto una registrazione video della loro ispezione dell’edificio, mentre erano in cerca di una presunta bomba. Durante la ricerca hanno trovato alcune pubblicazioni religiose dei Testimoni e hanno “scoperto” degli opuscoletti di propaganda contro la Repubblica popolare di Luhans’k (RPL) * che gli ufficiali stessi avevano portato di soppiatto e nascosto qua e là.

Accuse infondate per vietare le attività religiose

Diverse settimane dopo le incursioni nelle Sale del Regno, le autorità di Luhans’k hanno dipinto i Testimoni di Geova come nemici dello stato sulla base di accuse infondate. Il 28 agosto 2017, il viceministro della Sicurezza dello Stato della RPL, Oleksandr Basov, ha fatto una dichiarazione ufficiale diffamatoria nei confronti dei Testimoni di Geova. Ha definito il materiale propagandistico nascosto e “scoperto” nella Sala del Regno di Alchevs’k una prova del fatto che, come da lui asserito, i Testimoni sostengono gruppi considerati terroristici nel territorio di Luhans’k.

Il portavoce dei Testimoni di Geova in Ucraina, Ivan Riher, ha affermato: “Tutto il materiale che secondo il viceministro Basov è stato ‘scoperto’ nella Sala del Regno di sicuro è stato messo dallo stesso gruppo che lo ha trovato. Forse, come è stato sostenuto, pubblicazioni di questo genere sono state distribuite ad Alchevs’k, ma certamente non dai Testimoni di Geova. I Testimoni sono neutrali, come è dimostrato dalle centinaia di loro che si trovano in prigione in tutto il mondo in quanto obiettori di coscienza al servizio militare. Nessun testimone di Geova ha combattuto in questo conflitto in Ucraina, né per uno schieramento né per l’altro”. *

Aumenta la pressione sui Testimoni di Geova

Diversi testimoni di Geova della regione riferiscono che le autorità li hanno fermati mentre parlavano ad altri di ciò in cui credono ed è stato intimato loro di non farlo più, anche se non ci sono state ancora accuse formali da parte della polizia. Molti Testimoni riferiscono anche che il Servizio di Sicurezza li ha convocati per un incontro con degli ufficiali. Durante questi incontri i Testimoni sono stati interrogati, minacciati e messi sotto pressione perché rivelassero i nomi di quelli che organizzano le attività religiose. Le autorità locali hanno anche fatto irruzione durante le funzioni religiose interrompendole.

La crescente discriminazione religiosa e la pressione sempre più forte nei confronti dei Testimoni di Geova in alcuni territori delle regioni di Luhans’k e di Donets’k non sono solo dei soprusi: questa è persecuzione religiosa e una minaccia alla libertà religiosa. I Testimoni di Geova sono sempre più cauti e stanno cercando di ricorrere a vie legali per continuare le loro pacifiche attività religiose.

^ par. 7 Ad Alchevs’k due anziani sono stati sotto interrogatorio per un giorno intero. Hanno spiegato che durante tutto il conflitto la congregazione ha tenuto tranquillamente le funzioni religiose nella Sala del Regno, che si trova vicino al comando militare. Tuttavia, a un anziano è stata imposta una multa di 5.000 rubli (circa 70 euro) per aver organizzato un grande raduno in tempo di guerra e di 3.000 rubli (circa 40 euro) per aver violato le norme antincendio nella Sala del Regno.

^ par. 8 La Repubblica popolare di Luhans’k controlla alcuni territori della regione di Luhans’k.

^ par. 11 Nell’estate del 2014 il presidente dell’Ucraina ha ordinato una parziale mobilitazione militare in risposta al conflitto nelle regioni di Donets’k e Luhans’k. Vitalij Šalajko, un ex soldato dell’esercito ucraino che adesso è testimone di Geova, ha risposto alla chiamata alle armi spiegando di essere obiettore di coscienza. Il 23 giugno 2015, la Corte suprema ucraina specializzata nelle cause penali e civili ha confermato il suo diritto di astenersi dal servizio militare anche durante la mobilitazione. Migliaia di altri Testimoni in Ucraina hanno preso la stessa posizione.